Per la serie "mezze seghe si nasce", poi si peggiora"
Volevano parlare da precari della pubblica amministrazione con il loro ministro di riferimento, Renato Brunetta. Ma lui li ha freddati, «siete la parte peggiore dell’Italia». E’ successo ieri pomeriggio durante il «Convegno dell'innovazione» organizzato al Macro di piazza Giustiniani. "Abbiamo aperto uno striscione e chiesto di poter intervenire - ha detto uno dei lavoratori autori della protesta, gli in-dipendenti precari di ItaliaLavoro , Formez, Sviluppo Lazio. - non ce lo hanno permesso e abbiamo aspettato la fine dell'intervento del ministro per parlarci. Lui è andato via e, dopo essere stati bloccati dalle guardie del corpo, l'auto del ministro per poco non ci investiva".
"Un nostro compagno è stato preso di striscio. La sua camicia strappata ne è una prova". I manifestanti, circa una trentina, avevano scritto sullo striscione «Si scrive innovazione, si legge precarietà». «Ci siamo recati al convegno dell’innovazione per denunciare l’abuso della flessibilità e la precarietà istituzionalizzata all’interno delle agenzie tecniche che curano per conto della Pubblica Amministrazione le politiche che dovrebbero combattere la crisi occupazionale, promuovere la coesione sociale e favorire i processi di sviluppo ed innovazione – racconta Maurizia, precaria ItaliaLavoro, agenzia tecnica del ministero del Lavoro - La risposta del Ministro Brunetta è stata una vile aggressione da parte della scorta ai danni dei precari, con dei feriti investiti dall’auto blu del ministro che è fuggito dal Convegno affermando la seguente frase: “Io con i precari non parlo, siete la parte peggiore dell’Italia” ». «Riteniamo gravissima la reazione violenta e spropositata da parte un rappresentante di questo governo». (l'Unità)
...ahi...ahi... con questi dati, non riusciremo mai a cacciarli dal parlamento. Faranno le barricate, metteranno gavettoni di dinamite all'ingresso, SuperAttak sulle poltrone...
# Il PD primo partito al 29,8% (quasi 3 punti sopra il PdL
# PD+IdV+SEL 7,4 punti sopra PdL+Lega
...no... non se ne andranno, se non con i Carabinieri...
Che amarezza. Che tristezza. E che senso di vergogna ho provato quando ieri, senza mezzi termini, un celebre intellettuale italiano ha detto sconsolato: “Siamo ancora l’Italia di Piazzale Loreto.”
Il noto intellettuale in questione è Gianluigi Buffon, il portiere della Juventus, il quale ha voluto così esprimere il proprio parere sullo scandalo che ha colpito il mondo del calcio, e che riempie ormai da giorni le prime pagine di tutti i giornali. E’ il primo personaggio di questo articolo (BU), e le sue parole, tese a rappresentare la gogna mediatica cui sono stati sottoposti i calciatori implicati nello scandalo, sicuramente intendevano, con un paragone comunque sproporzionato e sconnesso, ricordare ciò che accadde sì a Piazzale Loreto… ma il 10 agosto del 1944, vero Buffon?
Cosa accadde quel giorno a Milano, in Piazzale Loreto?
Accadde che quindici partigiani italiani, quindici combattenti per la libertà (anche quella di Buffon), vennero torturati e fucilati dai nazifascisti, e poi i loro cadaveri vennero esposti al pubblico ludibrio vicino a un cartello recante la scritta: “Assassini.”
E’ bello che lei, Buffon, abbia voluto fare un accenno a questo tristissimo episodio, perché non penso proprio che lei avesse il coraggio di alludere a ciò che successe dieci mesi dopo nella stessa piazza, quando un intero popolo, nel parossismo dell’esasperazione, si liberò di un sistema politico aberrante e di un vero assassino, a cui la storia e la memoria danno rispettivamente i nomi di fascismo e mussolini (tutto minuscolo, caro Buffon).
Fra ieri e oggi ho letto un po’ qua e un po’ là alcuni episodi che la riguardano, come ad esempio quello di quando indossò la maglia da gioco col numero 88, che nella simbologia nazista corrisponde a HH, ossia Heil Hitler: lei si è giustificato dicendo che non lo sapeva. E non sapeva neanche che “Boia chi molla” (altra scritta su una sua maglia) è un motto di squallida derivazione fascista. Ho letto che anche il suo collega Zarate della Lazio ha fatto il saluto romano in mezzo alla curva nazifascista della sua squadra, e poi ha dichiarato di non sapere cosa stesse facendo. A questo punto mi chiedo se non sarebbe il caso di dire al portiere Matteo Sereni che il busto che si tiene sul comodino accanto al letto raffigura proprio il duce: chi lo sa, magari non ne è al corrente… (A questo link http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/sport/calcio/calciatori-fascisti/calciatori-fascisti/calciatori-fascisti.html un interessante articolo su queste pericolosissime amenità).
Il fatto è, caro Buffon, che certi episodi della nostra storia non vanno toccati, sono patrimonio della memoria collettiva di un popolo: e il loro significato è uno e uno soltanto, checché se ne dica in questa povera epoca idiota di revisionismi, negazionismi e fascismi.
Parlando di questa povera epoca idiota, non posso non introdurre il nostro secondo personaggio di oggi: BO, vale a dire Borghezio. Ormai Borghezio (ma anche la lega) ci hanno abituati a delle uscite che sembrano non far più notizia: è questo è molto brutto. Si dice “è Borghezio, bellezza”, oppure “è la lega”, ma intanto i danni vanno gradualmente a sconquassare una società, quella italiana, che pare aver smarrito ogni equilibrio e ogni capacità di discernimento.
L’ultima di Borghezio, come molti sapranno, riguarda Mladic, il boia di Srebrenica, da lui definito “un eroe, un patriota, un militare vittima di un complotto,” ecc.
Come si possano pronunziare simili atrocità, con quale coraggio, per me rimane un arcano. Ed è un mistero quasi insolubile (ma non credo solo per me) il fatto che Borghezio sia un onorevole della Repubblica Italiana, da lui tanto disprezzata…
“Il fascismo è effettivamente disprezzo,” diceva Albert Camus ne "L’uomo in rivolta" (1951). “Inversamente, ove il disprezzo intervenga nella politica, prepara o instaura il fascismo.”
E in questo clima di disprezzo, di giovanardesco disprezzo, che perdura ormai da anni, Roma si apprestava ad ospitare un evento di portata internazionale: l’Europride 2011.
Sulla pagina Facebook dell’evento leggovo:
“Europride è il più grande evento internazionale GLBT, ospitato da una città europea diversa ogni anno. Il 2011 è l’anno di Roma, la città eterna. Per 15 giorni, si svolgono eventi artistici e culturali in tutta la città ospitante. Europride culmina con la tradizionale parata dell’orgoglio, concerti, feste spettacolo a carattere sociale e party con club internazionali.”
E’ dunque un’occasione unica per rivendicare i diritti di tutte quelle persone (gay, lesbiche, trans) che vengono quotidianamente e ingiustamente calpestate: mi auguro che tutti/e i/le partecipanti colgano il senso primario di questa importante iniziativa (che non è Lady Gagà).
E spero che siano sempre meno quei gay, quelle lesbiche e quelle persone trans di entrambi i generi che sposano certe nefaste ideologie, magari vicine a quelle di cui ho parlato poco fa: non si possono rivendicare diritti se si sta dalla parte di chi li nega.
Noi, mi ci metto dentro anch’io, viviamo in un limbo sociale dalle pareti talmente spesse e alte da impedirci di essere considerati/e persone come le altre: perché negarlo? A parole i cosiddetti normali sono sempre dalla nostra parte: ma all’atto pratico quei muri sono sempre là, ben piantati e solidi, e nessuno fa nulla per abbatterli. L’Europride servirà sicuramente a smuovere le coscienze, ma ricordiamoci che il lavoro da svolgere deve essere portato avanti con coerenza tutti i santi giorni: ed è un lavoro di informazione, di impegno politico, di intelligenza.
Un solo giorno non può bastare: l’impegno dev’essere costante e da parte di tutti/e, giacché l’omofobia e la transfobia non sono solo le coltellate o le sprangate, ma anche e soprattutto il disagio e l’ignoranza di chi si ostina a non voler comprendere determinati percorsi umani.
Anch’io sono vittima del disprezzo altrui, e so che le mie gravi colpe stanno tutte nella testa di chi mi condanna irrazionalmente… Ecco in quale direzione volgere gli sforzi da compiere per ottenere una società che sia davvero migliore per tutti quanti gli esseri di questo pianeta: distruggere gli spettri creati dall’ignoranza, annientare i retaggi che chissà da quale buco di culo provengono, azzerare le ipocrisie e rispettare tutte quelle persone che hanno intrapreso percorsi di vita differenti.
Rispettarle senza se e senza ma, rispettarle perché così dev’essere, e basta.
Al torneo su erba pre-Wimbledon di s-Hertogenbosch, in Olanda, Romina Oprandi, n° 82 del ranking mondiale, elimina in due sets al primo turno la n° 2 del ranking, la belga Kim Clijsters, prima testa di serie del torneo, col punteggio di 7/6 - 6/3. Forse la sua vittoria più bella in carriera.Tafanus
Premetto che la vittoria di ieri mi ha riempito di gioia ma non mi ha stupito, visto che già domenica a mezzogiorno avevo pronosticato il raggiungimento del quorum, con un margine d'errore davvero esiguo rispetto ai risultati finali. Detto questo, mi sembra che dobbiamo iniziare a riflettere sul perchè la vittoria sia ancor più clamorosa dei voti sottostanti alla vittoria stessa. I numeri non sono bugiardi, ma raccontano solo una parte, una piccola parte della verità.Cerchiamo di capire cosa è successo (vado a memoria, quindi posso ricordare male qualche cifra):
-a) Si è detto che che il nucleare era il referendum trainante. Quello da cancellare con ogni mezzo. Lecito ed illecito. Prima il cambiamento osceno, a pochi giorni dal voto, delle norme che sarebbero state cancellate dal referendum, non l'obiettivo dichiarato di rendere non più ammissibili i quesiti referendari. Patetico tentativo bocciato dalla Cassazione, perchè ciò che il governo aveva combinato non cancellava il nucleare per sempre. Quindi non rispondeva alla sostanza delle richieste del comitato promotore. Poi il tentativo di far bocciare la fattibilità del referendum dalla Consulta. Tentativo fallito, con danni. Infine il tentativo di rendere le cose più difficili, calcolando nella base del quorum anche i tre milioni di italiani all'estero, ai quali si era di fatto impedito l'esercizio del diritto di voto. Ma la vittoria è stata talmente ampia che il patetico tentativo, anche se dovesse passare in Cassazione, sarebbe numericamente irrilevante.
-b) Si è detto che il nucleare sarebbe passato con un ottimo margine, perchè gli italiani, notoriamente impulsivi ed imbecilli, avrebbero votato sotto l'effetto irrazionale ed emotivo del botto di Fukushima. E se anche fosse stato così, è o non è lecito che gli una parte degli italiani possano cambiare idea, svegliati da un botto che riporta a realtà la "sicurezza" del nucleare? Ma i fatti si sono preoccupati di smentire questa pur ragionevole ipotesi. Smentita clamorosa, perchè il nucleare, dati alla mano, è il quesito che ha raccolto il maggior numero di NO, anzichè ricevere uno tsunami travolgente di si, trascinante per tutti. Ecco i SI, per ognuno dei quattro quesiti:
-1) 96,1 % sui profitti garantiti per la gestione dell'acqua;
-2) 95,6% sulla privatizzazione dell'acqua;
-3) 94,9% sul legittimo impedimento;
-4) 94,4% sul nucleare
Con questo non voglio dire che l'acqua abbia trainato il nucleare, ma solo che è falso anche l'opposto. Sia pure per differenze fra 0,5 ed 1,7 punti, potremmo pignolescamente sostenere che gli altri quesiti hanno trainato il nucleare, e non viceversa. Non lo diciamo, perchè sarebbe una sciocchezza. La verità è che nessuno ha trainato nessuno. E' stata, all'interno della clamorosa vittoria sul quorum, una clamorosissima vittoria nel merito dei quesiti proposti, coi SI attestati fra il 94,4% e il 96,1%.
-c) Nessuno ha trainato nessuno, tanto è vero che TUTTI i votanti hanno ritirato TUTTE le schede. TUTTI i quesiti hanno fatto registrare lo stesso quoziente di ritiro della scheda: 55,9%. Non uno zerovirgola in più o in meno.
-d) I politici della nostra parte non si affannino a dimostrare che si è votato SOLO sui quesiti. E' stato un voto sul merito dei quesiti, ma ANCHE un voto politico contro il berlusconismo. Che male c'è? E' stato Berlusconi, quando pensava di poter far fallire il quorum, a politicizzare i referenda, a dar loro una valenza di rivincita sulle amministrative. Ha cambiato marcia quando i sondaggisti hanno iniziato a spiegargli che il quorum sarebbe stato raggiunto. Perchè seguire Berlusconi sulla strada della non politicizzazione del voto? Io, e milioni di altri cittadini, ho votato contro il nucleare, contro l'acqua privata ad utile garantito, contro la legge che per alcuni è un po' più uguale che per gli altri, ma ho votato con molto gusto anche per dare un'altra picconata a Berlusconi. Mi devo vergognare? Mo, non mi vergogno, ed invito Bersani, Di Pietro, Vendola a fare altrettanto. Voglio essere orgogliosamente e consapevolmente antiberlusconiano.
-e) Se non ci fosse stata una elevatissima componente politica nel voto, si sarebbe verificata, come sempre c'è stata, una forte differenziazione fra schede ritirate e schede non ritirate. Invece tutti hanno ritirato tutto, ed anche i NO sono stati pochissimi, e molto allineati. Voto nel merito? si, forse anche quello. Ma non solo...
-f) Oggi la IPR ga dato a caldo i dati di un sondaggio per capire, partito per partito, chi abbia partecipato al voto, anzichè andare al mare. Ebbene, dati sorprendenti, ma non troppo. Sono andati a votare, non ascoltando l'invito del padrone, il 40% dei simpatizzanti del PdL. Più servili i leghisti. Sono andati a votare comunque il 35% dei patani. Dati incredibili? Mica tanto... se fosse andato a votare solo il fisiologico 75/80% dei simpatizzanti di centro-sinistra, ora saremmo qui a piangerci addosso ed a ragionare su un'affluenza del 35%. Ecco il grande risultato politico. La fine del potere di comando dell'ex "Grande Comunicatore; Bossi in discesa, che non è più il figlio del Dio Po, ma un malconcio senatur di Cassano Magnago. Un 40% di elettori pidiellini (non bolscevichi) che dice che la legge dev'essere uguale anche per Berlusconi. Perchè mai, di grazia, dovremmo fare a Berlusconi il favore di togliere a questo voto ogni valenza politica?
-g) Una piccola annotazione su Di Pietro e Vendola. Del primo si è detto che è diventato un moderato. E' vero. Non attacca più a testa bassa il PD. Ma vorrei anche vedere... un PD che pian pianino ha raggiunto l'invincibile PdL in testa alla Hit Parade. Un Di Pietro che da un 8,5% raggiunto nei sondaggi (ma mai nelle urne) al culmine dell'OPA - fallita - sul PD, adesso si ritrova a fare i conti con un 4/5% che mette a rischio, in caso di elezioni, persino il raggiungimento del quorum alla Camera... Chi non tenterebbe di salire di nuovo sul taxi del PD, come ai tempi belli di Veltroni? Chi potrebbe pensare di salire su quel taxi lanciando invettive ed insulti contro il tassista?
