Specchio, specchio delle mie brame... chi è il più razzista del reame? La Nirenstein? Oriana Fallaci "alla memoria"? Calderoli? Salvini? Gasparri? Feltri? Belpietro? Sallusti? Berlusconi? Lanceremo un sondaggino, ma intanto ci preme immortalare le parole di Fiammetta, prima che riescano a farle sparire, come già è stato fatto con la prima edizione del "Geniale" di oggi... Tafanus
ATTENZIONE! L'incipit "dubitativo, in rosso, non figurava nell'articolo di stamattina sul Geniale, che invece non avanzava alcun dubbio! E brava Fiammetta! non solo razzista, ma anche lestofante!
Molte piste, ma non tutte, portano ad un attacco da parte del terrorismo di stampo islamico. Nelle prossime ore si dovrà verificare con attenzione quello che per ora è un fondato sospetto. Ma se così fosse, non ha nessuna importanza se sia stato a causa delle vignette su Maometto riprese anche in Norvegia nel 2006 dal giornale danese che primo le pubblicò o a causa della presenza di un piccolo contingente in Afghanistan e uno ancora minore in Libia, che peraltro se ne andrà il primo agosto; oppure perché Al Qaida si è offesa per gli arresti domiciliari del mullah Krekar, sospettato di connivenza con Al Qaida... Non importa quali di queste ragioni venga addotta dalla prima rivendicazione di Ansar al Jihad al Alami per le decine di ragazzi morti al convegno sull’isola di Utoya o per l’orrida distruzione e le sette vittime nel centro di Oslo.
Il terrorismo oggi ha vastissime ramificazioni, è divenuto ormai pressoché impossibile delimitarlo ad alcune associazioni paramalavitose come era nel passato, ad alcuni personaggi di fama internazionale, avvolti nel mistero e nel delitto come poteva essere per esempio Carlos. Oggi il terrorismo è il comma di una teoria islamistica di conquista che va da capi di Stato anche molto importanti, come Ahmadinejad, che ritengono non solo giusto ma doveroso impiegare Hezbollah e Hamas per la guerra contro l’Occidente e costruire la bomba atomica fino, appunto, a Hamas che domina territorialmente un’area sotto l’insegna dello sterminio del vicino (e questo non lo ostacola nel gestire larghi rapporti internazionali), fino al nuovo complesso franchising di Al Qaida che, dopo l’eliminazione di Bin Laden, è diventato sempre più ambizioso di mostrarsi al posto del pallido ieratico feroce capo assoluto che ora non dà più fastidio ai suoi epigoni, liberi di esprimere la sete di sangue a modo loro.
E noi che facciamo? Oslo, città che sogna, città che ospita il premio Nobel per la pace, luogo principe del processo di pace, si è fatta prendere alle spalle, nonostante ultimamente la sua polizia fosse in allarme per ventilati piani terroristici; sapeva bene che la vicenda del mullah Krekar aveva già suscitato parecchio scontento nella popolazione musulmana, che è quasi il cinque per cento della Norvegia, sapeva che le sue missioni scontentano alquanto molte centrali terroristiche, che la vecchia storia delle vignette ancora duole. Ma Oslo è una città onorevole, che non può, come nessuno di noi occidentali, vivere in un clima di sospetto. Noi dobbiamo credere nella possibilità di pacificazione, nel miglioramento di ogni e qualsiasi relazione, anche quelle con i più espliciti assassini.
Al Zawahiri aveva annunciato che Oslo è nel mirino, la sua ambasciata a Damasco era già stata assediata una volta, Al Qaida aveva promesso un bagno di sangue. Ma la strada che seguiamo per combattere il terrorismo al tempo di Obama è diventata ideologicamente incerta, deve essere neutra quanto si può, ormai l’ispirazione basilare è quella di una tattica militare tesa a sradicare le cellule sul campo, sperando che il terreno non si inaridisca troppo rispetto a un futuro rapporto con gli islamisti pronti invece a ricevere una mano tesa: nemmeno un mese fa il capo dell’antiterrorismo John Brennan ha spiegato di nuovo dalla Casa Bianca che la guerra al terrorismo non porta tracce di guerra al terrore come sistema bellico complessivo contro gruppi ideologici, niente freedom agenda, niente asse del male, niente contrapposizione verticale... La strategia contro il terrorismo è disegnata non per perseguire il terrore come ideologia in ogni angolo del mondo, compresa casa nostra, dove purtroppo è sempre più presente, ma ora come ora punta ad Al Qaida sul campo, ovvero in Afghanistan, con droni che ripuliscono le zone infestate senza troppi danni collaterali, col bellissimo attacco di Abbottabad...
Fiamma Nirenstein
Ma nenche Libbbero di Belpietro rinuncia alla sua quotidiana figura di 'mmerda... Per solidarietà? Attendiamo un'articolessa di Daniela Santanscié. Ci manca...
Credits: il testo completo del demenziale articolo di Fiamma Nirenstein, sparito dal Geniale, lo ha ritrovato JeSuisStephanie dove era più logico cercarlo... sul blog di Fiamma Nirenstein !!! Ma si può essere più idioti di così! Il Geniale fa di tutto per farlo sparire persino dal "cartaceo", sobbarcandosi i costi di una "seconda edizione", e l'ineffabile Fiamma lo pubblica integralmente sul suo blog, pert nostro divertimento, ed a suo imperituro disdoro ?!?! Tafanus
Pubblichiamo in calce l'incipit dell'articolo della razzista sulla prima edizione del Geniale cartaceo. Come si vede, manca la formuletta dubitativa di rito, frettolosamente incollata in testa all'articolo ripreso sul blog di Fiammetta...
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