Da oggi basta ridere sul tunnel Gelmini. Costei, avvalendosi della vigliacca pratica del "capro espiatorio", ha scaricato tutto il costo della minchiata sul suo portavoce, Massimo Zennaro, che era anche, dal 2009, Direttore Generale (di cosa, non si sa) presso il Miur. Con uno stipendiuccio annuale di soli 156.161 €, e 75 centesimi. Vedi Istruzione.it. Zennaro si è dimesso da "portavoce", ma si è guardato bene dal dimettersi da Direttore Generale, e dallo stipendiuccio annesso alla carica.
Zennaro era un abituale fornitore di gaffes della ministra, ma la ministra si è dimostrata incapace di distinguere una minchiata da una notizia, e il tunnel non è il primo caso. Vediamo cosa scrive oggi Repubblica:
Si dimette il portavoce del ministro - Lascia Massimo Zennaro, padovano, classe 1973. La decisione arriva dopo la bufera innescata dal comunicato in cui il ministero si congratulava per l'esperimento del Cern sui neutrini citando un inesistente tunnel fra il Gran Sasso e la Svizzera che ha scatenato l'ilarità della rete. Pd: "Ma è insopportabile che resti come direttore"
ROMA - Si è dimesso il portavoce del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Massimo Zennaro ha reso nota "la sua decisione irrevocabile" senza entrare nel merito nè dare spiegazioni precise. Ma le dimissioni arrivano dopo la gaffe sul ribattezzato "tunnel Gelmini", in coda alle polemiche sorte in seguito al comunicato del ministero sull'esperimento del Cern per il superamento della velocità della luce di venerdì scorso, in cui si faceva riferimento ad un fantomatico "tunnel" tra i laboratori svizzeri del Cern ed il laboratorio del Gran Sasso, all'interno del quale si sarebbe svolto l'esperimento.
"Una polemica assolutamente strumentale" e "ridicola", aveva replicato il Miur, ma le critiche contro il ministro Gelmini, le battute e l'eco della gaffe si erano moltiplicate, soprattutto in Rete.
Zennaro, classe 1973, padovano, laurea in Scienze Politiche, era alla guida della comunicazione del ministero dell'Istruzione, università e ricerca dal 2008. Ora continuerà a svolgere l'incarico di direttore generale del Miur.
Sempre Zennaro era al fianco della Gelmini in un altro contesto che ha suscitato diverse polemiche: un'apparizione a Ballarò, lo scorso aprile, quando il ministro si è trovato in difficoltà di fronte alla contestazione di alcuni dati economici da parte di Enrico Letta. Dietro di lei appariva terreo il suo direttore-portavoce.
"Le dimissioni del portavoce del ministro Gelmini sono un atto dovuto" commenta la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. "Appare però quantomeno stupefacente che Zennaro manterrà l'incarico di che ricopre dal 2009 per designazione del ministro Gelmini. Già a suo tempo criticammo questa nomina per l'assenza del profilo culturale e professionale di Zennaro. Oggi la sua permanenza diviene oltreché incomprensibile, insopportabile".
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Tanto per separare, as usual, i fatti dalle pugnette, vediamo lo svolgimento degli eventi: la frase esatta scritta nel comunicato della Gelmini sul sito del ministero (e chi se ne frega se si fa scrivere le cose da altri e poi non è in grado di capire se abbiano un senso...) era la seguente:
"...Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro..."
Una volta scoppiata, con la velocità dei neutrini, l'ilarità collettiva in rete e sulla stampa nazionale ed estera, bene ha pensato la ministra di mettere una toppa che era ancora più cretina del buso, con una piccata nota:
"Premesso che il comunicato stampa del Miur poteva essere formulato in maniera più precisa, è in malafede chi ritiene che qualcuno al Ministero possa pensare veramente che esista un tunnel di questo tipo. Il vero tunnel è quello di chi alimenta polemiche pretestuose prive di senso, proprio in un momento storico per la ricerca italiana".
Ma l'ondata contro il tunnel impossibile non si arresta. Anzi, stimola altri ad approfondire. Si deve pur capire chi abbia partorito questa minchiata che ha fatto ridere il mondo, da che posizione l'abbia partorita, e a che titolo occupi quella posizione... Così ieri Goffredo Pistelli di Italia Oggi produce un esilarante articolo-inchiesta, che riproduciamo in calce:
Vita e opere di Massimo Zennaro, autore della nota sulla galleria Ginevra-Gran Sasso - Quel portavoce colleziona gaffes e fa finire la Gelmini nel Tunnel
Una figuraccia da annali della seconda repubblica, quella inanellata da Mariastella Gelmini sui neutrini fra il Cern di Ginevra e i laboratori del Gran Sasso. Un troppo solerte addetto stampa, non appena la notizia della scoperta (ancora da verificare del tutto) era stata battuta dalle agenzie, le ha sottoposto un comunicato in cui le si faceva ricordare come il contributo del ministero per la realizzazione dell'esperimento ammontasse a oltre 40 milioni di euro.
