Su Facebook, la sempre preziosa JeSuis Stephanie linka un articolo di "Europa", organo della "Margherita", che ci informa della rottura fra i rottamatori Renzi & Civati. Cioè di una cosina che scriviamo, fra gli insulti dei followers una volta entusiasti della "Leopolda", esattamente dal dicembre 2010 (nove mesi).
Benvenuto fra di noi a Rudy Francesco Calvo di Europa. Si è accorto che "fra Renzi e Civati ormai il clima è gelido". Ma va??? Quando lo scrivevo io su prossimaitalia.it (ripeto, a partire dal dicembre 2010) non ricevevo risposte e spiegazioni, ma solo insulti.
"...ahahah... non rispondete al Tafanus... è un troll!..." (Pippo Ciwati).Faceva eco il gestore del blog, Paolo Cosseddu: "...si, si... è un troll, ormai è certo!...". Salvo telefonarmi a casa in privato per spiegarmi che si, mi aveva dato del troll, ma non era un insulto. Troll - io non lo sapevo - aveva anche un'accezione positiva, che mi era ignota, e che non mi è stata compiutamente spiegata. Al coro dei "due-due", si aggregavano i soliti followers, quelli che se non ricevono il via libera dai pensatori-rottamatori, non insulterebbero neanche Totò Riina: "...si, si... avete ragione, è un troll, è un troll..."
Ieri, ieri, addì 25 agosto, persino Europa scopre ciò che è sotto gli occhi di tutti da nove mesi. Vogliamo riepilogare?
-a) un mio amico, fra i primi e più calorosi tifosi e cantori della Leopolda (uno pronto a giurare che alla Leopolda erano non meno di 10.000, che la Leopolda era una svolta storica, che dopo la Leopolda niente sarebbe stato più come prima, e di qua e di la, uno fra i primi membri, e fra i più attivi commentatori del "Vocabolario" del sito dei rottamatori, non entra nel sito, con oggi, esattamente da sette mesi e due settimane;
-b) Matteo Renzi, il co-fondatore del movimento, è entrato l'ultima volta nel sito esattamente 4 mesi e tre settimane fa, e solo per informarci che aveva passato la giornata a sfangare la posta. E chi se ne frega? Capita a tutti, di dover "sfangare la posta", ma non mettiamo mica i manifesti sui muri e le medaglie al valore sul petto!
-c) Giuseppe Pippo Civati è entrato l'ultima volta un mese fa, ma solo per mettere un link che portava al suo blog personale. Vucumprà?
-d) Il Gestore entra una volta al giorno, ma spesso anche lui per mettere un link che conduce al suo blog. Vucumprà/2?
La frattura fra Renzi & Civati era bella chiara fin dagli inizi. Bastava volerla vedere. Quando c'è stata la mitica cenetta carbonara di Renzi ad Arcore, con Silvio e con la fidanzata di Pato, Civati, pressato dalle domande dei lettori del suo blog, ha dovuto ammettere che "...si, in effetti, lui ad Arcore non ci sarei andato...."
Fine del sodalizio, e fine del progetto. Perchè, come tutti i mediocri, Renzino non è capace di fare autocritica. Nessuno lo ha mai sentito dire "ho sbagliato", in nessun campo. Noioso come un tafano, ho chiesto lumi dieci, cento, mille volte. Niente da fare. Quelli che quanto è bello il dibattito non hanno MAI risposto, anzi, si sono molto seccati. Però il sito prossimaitalia.it ha certificato, ANCHE per queste cose, la sua assoluta inutilità ed inconsistenza.
Qualcuno vuole sapere a cosa si sia ridotto? Bene, ieri sono entrato a vedere. Alle 19,30, c'erano state dieci visite in 34 ore (avete capito bene, TRENTAQUATTRO ore). Per confronto, nelle stesse 34 ore sul Tafanus ci sono state 2.638 visite (normalmente le riceviamo in 24 ore, ma è Ferragosto anche per noi... E' ferragosto per tutti, ma il confronto è omogeneo, ed impietoso: 2638 contro 10.
Ma passiamo alle cose serie: alle grandi scoperte recenti di Europa:
L’ex rottamatore vuole crescere - Tra i Democratici, il sindaco di Firenze convoca una nuova Leopolda, ma stavolta va per conto proprio.