Su SEL: sembrava che SEL dovesse essere il partito dell'impegno massimo, dell'attivismo, della lotta, versus un PD partito di addormentati, che se non ci fosse Vendola eccetera. Ebbene, la IPR ci dice che la percentuale di piddini che si è recata al voto supera di due punti abbondanti la percentuali di battaglieri sellini che ha fatto la stessa cosa. Nelle roccaforti del PD il raggiungimento del quorum è stato sfiorato (e da alcune province raggiunto) fin da domenica sera. Nella Puglia, roccaforte di Vendola, fino a domenica sera il quorum sembrava in pericolo. Alla fine ce l'ha fatta, con 3,5 punti in meno del totale Italia (trascinato verso il basso da Sicilia e Calabria), con Foggia che non ce l'ha fatta, Brindisi e Barletta salve per miracolo. Spero che questo possa servire a Vendola per tenere i toni più bassi, in futuro.
-h) Infine, una piccola annotazione su di noi: ieri abbiamo inoltrato un esposto denuncia alla Procura di Roma contro il tastierista Roberto Maroni, Ministro pro-tempore della Repubblica, che ieri mattina, ad urne aperte, ha fornito di fatto suggerimenti di non voto, dicendo che il suo ministero aveva proiezioni secondo le quali il quorum era già di fatto raggiunto, e che quindi - sottinteso - era del tutto inutile tirar fuori la macchina per andare a votare. Questo comportamento è, a nostro avviso, un comportamento criminoso. Deciderà la Procura di Roma se aprire un fascicolo, o se archiviare. In questa seconda, malaugurata ipotesi, vorremo sapere perchè. E vorremmo risposte sensate.
A rendere più difficile l'insabbiamento, ci potrebbe aiutare la diffusione della notizia, arrivata anche grazie al supporto di Alessandro Gilioli dell'Espresso, del maggior blog collettivo italiano (giornalettismo.com), da Marco Bracconi di Repubblica, da "nonleggerlo.blogspot", da Daniele Sensi, da Jacopo Giliberto del Sole24Ore, da "informare controinformando", da Lameduck, da don Giorgio de Capitani, da Virgilio, da Liquida, da Wikio, e dai maggiori social networks. Fatto sta che a fine giornata il Tafanus aveva ricevuto 12.200 visitatori unici (secondo risultato di sempre). In una sola ora (fra le 14 e le 15) ci sono state 3.725 visite uniche. Il che significa che per un'ora è entrato più di un visitatore al secondo. Infine, la prova del fuoco per la banda della piattaforma: durante il pomeriggio il blog ha toccato il massimo di sempre in termini di utenti online: nel primo pomeriggio, ad un certo punto c'erano 1.140 utenti online, e devo dire che la piattaforma ha retto abbastanza bene.
Ora vado a dormire. Domani, a mente fresca e coi dati dei flussi più precisi, spero di poter iniziare una seria opera di approfondimento e di discussione sul "che fare" di questa vittoria clamorosa. Grazie a tutti. Tafanus
Informiamo che questa mattina, ad urne aperte, il Ministro Maroni ha diramato un comunicato, dicendo che "secondo proiezioni di cui dispone il Ministero degli Interni, il quorum potrebbe essere raggiunto anche prescindendo dalla querelle sul voto degli italiani all'estero.
Si chiede di verificare se e quali articoli di legge abbia violato il Ministro:
-a) In periodo elettorale, è vietato diffondere qualsiasi dato, o anche solo indicazioni, su sondaggi e proiezioni. E' vietato a TUTTI, e in primo luogo a coloro che sono istituzionalmente delegati a far rispettare le leggi;
-b) ad urne aperte questa dichiarazione spingerà molti a non recarsi al voto, creando l'impressione di un raggiungimento del quorum ormai acquisito, e della conseguente inutilità degli ultimi voti.
Si prega codesta Procura di farci sapere se intende aprire un fascicolo a carico del Ministro Maroni, per la patente violazione delle vigenti leggi elettorali.
Copia di questo esposto-denuncia sarà inviata ai maggiori quotidiani nazionali.
Distinti saluti
Antonio Crea
Via XXXXX YYYYY
Residenza; XXXXX YYYYY
Prego gli amici di dare notizia di questa iniziativa ad amici, blogs e giornali, e di inviare nel maggior numero possibile questo esposto-denuncia alla Procura di Roma. Grazie. Tafanus
Bando alla scaramanzia. La festa in molte regioni è già iniziata, e in altre inizierà con ore di anticipo. Molte città hanno già superato il 50% fin da ieri sera, e molte regioni stanno acquisendo con largo anticipo il diritto di dire, orgogliosamente, IO C'ERO. Altre dovranno interrogarsi sulla reale capacità di fare POLITICA, disgiunta dalla cucina politico/mafiosa. Il grafico che segue mostra come neanche il Ministro degli Interni, questa volta, può cambiare la realtà. E neanche il sostanziale broglio di calcolare fra gli aventi diritto al voto i tre milioni di italiani che questo diritto non hanno potuto esercitare pienamente. Grazie a tutti coloro che hanno votato, comunque abbiano votato. Tafanus
P.S.: Maroni: resa, stupidità o delinquenza? Alcuni minuti fa Maroni ha detto che il raggiungimento del quorum, da proeizioni del suo Ministero, è possibile anche senza il voto degli italiani all'estero. Ora delle due l'una: o "Il Ministro" è un deficiente, nel senso che ha un deficit di conoscenze specifiche, e nessuno gli ha spiegato che non può fare queste uscite - che possono influenzare chi non ha ancora votato - ad urne aperte. Oppure è un bandito, perchè scientemente spinge chi non ha ancora votato - veicolando l'idea di una vittoria ormai certa dei si - che renderebbe inutile la corsa ai seggi dei ritardatari.
Io propendo per un mix delle due ipotesi: Maroni è uno incapace di piegarsi alle leggi, un servo di Berlusconi, e tecnicamente un deficiente.
Dati aggiornati alle ore 22 di ieri (14ma ora di voto)
.....ahahaha... ahahaha... ahahahahah... ennesima figura da perecottari...
Poche righe. Una mail indirizzata a tutte le sedi del Popolo delle Libertà e a tutti gli iscritti alla mailing list. Un rapido contordine per invitare tutti a votare per "non imbarazzare il Governo e per abbassare la percentuale dei Sì".
Una vera e propria resa. Un cambio di rotta repentino dopo tutti i proclami all'astensionismo dei giorni scorsi. Ricordiamo che le rilevazioni alle 12 del Viminale davano la percentuale di votanti all'11,6%, la terza di sempre per un referendum
Caro amico, cara amicaAlla luce delle percentuali ufficiali estrapolate alle ore 12 giorno corrente dal Viminale, ci preme rettificare le indicazioni di voto diffuse a mezzo stampa nei giorni precedenti da parte di tutti i nostri rappresentanti. Vista l’alta affluenza alle urne riguardante il referendum per l’abrogazione delle norme in calce temiamo una elevatissima percentuale di “SI” (che si attesterebbe ad oltre l’80% secondo sondaggi), mettendo l’attuale direttivo nazionale e il governo tutto in un’imbarazzante posizione con poche giustificazioni in tal senso. Vi pregherei, a titolo personale e a titolo di tutti gli esponenti di partito e di quelli alleati, di recarvi immediatamente alle urne a votare “NO” quanto meno per abbassare la percentuale dei voti a favore. Sicuro in un Vs piccolo sacrificio per dare un segno di solidarietà alla Ns coalizione Vi auguro una buona domenica.In fede. [XXXXXXXXXX XXXXXXXX] Direttivo Popolo delle Libertà Roma
P.S.: ora li aiuteremo anche noi a diffondere questo SOS, inviando questo comunicato ai 6.500 iscritti alla nostra newsletter... Ma noi continuiamo a votare e a far votare. Anche se il quorum sembra vicino, non è raggiunto. E poi volete mettere il gusto di vincere con una elevatissima percentuale di SI?
Quattro SI per mandare questi lestofanti a cagare. Scusate per il francesismo, ma non trovo parole più adeguate. Che, come dice il Vernacoliere, le barre di uranio se le ficchino nell'orifizio del lato B. Magari dopo averle spalmate di Stronzio 90. Buon voto a tutti! Tafanus
Il senatore del Pd Achille Passoni: "Il Tg1 tenta di influenzare i cittadini in vista del voto referendario. Dopo la confusione sulle date della consultazione registrata nelle edizioni dei giorni scorsi, oggi l'annunciatrice delle previsioni meteo del Tg delle 13.30 ha invitato i telespettatori, in vista della soleggiata giornata di domani, a fare una 'bella gita'". Continua l'ex dirigente della Cgil: "Nulla da ridire sulla qualità del tempo di domani, che non dipende certo dal telegiornale pubblico, ma sarebbe forse meglio evitare di consigliare agli italiani di 'andare al mare', o se non altro di farlo dopo avere esercitato il proprio diritto al voto"
Abbiamo preparato un foglio excel che potete scaricare, ed usare per seguire l'andamento dell'affluenza alle urne, e confrontarlo al cumulativo-target per raggiungere il quorum. Abbiamo costruito la linea-target come media della distribuzione dell'affluenza oraria negli ultimi quattro referendum.
Il target finale (53,2%) lo avevamo scelto assumendo la situazione più pessimistica: quella nella quale la Cassazione dovesse ritenere non validi i voti già espressi dai residenti all'estero sul nucleare, a causa del cambiamento del testo, ma dovesse computare i residenti all'estero per il calcolo del quorum. In tal caso, il quorum salirebbe di fatto al 53,2% (25 milioni di votanti su 47 milioni di elettori italiani). Ora, poichè il Min. Interni continua a non discriminare e a non chiarire a cosa si riferiscano le percentuali di affluenza cominicate, abbiamo riportato il quorum dal 53,2% al 50% + 1.
Inserendo i dati dell'affluenza reale, ed interpolando i dati mancanti, il vostro grafico si aggiornerà e vi mostrerà in tempo reale se il cumulativo dell'affluenza viaggia sotto o sopra la curva target. Il foglio potrà essere scaricato cliccando sull'icona sottostante, o su quella identica sulla colonna laterale del blog, in alto. Tafanus
...Domenica e Lunedì "facciamo il porco", anche se non è inverno...
...Il sottosegretario Daniela Santanché appare disperata: "Va be', ma allora qua crolla tutto". "Qua" è il mondo di Silvio Berlusconi, il premier che continua a stupire - e non in senso positivo - persino i suoi pasdaran. È stato l'ex manager della Formula Uno Flavio Briatore a spaventare l'amica impegnata in politica con il Pdl. Ha appena saputo che il presidente del Consiglio continua i suoi festini. "Ma sei sicuro che ha ripreso?", domanda sconcertata. Sì, "al cento per cento", è la risposta...
La nascita delle nuove intercettazioni L'ultimo guaio con la giustizia è arrivato a Briatore dalla procura di Genova. La Gdf ha messo sotto intercettazione l'affarista, accusandolo d'evasione fiscale per la gestione del suo yacht "Force blue", bandiera del paradiso fiscale delle Isole Cayman. I detective hanno inviato a Milano una parte delle telefonate perché riguardano i processi milanesi per il caso di Karima El Mahroug, detta Ruby Rubacuori, che da minorenne frequentò i claustrofobici bunga bunga di Arcore. Esistono sia nuovi riscontri sul kamasutra chimico nelle ville del premier. Sia nuovi indizi che sembrano confermare (in peggio) le accuse contro Emilio Fede, direttore del Tg 4, e Lele Mora, agente di spettacolo in bancarotta.
"Il suo piacere è" "Io sono senza parole", continua Santanché, e domanda quello che ciascuno si chiede da tempo: "Ma perché?" Berlusconi insiste con i bunga bunga. La risposta di Briatore è drammatica: "É malato, Dani! Il suo piacere è vedere queste qui, stanche, che vanno via da lui. Stanche, dicono. Oh, che poi queste qui ormai lo sanno! Dopo "due botte" cominciano a dire che sono stanche, che le ha rovinate". Va detto che questo scambio telefonico, con dettagli così privati, risale a due mesi fa. A maggio è stato però lo stesso sottosegretario per l'Attuazione del Programma a definire, all'uscita dal processo Mills, a Milano, i pubblici ministeri "metastasi. Vabbè, volete un nome? Boccassini", e cioè Ilda Boccassini, che con Pietro Forno e Antonio Sangermano ha raccolto 26.000 pagine d'inchiesta, accusando il premier di concussione e prostituzione minorile. Sa che la realtà è diversa.
"Lo stesso film" Sono le 14.53 del 3 aprile, Briatore e Santanché discutono del prossimo sindaco di Cuneo, poi Briatore non resiste:
B: "Sai chi è venuto a trovarmi a Montecarlo? Lele Mora. Non bene di salute, e mi ha detto: "Tutto continua come se nulla fosse"". S: "Roba da pazzi!".
B: "Non più lì (ad Arcore), ma nell'altra villa (...) Tutto come prima, non è cambiato un cazzo. Stessi attori (...) stesso film, proiettato in un cinema diverso (...). Come prima, più di prima. Stesso gruppo, qualche new entry, ma la base del film è uguale, il nocciolo duro, "Cento vetrine"". S: "Ma ti rendi conto? E che cosa si può fare?".
B: "Lele è stato da me due ore, mi fa pena. Dice. "Fla, mi hanno messo in mezzo. E sono talmente nella merda che l'unico che mi può aiutare è lui (Berlusconi), sia con la televisione, sia con tutto. Faccio quello che mi dicono, faccio quello che mi chiedono". E poi quella roba di Fede! È indecente".
La "mezza" di Emilio Fede "(Fede) non ha più parlato con il Presidente", è stato tenuto in quarantena e "sembra - rivela Briatore - che abbia comprato delle case alla Zardo, con tutti 'sti soldi. Ma pensa che deficiente". Zardo è Manuela Zardo, presentatrice tv, amica di Fede, già coinvolta in un'inchiesta passata sulla prostituzione, presentatrice al concorso di bellezza di Sant'Alessio Siculo, dove tra le concorrenti apparve "Ruby Eyek, egiziana, sedici anni", e cioè Ruby Rubacuori. Briatore non sembra inventare: "Mora era in estrema difficoltà e Fede gli ha preso il cinquanta per cento dei soldi" del prestito che l'agente in crisi economica aveva ottenuto da Berlusconi. S: "Madonna mia!"
B: "E poi Fede è andato a dire al presidente: "Erano i soldi che gli ho prestato". Invece non è vero, figlio di puttana"". S: "Che gentaglia".
Lorenza Lei: un'amica in Rai
Ma tutto sommato a Santanché non va malissimo, spiega all'amico come sta acquistando peso e prestigio:
S: "E Berlusconi ha fatto fare a me l'accordo. Ho fatto l'accordo con Masi, e quindi tra il 7 e il 9 aprile viene nominata Lei, perché sai, una mia carissima amica... ". B: "Bene, meglio avere qualche amico in più".
...e così ora è certo... la "sinistra intelligente" che siede nel CdA della RAI ha preso un'altra cantonata... La Lorenza Lei, votata all'unanimità come DG della RAI, è personcina gradita, nientemeno, che a Daniela Santanchè... Non mi sono mai fidato di una troppo amica di troppi preti (ed ora, si scopre, persino "ottima amica" della statista Daniela Santanchè). Non mi sono mai fidato di una che nel 2011 veste come vestivano le sciurette piccolo-birghesi negli anni '60. Non mi sono mai fidato di una che, appena insediata, dice che "in tre settimane rivolterà la RAI come un guanto"... Presuntuosetta?
