In questi giorni ha chiuso (finalmente! verrebbe da dire) il Bagaglino. Sembra obbligatorio, ogni volta che chiude un luogo di qultura, fare la faccia di circostanza, dirsi addolorati, e dichiarare che è "un pezzo della nostra storia che se ne va". Si può dire? Ho accolto il fallimento del Bagaglino con grande sollievo. Quando, facendo zapping, vedevo apparire Pippo Franco o Oreste Lionello, o Pino Caruso, con le loro battute stantìe come un carico di pesce marcio, mi veniva da ridere più o meno come quando vedevo in RaiUno Panariello vestito da donna, o Berlusconi su youtube che raccontava una barzelletta.
Un bel fruppo di parafascisti. Parteciparono alla fondazione i giornalisti Luciano Cirri (redattore capo de Il Borghese), Gianfranco Finaldi e Piero Palumbo, giornalisti de Lo Specchio; Raffaello Della Bona del Secolo d'Italia. Tra i primi attori ad essere reclutati nella compagnia vi furono Oreste Lionello e Pino Caruso. Nel 1967 il nucleo originale del Bagaglino si divise e Luciano Cirri aprì un nuovo gruppo cabarettistico marcatamente orientato a destra, chiamandolo Il Giardino dei Supplizi, come la rubrica che curava su Il Borghese. La nuova compagnia era composta, fra gli altri, da Lionello, Anna Mazzamauro, Gianfranco Funari; i testi erano elaborati da Cirri e dalla giornalista Gianna Preda, che fu caporedattore de Il Borghese. La compagnia si scioglierà nella prima metà degli anni settanta.
Negli anni ottanta la compagnia iniziò regolarmente ad allestire spettacoli satirici - basati principalmente su imitazioni e prese in giro di personaggi - nelle reti RAI e Mediaset, ottenendo grandi successi di pubblico e, al tempo stesso, regolari accuse di volgarità e acquiescenza verso il potere politico.
Nei sabati di 11, 18 e 25 Aprile è andato in onda lo show "Bellissima - Cabaret Anticrisi". All'inizio erano previste quattro puntate; la quarta, da svolgersi sabato 2 maggio, ma si sono svolte solo tre di esse a causa dei bassi ascolti e del basso share, aggiratosi nella puntata del 25 aprile appena sull'11,41% (insomma, un fiasco).
Ma il valore cul turale di questo gruppo lo si evince scorrendo il cast degli attori (abituali o occasionali): hanno via via preso parte agli spettacoli del Bagaglino, tra gli altri, Bombolo, Isabella Biagini, Maria Grazia Buccella, Marisa Laurito, Leo Gullotta, Carmen Russo, Martufello, Pamela Prati, Valeria Marini, Ramona Badescu, Nathalie Caldonazzo, Aida Yespica, Justine Mattera, Nina Moric, ed altri attori ed attrici di questo calibro.
Si... è un pezzo di "qultura" italiana che muore. E noi, al grido di "Finalmente!" festeggiamo stappando una bottiglia di "champagne de la baleta", affrontando a pié fermo l'attacco dei fans. Tafanus
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Viva la legge porcata - Scusate, ma non riesco a condividere il diffuso entusiasmo verso il referendum che dovrenne abrogare il porcellum. Non vorrei essere frainteso. Quando, a fine 2005, è stata discussa la legge porcata, ero in Francia. Sky era ancora analogico, ma riuscivo a seguire il canale audio di Radio Radicale. Quindi, non avendo niente da fare, ho seguito tutte le allucinanti sedute parlamentari. Tutti gli emendamenti del centro-sinistra bocciati, anche i più ragionevoli. Sapete chi erano, in quei giorni, i più feroci difensori del "questa legge non si cambia"? Indovinato! I più strenui denigratori di oggi. Il prode Casini, che addirittura piegava i regolamenti della Camera sull'altare del "questa legge non si cambia"; Alleanza Nazionale; Forza Italia (quelli che adesso, per voce del volatile Angelino, dicono che si deve fare una legge elettorale che "eviti di paracadutare i candidati dall'alto".
