"Io credo che c'è anche una crudeltà che non è affatto follia, che è una lucida e razionale scelta del male, che è un peccato pensato e pianificato, che è un mezzo voluto per mantenere e accrescere il potere proprio e quello del sistema".
Questa citazione della indimenticabile Marianella Garcia Villas, collaboratrice di mons. Romero, torturata e assassinata nel marzo del 1983, viene riportata dall'amico Francesco Comina come chiave di apertura del secondo capitolo del suo ultimo libro "Il cerchio di Panikkar", a pagina 61.
Naturalmente la Garcia aveva davanti a sè la violenza sfacciata e invadente del Salvador: il sequestro e l'uccisione di centinaia e centinaia di inermi cittadini, contadini, sindacalisti, sacerdoti, catechisti e catechiste.
Noi, in questa fredda estate 2011, abbiamo davanti agli occhi le stragi di Oslo e di Utoya: cambia il paese ma non il panorama.
Stando a noi, in Italia, abbiamo il razzismo e la xenofobia della Lega, la bulimia rapace e predatoria di Berlusconi e dei suoi prosseneti, il silenzio omertoso e interessato della Gerarchia e l'immobilismo ingessato dell'opposizione. Anche qui cambia il paese, ma non il panorama. Der Spiegel del 18 luglio scorso, riportando la forte espressione del cardinal Tettamanzi, scrive di un'Italia "malata come lo era Milano ai tempi della peste"!
In un'Italia appestata il PD, trascinato nel fango degli scandali, cosa fa? Si distrae con gli allegri spogliarelli di Campiano. Una volta nelle Feste dell'Unità ci si divertiva tra dibattiti accesi e discussioni infuocate. Oggi, nelle feste della cuccagna, ci si distrae tra sorsi di birra e morsi di sesso. Segno ultimo di un degrado senza confini.
Aldo Antonelli, parroco di Antrosano (AQ)
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