Un intero mondo para-politico e para-giornalistico (insomma, paraculo) che senza un minimo di vergogna prende ordini da una tizia conciata così... Per essere perfetta, le manca solo la frusta. Intanto Mimun (Clemente j., please! Ci tiene, alla J) la definisce Eva Braun, riservando a se stesso il parallelo con Hitler. Non male, per un ebreo... Ma come abbiamo pituto consegnare per anni Il Tg una volta più importante d'Italia ad uno così???
Le telefonate intercettate nel 2005, nell'ambito dell'inchiesta Hdc. Da Deborah Bergamini a Pionati a Del Noce, tanti si attivano per addolcire a Berlusconi il boccone amaro delle Regionali, ma anche per discutere con la supposta "concorrenza" i palinsesti più favorevoli al "Biscione". Fino alla costituzione di una "task force" per controllare e disinformare. Un gruppo che funziona ancora... (dall'inchiesta di Repubblica)
Ad occhio e croce, questa buffa donnetta vestita da sad-nazista, non sprizza intelligenza da tutti i pori (parere personale, of course...). Con la solita icapacità di provare vergogna, nel 2001 Silvio la fa traslocare da sua impiegata a Palazzo Chigi nel cuore della RAI, concorrente unico di Mediaset. Il suo compito non è difficilissimo: deve concordare i palinsesti della RAI, guidata da servi di Silvio, coi dirigenti Mediaset (impiegati di Silvio). Non è una mission impossible... in fondo, si tratta solo di giocare a ciapa no. Insomma, si tratta di proteggere Mediaset da qualsiasi concorrenza da parte della RAI, e di spiegare bene ai giornalisti della RAI cosa si debba intendere per buona comunicazione.
Ma questa donnetta, come dicevamo, non sembra sprizzare intelligenza da tutti gli stivali. Di fatto, si fa beccare al telefono, a concordare i palinsesti di RaiSet col "nemico", altrettanto intelligente quanto lei. E una SIM svizzera no? O incontrarsi al bar?
Di fatto, dopo questa prova di formidabile intelligenza manageriale, la cacciata della "paramilitare" dalla RAI è inevitabile. Ma Silvio è un uomo generoso, e la risarcisce con un bel posto in parlamento dove, finalmente, costei si tace. Non si ricorda un solo atto parlamentare prodotto da questa tizia. Meglio così.
Sono in tanti, gli "schiena dritta" a cadere nella rete del giochino a ciapa no. Lo sapevamo, ma una cosa è saperlo, una cosa è leggere i resoconti stenografici delle loro conversazioni, o ascoltare le intercettazioni. Trapela un mondo di camerieri di fila, di sguatteri dell'informazione, pronti a tutto pur di mantenere la cadrega, o di lottare per averne una più comoda e alta.
All’alba del 5 aprile del 2005, il giorno successivo alle Regionali in cui il centrodestra venne sconfitto per 11 a 2 dal centrosinistra, la task force al servizio del Cavaliere si deve riorganizzare: deve capire cosa non ha funzionato, tirare le fila del lavoro fatto e decidere del proprio futuro. La segretaria di Silvio Berlusconi, Marinella Brambilla, organizza un dopo cena per "il gruppetto". I cinque invitati sono Deborah Bergamini, Clemente Mimun, Alessio Gorla, Fabrizio Del Noce e Gianfranco Comanducci. Dalle conversazioni però si evince che tutti temono il confronto con il "Dottore"
LE INTERCETTAZIONI
Berlusconi per Mimun è come il Fuhrer: "Dobbiamo dirgli come stanno le cose"
Clemente Mimun, allora direttore del Tg1, chiama Deborah Bergamini. Parlano di Berlusconi, il capo, e della sua reazione alla sconfitta alle regionali. Per Mimun, ognuno ha le sue responsabilità, Berlusconi avrebbe dovuto ammettere la sconfitta. E qualcuno glielo dovrebbe dire: "Non possiamo fare come quelli che dicevano al Fuhrer (parlo di cose che mi fanno schifo) che la guerra sarebbe vinta" e poi le cose vanno male, confida alla Bergamini. "Adesso vedrai che è colpa nostra. Intanto stamattina c´è in discussione il mio contratto per i prossimi cinque anni, un paio di cocuzze all'anno"