Per intanto ha iniziato con l'obbedire all'ordine di servizio di Silvietto, facilitando l'uscita di Santoro (e di sei miliioni di telespettatori). Fazio, Gabanelli, Floris seguiranno. Nel frattempo il suo problema è come rimediare alla perdita dei sei milioni di spettatori. Aveva cominciato col far trapelare che non le piacciono i reality (neanche a noi, signoramia!), e che il posto della Simona Ventura fosse a rischio. Ora, indietro tutta! Si sussurra che stia pensando di sostituire l'audience di Annozero "rinnovando la formula dell'Isola dei Famosi", e dimostrando così di non capire un cazzo di segmentazione dell'audience.
Un aiutino? rinnovando l'Isola dei Famosi, signoramia, non attrarrà l'audience di Annozero, che migrerà al seguito di Santoro, ma sposterà frazioni marginali di un pubblico di dementi che si bea delle minchiate di Sandra Milo e della Del Santo. Non siamo noi, cara Lei... e Lei pescherà da un laghetto putrefatto qualche pesciolino in putrefazione, per spostarlo in un laghetto uguale. Il pubblico dei dibattiti politici si recupera solo facendo dibattiti politici, non idiozie pseudo-reality. Tafanus
Silviologia referendaria (molto ma molto liberamente ispirata alla legge di Murphy)
La legge di Silvio Se il premier può boicottare i referendum, lo farà.
Osservazione di Paniz Se il premier non può boicottare i referendum, lo farà lo stesso
Variante di Alfano Se il premier non può boicottare i referendum e lo farà lo stesso voglio vedere chi glielo impedisce
Estensione di Capezzone alla Variante di Alfano Se il premier non può boicottare i referendum e lo farà lo stesso voglio vedere chi è quel brigatista che glielo impedisce
Osservazione di Lassini Via le BR dalla Cassazione e dalla Corte Costituzionale.
Corollario di Lula Perché dovrei consegnare Cesare Battisti alle Brigate Rosse?
Postilla di Gasparri Quali referendum?
Precisazione di Minzolini alla Postilla di Gasparri Quelli del 13 e 14 giugno.
Correzione del TG2 alla Precisazione di Minzolini Quelli del 12 agosto e del 28 aprile, scemo!
Legge di Zichichi sulla sicurezza delle centrali nucleari Per eliminare gli incidenti basta tenere rigorosamente sotto controllo la fuga di notizie.
Legge di Chicco Testa Il nucleare è sicuro e non ha nessun impatto sull'ambiente. Vent'anni fa la pensavo esattamente al contrario, ma vi assicuro che rimorchiavo molto meno.
Postulato di Battaglia Al netto dei duecentomila comunisti deceduti per cancro, Chernobyl ha provocato zero morti.
Assioma di Petrini La mela della barzellette di Berlusconi viene da un frutteto situato a due chilometri da Chernobyl. Postilla di Prestigiacomo Oddio, cos'è il nucleare?
Seconda Postilla della Santanché In caso di concomitanza di terremoto e tsunami, esiste un rischio di fusione delle protesi al silicone?
Assioma di Silvio Io sono favorevole alle centrali nucleari.
Precisazione nimby di Berlusconi all'Assioma di Silvio Ma non nel mio cortile. C'è già Alfano.
Teorema congiunto Cosentino-Scotti Quello dello smaltimento delle migliaia di tonnellate di scorie radioattive è un falso problema. Conferma di Ferrara al Teorema congiunto La radioattività delle scorie dura venticinquemila anni. Berlusconi no. Dunque qual è il problema? Corollario di Calderoli Ministeri al Nord, centrali nucleari al sud
Legge di Silvio sul voto degli italiani all'estero Quando non si sa come risolvere i problemi interni meglio incasinare quelli esterni.
Legge di Romani sugli sprechi Consegnando la rete idrica ai privati, i profitti sgorgheranno dalla sorgente per finire direttamente in banca senza inutili sprechi intermedi.
Considerazione di Mora Sorella acqua è chiara, fresca, dolce, preziosa e pura. Dunque è ovvio che si pretenda una tariffa più alta.
Postulato di Milella al Legittimo impedimento Nel caso venisse abrogato il legittimo impedimento. Berlusconi ha già pronto un piano B, la prescrizione breve.
Precisazione di Alfano al Postulato Milella Nel caso fallisse anche la prescrizione breve abbiamo un altro piano B.
Teoria di Paolo Berlusconi sul secondo piano B Ecco, lo sapevo, ci avrei giurato! Come al solito ci andrò di mezzo io.
Principio di Bramieri sulla fine di Berlusconi Dunque, ci sono una scheda verde, una rossa, una gialla e una grigia che si incontrano dentro le urne....
Formula Piepoli - Bernacca sui sondaggi Domenica e lunedì piove. Asserzione di Edoardo Gli italiani sò piezz' e quorum.
-1) Quantità di Stronzio 90 sono state rilevate in abbondanza nel suolo, in almeno 11 località della Prefettura di Fukushima, inclusa la capitale stessa, che dista 62 chilometri dal reattore n° 1. Questo simpatico isotopo ha le belle caratteristica di avere una emivita di 28 anni, di concentrarsi nelle ossa degli essere umani (dove tende a sostituirsi al calcio), e di avere quindi il tempo e la possibilità di generare tumori ossei, leucemie, ed altre divertenti forme tumorali.
-2) Secondo il Ministero della Sciienza e della tecnologia, anche 54 becquerels of stronzio 89 per kg sono stati rilevati nel terreno a Fuhushima, 62 chilometri dalla centrale, il 27 aprile (un mese e mezzo dopo l'incidente; ora il tempo trascorso è di tre mesi. Nessuno misura più?
-3) Lo Stronzio potrebbe essere stato rilasciato dal suolo all'aria, e quindi "somministrato" alla popolazione. Il Ministero ha assicurato che "investigherà" circa questa simpatica evenienza. Vi terremo informati.
-4) La Tepco inizia oggi (a tre mesi dall'incidente) i tests di un nuovo impianto per il trattamento dell'acqua radioattiva accumulata nel reattore n° 1. La Tepco ha affermato che le massiccie quantità di acqua radioattiva accumulatesi nelle facilities del reattore hanno fin qui impedito di mettere sotto controllo la crisi (traduzione: finora non abbiamo controllato una beata mazza. NdR)
-5) La Tepco ha affermato che l'acqua altamente contaminata continuerà ad uscire dai reattori danneggiati. Evviva! I giapponesi avranno acqua a volontà. Contaminata, ma gratuita!
-6) La Tepco intende "processare" 250.000 tonnellate di acqua altamente radioattiva entro la fine di marzo 2012. Cioè fra 9 mesi e mezzo; cioè entro 13 mesi dall'incidente.
Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: dato che la Tepco ha fin qui parlato di 11.500 tonnellate di acqua contaminata, dove cavolo comprerà le altre 238.500 tonnellate mancanti? Ikea? Tafanus
La Prefettura di Shizuoka ha ordinato ad una società di vendite per corrispondenza di non fare parola, sul suo sito, dell'eccesso di materiale radioattivo trovato nel thé dalla Prefettura stessa, per paura che la notizia possa causare "allarmi ingiustificati" nei confronti dei coltivatori di thé dell'area di Shizuoka.
Radishbo-ya, da parte sua, ha inviato una lettera agli acquirenti di quel thé, informandoli dell'eccesso di radiazioni, ed offrendo il "richiamo" del prodotto. Shizuoka è un'area famosa per la produzione di thé.
La Prefettura ha poi dovuto ammettere pubblicamente, ieri, di aver trovato un ammontare eccessivo di cesio radioattivo nelle foglie lavorate nell'impianto, e pronte ad essere spedite.
P.S.: Questa notizia non è apparsa su un giornale comunista italiano, bensì sul conservatore Japan Times in lingua inglese. Il Futuro Nucleare in Giappone, dopo il niente accaduto a Fukushima, è sempre più Rafioso. Anzi, fosforescente. Tafanus
In questo periodo se ne sono sentite di tutti i colori: a partire dalle centrali nucleari “pulite” passando dai drammatici costi del fotovoltaico.
Sgombriamo il campo alle dimostrazioni di incompetenza dei nostri pseudo esperti e dei governanti incapaci, in primis il ministro Romani, definendo una volta per tutte i costi che gravano sulla bolletta elettrica ed i vantaggi e svantaggi del fotovoltaico comparati a quelli del nucleare:
1) Ad oggi il costo medio delle tariffe incentivanti da installazioni fotovoltaiche in bolletta si aggirerebbe, alla fine degli 8 GW di conto energia, attorno agli 8 euro, per un totale medio di 32 euro annui iva inclusa ad utenza. Altri 6 miliardi (e qui Romani non lo dice) sono gentilmente regalati alle major petrolifere, Moratti in testa, che oltre che inquinare il terreno (vedi petrolchimico di Mestre) ricevono contribuiti per generare energia bruciando le scorie di raffinazione del petrolio, materiali che altrimenti andrebbero smaltiti: incentivi che sono in vigore SOLO IN ITALIA.
2) I pannelli fotovoltaici non possono contribuire in nessuna maniera al riscaldamento globale, se non al momento della loro produzione. In effetti, essendo l'effetto fotovoltaico un semplice processo di trasformazione ad efficienza non unitaria, una aliquota della radiazione solare si trasforma in energia elettrica a causa di un effetto di movimento elettronico. Pertanto, una parte della radiazione solare scalda il pianeta, ed una parte si trasforma in energia elettrica che solo successivamente diventerà (in ogni caso) calore. Il vantaggio è che nel frattempo la possiamo utilizzare come energia… non male, vero ?
3) Per chiarire il concetto, l’Italia ha aderito ad un accordo (quello di Kyoto) che, giusto o sbagliato, è stato controfirmato dal nostro governo. E questo protocollo di abbattimento delle emissioni inquinanti prevede che si paghino le emissioni eccedenti il 20% in meno di quelle generate al momento della sottoscrizione dell’accordo: è ben vero che Cina, India e Stati Uniti (fra gli altri) non hanno ritenuto opportuno sottoscrivere questo protocollo, ma ovviamente una regolamentazione più restrittiva in termini di dazi da CO2 potrebbe facilmente risolvere il problema. Siccome però ovviamente chi emana le leggi è il parlamento, oggi impegnato a bloccare ben altro, temo che si sia ben lontani dal deliberare una simile soluzione.
4) SI straparla di costi “inferiori” legati al nucleare: la EIA in realtà afferma l’esatto contrario, come ben esemplificato da questa analisi in cui si evince che l’elettricità nucleare ha costi simili a quella generata dall’eolico [vedi EIA.gov], e tutto questo senza considerare i costi di decommissioning, che sono in genere da tre a quattro volte quelli di costruzione, e quelli di storaggio del materiale esausto che porta ad incrementare i costi di produzione di circa il 75%. Pertanto (leggete anche questa analisi, sempre (sempre fonte EIA) alla fine del giro l’energia elettrica generata da nucleare costa decisamente di più rispetto a quella eolica.
5) L’energia nucleare è sempre disponibile ? Sinceramente, se si osservano le statistiche di offline relative alle centrali (per esempio francesi) non si direbbe: la centrale di Meudon, per esempio, ha avuto dei tempi imprevisti di offline nel 2009 pari a 1.481 ore/anno. In altri termini, in poco meno del 17% del tempo totale disponibile la centrale è stata messa in condizioni di produttività nulla per problemi tecnici. Chi lavora in una centrale sa bene che mediamente questi sono i tempi di offline medi, quindi la storiella per cui “abbiamo bisogno” del nucleare di notte è una bufala bella e buona.
6) Lo sapevate che l’Italia è in realtà autosufficiente dal punto di vista della potenza elettrica producibile ? Immagino che ora i “futuro nucleare” si alzeranno piccati per questa affermazione. Beh, se questi pseudo esperti avessero avuto tempo (in tre mesi si fa fatica ad acquisire una sufficiente familiarità con l’argomento) di leggere il presente documento, scritto peraltro da noti antinuclearisti (Terna SpA), farebbero questa fantasmagorica scoperta e scoprirebbero inoltre che importiamo da Svizzera, Francia e Slovenia elettricità notturna solo perché la notte… costa meno alla società di distribuzione. Quindi, la nostra presunta “dipendenza” dal nucleare estero è solo un sistema per incrementare le marginalità di una S.p.A., e permettere alla stessa di dichiarare che una sufficiente percentuale di produzione risulta formalmente a zero emissioni in CO2. Dico formalmente perché in realtà sarebbe utile leggere il punto 9 relativo ai gas serra…
7) Si sentono valutazioni incredibili legate al fatto che i pannelli fotovoltaici vadano smaltiti come rifiuti speciali alla fine della loro vita utile: in realtà dopo circa 30 anni (in cui i costruttori garantiscono almeno l’80% della prestazione iniziale) i pannelli sono materiale facilmente recuperabile e riutilizzabile senza alcun rischio o problema.
8) La fissione, invece, è un processo altamente entropico: il decadimento radioattivo, in effetti, è un fenomeno naturale solo se si fa riferimento all'isotopo naturale U238, mentre nella stragrande maggioranza delle centrali nucleari risulta necessario l'utilizzo di U235, prodotto tramite centrifugazione o diffusione gassosa. Che, manco a dirlo, sono processi entropici a bassissima efficienza e quindi generatori di calore.
9) Vorrei che fosse chiaro che una turbina a vapore surriscaldato interna ad una centrale nucleare necessita di raffreddamento in quanto la temperatura di esercizio interna ad un reattore è spesso superiore agli 800 °C, pertanto l'espansione finale a bassa temperatura all'interno della girante risulta spesso antieconomica, benché più efficiente. Questo accade in quanto lo sfruttamento completo dell’energia termica del vapore surriscaldato necessiterebbe di un'area di condensazione e di strutture enormi. Per risolvere il problema si utilizzano o acque correnti o torri di raffreddamento, che in una centrale a combustibile fossile sono inutili, stante la temperatura di esercizio nettamente inferiore. Quindi, dal punto di vista del vantaggio in termini di emissione di gas serra, (di cui il vapore acqueo è una parte, ricordiamocelo) le centrali nucleari sono un affare decisamente poco brillante. Ed in caso di incidente le centrali raffreddate con acque correnti (mare o fiumi) garantiscono solo un’eccellente diffusione del materiale fissile… (Fukushima docet... Taf)
10) Ad oggi il problema dello stoccaggio NON è stato risolto da alcuna nazione. Richard Muller, consigliere nazionale americano certamente a favore del nucleare, ammette (sul libro "fisica per i presidenti del futuro", pag. 149) che per definire accettabile lo stoccaggio del materiale fissile dobbiamo valutare statisticamente quale possa essere la garanzia di non sversamento esterno al sito nei prossimi 28.000 anni del materiale non riprocessato. Al momento negli USA ne vengono conservati circa 77.000 tonnellate, di cui il 34% di plutonio 239 (emivita 24.000 anni). Va detto che in ogni area di stoccaggio (per esempio Tricastin, in Francia (Fonte: archivionucleare.com) il livello di radioattività nella zona risulta comunque 4,2 volte superiore alla radioattività media della zona, elemento che indica evidentemente un lieve passaggio di radiazioni dalle zone interrate all'esterno. E questo dopo circa 40 anni, non 24.000 (ed in ogni caso fra 24.000 anni la radioattività del plutonio non si sarà azzerata, ma solo dimezzata). Cioè, in altri termini, se ci fermassimo oggi nello stoccaggio, negli Stati Uniti nel 2011 disporremo di "sole" 13.090 tonnellate di plutonio 239 ancora efficienti ed attive. Siete più tranquilli, vero?
