L'articolo che Sergio Romano ha pubblicato oggi su Giulio Tremonti (e che pubblichiamo integralmente in calce) ha fatto molto rumore. Per le cose che ha chiesto? Ne dubito. Ha chiesto il minimo indispensabile, che è già tanto, se misurato col metro del cerchiobottismo, che da decenni segna la vita e le opere di Sergio Romano. Ha chiesto il minimo indispensabile, annegandolo in un mare di incisi laudatori dell'opera tremontiana. Frasi come "...Ha esercitato le sue funzioni con un rigore e una tenacia che hanno suscitato l'approvazione di Bruxelles e contribuito alla credibilità dell'Italia nelle maggiori istituzioni internazionali...", scritte su Tremonti in un giorno in cui lo spread bund-btp sfonda nuovamente quota 330, caro Romano, dovrebbero indurla ad arrossire. Ma non credo che abbandonerà il suo àplomb cardinalizio.
Tanto per mettere i lettori - anche quelli distratti - in grado di capire, riporto il suo scritto odierno (con qualche fastidiosa nota a margine), e poi mi permetterò anch'io di fare a Tremonti le domande che lei ha cortesemente (o servilmente?) omesso di porre. Non le scrivo sul Corriere, perchè mi rendo conto che non posso chiederle, in una rubrica di posta, lo spazio di cui ho bisogno. Però le invierò sulla sua rubrica il link a questo articolo. Ne faccia quello che crede. Lo pubblichi, non lo pubblichi... Io mi limiterò solo ad informare i miei 27 lettori, dicendo se ha pubblicato il link o meno. Con la consueta "stima con la condizionale",
Tafanus (link a questo articolo)
L'articolo di Sergio Romano su Giulio Tremonti
I pagamenti in nero sono il male oscuro dell'economia nazionale. Quanti italiani possono affermare di non avere mai ceduto alla tentazione, magari per spese modeste e cose di poco conto? Quanti possono lanciare la prima pietra senza peccare d'ipocrisia? Ma la colpa è molto più grave se attribuita a persone che hanno l'obbligo istituzionale di esigere correttezza fiscale, di fissare le regole e di punire coloro che non le osservano (...e tanto più grave se le colpe appartengono ad uno che crede di essere - con sprezzo del ridicolo -l'erede di Quintino Sella. NdR)
Temo che il caso del ministro dell'Economia, se i sospetti delle scorse ore sui pagamenti effettuati per l'affitto del suo appartamento romano avessero qualche fondamento (...avessero???...), apparterrebbe a questa categoria. Giulio Tremonti è stato in questi anni il custode dei conti pubblici, il cane mastino della finanza nazionale (...come siamo fortunati! senza "il cane mastino" il debito pubblico non sarebbe del 120% del PIL, ma del 150%? NdR).
Ha esercitato le sue funzioni con un rigore e una tenacia che hanno suscitato l'approvazione di Bruxelles e contribuito alla credibilità dell'Italia nelle maggiori istituzioni internazionali. Alcuni colleghi di governo lo accusano di averlo fatto con criteri automatici (i «tagli lineari») che non tengono alcun conto delle differenze che certamente esistono fra i diversi contribuenti e i diversi organi pubblici colpiti dalla stretta fiscale. Ma chiunque abbia la benché minima familiarità con le abitudini politiche nazionali sa che cosa accade quando un progetto di legge finanziaria diventa materia di negoziati estenuanti e di ritocchi progressivi. Può darsi che Tremonti abbia messo nell'operazione alcuni tratti del suo «cattivo carattere» e una certa dose di narcisismo intellettuale. Ma nessun osservatore in buona fede può dimenticare quali sarebbero in questo momento le condizioni della finanza italiana sui mercati internazionali se la sua volontà non avesse prevalso (...verissimo! l'approvazione e l'ammirazione dell'universo mondo nei confronti del nostro Paese sono, numerose e rumorose, sulle copertine dei magazines di tutto il mondo... Ma lei, Ambasciatore, le guarda le rassegne della stampa estera??? NdR)
Il suo stile, tuttavia, gli ha creato nemici a cui non spiacerà sostenere, nei prossimi giorni, che anche il cerbero dei conti pubblici ha il suo tallone d'Achille (..."il complotto"?...) Il caso del ministro che paga in nero per un appartamento forse addirittura al centro di un'imbrogliata vicenda di favori e appalti rischia di diventare l'arma preferita dei suoi avversari. Qualcuno potrebbe persino sostenere che Tremonti è il nostro Murdoch. Se il magnate della stampa anglo-americana pretende di censurare i governi dall'alto della sua cattedra, ma compra le notizie corrompendo la polizia e intercettando le telefonate della gente, che cosa dire di un ministro dell'Economia e delle Finanze che pretende di tassare i suoi connazionali, ma accorda a se stesso un trattamento di favore? (...già... che cosa dire? ce lo dica lei... azzardi un'ipotesi)
Tremonti dovrebbe rompere la spirale dei sospetti e parlare con franchezza ai suoi connazionali. Non deve permettere che questa infelice vicenda diventi l'ennesimo scandalo della vita pubblica nazionale e contribuisca ad accrescere la sfiducia del Paese per la sua classe politica. Ci dica che cosa è realmente accaduto e, se ha commesso un errore di giudizio o un peccato di distrazione, non tema di scusarsi pubblicamente. Lo faccia per se stesso e nell'interesse di un Paese che, soprattutto in questo momento, ha bisogno di un ministro dell'Economia serio e credibile (...scusarsi?... ma in questo paese l'ipotesi di chiedere a qualcuno di dimettersi non ha proprio diritto di cittadinanza? NdR)
(di Sergio Romano - Corsera del 28 Luglio 2011)
Caro Romano,
le faccio un breve elenco delle domande che avrebbe potuto fare a Tremonti (ma che ha accuratamente evitato di fare), dall'alto delle colonne dell'autorevole (si dice così?) Corriere della Sera:
-1) E' vero o non è vero che, quando questa squallida storia è venuta fuori, lei ha detto che a Roma andava in albergo, o in una caserma della Guardia di Finanza? Almeno finchè non è stato costretto ad ammettere che andava "ospite" (OSPITE, non affittuario) nell'appartamento di un suo - addirittura - "Consigliere Politico"?