Matteo Renzi è pronto a fare il grande salto nella politica nazionale? Il sindaco di Firenze è stanco di vedersi affibbiare l’etichetta di “rottamatore”, e vuole dimostrare a tutti di essere anche in grado di costruire qualcosa. Per questo, sta organizzando per fine ottobre una nuova kermesse, nella quale, ha spiegato, «presenteremo cento cose concrete per l’Italia» (...alla grande! a me sembravano tanti sia i "dieci punti" di Bersani, che quelli di Montezemolo. Ma Renzi è Renzi, le cose le fa in grande, o non le fa. Lo Renzi Il Magnifico. Cento punti. Non uno di più, non uno di meno. NdR)
Non più quella sorta di speakers’ corner che fu la Leopolda dello scorso anno, con l’effetto di sentire tutto e il contrario di tutto, bensì un appuntamento più strutturato, dal quale usciranno appunto cento idee (non una di più, non una di meno - NdR), che somiglieranno tanto a un programma elettorale, ma che nel frattempo potrebbero essere raccolte in un libro. Ci stanno già lavorando le Officine Democratiche, un think tank fiorentino d’ispirazione riformista (bello, le Officine Democratiche. Bello quasi come le Fabbriche di Nichi. Quando arriveremo agli Opifici Patani, ed alle Manifatture Di Pietro, il panorama industrial-cazzaro sarà ben definito. P.S.: Scommettiamo che posso mettere in busta chiusa qualche nome di futuri operai delle Officine, e che ne sbaglierò pochi? - NdR)
L’iniziativa dei rottamatori dello scorso anno appare già lontanissima. Tanto che non si sa ancora se sarà la stazione Leopolda la sede del nuovo appuntamento. Tra Renzi e Civati ormai il clima è gelido. La rottura era in qualche modo inevitabile: non solo perché due galli nel pollaio sono troppi (ed entrambi hanno già dimostrato di avere difficoltà a condividere la scena con qualcun altro), ma anche perché su questioni centrali come lavoro, laicità, organizzazione, rapporti con gli avversari le loro idee sono troppo distanti. Gli attriti sulla visita di Renzi ad Arcore e le accuse rivolte dal sindaco al consigliere lombardo di voler fare dei rottamatori una «corrente Marino in sedicesimo» sono stati solo la punta dell’iceberg (...già... concordiamo, ma allora perchè quando queste cose le scrivevamo noi, e facevamo domande, eravamo insultati come trolls? A saperlo... NdR)
Adesso l’ex boy scout va per la sua strada (...ex???...) Troverà nuovi compagni, ovviamente, ma non va a caccia di “fedelissimi”: quelli li ha già, pochi fidati collaboratori come il capo della sua segreteria Luca Lotti, il portavoce Bruno Cavini, l’imprenditore Marco Carrai. Per allargare la rete di contatti, punta invece sugli amministratori. Saranno loro i protagonisti dell’appuntamento del 28-30 ottobre. I nomi che circolano, per il
momento sono pochi. In cima a tutti, quello del 37enne presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna Matteo Richetti, che Renzi ha definito «il vero leader dei rottamatori», lui che alla Leopolda nemmeno c’era, dopo la sua decisione di abolire i vitalizi per i consiglieri.
(...Ora, provate ad entrare nel sito dell'altro Matteo - il Richetti - http://www.matteorichetti.it/tag/matteo-richetti/ - e ditemi se dallo stile del super-ego a dalla frequenza delle comparsate mediatiche non vi ricorda qualcuno... Ma la cosa affascinante è che Renzi torna sul razzismo generazionale. Lo affascina il fatto che Richetti sia un "under 40's". Fra tre anni sarà "over 40's, e lo butteremo via? E poi è stato conquistato dal fatto che, da presidente dell'assemblea regionale Emilia-Romagna, abbia "deciso" (sic!) di abolire le retribuzioni dei consiglieri. Stupidata XXL. Innanzitutto perchè non è nei poteri del predisente di un'assemblea - semplice primus inter pares - di abolire alcunchè; è come se qualcuno mi dicesse, incantatato, che Fini ha "deciso di abolire" gli stipendi dei deputati; in secondo luogo, perchè io, largamente over 40's, sono arroccato al principio che chi si dedica alla politica per 5 anni, deve ricevere una giusta remunerazione, anche per sfuggire alla tentazione di arrangiarsi in altro modo... NdR). Ma andiamo avanti...