"Ho parlato con Clemente - È il momento di fare squadra"
Debby (Bergamini) parla con Comanducci del "piccolo raggruppamento" da organizzare dopo la telefonata del premier
"Il Dottore al telefono era tranquillo Ma parlavamo del contratto di Vespa"
Deborah Bergamini e Alessio Gorla parlano di come organizzare una riunione della "struttura Delta". Gorla dice di averlo sentito Berlusconi per una questione relativa al contratto di Vespa, si stupisce di non averlo sentito abbattuto come succede "in queste occasioni", riferendosi al risultato elettorale
Le elezioni? Da Costanzo si festeggiava - "Quando perde dà miliardi per brindare"
Il 6 aprile, poco prima del pranzo programmato in una telefonata precedente, Mimun chiama di nuovo la Bergamini. Discuto prima della capacità di reazione del Capo alla sconfitta, poi però la temono. "Facciamo in modo che oggi decidiamo una roba, tra poco ci friggono. Sai come titola l'Unità? Ciao Mimun". E chiede di nuovo: "C'hai parlato con lui (il premier, ndr)?". E insieme riflettono sulla sconfitta "È giusto vedersi insieme, ma abbiamo ruolo e responsabilità diverse. Tu sei Eva Brown, sei morta a prescindere, io sono morto a prescindere, Del Noce è morto a prescindere, Comanducci pure. In ogni caso sono posizioni molte diverse. Bisogna impiccare i traditori e vedere cosa si può fare. Dovevamo farlo prima delle Regionali"
"Hai sentito il capo? Sarà meglio che ci vediamo"
Clemente Mimun, allora direttore del TG1, viene da Deborah Bergamini per far parte del gruppo. Provano a organizzare una riunione
"All'incontro viene anche Clemente - Meglio la Rai, non diamo nell'occhio"
Comanducci suggerisce alla Bergamini di non vedersi con il gruppo in un ristorante romano, "darebbe nell'occhio". Sarebbe meglio incontrarsi "in Viale Mazzini, dove la riunione risulterebbe normale"
"Gorla, Mimun, del Noce e Comanducci - Mercoledì alle ore 10.00 a Palazzo"
Marinella Brambilla, segretaria personale del premier, chiama "Debby" per annunciarle l'orario della riunione strategica del gruppo che si dovrebbe tenere "a palazzo". In un'altra telefonata, la Brambilla cambia i programmi e sposta l'appuntamento alle "22 a casa di Cantoni"
La struttura Delta chiamata a rapporto - La segretaria: "Venite a panza piena"
Marinella Brambilla, la segretaria del Premier, organizza la riunione del gruppo al servizio di Silvio Berlusconi. Parlando con la Begamini dice: "Allora io segno Deborah, Gorla, Mimun, Del Noce, Comanducci"
Il comitato strategico dopo la sconfitta - "Concordiamo tutto prima noi due"
Deborah Bergamini informa Gianfranco Comanducci dell'appuntamento che ha fissato la segretaria del Premier, Marinella Brambilla, la struttura Delta. I due però concordano che sia necessario discutere prima della linea da seguire. Insomma non vogliono andare impreparati e farsi trovare pronti
"La Rai così non gli serve L'informazione? Un presidio anti-guai"
Il direttore del Tg1 Clemente Mimun parla della schedatura dei giornalisti che farà lui e della necessità di controllare strategicamente la Rai, nei posti chiave. "Debby" gli annuncia che Gorla lavorerà sugli artisti e Comanducci sui dirigenti
Rimandato il meeting del "gruppettino" - Stesso posto: "Siamo quei cinque"
La segretaria del Premier, Marinella Brambilla, chiama la Bergamini e sposta al giorno successivo l'incontro fissato per mercoledì. Debby si prende l'incarico di avvisare gli altri: Alessio Gorla, Clemente Mimun, Fabrizio Del Noce, Gianfranco Comanducci
