Tre manovre in sei settimane. E c’è da scommettere che non sarà l’ultima, data l’incapacità del governo di rimediare ai suoi errori. Aggiorniamo i numeri. La manovra è salita a 55 miliardi, 15 in più di quella di inizio luglio. A regime gli aumenti delle tasse contano per il 63 per cento dell’aggiustamento. Se si aggiungono anche i tagli agli Enti locali compensati da aumenti delle addizionali Irpef, si raggiunge il 75 per cento. Queste tasse gravano in gran parte sul lavoro anziché sulle cose, indebolendo la sempre più fragile ripresa.
IL QUADRO D'INSIEME
[...] La manovra è stata potenziata. Vale adesso quasi 55 miliardi, 15 in più che nella versione originale. Inoltre c’è un miglioramento, adesso consistente nel 2012, e il bilancio in pareggio viene raggiunto nel 2013. Bene. Tuttavia questo ampliamento della manovra avviene tutto sul lato delle entrate [...] Si noti che nei documenti presentati alle autorità europee, il Governo si era impegnato ad un aggiustamento “prevalentemente sul lato della spesa” e che il Ministro Tremonti nell’anticipare la manovra alla Camera aveva parlato di “obiettivi che si devono raggiungere attraverso riduzioni della spesa”.
La delega fiscale rimane imprecisata nei contenuti (per usare un eufemismo). La “clausola di salvaguardia” che sarebbe meglio chiamare “clausola capestro” viene anticipata di un anno: se non venisse esercitata entro il settembre 2012 si procederà ad un taglio automatico del 5 per cento di agevolazioni e deduzioni Irpef e Iva, a scapito soprattutto delle persone con redditi più bassi. Il taglio salirebbe al 20% nel 2014. Sono più tasse e sono regressive [...]
di Tito Boeri (lavoce.indo) 18.08.2011
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