Quando i mercati riaprono, lunedì, Berlusconi è al mare, aspettando ansiosamente di vedere se le misure taglia-deficit frettolosamente annunciate, insieme allo sperato aiuto della BCE, saranno sufficienti a fermare la marea. Il primo ministro miliardario si è rifugiato nella sua villa in Costa Smeralda, ufficialmente per festeggiare il compleanno di Marina.
I soliti critici osservano che la sua assenza sia del tutto irrilevante, visto che le politiche economiche italiane sono di fatto dettate dall'estero, essendo l'Italia diventata l'ultima frontiera per salvare l'euro dalla crisi sui debiti sovrani.
Venerdì è arrivata una lettera di Trichet e Draghi, che fissa le richieste della BCE: pareggio di bilancio entro il 2013, manovra sui tagli di spesa IMMEDIATA, e misure per rianimare la moribonda economia italiana. La lettera, confermata da fonti bancarie, fa seguito a giorni di sofisticazioni di Berlusconi che, in un discorso in parlamento, e nel corso di incontri con sindacati ed imprenditori, si era mostrato incapace di afferrare la gravità della crisi. La borsa di Milano stava fronteggiando un crollo del 13% nella settimana, e lo spread col bund tedesco stava conoscendo nuovi record nell'era dell'euro, e stava addirittura superando lo spread dei titoli spagnoli.
Sotto pressione: le azioni dilatorie di Berlusconi hanno costretto la BCE a porre delle domande...
Berlusconi, affiancato da Tremonti, aveva risposto durante una conferenza stampa convocata precipitosamente venerdì sera, annunciando il traguardo dell'anticipo del pareggio di bilancio al 2013, oltre a vaghe e imprecisate misure di liberalizzazione e vendite di asset pubblici. Ma per le altre capitali europee tutto ciò era assolutamente insufficiente. In un comunicato emesso domenica sera, la Merkel e Sarkozy approvavano la promessa del pareggio di bilancio, definendo il pareggio "di fondamentale importanza". Ma aggiungevano subito dopo che l'attuazione delle misure annunciate fosse indispensabile per ricostruire la fiducia dei mercati.
Mario Monti, già commissario europeo, largamente indicato come possibile primo ministro di un governo d'emergenza, commentava che "in effetti le stava già prendendo un governo tecnico sovranazionale, guidato dai mercati"
In maniera meno caritatevole, Eugenio Scalfari ha liquidato Berlusconi e Tremonti come burattini, i cui fili sono manovrati da altri.
Chiaramente ansioso di persuadere la BCE che l'Italia si stava muovendo, Roma ha informato la banca delle sue decisioni di domenica, comunicando una timetable che includeva il richiamo dei parlamentari dalle ferie per giovedì 11, ed il proseguimento dei contatti coi paesi del G7. "Dobbiamo muoverci insieme. Ognuno deve fare la sua parte per stabilizzare l'euro", ha affermato una fonte ufficiale, riferendosi all'appello italiano alla BCE, perchè questa acquistasse titoli di stato italiani.
A dispetto del nuovo clima di urgenza, rimangono forti dubbi sulla capacità della coalizione di governo - con una magra maggioranza in parlamento - di rispettare pienamente gli impegni entro la primavera del 2013. Mario Baldassarri, già viceministro all'economia, che ha lasciato il partito di Berlusconi l'anno scorso, e guida la Commissione Finanze del Senato, ha affermato che il taglio di 24 miliardi anticipato al 2013 dipenderà molto pesantemente dall'applicazione di nuove tasse, piuttosto che da tagli veri nei costi. Ha aggiunto che la probabile riduzione a zero del tasso di crescita porterebbe all'incremento di due punti del deficit nel 2013. In tal caso, l'acquisto di btp da parte della BCE, si risolverebbe ad essere un semplice cerotto, capace di dare solo qualche settimana di respiro.
I principali sindacati di sinistra hanno liquidato la nuova austerity come "troppo severa nei confronti delle famiglie a basso reddito", mentre le associazioni bancarie ed imprenditoriali chiedono tagli immediati ai costi della politica, riferendosi sia agli stipendi gonfiati della casta, sia ai finanziamenti dei partiti politici.
A dispetto dei dissensi, emerge qualche segnale che l'Italia ricominci a remare insieme come nazione, come emerge da alcune orgogliose dichiarazioni che dipingono gli italiani capaci di agire insieme nelle emergenze. Milano Finanza ha lanciato una campagna per stimolare gli italiani a sottoscrivere le prossime emissioni di btp. L'iniziativa è stata già sottoscritta da due noti imprenditori, Diego Della Valle e Marco Tronchetti Provera.
(di Guy Dinmore - The Financial Times)
...Oddio... non è che il "testimonial" Marco Tronchetti Provera, abilissimo a comprare aziende con soldi non suoi, mi tranquillizzi poi tanto... Se questi sono gli sponsor dell'idea, ancora qualche settimana e potremmo arrivare all'appello "Donate Oro per la Patria", già lanciata a suo tempo dal "buonanima"... Tafanus
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