11) Le centrali di IV generazione, per esempio quelle autofertilizzanti a letto di sfere, hanno il vantaggio di generare da sole il proprio combustibile. Già, peccato che producano plutonio quale materiale di scarto: in altri termini alla fine abbiamo una quantità industriale di scorie altamente radioattive per lungo tempo, sempre da stoccare in qualche maniera o da utilizzare in combustibili complessi tipo MoX. Esattamente il materiale in meltdown a Fukushima, che si sta disperdendo in mare senza che nessuno possa fare nulla.
12) Vero, le centrali di IV generazione (quelle che il genio Scajola, ha definito di terza generazione e mezza sono solo delle centrali di terza con miglioramenti nelle procedure di sicurezza, fra l'altro non molto diverse da quelle che evidentemente a Fukushima non hanno funzionato un granchè...) sono state realizzate in maniera tale da avere un coefficiente di temperatura negativo: in altri termini, se giungono a riscaldarsi troppo, si spengono. Un vantaggio non da poco in termini di sicurezza, ma in ogni caso utilizzano combustibili sostanzialmente simili agli attuali, che generano scorie o necessità di ritrattamento. Esattamente quello che non vogliamo far fare all'Iran: in altri termini, i reattori self feeding sono alla base della tecnologia per la produzione di materiale fissile per armi tattiche. Siamo sicuri che vogliamo lasciare in giro del materiale fissile ideale per la realizzazione di una bella bomba ad implosione ? Oppure siamo sicuri di voler appoggiare le logiche francesi, che nel momento in cui si sono trovati a disporre di plutonio in eccesso hanno deciso di fare un paio di esperimenti nucleari a Mururoa?
Pensateci bene prima di scegliere il mare, domenica. E ricordate che qualche genio della lampada (basso ed abitante ad Arcore) pensa che un uomo con la bomba atomica abbia un notevole appeal con le donne, vedi (Vedi mio post sul Tafanus)
Silvio Berlusconi ha molte buone ragioni per sorridere. A 74 anni, ha un impero mediatico che ne ha fatto l'uomo più ricco d'Italia. Ha dominato la scena politica fin dal '94, ed è stato, dopo Mussolini, l'uomo che ha occupato più a lungo la carica di premier. E' sopravvissuto ad innumerevoli previsioni di imminente uscita di scena. E tuttavia, a dispetto dei successi personali, è stato un disastro come leader nazionale, in tre modi diversi.
Due di essi sono ben noti. Il primo è la sordida saga sei suoi parties sessuali noti come "bunga-bunga", uno dei quali ha condotto al poco edificante spettacolo di un premier chiamato in giudizio presso il Tribunale di Milano con l'accusa di aver fatto sesso a pagamento con una minorenne. Il Rubygate ha insozzato non solo Berlusconi, ma anche il suo paese.
Per quanto vergognoso possa essere stato lo scandalo sessuale, il suo impatto sulle performances politiche di Berlusconi è stato limitato, e quindi questo giornale se n'è occupato relativamente poco. Noi abbiamo tuttavia stigmatizzato a lungo la sua disonestà finanziaria. Egli è stato accusato numerosissime volte per frode fiscale, falso in bilancio, e corruzione. I suoi difensori ribattono che non è mai stato condannato, ma questo è falso. In molti casi è stato salvato dalla prescrizione, almeno due volte grazie a leggi ad personam da lui stesso volute ed approvate. Questa è la ragione per la quale nell'aprile 2001 abbiamo scritto che quest'uomo fosse inadatto a guidare l'Italia.
Non abbiamo mai avuto ragioni per cambiare questo giudizio. Ma adesso è chiaro che né il sesso traballante, né la sua opaca storia finanziaria, sono le ragioni principali per le quali gli italiani giudicano Berlusconi come il colpevole di un disastroso fallimento. Una terza colpa è giudicata di gran lunga la peggiore: il suo totale disinteresse per le disastrose condizioni economiche del paese. Forse perchè distratto dalle sue grane giudiziarie, non è stato capace, in quasi nove anni da primo ministro, di rimediare, e nemmeno di riconoscere la grave crisi economica italiana. Di conseguenza, lascerà dietro alle sue spalle un paese in condizioni economiche disastrose.
Malattia cronica, non malattia acuta
Questa spietata conclusione potrebbe sorprendere gli studiosi della crisi dell'euro. Grazie alla severa politica fiscale di Tremonti, l'Italia è finora riuscita a sfuggire alla furia dei mercati. Per ora l'Irlanda, e non l'Italia, è la "I" fra i "PIGS" (insieme a Portogallo, Grecia e Spagna). L'Italia ha fin qui evitato lo scoppio di una bolla. Le banche non hanno fatto fallimento. L'occupazione ha tenuto: la disoccupazione è all'8%, in confronto al 20% e più della Spagna. Il rapporto deficit/PIL nel 2011 sarà del 4%, contro il 6% della Francia.
E tuttavia questi numeri rassicuranti sono ingannevoli. La malattia italiana non è acuta, ma cronica, e sta lentamente corrodendo la vitalità economica del paese. Quando l'economia degli altri paesi europei è in sofferenza, quella italiana lo è di più. Quando queste riprendono, quella italiane cresce di meno. Come il nostro rapporto di questa settimana sottolinea, solo Lo Zimbabwe e Haiti hanno avuto, nel decennio terminante nel 2010, una crescita del prodotto nazionale lordo inferiore a quello italiano. Di fatto, il prodotto interlo lordo italiano è in caduta (-17% in tre anni - NdR). L'assenza di crescita, a dispetto degli sforzi di Tremonti, non ha fatto diminuire il debito pubblico, che è ancora al 120% del PIL (il terzo, per dimensioni, fra tutti i paesi industrializzati). Questo è tanto più preoccupante, dato il rapido invecchiamento della popolazione italiana.
Il relativamente basso tasso di disoccupazione nasconde alcuni aspetti preoccupanti. Un quarto dei giovani - ma molto di più nel sud depresso - è senza lavoro. La partecipazione femminile alla forza di lavoro è al 46%, il valore più basso in Europa. Il mix di bassa produttività e salari relativamente alti ha eroso la competitività del paese. Mentre negli ultimi anni la produttività è cresciuta del 20% negli USA, e del 10% in Gran Bretagna, in Italia è diminuita del 5%. L'Italia si classifica 80° nell'indice "Doing Business" della World Bank, dietro alla Bielorussia ed alla Mongolia, e 48° nella classifica della competitività del World Economic Forum, dietro all'Indonesia ed alle Barbados.
Il Governatore Draghi (in uscita verso la guida della Banca Centrale Europea) ha sputato fuori tutto recentemente, in un discorso d'addio che ha colpito duro. Ha insistito sulla necessità di grandi riforme economiche strutturali. Ha sottolineato la stagnazione della produttività, ed ha attaccato le politiche del governo, che non solo non hanno incoraggiato lo sviluppo italiano, ma spesso hanno messo i bastoni fra le ruote: ritardi nella riforma della giustizia civile, università scadenti, assenza di competitività nei servizi pubblici e privati, un mercato del lavoro a due livelli, uno di insiders protetti, un altro di outsiders esposti alle intemperie. Infine, un numero troppo piccolo di grandi aziende.
Tutti questi elementi stanno intaccando la un tempo acclamata qualità della vita in Italia. Le infrastrutture stanno diventando "sciatte". I servizi pubblici stanno diventando sovraccarichi ed insufficienti. L'ambiente è in sofferenza. I redditi in termini reali, nella migliore delle ipotesi sono stagnanti. I giovani italiani ambiziosi stanno lasciando il paese a frotte, lasciando il paese in mano ad una élite vecchia, costituita da intoccabili. Pochi europei disprezzano come gli italiani i loro politici corrotti.
Eppur si muove
Quando i giornali hanno iniziato ad accusare Berlusconi, molti uomini d'affari italiani hanno replicato che solo la furfantesca faccia di tolla di Berlusconi avrebbe potuto offrire una qualche chance di modernizzare l'economia. Nessuno rivendica adesso questa sciocchezza. Adesso il mantra è che non sia colpa sua, ma di un paese irriformabile.
E tuttavia la tesi che il cambiamento sia impossibile è non solo disfattista, ma anche sbagliata. A metà degli anni '90 diversi governi, preoccupatissimi che l'Italia potesse restare fuori dall'area euro, hanno condotto alcune riforme impressionanti. Persino Berlusconi ha fatto occasionalmente passare qualche riforma liberalizzatrice. Nel 2003 con la riforma Biagi, e molti economisti hanno apprezzato le riforme delle pensioni che si sono susseguite. Berlusconi avrebbe potuto fare molto di più, se solo avesse usato il suo grande potere e la sua grande popolarità per fare qualcosa di diverso dal proteggere i suoi personali interessi. L'Italia degli imprenditori pagherà un prezzo molto alto per i piaceri di Berlusconi.
E se i successori di Berlusconi dovessero essere incapaci come lui? La crisi dell'euro sta costringendo Grecia, Portogallo e Spagna verso riforme accolte da dure proteste popolari. A breve termine, questo farà male; nel lungo termine, dovrebbe dare alle economie periferiche nuova energia. Alcuni paesi si accingono a diminuire l'impatto del loro carico di debito attraverso ristrutturazioni dello stesso. Una Italia irriformata e stagnante, con un debito pubblico sopra il 120% del PIL, avrà un colpevole: Berlusconi. Il quale, ne siamo certi, continuerà a sorridere.
N.B.: Il servizio dedicato a Berlusconi è di 14 pagine, ma ovviamente non possiamo tradurle tutte (per ragioni di tempo, e di copyright). Chi è interessato, può trovare il tutto online o sul giornale cartaceo in edicola da oggi.
Mentana, allontanato da Mediaset, ha acceso la luce su La7 trainandola al 12% sul suo TG e in vista del 5% nell’insieme. C’è riuscito mobilitando gli strati socioculturali superiori, in fuga dalla Rai-Set di Minzolini e Mimun. Santoro, se davvero arrivasse, come è augurabile, a La7, completerebbe l’opera portando in dote la sua capacità di presa sui più diversi segmenti di pubblico, dai quartieri alti alle periferie. Tutti presi dai “vaffa” a Masi rischiamo infatti di dimenticare che l’audience di Santoro oltre che ampia, è anche tra le più equilibrate fra tutti i programmi della tv italiana, come era quella di TG1 e TG5 dei bei tempi loro.
Per questo Berlusconi, indifferente agli sfottò dei salotti che anzi gli servono a passar per vittima, gli ha dato del “micidiale”: non perché parla a molti, ma perché esce dai confini del pubblico “di sinistra”, tant’è che a volte maneggia afrori che disturbano i nasini delicati dei progressisti frazione Narciso. Sotto questo aspetto il terzo atto della epopea del “telesogno “ (il primo, quello degli sfigati ex Terza Rete negli anni ’90, mai nato; il secondo, quello di Pelliccioli, affidato a mani improprie e subito abortito) sembra meglio impostato dei precedenti. Il telesogno altro non è infatti che l’idea di una tv dotata di una vera identità editoriale: non solo una residualità come Rai1 o un congegno di marketing come Canale 5 o Italia1.
Ovviamente l’ambiente è ostile, Mediaset, forte di tre reti e protetta dalla RAI, può fidelizzare i pubblicitari con migliaia di spot in regalo tanto da rendere a priori la vita impossibile a chiunque miri a sottrarle dalla ciotola la pappa del fatturato. Però…, però… i tempi passano, i Berlusconi invecchiano e il marchingegno del Duopolio, assediato dal mercato mondiale (sotto specie di Sky), è già un po’ alle strette. In più, l’azienda diretta da Pier Silvio, sembra prigioniera di se stessa e cioè della linea editoriale del Silvio anni ’80 che ne ha fatto la fortuna, ma che oggi (si vedano i dati dell’ultimo anno di GF e Striscia) sa di vecchio. Dunque il quadro strategico è migliore e Mentana lo ha già dimostrato.
Aggiungiamo, a conferma, il recente rovescio elettorale di PDL-Mediaset, diverso dagli smacchi subiti in passato, perché frutto di un esaurimento identitario e di una vera perdita di spinta propulsiva. Il che vuol dire che nel nuovo Parlamento Mediaset avrà meno presa che in qualsiasi momento del passato, e che potrebbe trovarsi nell’impossibilità di avere le leggi e i ministri “ad aziendam” che ne hanno lastricato fin qui il cammino verso il monopolio della pubblicità generalista. Dunque La7 può provare a tele sognare senza strafare, in attesa di raccogliere i frutti, al primo precipitare della situazione d’insieme.
Per capire le ambizioni della tv di Telecom suggeriamo di tenere d’occhio innanzitutto le alleanze e integrazioni internazionali, indispensabili per assicurarsi il prodotto seriale (si sussurra di Bertelsmann, l’unica grande corporation dei media in Europa, che da tempo si è sbarazzata dei Berlusconi di casa propria. Ricordate il disastro di Kirk che pareva dovesse spopolare a colpi di finanza e politica senza produrre un’ora che fosse una, ma che non essendo in Italia è finito scoppiato?). Se il mercato internazionale rivelerà l'audacia delle ambizioni di La7, la politica dei programmi mostrerà se essa è un aggregato saltuario di talenti o possiede invece il passo di una vera direzione editoriale. Scivoloni come il Barbareschi shock o il programma sui mestieri denunciano una qualche naiveté, perché altrimenti non si sarebbe ceduto a un bravissimo attore che pretendeva di mostrarsi filosofo, né si sarebbe pensato di fare intrattenimento con una argomento angosciante come la mancanza di lavoro (tentativo fallito già da altri, compresa la mitica Rai Tre di venti anni fa). Ma appunto, sbagliando si impara, specie se si ha la fortuna di potersi sbarazzare degli errori anziché dei talenti, che pare invece una specialità degli altri.
Al fine di consentirci di valutare il funzionamento del voto postale per gli italiani all'estero, chiediamo la cortesia di inviarci le seguenti informazioni:
-a) avete ricevuto regolarmente la prima scheda sul nucleare (quella poi modificata)?
-b) avete votato? sarebbe utile (optional...) sapere anche come avete votato;
-c) quanti sono in totalemembri della vostra famiglia nelle stesse condizioni?
-d) le schede pervenute erano prive di timbro e firma di validazione?
Vi preghiamo di di inviare la risposta, per ragioni di privacy, a questo indirizzo, completa di nome e cognome veri, nazione e città di residenza, consolato di competenza. Se i dati saranno significativi, li metteremo, col vostro consenso (da esprimere sulla stessa email di risposta) a disposizione del Comitato per il Referendum sul Nucleare, per eventuali ricorsi in Cassazione o alla Corte Costituzionale.
La Nestlè ha lanciato pochi giorni fa in Canada la proposta di creare una "borsa mondiale dell'acqua", soggetta alle stesse regole della borsa per gli altri prodotti, che consentirebbe quindi a poche multinazionali di avere il controllo completo sull'acqua che finisce sulle nostre tavole, ma anche su quella che esce dal rubinetto, se l'acqua venisse privatizzata.
Nestlè è l'azienda numero uno per il mercato mondiale delle acque minerali, quindi la proposta non è per niente disinteressata (solo in Italia sono parte del gruppo Nestlè le seguenti marche: Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Terrier, Pracastello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandali, Tione, Ulmeta, Vera.)