Col piccolo dettaglio che le microparticelle più veloci venivano fatte transitare in un ipotetico tunnel fra i due laboratori distantti oltre 730 chilometri. Gaffe che ha prodotto, fra sabato e domenica, un'ondata di scherno e di ilarità all'indirizzo della ministra, sbeffeggiata anche in rete.
Nessuno si è però domandato chi le abbia confezionato un simile scivolone, ché anche il più acerrimo nemico politico è disposto ad ammettere che i comunicati la ministra non se li fa da sé. La responsabilità della gaffe spaziale dovrebbe allora essere del suo fido portavoce, Massimo Zennaro, padovano, classe 1973, che ne governa la comunicazione con piglio deciso.
La Gelmini ne aveva apprezzato le doti professionali quando si ritrovò a coordinare Forza Italia in Lombardia. Molti pensavano che, approdando a un ministero addirittura doppio, l'avvocatessa di Leno (Bs) si sarebbe dotata di un addetto stampa d'esperienza, come già fece Letizia Moratti portandosi a Roma il giornalista Paolo Pesenti. Quando, nel settembre 2008, nominò Zennaro come direttore generale alla comunicazione, con 156mila euro lordi di stipendio, furono in molti a storcere la bocca: laurea in Scienze politiche, il portavoce poteva vantare solo un'esperienza come responsabile della comunicazione alle Politiche sociali del Comune di Milano, inquadrato con l'VIII livello amministrativo, e poi come direttore vicario della presidenza del consiglio comunale. Ma tant'è, la ministra lo volle a Roma e lui debuttò sulla piazza ministeriale in gran scioltezza. Riconoscibilissimo, perché la tallonava dappresso come un disturbatore-tv alla Gabriele Paolini e per il suo aspetto inconfondibile: capello biondo e un po' lungo sul collo, spesso ravviato all'indietro, abito scuro preferibilmente gessato.
Con esordi difficili. A fine 2008, la Gelmini cominciava a mettere le mani sugli atenei e la strategia di comunicazione prevedeva toni polemici e accesi, battendo sulla parola «merito» come una grancassa: peccato che il suo esame da procuratore legale fosse andato a farselo nella lontana e poco selettiva Calabria.
Poche settimane dopo, la ministra attaccava sulla proliferazione degli atenei, scagliandosi contro l'università sotto casa, lei che si era laureata a Brescia, una delle tante università sbocciate negli anni '80. E sul fronte scuola le cose non andavano meglio, visto che ad annunciare il riordino dei cicli interveniva Silvio Berlusconi, ammettendo un deficit di comunicazione. Ma il portavoce continuava a godere della stima della ministra, forse soddisfatta della strategia: poche, pochissime interviste e in genere in contesti amici. O piuttosto monologhi, come quelli di YouTube, dove Zennaro spediva la ministra a parlare di test di ingresso, materie per la maturità, riforma.
Unica defaillance nell'aprile scorso, a Ballarò, quando la Gelmini era s'era trovata in difficoltà di fronte ad alcuni dati dell'Economia sbandierati da Enrico Letta. Dieci minuti da brivido, con la ministra ad arrancare, negare, e lo studio a rumoreggiare. Seduto dietro di lei, il direttore-appariva terreo, impacciato, annichilito. Il tunnel elvetico-abruzzese incrinerà questo granitico rapporto di fiducia? Le righe sprezzanti uscite dal ministero sulla polemica, definita «ridicola», fanno pensare che il direttore-portavoce abbia brillantemente passato anche questa nuttata (...e che sia riuscito a conservare, di riffa o di "arraffa", lo stipendiuccio da 156.161 euro. E 75 centesimi. NdR).
P.S.: Nel su curriculum vitae il nostro ci informa, fra l'altro, di conoscere l'inglese a livello C1, e lo spagnolo a livello B1. Al capitolo sulla "capacità nell'uso delle tecnologie" vanta la conoscenza e l'utilizzo di Windows e dei principali strumenti applicativi Microsoft Office (Word, Excel, Work) ...azz... A cercar bene, sono sicuro che conosce anche l'uso di Outlook Express, e che è automunito e militesente. Ci piacerebbe anche conoscere i voti di diploma e di laurea, ed eventualmente il Q.I. Tafanus
NOTA BENE: A coloro che volessero approfondire la conoscenza delle grandi doti professionali e culturali di Massimo Zennaro, consiglio la lettura di questo editoriale a sua firma. Non lasciatevi spaventare dalla parola "editoriale": si tratta di mezza paginetta word, che il nostro è riuscito a farsi durare per tre pagine. Leggerlo, e riacquistare il buonumore, è un attimo...
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