L’ex sindaco Chiamparino e il suo successore Fassino saranno invitati di sicuro, Pisapia e de Magistris forse (si sta valutando se limitarsi a soli esponenti del Pd oppure no). «A salvarci saranno le storie personali», disse il primo cittadino all’indomani delle amministrative di maggio. È la sintesi del «populismo civico» di cui il giornalista fiorentino David Allegranti parla nel suo libro dedicato al sindaco-rottamatore.
Oltre a valorizzare la propria (e altrui) esperienza da amministratore, Renzi muove già altri passi nel complicato terreno politico nazionale. Il rapporto con il capo dello stato, verso il quale nutre una sincera stima, è più che buono, consolidato anche in occasione della recente visita di Napolitano a Firenze. A destra, non manca di mandare segnali di incoraggiamento ad Alfano e Maroni, avversari sì, ma simboli di un possibile rinnovamento anche dall’altra parte. Dentro il Pd, il rapporto complicato con i vertici rimane. Con Veltroni esiste un gioco di sponda reciproco, ma Renzi sta ben attento a evitare un endorsement, che per lui potrebbe essere rischioso. Un punto di riferimento esplicito è invece Prodi, che il sindaco ha affermato di vedere bene al Colle nel 2013 in caso di vittoria del centrosinistra. L’appuntamento più construens che destruens di ottobre potrebbe anche servire a ridurre la diffidenza di Bersani.
Lo scorso anno i rottamatori accusarono il segretario di voler oscurare la Leopolda fissando negli stessi giorni l’assemblea dei circoli. (...ecco dove si annida il fallimento della Grande Idea Rottamatrice! In un'assemblea dei circoli di cui non ha parlato nessuno! E Matteo Centocose Renzi non ha ancora afferrato che per oscurare la Leopolda sarebbe bastata la Leopolda! NdR)
Quest’anno, all’incirca nello stesso periodo, è prevista la conferenza organizzativa del Pd. «Stavolta li abbiamo avvisati in tempo», mettono già le mani avanti nell’entourage renziano (...e non è chiaro se, nerlla visione gerarchica delle cose di renzino, il PD, primo partito italiano, dovrebbe spostare la propria conferenza organizzativa, perchè un gruppetto di ggiovani boy-scouts deve fare la "Leopoldina/2 - Il Ritorno. NdR)
(Rudy Francesco Calvo - Europa)
C'è ancora un punto oscuro, in tutta questa storia di dimenamenti verso il centro - e persino verso la destra più becera, quella dei Maroni e degli Angelini Alfani: ma Renzi non era quello che "massimo due mandati, e poi ognuno torni al suo mestiere? Sarà... ma non ha mai specificato se i mandati in posizioni diverse siano sommabili, nella sua logica. Un mandato da presidente di provincia, poi uno da sindaco, poi a casa? Ma allora perchè si agita tanto, se fra un paio d'anni tornerà all'azienda di famiglia, a curare lo strillonaggio per le vie di Firenze dei giornaletti della casa Monti-Riffeser? Oppure la storia dei due mandati non vale, se si cambia mandato? Uno da pres di prov., uno da sindaco, uno da deputato, uno da senatore, uno da governatore, uno da eurodeputato... si può anche tirare fino alla vecchiaia, alla faccia di "forza ggiovani!". Renzi non sarebbe così gentile da chiarire?
P.S.: A testimonianza della nostra precoce narrazione della fine dei rottamatori, mettiamo a disposizione alcuni links, a beneficio degli smemorati:
[E' finalmente uscito il "Vocabolario" dei Rottamatori: una miniera di ovvietà] (4/12/2010)
["...toh... non sono più solo a dire che i rottamatori si sono rottamati da soli... Ora se ne sono accorti persino a "l'Unità..."] (Giugno 2011)
Ma chi volesse consultare l'opera antologica del Tafanus sul boy-scout, può fare riferimento a questo link:
[Sommario di articoli concernenti Matteo Renzi]
A seguire, pubblicheremo anche un articolo - meno sdraiato di questo di Europa - di un giornale che della fine ingloriosa del movimento dei "rutammat" si era accorto diversi mesi dopo di noi, ma alcuni mesi prima di Europa, il giornale della maison. Tafanus
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