Se prima avevamo molti buoni motivi per andare a votare il referendum del 12 e 13 giugno per evitare la privatizzazione degli acquedotti, adesso ne abbiamo uno in più. Ovviamente i media non ne parlano.... facciamolo noi. Allego un paio di link alla notizia:
Accapigliarsi davanti al re che si diverte pare essere lo sport nazionale italiano.
Prendete Grillo: da elemento di rottura della politica, pesantemente bannato sui media, si sta trasformando lentamente in oggetto del desiderio della televisione italiana che gli permette epiteti a par condicio presenziando ai talk show nella stessa identica guisa del presidente del consiglio, cioè senza alcuna possibilità di replica.
Imperdonabile ? Ma quando mai… sbraita a destra e sbraita a sinistra, si ottengono 10 punti percentuali a Bologna, cinque a Torino e 3,3 a Milano con un candidato ovviamente impresentabile e quindi utile giusto giusto a verificare cosa succede.
Una nuova evidenza della politica ? Qui sul Tafanus vediamo tipologie comportamentali semanticamente identiche da parte degli adoratori del berlusconismo e del ragionier Grillo, presentati in tempi diversi come le evidenze del “nuovo” che avanza.
Nuovo ? Per giorni ci siamo domandati come mai alle comunali Milanesi il movimento cinque stelle presenta un ventenne come candidato sindaco: con tutto il rispetto per i ggiovani, spero che anche nelle fila dei grillini vi sia stato qualcuno che abbia chiesto “perché”? (...c'è stato, c'è stato...a Milano bimbominchia ha preso meno voti del voto di lista... Taf)
Già, perché? Quale può essere il motivo per cui si decide di candidare un ragazzino alle comunali? Possiamo forse rispondere citando il primo cittadino di Bonea (Bn), Salvatore Paradiso di anni 18, eletto sindaco della sua cittadina prima della maturità (tiscali.it)
Trattasi di precoce genio della politica oppure di omino di plastica? A questo proposito sia d’aiuto a tutti voi conoscere il nome del vecchio sindaco di Bonea, impossibilitato a presentarsi causa fine del secondo mandato: Gennaro Paradiso, casualmente padre di Salvatore.
Il tafanus ha correttamente domandato come avrebbe potuto il ventenne gestire i rapporti con i poteri forti milanesi o con che capacità avrebbe potuto gestire un flop garantito come l’EXPO 2015 in fase di gestione delle richieste di finanziamento oppure delle procedure di acquisto dei terreni dei “soliti privati”.
In effetti la domanda dovrebbe essere esattamente opposta: ma perché utilizzare un “ggiovane” quale rappresentante a Milano ? Giova forse ricordare che lo stesso Berlusconi affida a poco più che trentenni ministeri chiave quale quello dell’istruzione, delle pari opportunità e dei ggiovani e ad una desaparecida quale la Prestigiacomo il ministero dell’ambiente.
Per dirla con Sciascia, quaraqquaqquà telecomandati che tutto debbono al loro dominus.
Ora, parliamoci chiaramente: tre referendum su quattro trattano di argomenti direttamente riferibili all’ambiente, ma la scaltra Prestigiacomo non ha dato alcuna comunicazione a riguardo, esclusa la sua decisione di non recarsi alle urne domenica prossima.
Comunicazione che ha rispettosamente dato anche Giorgia Meloni (sì, proprio quella che trattava le urne come una istituzione affermando “Disertare le urne vorrebbe dire perdere una grande occasione per migliorare il nostro futuro”. Giorgia Meloni che addirittura propose il Comitato “I Giovani votano Si” e lo slogan “Meno poltrone più Italia” [GenerazioneItalia]
La valente Meloni si spinge ad affermare che “l’astensione è un diritto, proprio come il voto”.
Già. Forse sarebbe utile che la Giovane Meloni si rivedesse un pochino la costituzione: oltre alla figuraccia storica per un ministro di non conoscere l’anno dell’unità d’Italia (vedi BergamoNews), la giovin ministra della gioventù, peraltro laureata in giurisprudenza, si esibisce nella storica figuraccia di non conoscerne gli articoli 2 e 3.
Care ministre Meloni e Prestigiacomo, studiate un pochino: il voto, in particolare quello relativo alla democrazia diretta, è sia un dovere che un diritto: lorsignore dovrebbero saperlo fin dai tempi dell’esame di diritto costituzionale.
Del resto, non è che sia razionalmente possibile avere la schiena dritta per questa banda di incompetenti raccogliticci: Guardatevi il fantastico Cesaro che sfoggia una competenza sopraffina quale commissario straordinario sui rifiuti a Napoli (Repubblica.it)
Per la cronaca, anche Cesaro ha orgogliosamente dichiarato che non si recherà a votare: del resto, se lo dice il capo…
Tutto ciò per tornare a bomba a Grillo: se osservate il suo sempre meno frequentato blog, vedrete che nell’ultima settimana la parola “referendum” compare solo nel consueto intervento di Travaglio: eh già, se i quesiti passano finisce che magari si debba ringraziare un Bersani qualunque…
Meglio quindi adeguarsi alle procedure del presidente del consiglio, sia nella nomina di ominicchi telecomandabili che nella sparizione di ogni intervento a tutela di quello che rappresenterebbe una ulteriore spallata a questo governo marcio fin dalle fondamenta. Sic transit gloria mundi."
...c'eravamo tanto amati, per un mese e forse più...
I Rottamatori non ci stanno. e con la stessa "finesse" con la quale hanno scritto che il Tafanus era un troll (perchè non si spellava le mani a plaudire alla "Leopolda" di Renzi & Civati), ora attaccano come tori, a testa bassa, chiunque osi dire (scusate l'immodestia: con qualche mesetto di ritardo sul Tafanus) che il movimento non c'è più. Rispondono con argomenti? No: con "una pernacchia". Ancora qualche insuccesso, e passeranno agli eleganti "vaffanculo" del Rag. Grillo. Ecco cosa scrive l'Unità:
I "rottamatori" del Pd sono in rivolta: non ci stanno a passare per gli sconfitti delle amministrative. Ormai orfani del loro portabandiera Matteo Renzi, sempre più freddo verso il movimento cui aveva dato impulso, i promotori di "Prossima fermata Italia" hanno risposto a chi li dà per finiti con una pernacchia [...]
Prima alcune analisi delle amministrative e oggi l'intervista di Enrico Rossi all'Unità hanno scatenato sia Francesco Nicodemo sia Pippo Civati. Qualcuno, ha ricordato Nicodemo sul sito di [Prossima Fermata Italia], riferendosi a Rossi, «si è subito affrettato a dire che in queste elezioni gli sconfitti sono i rottamatori, perchè (notare la finissima analisi politica) l'età media dei sindaci eletti è 52 anni e 4 mesi. Come se qualcuno di noi non avesse ripetuto per mesi, come un mantra, che il rinnovamento non è mai stato una questione anagrafica, ma come sempre un problema di idee modi e contenuti».
«D'altronde noi siamo quelli che si oppongono ai polli di batteria, a velini/e e a segretari/e di ex ministri di cui il Pd ha riempito il Parlamento all'ultimo giro, seppur giovani, seppur carini/e», ha tenuto a sottolineare. «Prossima Italia ha svolto in meno di un anno un ruolo fondamentale e movimentista all'interno del Pd (...caspita... non se n'era accorto nessuno... provate a chiedere in giro quanti sanno del "ruolo fondamentale" di Pippo Civati... NdR). Perchè siamo quelli che hanno difeso le primarie. Quelli che hanno provato a capire cosa c'è oltre il Pd (...lo direste anche a noi, cosa c'è oltre il PD' NdR). Quelli che hanno detto sì ai referendum prima degli altri. Quelli che non hanno messo in discussione la leadership di Bersani, piuttosto una linea politica folle e suicida (quella della Grosse Koalition)», ha elencato.
Duro con il presidente della Toscana, e non solo, anche Pippo Civati. «Cosa pensa che sia, la "rottamazione", se non proprio partecipazione (primarie per scegliere i parlamentari, la prossima sfida) e ricambio di una classe politica che ha governato per tanti anni la sinistra italiana?», ha chiesto sul suo blog su cui ha anche elencato «le sfide» lanciate. Dalla stazione Leopolda di Firenze, nel novembre scorso, in poi «la domanda che ci poniamo è semplice: nella Terza Repubblica i protagonisti saranno quelli che provengono dalla Prima, o vogliamo immaginare qualcosa di diverso? La domanda è ancora attuale. Anzi, lo è di più», ha assicurato. (...bene, Ciwati: ti sei fatto la domanda. Ci dici se ti sei dato anche una risposta, e, just in case, quale? NdR) «Forse, invece di discutere attribuendo agli altri posizioni che non hanno mai sostenuto bisognerebbe ascoltare un pò meglio quello che dicono. E di proseguire sulla strada che hanno segnato gli elettori, non certo i dirigenti», ha ammonito. Lunedì c'è la direzione nazionale del Pd e i rottamatori, con Civati, ci saranno. Pronti, a quanto riferito, a rinnovare le loro istanze. (l'Unità)
C'è, in questa versione addolcita dei rottamatori, reduci del nulla, qualcosa di patetico. Loro non hanno mai detto, come Mario Adinolfi, che dopo i 39 anni, 11 mesi e 29 giorni, ci si deve fare da parte. Rernzi & Civati (che, senza il supporto dei vecchi eredi del PCI, sarebbero all'oratorio a "pettinare le bambole"), hanno solo detto che dopo due legislature o tre (c'è stata una certa lotta, sull'argomento, fra i due ggiovani Renzi & Civati), gli altri si devono fare da parte, e far largo ai ggiovani. Siamo alle quote protette. E' vero, non hanno fissato limiti anagrafici (anche perchè avrebbero già dovuto cominciare ad alzare la soglia, come si faceva a Cuneo con l'atrazina), ma le due legislature avrebbero ottenuto lo stesso effetto.
Li ricordo, i giorni trionfalistici della Leopolda... I numeri si sprecavano (in puro stile Popolo Viola)... siamo 2000, anzi 3200, anzi 5000... Alcuni miei amici, che c'erano, hanno rilanciato: eravamo 7500? macchè! almeno 10.000! Poi, l'exploit pallaro di Giuseppe "Pippo" Civati: macchè! 30.000! Chi offre di più??? Quando, pianta della Leopolda alla mano, ho scritto che 30.000 alla Leopolda non ci stavano neanche a metterli uno strato sull'altro come la millesfoglie, il mitico Ciwati ha scritto che intendeva "adesioni", non "presenze"... Insomma, parlava di clicks fu facebook.
Il sito dei rottamatori - dato per già fatto - ha aperto i battenti oltre un mese dopo. Nel frattempo c'era già stata la cenetta a lume di candela del Fiò Renzino con Silvio e Barbara ad Hardcore, il telegrafico "io non ci sarei andato" di Civati sul suo blog (non in quello dei rottamatori), la sparizione di Renzi dal sito "prossimaitalia"... Io ho iniziato a chiedere insistentemente, su prossimaitalia, dove fosse finito Renzi, che non si sentiva più. Conoscevo la ragione, ma avrei voluto che qualcuno dei capi-rottamatori trovasse il coraggio di dichiarare a chiare lettere la rottura della coppia di fatto.
Niente da fare. Prima nessuna risposta. Poi, a seguire, qualche risposta infastidita del Civati e del gestore del sito (non ricordo come si chiami). Risposte sul merito? Macchè! sul metodo... uffa, Tafanus, come sei noioso! Risposte sulla loro assenza di risposte, zero. Appena il gestore e Ciwati hanno dato il via agli insulti (non rispondete al Tafanus, è chiaramente un troll, un disturbatore), una decina di "fedeli" si è messa a rimorchio: "si, è vero! il Tafanus è un troll! non rispondete!"
A questo punto... Miracolo! Non meno di due "fedeli, che conoscevanpo il nostro blog, si sono dissociati da questa ridicola accusa da pezzenti del web. Non passano 24 ore, e mi disturba a casa, per telefono, nientemeno che il gestore (di cui non ricordo il nome), per spiegarmi che ion fondo troll non era necessariamente un insulto, che presentava alcuni aspetti positivi... L'ho mandato cortesemente, ma sostanzialmente, a cagare.
Ora sono molto piccati nel sentirsi dire che sono degli sconfitti, non dall'insignificante troll Tafanus, ma da un uomo dello spessore di Enrico Rossi (Presidente della Regione Toscana, e politico con le palle), e rispondono con solidissimi argomenti: le pernacchie. La mamma dei Grilli (e degli imbecilli) è sempre incinta. Ma qualche passo avanti è stato fatto. Ora nessuno nega più che fra Renzi e Civati si sia rotto il fidanzamento. Si limitano a non parlarne. Io invece vorrei chiudere questo post sullo stato dell'arte di "prossimaitalia.it", fiore all'occhiello, strumento mediatico e termometro dello stato di salute del "movimento", alquanto immobile ed acciaccato, e che non mostra alcun segno di ripresa.
Dunque, "prossimaitalia.it", una brutta unsuccess-story, che riflette come uno specchio la storia del movimento che questo sito ha creato e che da questo sito è rappresentato. Quando e se leggerà questi numeri, sono sicuro che il gestore (che non ricordo come si chiami), tornerà a bacchettarmi, spiegandomi che il successo di un sito non si misura dal numero di visitatori e/o di commenti. Io resto convinto del fatto che uno strumento di comunicazione sia più o meno valido a seconda che sia più o meno letto. Allora fotografiamolo, lo stato di salute di questa "casa dei rottamatori" (e scusate se - come si usa nella fotografia - per far capire le dimensioni dell'oggetto fotografato, piazzo accanto a questo, come riferimento visivo, un oggetto a voi noto, come il Tafanus)
Gli accessi: dice alexa.com che nell'ultimo mese il Tafanus - non supportato da nessuno - ha avuto un numero di visite 11,4 volte superiori a quelle di prossimaitalia (supportato dal sindaco di una grande città, dal Segretario del PD di Monza, nonchè consigliere Regionale; da tre quarti delle TV italiane, dall'Unità, dal Fatto, da MicroMega...)
I commenti: sul sito ci sono ben tre commenti in 15 giorni (dal 24 maggio al 7 giugno inclusi). Un commento ogni 5 giorni. Per dire... Il post sulla "pernacchia", pubblicizzato (seppur in negativo) dall'Unità, ha avuto la bellezza di UN commento. Nello stesso arco di tempo, sul Tafanus ci sono stati non 3 ma 960 commenti. Significherà qualcosa? Sono sicuro che secondo il gestore di prossimaitalia (mannaggia, non riesco proprio a ricordarmi quale sia il suo nome...) questo non significhi niente. Loro non mantengono in vita un medium affinchè sia letto. Lo fanno "per il piacer loro". Disinteressati. O disinteressanti?
I Membri: prossimaitalia ha dei "membri". Anch'io sono un "membro", altrimenti mi sarebbe vietato commentare. Quindi i pochi commenti sono giustificati dalla necessità di "ammembrarsi"? Non direi. Hanno oltre 2300 "membri", quasi tutti diventati tali nei primissimi giorni di vita del sito. Tutti autorizzati a commentare. Ma i commenti sono uno ogni 5 giorni.
Il problema è che sono quasi tutti "membri" in sonno. Che hanno abbandonato il sito, ma senza prendersi il disturbo di "smembrarsi". Sono come quei cattolici italiani di fatto atei (il sottoscritto, per esempio), i quali però, per pigrizia, non si sono "sbattezzati". Sono "in sonno" tutti. Il cofondatore Fiò Renzino non entra nel sito da 61 giorni. Il Ciwati non ci entra da 37 giorni.