-2) Le risulta che IERI Milanese abbia dichiarato che lei invece pagava l'affitto, in contanrti?
-3) Le risulta che OGGI Milanese abbia affermato che lei pagava metà dell'affitto (1000 euro a settimana) sempre in contanti e - aggiungo - senza alcuna traccia contabile? Cioè in nero?
-4) E' in grado di esibire una straccio di prova contabile che questo sub-affitto sia stato condotto secondo le regole che il suo ministero impone ai comuni cittadini?
-5) Crede che sia roba da Quintino Sella prendere in omaggio, oppure in sub-affitto in nero, un appartamento da un suo braccio destro, su cui pendono accuse gravissime e una richiesta di arresti? E di aver continuato a farlo anche quando la situazione di Milanese era su tutti i giornali? e di avere smesso solo quando è venuta fuori la sua personale affittopoli (o regalopoli?)
-6) Se tutto era così pacifico, perchè lo stesso giorno in cui la storia è venuta fuori ha detto "rinuncio a questa ospitalità, e vado via"? Se fosse rtimasto, non avrebbe contribuito ad avvalorare la immacolata pulizia di tutta la storia? e se c'erano problemi di opportunità, non c'erano anche un giorno e un mese prima che la storia fosse resa pubblica?
-7) Le risulta che il suo braccio destro Milanese abbia venduto al carcerato Tommaso Di Lernia uno yacht da 24 metri ad un prezzo talmente sospetto, che la transazione suscita negli inquirenti il sospetto che dietro ci sia una mazzetta?
-8) Le risulta che, nella sua qualità di Ministro dell'Economia, lei è anche il capo di Equitalia, quella società che si occupa di sbranare chiunque dimentichi anche un semplice scontrino per un caffè al bar?
-9) Le risulta che secondo il carcerato Di Lernia, in affari col quasi certamente carcerando Milanese, suo consigliere politico, l’affitto della casa abitata da lei e da Milanese non era pagato dai due bensì da un imprenditore, Angelo Proietti, che in cambio avrebbe avuto dei subappalti in ENAV?
-10) Le risulta che questa circostanza era nota a Lorenzo Cola, collaboratore del presidente di Finmeccanica, che l’avrebbe usata per ricattarla e per essere riconfermato?
-11) Le risulta che Angelo Proietti della Edil Ars avrebbe ottenuto, in cambio, alcuni appalti della Sogei, la società di informatica che fa capo al suo ministero?.E che lei avrebbe dovuto cedere alle pressioni di Lorenzo di Cola sulla riconferma di Guarguaglini a presidente di Finmeccanica? Posizione per la quale Milanese sosteneva invece la candidature di Flavio Cattaneo, pupillo di Berlusconi, ex, indimenticato DG della RAI, e attuale fidanzato della Ferilli? (...non che sia un reato, per carità...) E che Cola era nervoso anche perché Lei non rispondeva al telefono a Guarguaglini, e quindi “avrebbe organizzato un blitz dal ministro per mostrargli l’evidenza e la portata delle porcate commesse da lui e dai suoi consiglieri”?
-12) Le risulta che Di Lernia avrebbe detto di avere acquistato lo yacht di Milanese su richiesta esplicita di Lorenzo Cola, e di avere ricevuto dall’amministratore delegato di ENAV, Guido Pogliesi, la richiesta di “dare lavoro a un certo Angelo Proietti per i subappalti all’aeroporto di Palermo”?
-13) Le risulta che Cola disse che di Proietti gli aveva parlato Milanese, descrivendolo con queste parole: "...è il tipo che mi dà solo 10 mila euro al mese per pagare l’affitto a Tremonti?..."
Vede, Romano? anzichè spiegarci come Tremonti sia famoso nel mondo per la sua bravura, che ha salvato l'Italia, non avrebbe fatto meglio a porre a Tremonti almeno qualcuna di queste domande?
Sono certo che non rifiuterà di pubblicare il link a questo articolo. Occupa meno di una riga. Cordialmente,
Antonio Crea, alias "Tafanus"
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