"Dobbiamo nominare il Dg Rai" - "Non posso, mio figlio è Mediaset"
Alessio Gorla con "Debby" parlano della possibilità che il primo venga nominato nuovo Dg Rai al posto di Cattaneo, in uscita. Gorla si dice perplesso: "Ma io ho fondato Forza Italia, lavoro con il dottore da decenni, lui è stato mio testimone di nozze"
L'appuntamento è annullato: - "L'avremmo trovato stravolto"
Gorla e la Bergamini nella conversazione discutono della possibilità di vedersi comunque, nonostante l'incontro sia stato annullato
"Aspettiamo di uscire dallo stallo - Ma ci sentiamo al più presto"
La Bergamini avverte anche Comanducci che l'incontro è stato rimandato. La situazione 'critica' richiede un po' di tempo: i vertici devono concertare la nuova strategia. La struttura Delta attende ordini
"Poca credibilità, coerenza e persuasione - B. nei sondaggi è più indietro di Alemanno"
Deborah Bergamini parla con Benito Benassi di Nexus del sondaggio sul premier. Dice che al pubblico di Ballarò è piacuto il suo intervento in trasmissione, ma che dal punto di vista della comunicazione è molto carente. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, risulta più credibile
"Come hai sentito il tuo ex capo?" - "È determinato, gelido e vendicativo"
L'interlocutore della Bergamini è anonimo. Ma la chiama e le chiede notizie circa l'umore di Berlusconi dopo la sconfitta elettorale. Lei risponde: "Si è rimesso in moto. Vuole far qualcosa", riferendosi chiaramente alla strategia con il nuovo gruppo
"Mimun c'ha parlato ieri - Dice che il 'Capo' è cazzutissimo"
Debby parla con un interlocutore sconosciuto della necessità di fare un asse contro la sinistra. Debby assicura che "il premier è cazzuto e vuole tenersi la Rai". Il problema dicono è che ha paura di perdere il controllo
LA CACCIATA DEL KAPORALE BERGAMINI: TARDI E MALE
ROMA - La Rai ha sospeso dalle funzioni la giornalista e direttore della sezione marketing Deborah Bergamini. La lettera dell'azienda è già stata consegnata alla Bergamini, attualmente direttore del Marketing Strategico di Viale Mazzini. Ma non si tratta di una punizione. "Nei confronti della dottoressa Deborah Bergamini non è stato preso alcun provvedimento disciplinare", precisa in una nota l'ufficio stampa della Rai. "L'Azienda - si legge - ha deciso di dispensare temporaneamente la Dottoressa Bergamini dal rendere prestazione lavorativa fino alla conclusione del procedimento istruttorio in corso. Si tratta di una misura cautelativa presa a tutela della RAI, per consentire al Comitato Etico di completare gli accertamenti e alla stessa Bergamini, dopo le sue audizioni allo stesso Comitato Etico e all'Internal Auditing, di fornire gli elementi a sua disposizione".
La Bergamini compare nelle intercettazioni, pubblicate da Repubblica, da cui sembra che lei - così come altri giornalisti Rai - prenda accordi con Mediaset su programmazione e contenuti dei notiziari. Con Bergamini coinvolti anche Bruno Vespa, Carlo Rossella, Fabrizio Del Noce, Clemente Mimun. Bergamini era stata convocata anche dall'Ordine dei giornalisti di Milano presso cui è iscritta come giornalista professionista [...] (da Repubblica del 29/11/2007)
Lorenza Lei costretta ad aprire un'inchiesta interna (quelle che non servono a niente)
Perchè un'inchiesta interna? Perchè non una bella querela alla magistratura ordinaria, in difesa dei diritti degli abbonati, e con contestuale richiesta di risarcimento del danno patrimoniale e d'immagine? Lorenza, lorenza... Lei mi delude...