Ma se le cose funzionano così a livello "soci fondatori", come funzionano le cose fra i membri semplici? Prendiamo i miei amici fiorentini... Quelli che giuravano sul successo della Leopolda (7.500 partecipanti, anzi no, 10.000...) Delle due, una non è più - o non è mai stata - membro di prossimaitalia. L'altro amico è stato fra i primissimi membri, entusiasta ed assiduo commentatore dei primi giorni, ma ora desaparecido dal sito. Ultimo ingresso: 5 mesi fa.
Casi eccezionali? No, la regola. Ho preso l'elenco dei membri per ordine alfabetico, le prime venti schermate, e la data di ultimo accesso del primo nome di ogni schermata. Un metodo artigianale, ma abbastanza "random" per avere un certo valore statistico. Ebbene, i risultati sono quello che sono... In media, questi "membri" sono entrati per l'ultima volta nel LORO sito, per l'ultima volta, 4 mesi e 21 giorni fa.
Questo è l'unico, tangibile, indiscutibile risultato di questo velleitario tentativo di rottamazione. L'unico rottame che rimane è questo sito in stato di coma profondo, emblema "lombrosiano" di un'idea nata morta.
"Ammissibile nuovo quesito" - Il verdetto, all'unanimità, della Corte Costituzionale sul quesito così come riformulato dalla Cassazione lo scorso 30 maggio. Respinto il ricorso presentato dall'Avvocatura dello Stato su iniziativa della presidenza del Consiglio. Le motivazioni: "Con il dl omnibus si lasciava la porta aperta al ritorno dell'atomo"
ROMA - Con una decisione unanime la Corte Costituzionale ha stabilito di considerare ammissibile il nuovo quesito referendario sul nucleare, così come riformulato dalla Cassazione , lo scorso 30 maggio, dopo le modifiche contenute nel dl omnibus. Secondo la Consulta l'attuale quesito sull'energia atomica è "connotato da una matricerazionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneità ed univocita".
Dalle motivazioni dell'Alta corte emerge poi ancor più chiaramente l'inganno tentato dal governo con la pesudo moratoria. Secondo la Corte Costituzionale, le norme contenute nel decreto omnibus sono "unite da una medesima finalità: quella di essere strumentali a consentire, sia pure all'esito di ulteriori evidenze scientifiche su profili relativi alla sicurezza nucleare e tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore, di adottare una strategia energetica nazionale che non escluda espressamente l'utilizzazione di energia nucleare, ciò in contraddizione con l'intento perseguito dall'originaria richiesta referendaria, in particolare attraverso l'abrogazione dell'articolo 5 del decreto legislativo numero 31 del 2010".
Tokio, 6 giu. - (Adnkronos/Dpa) - Il governo giapponese ha piu' che raddoppiato le stime della quantita' di radioattivita' emessa dalla centrale nucleare di Fukushima e ha avvertito che potrebbe estendere la zona di evacuazione attorno alla centrale. Secondo i dati diffusi oggi dalla Agenzia per la Sicurezza Industriale, si stima ora che fra il terremoto dell'11 marzo e il 16 marzo la radioattivita' dispersa dalla centrale sia arrivata a 770mila terabequerel. Ad aprile, quando l'incidente era stato alzato al massimo livello, il numero sette, era stata fatta una stima di 370mila terabequerel per lo stesso periodo.
...poveri amici miei, "nuclearisti sicuri" immaginari... Non ho ancora concluso, sul blog, una discussione con l'ultimo "esperto" in energia nucleare pervenuto, un tale che si firma "Futuro Nucleare" (ma che di mestiere si occupa d'altro...), che arrivano, nell'ordine:
-1) le notizie dell'incidente in Egitto (che per il nostro "esperto" non c'è stato... forse perchè il "Geniale" non lo dice);
-2) la notizia ampiamente prevista, almeno da noi, che Fukushima sia una tragedia ben più grave di Chernobyl;
-3) la notizia che il governo giapponese "non esclude" di dover allargare l'area di evacuazione intorno a Fukushima, ben oltre i trenta chilometri del primo allargamento... Noi, vogliamo ricordare, con antipatica presunzione, che questo blog lo aveva previsto, detto e scritto oltre due mesi fa... Evidentemente imporre ai bambini ai confini dell'area "30" i grembiulini a maniche lunghe, anzichè quelli a maniche corte, non è bastato;
-4) la notizia che il simpatico plutonio è arrivato (non ci voleva Nostradamus, per prevederlo, bastavamo noi) nel mare antistante Fukushima. Ora il simpatico "aromatizzante" passerà nella catena alimentare, e forse a quel punto inizierà a capire persino il nostro amico che si occupa di informatica e reti, ma si firma (chissà perchè...) "Futuro Nucleare".
Amico mio, quel "Futuro" lo puoi già coniugare, tanquillamente, al passato remoto. Il futuro è morto.Tafanus
La penosa caccia a Barack Obama e a Dmitry Medvedev a Deauville in Francia, il 27 maggio 2011, in occasione del G8, è di una penosità tragica. Un nano disperato, isolato da tutti i cosiddetti grandi che fanno finta di non vederlo e si guardano bene dal farsi fotografare con lui, cerca affannosamente un appoggio o meglio cerca di far credere che America e Russia sono schierati a fianco del martire Berlusconi e contro l’Italia, in cui un potere costituzionalmente protetto, la magistratura, compie semplicemente il suo dovere.
Berlusconi non può avere né senso dello Stato né senso della dignità. Egli usa tutto e tutti per le sue finzioni e rappresentazioni. A lui interessava farsi riprendere a colloquio con Obama e col russo per poter vendere a fini elettorali quelle immagini che alla fine avrebbe mostrato gaudente e tronfio all’harem delle prostitute che si porta a casa e che obbliga a vedere filmati del nano tra i grandi (si fa per dire). Per capire il nano dal tacco rialzato è importante comprendere il retroscena.
Da mesi la diplomazia italiana si era mossa per avere un incontro bilaterale in Francia e potere vendere la relazione privilegiata «Italia–Usa – che dico! – Berlusconi–Presidente Usa» come materiale gratuita di propaganda elettorale. La diplomazia americana invece non ne ha voluto sapere, anche perché ormai in tutte le cancelleria del mondo dire «Berlusconi» significa dire «ridicolo e imbarazzo». Tutti i capi di Stato alle richieste italiane rispondono che l’agenda è piena perché i capi di Stato lo evitano come l’aids.
Non avendo potuto pavoneggiarsi in un incontro ufficiale, magari con figuranti a fare da claque, il Berlu, ossessionato di essere «grande» a prescindere, ha teso un agguato ad Obama ed ha aspettato il momento buono per zompargli addosso. Obama non ha capito molto perché è dovuto ricorrere all’interprete per tradurre l’inglese italiota di B. che si picca di essere poliglotta (che confonde con l’essere polilinga). Cercando di darsi un contegno serioso, il pazzo di Arcore gli dice come cavoli a merenda che in Italia c’è «la dittatura dei giudici di sinistra». A beneficio della tv fa finta che sia un dialogo impegnativo così da potere dire poi alle sue prostitute che tortura con i suoi video che Obama gli ha chiesto consiglio su come arredare la cuccia del cane.
Questo è il punto più basso, più becero, più volgare in cui siamo piombati per merito di un nano che essendo pulce si considera elefante. Non è più una gaffe, ma è solo malattia, ormai irreversibile, cronica, inguaribile. Dice il ministro simil-pelle Frattini che bisogna capire B. che soffre molto nel suo intimo. Poveretto! Per farlo finire di soffrire, prego il Signore che se lo prenda e ponga fine alle sofferenze sue e nostre. Amen.
La notizia era nell'aria, ma ha ricevuto conferma ufficiale dagli interessati. Domani Santoro - che sembra essere ad un passo da La7 - terrà una conferenza stampa. Sembra anche che a sua volta La7 sia ad un passo da De Benedetti (che magari potrebbew comprarsi la rete coi soldi di Berlusconi (il "risarcimento-danni" per il lodo Monmdadori che Berlusconi ha risolto comprando le semtenze di quei galantuomini di giudici romani.Tafanus
È Alfonso Quaranta il nuovo presidente della Corte Costituzionale, il trentacinquesimo dalla nascita dell’organo. Succede a Ugo De Siervo, il cui mandato è scaduto lo scorso 29 aprile. A eleggerlo sono stati, a scrutinio segreto, 13 giudici della Consulta: assente per motivi di salute Maria Rita Saulle, mentre il quindicesimo giudice non è stato ancora scelto dal Parlamento. Settantacinque anni, napoletano, Quaranta è arrivato alla Consulta nel 2004, eletto giudice costituzionale dal Consiglio di Stato. Nella corsa alla presidenza non è stata dunque rispettata l'anzianità di carica e Quaranta ha avuto la meglio sia su Paolo Maddalena, giudice proveniente dalla Corte dei Conti, sia su Alfio Finocchiaro, toga scelta dalla Cassazione. I due sono stati subito nominati da Quaranta suoi vice.
Quaranta, appena eletto, ha fatto subito sentire la sua voce a proposito dei prossimi referendum. Martedì 7 giugno la Consulta dovrà decidere sull’ammissibilità del quesito sul nucleare, così come riformulato dalla Corte di Cassazione. E il neopresidente, nella sua prima conferenza stampa, ha risposto ai giornalisti che, secondo lui, la Consulta non ha il potere di bloccare il quesito proposto dall’Italia dei Valori. Quaranta ha puntualizzato che si tratta però di una sua valutazione personale, perché, ha detto, "questa tematica sarà sottoposta all'esame specifico della Corte, che domattina ascolterà le parti, inclusa l'Avvocatura dello Stato per conto del governo, che hanno presentato memorie".
Alfonso Quaranta era in teoria, quello "gradito al centro-destra". Meno male, così il nano non potrà chiamarlo komunista... Gunque... Primo turno, ballottaggio, Cassazione, Consulta... Una inchiappettata ogni settimana... Cosa aspetta ancora a togliere il disturbo?
TUTTI alle urne entro le 12:00 di domenica, per lanciare un segnale forte già dai primi dati sull'affluenza al voto! Tafanus
Poichè dopo le elezioni, tanto per cambiare, ho sentito dire che aveva vinto l'antipolitica (Grillo? Il Popolo Viola? i Rottamatori?), avevo prodotto un'analisi del risultato del voto (artigianale), avvalendomi anche delle analisi sui flussi della [Demos di Ilvo Diamanti].
Ieri è uscito il solito, magistrale editoriale di Eugenio Scalfari, che ha analizzato i risultati in una chiave meno numerica e più qualitativa. Le conclusioni sono le stesse, a prescindere dal tipo di approccio all'analisi: ha vinto la Politica, non il qualunquismo. Voglio selezionare alcuni significativi passaggi dell'editoriale di Scalfari, che meritano la più attenta meditazione:
"...venticinquemila persone hanno formato una lunghissima fila a Milano per poter stringere la mano al neo sindaco Giuliano Pisapia nel giorno del suo insediamento a Palazzo Marino. Un fatto simile non era mai accaduto né a Milano né altrove anche perché una fila lunga chilometri non somiglia ad una piazza affollata e urlante di passione e di insiemità. La fila invece è silenziosa e ciascuno sta con se stesso e con i propri pensieri tra i quali domina la decisione di testimoniare che un cambiamento è avvenuto e che il testimone l'ha vissuto con civica partecipazione.
Segnalo questo episodio per rispondere a coloro che subito dopo i ballottaggi del 30 maggio si sono posti la domanda su chi abbia perduto e su chi abbia vinto le elezioni amministrative. La loro sentenza ha avvistato come perdente Silvio Berlusconi e la coalizione da lui guidata, ma non ha trovato alcun vincitore. O meglio, un vincitore secondo loro c'è stato ed è il popolo delle astensioni, schifato dalla politica e dalla casta che accomuna in un unico disprezzo la destra, il centro e la sinistra. Il vincitore sarebbe stato insomma Beppe Grillo e chi la pensa come lui.
Coloro che hanno emesso questo responso non si sono forse accorti che il suddetto comico, subito dopo avere appreso i risultati elettorali, è esploso in una rabbiosa invettiva contro i vincitori manifestando la sua delusione. Dunque il vincitore non era lui. La verità è che ha vinto lo spirito civico contro chi finora aveva manipolato le istituzioni e le coscienze. Ha vinto a Milano, a Torino, a Napoli, a Bologna, a Cagliari, a Trieste, a Vicenza, a Novara, a Mantova, a Crotone, a Macerata e in tanti altri luoghi e con esso hanno vinto le forze politiche che si sono identificate con quel risveglio delle coscienze e del civismo, hanno lavorato per farlo emergere, si sono offerti come sostegni, strutture organizzative, punti di riferimento politici.
Non è l'antipolitica grillina ad aver vinto ma la Politica, una volta tanto con la P maiuscola. Capisco che a molti Soloni da strapazzo questa lettura oggettiva dei fatti non piaccia; capisco che il rabbioso sfogo di Grillo li imbarazzi e ancor più il fatto della presenza di molti grillini che hanno inneggiato a Pisapia in piazza del Duomo, a Fassino in piazza San Carlo e a de Magistris in piazza Plebiscito; ma così sono andate le cose e a questa vittoria della politica dovete rassegnarvi..." [...]
I referendum del 12 e 13 giugno possono infliggere - a distanza di due settimane - un secondo colpo ancor più micidiale al centrodestra, provocandone la definitiva implosione. Siamo ora in attesa della decisione che la Corte Costituzionale prenderà domani sul quesito che riguarda il referendum sull'energia nucleare dopo la pronuncia della Cassazione che ha giudicato tuttora in piedi la richiesta referendaria confermando la consultazione del 12 giugno prossimo.
Se la pronuncia della Consulta sarà conforme a quella della Cassazione, se i referendum raggiungeranno il quorum "del 50 per cento più uno" e se i "sì" avranno la meglio sui "no" verrebbero cancellati tre aspetti fondamentali della politica di centrodestra attinenti all'energia, all'ecologia e alla giustizia.
Il governo aveva tentato nei giorni scorsi di de-politicizzare l'appuntamento referendario, ma venerdì ha deciso di cambiare rotta opponendosi con un ricorso alla Corte costituzionale alla consultazione referendaria. Ha in tal modo imboccato la stessa strada e ripetuto lo stesso errore che aveva compiuto nelle elezioni amministrative politicizzando al massimo anche quella referendaria [...] Se questo avverrà, sarà molto difficile per il Pdl continuare ad appellarsi all'autorità che gli deriva da un popolo che gli ha dato torto per la seconda volta nell'arco di un mese [...]
Domani la Corte Costituzionale con formazione spostata sulla fascia destra dovrà decidere se dare un aiutino a Berlusconi sul legittimo impedimento. Se lo farà, gli italiani farebbero bene, domani, a decidere per un'affluenza ancora più massiccia al voto referendario, anche e proprio perchè derubati del potere di decidere sul nucleare
Secondo l'agenzia Adista i rapporti tra la CEI e il governo Berlusconi sono alla frutta... Scrive:
"...anche l’opposizione alla privatizzazione dell’acqua e la costruzione della moschea a Milano sono argomenti che mettono in evidenza quanto sia arrivata alla frutta la simpatia della Chiesa verso Berlusconi. È stato il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, durante la prima conferenza stampa nell’ambito dell’Assemblea episcopale, a dire: «L’Acqua è questione di responsabilità sociale e bene comune; è necessario che vi sia responsabilità verso i beni comuni e che rimangano e siano custoditi per il bene di tutti». E se non fosse ben chiaro cosa intendesse dire, in attesa della consultazione del 12 e 13 giugno, ha aggiunto: i referendum «sono una delle forme della volontà popolare, sono da apprezzare». Crociata parlava sicuramente a nome di buona parte dei vescovi italiani: sono ben 45 infatti le diocesi che hanno sottoscritto il documento “Acqua, dono di Dio e bene comune” lanciato dalla Rete Interdiocesana per i Nuovi Stili di Vita durante la Pasqua scorsa..."