Dunque, oggi a cambiare il porcellum si danno da fare i partiti del centro-sinistra, tramite referendum. Togliendoci dalla testa che si possa fare una legge decente concordata fra maggioranza e opposizione, resta il referendum. L'ammissibilità non è scontata. Il raggiungimento del quorum neppure. In caso di raggiungimento del quorum, la vottoria sarebbe assicurata. Ma sarebbe una vittoria di Pirro. Ecco perchè.
Nel 2005 il porcellum, fortemente voluto da centro-destra, aveva un senso, perchè il margine di vantaggio nei sondaggi, a favore del centro-sinistra, era striminzito e in diminuzione. Il Porcellum doveva assicurare che al Senato il Centro-Sinistra non avesse una maggioranza, o avesse una maggioranza striminzita ed ingovernabile; e che possibilmente fosse in minoranza al Senato, in modo da rendere il paese assolutamente ingovernabile. Così è stato.
Oggi le cose sono cambiate. Il centro-sinistra ha sette punti di vantaggio sul centro-destra, con tendenza alla crescita. Al Senato (che assegna prevalentemente i senatori su base maggioritaria regionale (con qualche eccezione) è probabile che il Centro-Destra debba accontentarsi di Lombardia, Veneto, Campania, Sicilia. E in tal caso il centro-sinistra avrebbe una ragionevole maggioranza in Senato. Alla Camera, il Centro-Sinistra potrebbe vincere non con 25.000 voti di scarto, ma con oltre due milioni di voti di scarto. A questo punto, la ignobile legge-porcata sarebbe tutta contro chi l'ha fortemente voluta in luogo del Mattarellum. Perchè mai dovremmo fare il regalo al centro-destra di togliere questa micidiale legge di torno? Una volta ne hanno goduto loro, una volta ne godiamo noi.
Poi, ALL'INIZIO della nuova legislatura (e non verso la fine naturale o anticipata) in un paese civile si discuterebbe sul serio per una buona legge, quando i risultati delle prossime elezioni, distanti 4 anni abbondanti, non potrebbero essere ipotizzati ed ipotecati da nessuno. Altrimenti saremo sempre punto e a capo. Sotto elezioni, spesso si conoscono i sondaggi che saranno altamente affidabili, e quindi entrambi i contendenti tenterebbero di fare i furbetti. Quindi, come sanno tutti, di sistemi elettorali non si discute 9 mesi o un anno e mezzo prima delle elezioni. Se ne discute a inizio legislatura.
Ma torniamo al referendum. Se viene giudicato ammissibile, e se c'è odore di raggiungimento del quorum, il referendum non si terrà, perchè il governo si dimetterà anticipatamente. Se non ci sarà il raggiungimento del quorum, incasseremo una sconfitta formale (e mettendo insieme gli elettori del PdL, della Lega e gli astensionisti cronici, non è improbabile che il quorum non venga raggiunto). In tal caso, però, avremo - anche se i referendari duri e puri non lo capiscono - una vittoria sostanziale, perchè voteremo con una legge oscena (il porcellum), che a questo giro farebbe il nostro gioco.
In caso di vittoria del referendum, ed escludendo nella maniera più assoluta che si possa fare una nuova legge bipartisan in pochi mesi, la cancellazione del porcellum ci riporterebbe al mattarellum con la sua brava quota proporzionale del 25%, che rimetterebbe in gioco non solo i partitini dello zerovirgola, ma soprattutto il "Grande Centro" di Casini (quallo che in ogni regione, città, rione, si candida con chi vince); di Fini, ridotto al lumicino; di Rutelli dello zerovirgola. Un grande risultato.
Ma qualcuno mi dirà: però il porcellum, con le sue liste bloccate, non ci permette di scegliere i candidati.
PERCHE', IL MATTARELLUM PERMETTE DI SCEGLIERE I CANDIDATI?
Solo a futura memoria: chi mettere in lista e chi no lo decidono le stesse segreterie che fanno i listini del mattarellum. Le stesse segreterie che decidono a chi assegnare le teste di serie, e quindi di decidere chi va in Parlamento e chi resta a casa. E allora? Personalmente non ho certezze, ma credo che dovremmo aprire una seria riflessione, prima di assumere che la cancellazione del porcellum ed il ritorno al mattarellum siano, nelle condizioni date, il massimo della vita. Non ne sono certo. Qualcuno mi aiuta a riflettere? Tafanus
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