Lorenza Lei costretta ad aprire un'inchiesta interna (quelle inchieste che non si negano a nessuno). Ma per l'ineffabile Kaporale Bergamini si tratta della solita montatura di Repubblica e della Spectre. Nonostabte le intercettazioni
La Direzione generale della Rai ha dato incarico all'Internal Auditing di avviare "immediatamente le procedure necessarie per l'acquisizione di tutta la documentazione per aprire l'indagine" sulle notizie che riguardano la vicenda della "Struttura Delta". La decisione è una conseguenza di una richiesta formale contenuta in una lettera firmata proprio da Gianfranco Comanducci, uno degli intercettati nell'ambito dell'inchiesta Hdc. Il vicedirettore della Rai ha scritto alla Dg Lorenza Lei e al presidente della Rai Paolo Garimberti perché accertassero con un'indagine "eventuali mie responsabilità di alcun genere, anche per quanto concerne asserite militanze in fantomatiche organizzazioni, al fine di poter escludere qualsiasi forma di collusione o semplice connivenza con chicchessia, volta comunque a recare danno alla mia azienda".
Vincenzo Vita, componente Pd in commissione di vigilanza Rai, a riguardo pone un'interrogativo: "Lorenza Lei ha ribadito la costituzione di un auditing interno al riguardo: con quali poteri, con quali tempi, con quali sanzioni?". Una domanda ancora senza riposta.
Bergamini: "Invenzione di Repubblica". La posizione di Lainati è la stessa di Deborah Bergamini, ex direttore marketing Rai: "Da circa un settimana il quotidiano la Repubblica ha ricominciato un'aggressiva campagna stampa finalizzata a dimostrare l'esistenza di una fantomatica struttura interna alla Rai, che condizionerebbe l'attività del servizio pubblico e della quale io avrei fatto parte nel 2005. Non esiste, nè è mai esistita, alcuna struttura Delta [...] (...caro Laintai, delle due l'una: o quelle intercettazioni sono dei falsi, e allora lei deve querelare Repubblica, oppure sono autentiche. In questo caso, lei e la Lei chiamate pure la struttura come vi pare, anche Ciccio, se vi piace, ma restano i FATTI sottyostanti a quelle vomitevoli intercettazioni... O no? NdR)
Zanda e Adrai. Sulla decisione della Lei commenta anche il senatore Pd Luigi Zanda: "Ritengo sia una iniziativa quanto mai opportuna perchè sono emersi fatti molto gravi, davanti ai quali la Rai non poteva restare inerte", dice Zanda, e prosegue: "in questi giorni abbiamo letto su Repubblica il testo di numerose e inequivoche conversazioni di alcuni alti dirigenti Rai. Di tali danni qualcuno dovrà rispondere. Se il cda non volesse chiederne conto agli interessati, è chiaro che le eventuali responsabilità anche patrimoniali dovranno essere addebitate agli stessi amministratori Rai". Anche i dirigenti Rai che aderiscono all'associazione Adrai, chiedono accertamenti sul coinvolgimento di dirigenti Rai nelle inchieste su P4 e Struttura Delta. Dice Adrai in una nota: "Nel pieno rispetto dei principi di garanzia dei singoli individui, venga al più presto fatta chiarezza sulle vicende in questione".
Idv: "Class action". Intanto l'Italia dei valori annuncia una class action contro i dirigenti Rai coinvolti nell'inchiesta. Secondo l'Idv, dirigenti della televisione pubblica che lavoravano negli interessi di Berlusconi devono pagare i danni. Da quanto emerge dalle intercettazioni del 2005, raccolte nell'ambito dell'inchiesta Hdc, a Viale Mazzini c'era una squadra che lavorava per accontentare il Cavaliere. 'La struttura Delta', questo il nome del nucleo operativo composto da manager Rai e Mediaset, lavorava per favorire il Capo. Facendo in modo che l'informazione fosse al suo servizio, organizzando i palinsesti perché il Biscione non perdesse share.
Deborah Bergamini, Fabrizio del Noce, Clemente Mimun, Gianfranco Comanducci e Alessio Gorla però, dice adesso l'Italia dei valori, hanno ingannato i veri proprietari della Rai, ovvero i cittadini che pagano il canone. Il partito di Di Pietro annuncia con una nota di Leoluca Orlando: "Agiremo per vie legali e promuoveremo una class action verso coloro che hanno tradito il ruolo del servizio pubblico e hanno distrutto la libertà d'informazione". Continua la nota: "I dirigenti infedeli che hanno lavorato per Mediaset e per Berlusconi devono pagare in prima persona per il danno che hanno procurato ai cittadini" [...]
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