In calce, il documento sottoscritto da molti sacerdoti. Saluti cari. Aldo Antonelli
DIGIUNO IN PIAZZA S. PIETRO (ROMA) - SALVIAMO L’ACQUA!
Carissimi sacerdoti, missionari(e) e religiosi(e).
Ci stanno rubando l’acqua! Come possiamo permettere che l’acqua, nostra madre, sia violentata e fatta diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani l’acqua è un grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e che non può mai essere trasformata in merce.
“Donna, dammi da bere!” chiede un Gesù, stanco ed assetato, a una donna samaritana, nel Vangelo letto durante la Quaresima, in tutte le Chiese cattoliche del mondo.
“Dateci da bere! gridano oggi milioni di impoveriti. In un pianeta, dove la popolazione sta crescendo e l’acqua diminuendo per il surriscaldamento, quel “dateci da bere!”, diventerà un grido sempre più angosciante. Nei volti di quelli assetati, noi credenti vediamo il volto di quel povero Cristo che ci ripeterà: “Avevo sete...e non mi avete dato da bere!.”
L’ONU afferma che, entro la metà del nostro secolo, tre miliardi di esseri umani non avranno accesso all’acqua potabile. È un problema etico e morale di dimensioni planetarie che ci tocca direttamente. Di fatto, per noi cristiani l’acqua è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è la madre di tutta la vita sulla terra. Inoltre, per noi cristiani l’acqua ha un enorme valore simbolico e sacramentale.
È stato lo stesso Papa Benedetto XVI ad affermare nella sua enciclica sociale Caritas in Veritate n. 27 che l’acqua è un diritto universale di tutti gli esseri umani. Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa n. 485 afferma inoltre: “L’acqua, per la sua stessa natura, non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale”.
Il segretario della CEI, Mons. Mariano Crociata, ha affermato durante il convegno ad Assisi su “Sorella Acqua), in aprile 2011, che: “In questo scenario conservano tutto il loro peso i processi di privatizzazione, che vedono poche multinazionali trasformare l’acqua in affare, a detrimento dell’accesso alle fonti e quindi dell’approvvigionamento, con conseguente perdita di autonomia da parte degli enti governativi. Il tema va affrontato dalla comunità internazionale, per un uso equo e responsabile di questa risorsa, bene strategico – l’oro blu! – attorno al quale si gioca una delle partite decisive del prossimo futuro. Richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale (…) A dire quanto queste problematiche tocchino la sensibilità comune, la Corte Costituzionale ha ammesso a referendum due quesiti, sui quali il popolo italiano sarà chiamato ad esprimersi nel prossimo mese di giugno”.
Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi, votata dal nostro Parlamento (primo in Europa) il 19 novembre 2009, che dichiara l’acqua come bene di rilevanza economica. Il referendum del 12 e 13 giugno sarà molto importante per bloccare questo processo di privatizzazione dell’acqua e per salvare l’acqua come un grande dono per l’umanità
Scendiamo in piazza! Così come hanno fatto i monaci in Myanmar (ex Birmania) contro il regime che opprime il popolo.
Invitiamo, quindi, i sacerdoti, le missionarie e i missionari, i consacrati e le consacrate a trovarci in Piazza San Pietro, a Roma, giovedì 9 giugno alle ore 12:00, per fare un grande digiuno. Venite con i vostri simboli sacerdotali e religiosi, ma anche con i vostri manifesti pastorali, per poter innalzare a tutto il popolo italiano il nostro clamore: Salviamo l’acqua!
p. Adriano Sella e p. Alex Zanotelli - Padova 30 aprile 2011
Per chi vuole dare la propria adesione:
il sito da visitare e cliccare per mettere il nome della propria adesione è www.nigrizia.it
(quando la Scienza e la "Qultura" si sposano con l'italo-forzutismo)
Ormai il "Prof." Franco Battaglia, stabilmente embedded al Geniale, al berlusconismo più becero ed alla lobby del nucleare, è diventato un mito delle TV e della rete. Ancora altre due apparizioni, e strapperà persino il mito dello scilipotismo alllo stesso Scilipoti. Ormai il Prof. Battaglia ha scoperto e brevettato la "risposta delle cento ghinee" valida sempre e comunque per smascherare la stupidità dei tifosi di solare, fotovoltaico ed eolico.
Ascoltatelo, il Prof., come ci spiega che nelle 24 ore si alternano ore di sole e ore di buio Una scoperta scientifica formidabile!), e che durante le ore di buio il solare e il fotovoltaico non producono energia, dunque, proprio quando ne avremmo più bisogno (di sera e di notte), resteremmo senza la lampadina e senza la TV). E questo vale anche per l'eolico, perchè dato che i venti sono generati dal sole (?), anche l'eolico si ferma, di notte. Come è noto, di notte non c'è mai vento, secondo l'illustre Prof. Battaglia, divulgatore di cazzate in TV e sul Geniale, e fonte inesauribile di ilarità online. Di notte nelle regate d'altura le barche a vela si fermano, si mettono alla cappa, ed aspettano il sorgere del sole. Gli uragani di notte si rifugiano in qualche albergo della catena "Wind Inn" (hanno una conveniente convenzione), salvo puntare la sveglia alle 7:00, e ricominciare a lavorare. Ascoltiamolo:
Caro Prof. Battaglia,
vorrei, spiegarle alcune cosine. So che lei è un genio, ma provo lo stesso a renderla ancor più geniale. Sul numero dei non-morti di Chernobyl, mentre ancora oggi nascono bambini con malformazioni cerebrali e di altro tipo, stendiamo un velo peloso. Cosa potrei mai dirle, quando l'OMS spiega come i linfomi,ad un quarto di secolo dalla Grande Festa, sono ancora 6 volte più alti della norma?
Concentriamoci allora sulla cazzata principale: quella per la quale le rinnovabili sarebbero prodotte quando servono di meno, ma ci lascerebbero al buio e senza Bruno Vespa nelle ore serali.
Vede, Professore da Battaglia, iniziamo dalle cose facili facili: l'acqua riscaldata durante il giorno col sistema più semplice del mondo (facendo passare l'acqua in un recipiente - economicissimo - nero (così assorbe meglio il calore), la si infila in un recipiente coibentato (ha presente lo scaldabagno?) e rimane decentemente calda per tutta la notte. Quell'acqua può persino alimentare, parzialmente o totalmente, i moderni sistemi di riscaldamento - attualissimi - a pannelli radianti ed acqua tiepida. Per spiegarle meglio... Due anni fa sono stato in vacanza in Corsica, a Villata, in un camping da 2000 posti. Sul tetto dei servizi c'erano due bei bidoni cilindrici, che assicuravano una doccia calda a tutto il camping. Il costo? quello dei due bidoni e di qualche tubo.
E veniamo ai venti: è vero, sono generati da differenze di calore. Ma il bello del vento è che ci sono venti di almeno due tipologie principali: i venti definiti "sinottici" (gli alisei, i contro-alisei, i venti da differenze di pressione fra macro-aree meteo... mai sentito parlare di anticiclone delle Azzorre, o di aree depressionarie sui paesi baltici? Ebbene, faccia due più due, e persino lei capirà che i venti sinottici che i venti con andamento ovest-est (dalle Azzorre verso il Baltico) non hanno niente a che vedere col giorno e la notte nella sua Sicilia.
Po ci sono le "brezze termiche"? Io si, ne ho sentito parlare. Noi velisti le conosciamo, le amiamo, e le sfruttiamo. Funzionano così, "Professore": di giorno la terra si scalda più del mare, l'aria si scalda a contatto con la terra, la pressione a terra diminuisce, rispetto a temperatura e pressione in mare, e si crea una bella brezza che spira dal mare verso la terra. E' per quello, sa, che in genere di giorno il moto ondoso rompe le palle ai bagnanti, spirando dal largo verso riva... Poi, al tramonto, c'è un'oretta di equilibrio e di bonaccia, e di sera - e fino ad un'oretta dopo il sorgere del sole, il tutto cambia di segno. Mare più caldo della terra, brezze robuste di terra che spirano dalla costa verso il largo. Bellissime, Professore, mi creda! Per chi, come molti di noi, ama navigare di notte, è uno sballo... Navigare parallelamente alla costa è uno sballo. Acqua piatta, vento al traverso, barca velocissima e poco sbandata... mossa dal vento, Super Professore, non dai remi.
Ma veniamo a quando proprio non ce n'è. Niente sole, niente venti sinottici, niente brezze termiche. Esistono professore, delle cosine che si chiamano "batterie" (spelling: bravo, alfa, tango, tango, echo, romeo, india, echo). Servono ad accumulare energia, sono delle diavolerie in continua evoluzione. Ricorda i primi "telefonini" gsm? Erano grandi come mattoni, le batterie pesavano mezzo chilo, ed avevano fino a due ore di autonomia! E' passato un attimo, e adesso i telefonini sono grandi la metà di un pacchetto di sigarette, le batterie pesano 20 grammi, e l'autonomia è di una settimana.
Ma veniamo al sistema più moderno, per accumulare energia per "heavy-duties": l'idrogeno, professore da battaglia. Si produce dall'acqua (anche quella di mare, che non costa niente), di giorno, attraverso l'elettrolisi, alimentata da corrente elettrica fotovoltaica. Di notte, quando il sole (come lei ci ha spiegato, perchè noi non lo sapevamo) viene a mancare, oplà! si usa quell'idrogeno nei motori che fanno andare degli alternatori che producono... corrente per uso notturno. Si concentri Professor Bottiglia, non è un concetto complesso!
P.S.: Spero che lei abbia avuto la cortesia di avvertire la signora Merkel, che si appresta ad uscire rapidamente e totalmente dal nucleare, che nel 2022, se insisterà in questa politica demenziale, la Germania si fermerà. Niente luce nelle case, niente TV, fermi gli ascensori, si fermeranno i polmoni d'acciaio negli ospedali, le macchine per la dialisi, le sale operatorie, i treni e i tram. Chiuderanno, di notte, le stazioni di polizia, i punti di pronto-soccorso... Le città piomberanno nel caos, preda di malfattori, ladri, assassini e stupratori. I tedeschi, in men che non si dica, torneranno alle carrozze a cavallo, al baratto, all'età della pietra...
Glielo spieghi alla Merkel, non lasci che, per un malinteso senso di discrezione, costei porti il suo paese alla rovina!
In un altro spettacolare articolo natalizio, il Prof. Franco Battaglia annuncia che i rischi delle scorie nucleari sono delle bufale e riesce a concatenare una serie formidabile di affermazioni false o tendenziosamente incomplete.
-1) “Quando, alla fine, l’esplosione ci fu (a Chernobyl) i morti furono 3. E furono 3 perché quella di Chernobyl non fu un’esplosione nucleare, né poteva esserlo: per ragioni tecniche che spiegherò un’altra volta, un’esplosione nucleare in un reattore nucleare è impossibile.” FALSO Se si parla di persone che sono morte direttamente nell’incidente, le stime ufficiali parlano di un totale di circa 50 decessi [1][2], di cui 28 nel 1986 per Sindrome Acuta da Radiazioni [3]
-2) “Per capirne meglio la portata, dovete poi sapere che per produrre 1 gigawatt-anno elettronucleare è necessaria 1 t (tonnellata) di uranio fissile.” VERO MA INCOMPLETO. L’uranio fissile che viene citato è l’uranio-235. Il combustibile nucleare è costituito da ossido d’uranio composto all’incirca per il 5% da uranio fissile e per il 95% da uranio-238. Il funzionamento di un reattore da 1 gigawatt per un anno richiede, in media, 27 tonnellate di combustibile nucleare, di cui circa una tonnellata è uranio-235. Quindi ogni anno dal reattore vengono prelevate 27 tonnellate di combustibile esaurito [4].
-3) “I consumi elettrici italiani si attestano, oggi, a 40 GW, quindi se tutto il fabbisogno elettrico italiano fosse soddisfatto dal nucleare, gli elementi di combustibile (che contengono il 99% della radioattività) conterrebbero 40 t di scorie radioattive, di volume nominale di circa 4 metri cubi.” FALSO Ogni anno un reattore da 1 GW produce 27 tonnellate di combustibile esaurito [4]. Anche riprocessando il combustibile, ovvero recuperando l’U-238, si avrebbero 4 tonnellate di scorie, con un volume nominale di 3 metri cubi [4]. Se si producessero 40 GW, verrebbero quindi generate all’anno 160 tonnellate di scorie... [4].
-4) “Un’altra scemenza che viene detta e a pappagallo ripetuta è che le scorie radioattive sarebbero pericolose per migliaia di anni. […] la pericolosità dei rifiuti radioattivi diminuisce nel tempo, fino ad esaurirsi del tutto”. FALSO - Se è una scemenza, perché la NRC statunitense richiede che un deposito permanente di scorie radioattive sia progettato in modo da non rilasciare nell’ambiente circostante una quantità di radiazioni superiore a 15 millirem annui per almeno 10 mila anni? [5] Le scorie nucleari prodotte da un reattore contengono diversi elementi, che decadono emettendo radioattività. Per capire quanto tempo un elemento impiega per trasformarsi in uno innocuo si parla di tempo di decadimento o di dimezzamento, ovvero il periodo di tempo dopo il quale metà degli atomi di un elemento radioattivo si sono trasformati in un altro elemento meno pericoloso. Lo stronzio-90 e il cesio-137 hanno un tempo di dimezzamento di 30 anni, mentre il plutonio di 24 mila anni [6]. Se è una scemenza, perché le scorie nucleari di categoria III sono definite come materiali con tempi di decadimento dell’ordine di migliaia di anni ed oltre? [9][10]. E’ vero che la radioattività di un elemento diminuisce nel tempo fino ad esaurirsi, ma questo periodo varia da pochi secondi a miliardi di anni.
-5) “L’allocazione sicura dei rifiuti radioattivi, lungi dall’essere un problema irrisolto, è invece, dicevo, un problema di ingegneria semplicissimo e facilmente risolvibile.” SCANDALOSAMENTE FALSO. Perché non ne parla con gli americani, che hanno iniziato a costruire nel 1983 un deposito unico nazionale a Yucca Mountain, passando anni a studiare le caratteristiche geologiche, sismiche, idrologiche del sito? Se è un problema semplicissimo perché hanno speso finora circa 13 miliardi di dollari [7] e stimano una spesa totale, fino al 2133 (anno di chiusura del sito) di 96 miliardi di dollari [7]? L’allocazione dei rifiuti radioattivi richiede requisiti molto più stringenti rispetto a quelli per la costruzione delle centrali [8].
