Le critiche di alcuni deputati: «Immorale». Berlusconi glissa e la Santanchè attacca: «Vergogna»
Sul caso Milanese il governo ha tenuto. Il «no» all'arresto è passato con sei voti di scarto, salvando il deputato del Pdl. I malumori nella maggioranza, tuttavia, non sono mancati. Scatenati dalla presenza di sette franchi tiratori nella maggioranza che hanno votato con l'opposizione e dall'assenza in Aula di Giulio Tremonti, di cui Milanese è stato consigliere politico. Ufficialmente, il ministro era impegnato per la riunione del Fondo monetario internazionale a Washington. Ma la sua decisione di non partecipare al voto ha scatenato più di un mal di pancia nel partito del premier. Alcuni deputati di maggioranza, pur invocando l'anonimato, non hanno saputo trattenere le critiche in Transatlantico: "l'assenza di Tremonti a Montecitorio è immorale" - hanno tuonato. "Noi siamo qui a salvare il suo collaboratore e lui non c'è".
«UN'ALTRA DOMANDA?» - Fabrizio Cicchitto non si è nascosto dietro l'anonimato, e, come altri colleghi, ha accusato il ministro dell'Economia di «atteggiamento non responsabile» (...che tenero... NdR). La Santanchè ha proprio sparato a zero sul collega di governo. «Nella vita come nella politica - la sua convinzione - bisogna essere uniti, nella buona come nella cattiva sorte. Noi oggi ci abbiamo messo la faccia in nome del garantismo e in difesa delle prerogative dei parlamentari. Non aver visto la sua è ingiustificabile». Silvio Berlusconi, pur con un sorriso tirato, sull'assenza di Tremonti ha preferito glissare. «Un'altra domanda?», ha replicato secco ai giornalisti che lo incalzavano a riguardo.
L'assenza a Montecitorio, in effetti, non fa che complicare la posizione del ministro dell'Economia, resa difficile, già nei giorni scorsi, dal declassamento del debito italiano da parte di Standard&Poor's. Le critiche al titolare di via XX Settembre arrivano dall'opposizione e non solo. In una intervista di qualche giorno fa al Corriere anche il ministro della Cultura Giancarlo Galan è tornato ad attaccare il collega di governo chiedendo al premier di "ridimensionare" il ministro dell'Economia, spacchettando le competenze del ministero.
SETTE FRANCHI TIRATORI - Oltre che su Tremonti, ad ogni modo, l'esecutivo dovrà ora riflettere su quei sette franchi tiratori che hanno votato a favore dell'arresto. L'opposizione schierava infatti 299 deputati, ma alla fine ha raccolto 305 voti (306 se si considera che la preferenza del vicesegretario del Pd Enrico Letta non è stato registrata per un errore tecnico). Umberto Bossi, a riguardo, non vuole sentir storie: «Noi quando diamo la parola, la manteniamo», ha detto il Senatùr assicurando che i franchi tiratori non erano del Carroccio. Va detto, comunque, che tra i banchi della maggioranza mancavano in tutto otto deputati e non tutte le assenze erano giustificate. La differenza tra il voto che ha salvato Milanese e quello che ha mandato in galera Papa: 29 voti, quasi di certo tutti di esponenti del Carroccio.
(Corriere.it)
Sarebbe stato troppo sperare che i patani silurassero, seppur nel segreto della gabbina, il più stretto collaboratore di Tremonti, e quindi, contestualmente, il loro punto cardinale nel governo. Maroni il tamburellista che dice - e senza vergognarsi: "voterò come Bossi ci dirà di votare". Fantastica prova di indipendenza, per un aspirante delfino. "Pronto, Umberto? Mi scappa la cacca... posso andare in bagno?"
Questi feroci combattenti contro Roma Ladrona salvano compatti un tizio che i ladroni dovrebbe istituzionalmente controllare. Anfitrione generoso con soldi d'altri nei confronti del suo Capo Senza Vevgogna.
Questi patani, rovina dell'Italia, tutti corna di cervo, pelli di pecora, spadoni di latta, chiacchiere e distintivo... Tuonano "Roma, Ladrona, la Lega non Perdona", ma al momento opportuno marciano compatti, come una falange celtica, a fianco e in difesa dei ladroni di cui sopra. Sono curioso, davvero curioso di leggere i commenti dei militanti. Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus