Quello che sta succedendo da ieri in Italia induce a qualche seria riflessione sulla guerra per bande che le parti politiche stanno portando avanti. Lungi da me l'idea di voler arrivare alla conclusione che destra e sinistra sono uguali. Non lo sono. Ma andiamo con ordine:
IL VOTO SULL'ABOLIZIONE DELLE PROVINCE - Qualche giorno fa si è votato su una proposta di legge di Di Pietro per l'abolizione delle province. Il PD si è astenuto, sbagliando. Ma cronologicamente ha sbagliato Di Pietro per primo, per iversee ragioni:
-a) se si pretende di avere il voto favorevole di un compagno di strada d'opposizione, la proposta la si concorda PRIMA. Non si mette l'alleato di fronte al fatto compiuto, specialmente se l'alleato in questione ha già depositato PRIMA una proposta di legge sull'argomento. Ma Tonino, come è noto, ogni volta che la sinistra propone qualcosa, gioca al "più uno", per dimostrare che la vera opposizione è quella di "noi-dell'Italia-dei- Valori";
b) la proposta del PD aveva la caratteristica di essere meno affascinante di quella dell'IdV (via tutte le province, subito, senza alcuna fase transitoria. Via persino il termine dalla Costituzione. Così da domani, il problema della spazzatura lo risolvono "noi-dell'Italia-dei Valori"). La proposta del PD prevedeva il dimezzamento delle province, una fase transitoria, la redistribuzione delle competenze verso altre realtà (Regione e Comuni); l'accorpamento dei comuni piccoli. Piccoli passi? Forse, ma percorribili.
-c) e tuttavia l'astensione del PD sulla proposta IdV è stato un errore tattico. Votare a favore, insieme a Di Pietro, avrebbe o mandato sotto il governo, una volta di più.
-d) ma questo non avrebbe conportato, come molti pensano, la caduta del governo. Se il Governo cadesse per essere andato sotto su un voto, avrebbe dovuto cadere almeno 5 volte solo questa settimana. Per esempio su decreto spazzatura. Ebbene, non è caduto, e non cadrà, perchè di fronte all'ipotesi di caduta si tornerebbe al voto di fiducia, dove la maggioranza raccoglierebbe i soliti 314 voti.
-e) inoltre, appoggiare e far passare la proposta IdV ne avrebbe dimostrato, per acta, tutta la demagogica inconsistenza. Una legge-volantino, che nerssuno avrebbe saputo o potuto applicare.
IL PARTITO DEGLI ONESTI ED IL PARTITO DEI LESTOFANTI - Oggi si voterà, a scrutinio segreto, questo è certo, sulle richieste di arresto per Tedesco (PD) e Papa (PdL/PdO). Ci sono due piccole differenze:
-a) Tedesco ha ufficialmente chiesto che venga concessa l'autorizzazione agli arresti per se, e il PD ha ufficialmente dichiarato voto favorevole agli arresti di Tedesco;
-b) Papa è accusato di reati molto più gravi, ma il "Partito degli Onesti" è già in guerra, con tutti i mezzi (leciti ed illeciti) per salvare Papa dalla galera. Al lettore il compito ndi indovinare quale sia iol Partito degli Onesti.
LA GIUSTIZIA AD OROLOGERIA/1 - Qualche idiota ha ipotizzato che anche le vicende don Verzé/Mario Cal siano il frutto avvelenato del giustizialismo. Vorremmo ricordare alcune cose:
-a) dello stato comatoso e pre-fallimentare del c.d. "impero" di don Verzé scriviamo da almeno un anno, e non ci torneremo su. Ricordiamo solo che non c'è stato finora nessun provvedimento della magistratura, ma una grandinata di ingiunzioni di pagamento da parte di fornitori che aspettano da un anno e mezzo di essere pagati;
-b) il fallito tentativo di Silvio di fare una "cordata" di salvatori"; la richiesta di aiuto alle finanze vaticane;
-c) la concessione di questo aiuto, condizionato all'uscita dalle stanze del potere del prete affarista e di Mario Cal, ragioniere-ciclista colpito da improvviso benessere e potere 35 anni fa, grazie al prete, e costretto a fare gli scatoloni, lui abituato alle Ferrari ed alle Maserati.
LA GIUSTIZIA AD OROLOGERIA/2 - L'affaire Penati, volendo adottare la stessa logica di ragionamento dei Maurizio Lupi e dei Daniele Capezzone, potrebbe presentare chiavi di lettura alquanto inquietanti:
-a) l'iscrizione al registro degli indagati di Penati, per corruzione, concussione, illecito finanziamento, viene fuori subito dopo l'affaire don Verzé/Mario Cal, 24 ore dopo che la magistratura ha respinto i patetici tentativi di Ghedini (16, tutti smontati) per trasferire il processo "mignottopoli" al Tribunale dei Ministri, o almeno alla Procura di Monza;
-b) il caso scoppia mezza giornata prima del voto sugli arresti di Tedesco e Papa. Qualcuno (non noi) potrebbe pensare che si tratti di un "avvertimento" in puro stile mafioso;
-c) ad incriminare Penati si muove la Procura di Monza (quella così gradita a Ghedini e Berlusconi), alla quale è stato appena negato il privilegio di occuparsi della mignottopoli di Berlusconi. Pensiamo male? Può darsi, ma come diceva il saggio Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina.
Vedremo gli sviluppi. Intanto, anche per marcare le differenze di stile con la Banda (pardon, il partito...) degli Onesti, Bersani ha dichiarato di avere piena fiducia nella magistratura, di cui attenderà fiducioso le decisioni. Ve loimmaginate, un Silvio o un Angelino che dicano una cosa simile???
P.S.: il mondo politico è diviso sul fatto se il voto segreto su Tedesco e Papa possa giovare o meno a qualcuno, ed a chi. Lo vedremo fra poche ore, ma non concordo sul fatto che il voto segreto potrebbe giovare a Papa, perchè sul no all'arresto, nel segreto dell'urna, potrebbero convergere i volti di quasi tutta la lega, e di parte (chissà perchè...) dei PD. I PD dovrebbero salvare Papa, e condannare Tedesco? Forse il mio cervello comincia ad arrugginirsi. Fra poche ore sapremo... Tafanus
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