-6) “Energia elettronucleare o no, il Paese produce rifiuti radioattivi, e allocarli in un appropriato deposito come fa tutto il resto del mondo non è un’opzione, ma un dovere, verso noi stessi e verso le generazioni future.” TENDENZIOSAMENTE IMPRECISO. I rifiuti radioattivi non sono tutti uguali, ma sono suddivisi in tre categorie in base alla pericolosità. La categoria I, a bassa emissione, è costituita da rifiuti che decadono in pochi mesi (massimo alcuni anni) e in breve tempo diventano innocui. La categoria II, a media emissione, è costituita da materiali con tempi di decadimento variabili da qualche decina fino ad alcune centinaia di anni per raggiungere concentrazioni di radioattività dell’ordine di alcune centinaia di Bq/g. I rifiuti più radioattivi, prodotti dalle centrali nucleari, sono quelli di categoria III, definiti come materiali con tempi di decadimento dell’ordine di migliaia di anni ed oltre [9][10]. I rifiuti radioattivi prodotti dalle strutture ospedaliere sono di I e II categoria, e richiedono uno stoccaggio senza troppi problemi. Altra questione è quella dei rifiuti di III categoria.
Dalle colonne de “Il Giornale”, il professor Battaglia continua a disinformare i suoi lettori con affermazioni ai confini della realtà, giocando con le parole e fornendo cifre fantasiose. Il fatto di scrivere per un quotidiano con un pubblico generico non giustifica le semplificazioni e le banalizzazioni con cui riempie i suoi articoli. Alcune imprecisioni sono al limite della malafede.
Riferimenti
[1] Quando si parla dei decessi dovuti all’incidente di Chernobyl si devono citare delle stime, spesso difficili da effettuare. Infatti, una quantità enorme di persone è stata esposta a radiazioni dovute all’incidente e tali radiazioni hanno aumentato l’incidenza di tumori. Le stime valutano la quantità di tumori (con esito fatale) causata dalle radiazioni. Se seguissimo il ragionamento del Prof. Battaglia, allora le sigarette sarebbero innocue per la salute: si è mai vista una persona morire direttamente per il fumo inalato dalla sigaretta? No, perché la loro pericolosità consiste nell’aumento dell’incidenza del tumore ai polmoni. Ma anche l’inquinamento atmosferico causa la stessa patologia. È quindi necessario svolgere delle stime sull’aumento dell’incidenza dei tumori dovuta direttamente dal fumo.
[7] U.S. Department of Energy Office of Civilian Radioactive Waste Management, “Analysis of the Total System Life Cycle Cost of the Civilian Radioactive Waste Management Program”, Fiscal Year 2007. Sito web: http://www.ocrwm.doe.gov/uploads/1/TSLCC_2007_8_05_08_1.pdf
Se poi il professor Paccottiglia volesse sapere qualcosa sui sistemi di accumulo di energia più evoluti ed avveniristici di quelli da noi indicati, può far riferimento al bell'articolo pubblicato su [directionenergia.com]
Il web è una rete in cui gli allocchi cascano facilmente. Un solerte collaboratore della Moratti ha prontamente assicurato un interlocutore di Twitter che a Sucate (paese dalla tipica desinenza del nord lombardo) la moschea sarebbe stata senza fallo dismessa, come da tormentone elettorale; Red Ronnie, sul suo Facebook, ha denunciato che Pisapia ha fatto saltare il suo concerto del 21 p.v. Però Sucate non esiste e Pisapia, non ancora sindaco, non può decidere niente circa i concerti in luogo pubblico.
A questo punto è scattato il puntiforme dileggio sulla Rete. L’inesistente Sucate (dal nome birbone) ha cominciato a prendere forma, sullo stile dei web-giochi di costruzione, con regolari attività di Giunta, fiere periodiche e via alludendo. Mentre a Red Ronnie non è restato che rinserrarsi nel suo Facebook privato, abbandonando quello pubblico ai lazzi dei tanti che gli attribuivano fantasiose scempiaggini, sull’abbrivio del modo di pensare che aveva lasciato trasparire con la sua gaffe. Non è questione di destra e sinistra.
Se un collaboratore di Di Pietro assicurasse pronti accertamenti a un tweet che sollecitasse la liberazione di Betty Boop, sequestrata a Palazzo Grazioli, le conseguenze sarebbero le stesse. Già immaginiamo le mappe delle segrete del Palazzo, sotto il lettone di Putin, che rimbalzano di Facebook in Facebook e i manifesti taroccati per Betty libera, lo garantisce Di Pietro. Per chi cade in quelle trappole non può esserci pietà.
Fossimo giornalisti, autori televisivi o politici non saremmo affatto tranquilli. Il povero alter ego della Moratti e Red Ronnie sono inciampati nei rischi del “parlare automatico”, quel modo di comunicare che sfrutta i luoghi comuni per lanciarli come sassi nello stagno della pubblica disattenzione. Nell’era che precede l’epifania di Sucate e il martirio di Red Ronnie quel linguaggio funzionava alla grande senza nulla che lo disturbasse, posto che la forza dei media consiste nel lisciare il pubblico dal verso del pelo e non nel fargli il lavaggio del cervello. Insomma, Orwell sbagliava: il Grande Fratello non ci plasma, ma ci coccola. Ed ecco perché i mass media per rivolgersi a tanti sconosciuti utilizzano gli stereotipi che si suppone vadano per la maggiore (w la f…, voglio un marito ricco, mia cognata è una str…, abbasso i rom, si stava meglio quando si stava peggio, etc).
Ma se i mass media (e la politica che li scimmiotta) sono una bolla di luoghi comuni, l’irrompere della comunicazione interattiva di rete quella bolla la fa scoppiare. Questo è il senso degli episodi che ricordavamo. Qualcuno l’ha sparata grossa, perché pensava che come tante altre volte contasse non ciò che si dice, ma chi lo dice. Ed ecco che in rete qualcun altro se ne accorge e lo fa notare, entrando direttamente nei siti Twitter e Facebook del colpevole, come una interferenza nel TG di Emilio Fede che annichilisse di colpo il tran tran delle sue giaculatorie. Oppure un Premier italiano fa una figura di cioccolata con Obama straparlando delle sue ossessioni, e migliaia di italiani entrano nel sito di Obama per dichiararsi estranei mentre nessuno clicca nel sito del Premier per dichiarargli affetto e comprensione.
La rete e mezzi formidabili alla portata di tutti come i motori di ricerca, le camere digitali, i video montaggi, consentono interventi tempestivi, documentati e dotati di forza espressiva. La conclusione, purtroppo per chi fa il mestiere della comunicazione, tanto in politica quanto in televisione o sui giornali, è che d’ora in poi converrà pesare bene quel che si dice e diffidare di quel che si legge. Il parlare automatico, lo schierarsi a priori, che, nell’impossibilità di esprimersi dei più, tante rendite hanno garantito in passato, oggi rischiano di portare rovina. Gente avvisata…
...sttttt... parlate sottovoce... che non vi sentano Chicco Testa e il Prof. Battaglia! Quelli che "...un incidente ogni 14 milioni di anni/centrale..." Però gridatelo in tutti i blogs e i giornali, su facebook e nella posta dei vostri eventuali amici nuclearisti! La notizia è stata data poche ore fa dalla CNN, che riporta un servizio di "New Egypt".
ANSHAS (EGITTO) - Una esplosione è avvenuta oggi nella centrale nucleare egiziana di Anshas, a nord del Cairo, nel Delta del Nilo. Secondo quanto ha riferito una fonte, che ha voluto mantenere l'anonimato, ad un giornale locale, sarebbe esplosa una delle pompe del reattore. Dovrebbe essere una delle pompe che spingono il vapore, creato dal combustibile nucleare immerso nell'acqua, verso le turbine, per produrre elettricità. A causa dell'esplosione, circa 10 metri cubi di acqua radioattiva (cioè 10 mila litri) sono andatoi dispersi nell'ambiente.
La fonte ha aggiunto che la pompa era stata riattivata di recente, senza aspettare il via libera del Centro per la sicurezza nucleare e senza i necessari controlli del caso.
A quanto si è saputo, valutate le caratteristiche dell'incidente, lo stesso è classificabile a livello 3 in una scala di 7. Per la cronaca, anche l'incidente nucleare di Fukushima era iniziato con una classificazione di questo genere, mentre si è appreso che le cose stavano ben diversamente. Questa volta l'incidente non sembra altrettanto grave, ma 10 mila litri di acqua radioattiva non sono una sciocchezza.
Francesca Schiavone e Na,Li assediate dai fotografi alla vigilia della finale di Parigi
In un raptus di intelligenza e di prontezza di riflessi, la RAI ha acquistato i diritti della finale di Parigi, che sarà quindi visibile in chiaro, oggi alle 15,00, su RaiDue.
Leggermente favorita la cinese, presso i bookmakers. La Na, Li è data a 1,80, la Schiavone a 2,00. Ma a volte i bookmakers sbagliano. Anche l'anno scorso nessuno avrebbe dato vincente la Schiavone contro la Wozniacki prima, e contro la Stosur poi...
E' quanto si legge nella relazione preliminare del team di esperti dell'Agenzia internazionale dell'Energia Atomica. Una sintesi è stata consegnata alle autorità giapponesi
TOKYO - Il rischio che uno tsunami potesse produrre un incidente nucleare alla centrale di Fukushima fu sottovalutato, anche se poi la reazioni delle autorità giapponesi al disastro è stata "esemplare": è questo il passaggio più importante della relazione preliminare del team di esperti dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea). Nella sintesi di tre pagine consegnata al governo giapponese, si sollecita Tokyo a creare un'Authority veramente indipendente sull'energia atomica.
Per gli esperti dell'Aiea i rischi legati allo tsunami sono stati sottovalutati per diverse delle 54 centrali nucleari sparse sul territorio giapponese e non solo a Fukushima, investita l'11 marzo da un maremoto con onde alte 15 metri.
Nel rapporto che sarà presentato a una riunione in programma a Vienna dal 20 al 24 giugno, l'Aiea sollecita la creazione di "un centro di emergenza più efficace" contro gli incidenti e chiede che in futuro di preveda una "protezione dai rischi collegati a tutti i pericoli naturali". Alle autorità nipponiche si chiede di vigilare "sulla salute dei lavoratori" del settore nucleare e non solo di quelli impegnati a fronteggiare l'emergenza a Fukushima. Il rapporto non esclude modifiche alla roadmap per la messa in sicurezza dei reattori danneggiati, anche con la cooperazione internazionale", qualora emergano "nuove circostanze". (Fonte: Repubblica.it)
Peccato... veramente peccato che il rapporto sia presentato solo due settimane dopo lo svolgimento del referendum in Italia... Ma grazie ad alcune anticipazioni di agenzie di stampa, rumours di addetti ai lavori, articoli di giornali stranieri (di quelli che danno anche le notizie), siamo riusciti a mettere insieme un quadro della situazione reale, che merita la massima diffusione, con tutti i mezzi.
La sottovalutazione del rischio tsunami - La centrale è costruita in un'area dove lo tsunami non è una rarità. Ce ne sono stati anche con onde alte 16 metri. Quello che ha danneggiato la centrale era alto 15 metri. La diga di protezione era alta solo 6 metri. Per risparmiare sui costi. Anche in altre centrali il rischio tsunami è sottovalutato, e le protezioni inadeguate.
Non è stato il terremoto a danneggiare la centrale, ma l'acqua dello tsunami, penetrata nella centrale dai condotti di aereazione, e danneggiando sistemi di raffreddamento privi di "soluzioni B".
Le esplosioni causate da errori marchiani - L'immissione di acqua salata lanciata a casaccio sui reattori per tentare di raffreddarli ha causato l'idrolisi dell'acqua marina, la produzione di ossigeno (formidabile comburente) ed idrogeno. E' questo che ha fatto saltare in aria il tutto.
Certa la fusione del nucleo nel reattore n° 1, avvenuta in sole 16 ore. Molto probabile anche la parziale fusione del nucleo nei reattori n° 2 e n° 3.
Danneggiata la "conchiglia" del reattore n° 1, con profonde fessurazioni larghe quasi 10 centimetri, con continue perdite di radionuclidi verso l'atmosfera e verso la falda freatica. Per la soluzione di questo problema (ma la Tepco non indica modalità e costi) ci vorranno tre mesi. Nel frattempo, la merda continuerà ad entrare in circolo nell'atmosfera, nella falda freatica, in mare, e nel ciclo alimentare.
La "messa in sicurezza" della centrale richiederà nove mesi, ed un costo di 170 miliardi di euro. 340.000 miliardi di lire. Cinque finanziarie italiane medio-pesanti. La Tepco non spiega cosa significhi messa in sicurezza, che è cosa diversa dal "decommissioning", operazione ancora mai compiuta in nessuna centrale nucleare dismessa al mondo.
Per capire quanto tempo (ma non quanti soldi) richieda il decommissioning, vi rinvio ad un recente [post del Tafanus]: la Toshiba prevede dieci anni per il parziale decommissioning della centrale di Fukushima, mentre la Chubu Electric Power Co. sta lavorando al decommissioning della centrale di Hamaoka (di cui nessuno ha più parlato). Fine lavori prevista per il 2037 (26 anni). Costi: ignoti.
Nessuno, per il momento, ha affrontato il problema dello stoccaggio delle scorie. Scrivevamo in un [post del 20 marzo 2011]:
E' impossibile smaltire le scorie - La rivoluzione della tecnologia nucleare è iniziata sessant’anni fa e non sappiamo ancora come trasportare e smaltire gli scarti nucleari. Oggi la maggior parte delle scorie è conservata vicino alle centrali, in attesa di una soluzione per lo smaltimento. I governi sostengono che le scorie vanno sepolte in siti sotterranei molto profondi, ma a tutt’oggi non esiste alcun sito funzionante. Negli Usa, sono stati spesi 18 anni e 9 miliardi di dollari per costruire un tunnel, sotto la montagna Yucca, in cui depositare i rifiuti con l’idea che ci sarebbero rimasti per 10.000 anni. Questo tunnel non è ancora aperto e sta già crollando con 10.000 anni d’anticipo…
Questa situazione è comuni a TUTTI i paesi con centrali nucleari.
A trenta chilometri da Fukushima il livello della radioattività è venti volte superiore alla norma. Con l'arrivo della stagione dei venti dominanti da est, la situazione peggiorerà. I bambini continuano ad andare a scuola, e le autorità giapponesi, come unica soluzione al problema della loro esposizione all'eccesso di radionuclidi, hanno ordinato che anche i grembiulini estivi siano a maniche lunghe, anzichè a maniche corte. Da non credere!
Presto la neve si scioglierà, e allora... La neve sui monti in una vasta area intormno a Fukushima ha trascinato con se la radioattività presente nell'atmosfera, imprigionandola nel "candido manto". Quando arriverà il disgelo, masse immense di acqua radioattiva scenderanno a valle, penetrando in fiumi, laghi, falda freatica...
P.S.: applauso a Ignazio Marino che (finalmente!) ad Annozero, ad un Chicco Testa che straparlava di tecnologie energetiche, ha detto: "con tutto il rispetto per la tua laurea in filosofia, credo di più in quello che dice il Premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia, che non in ciò che dici tu". Peccato che non abbia chiesto alla Santanchè se si fosse formata la sua competenza sul nucleare al Billionaire, o dal chirurgo plastico. Da ora, e fino al 12 e 13 Giugno, bisogna cercare FATTI e diffonderli, capillarmente. Per esempio ieri, quando il comico Battaglia ha iniziato a straparlare di "picchi di consumo" di elettricità, nessuno ha detto che la elettricità oggi la si può anche immagazzinare (per esempio attraverso l'intermediazione della produzione di idrogeno nelle ore del giorno), e consumare quando serve. E nessuno gli ha chiesto se ha avvertito la Merkel e gli esperti tedeschi del fatto che uscendo dal nucleare di sera non potranno accendere la lampadina e guardare la TV.
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