Si tratta del "Manifesto del Cristianesimo - Umanesimo integrale tra dubbi, utopie e speranze". Un libricino di 41 pagine con 124 "Pensieri".
Come non essere d'accordo?
"A partire dal momento in cui diventiamo possessivi di Dio, Dio ci sfugge", scriveva P. Talec. E non penso nemmeno che Dio sia quell' "ottativo del cuore" di cui parlava Feuerbach, negandolo.
"Parlare sottovoce di Dio non significa, come purtroppo taluni dogmaticamente tentano di far credere, rimpicciolire Dio, ma se mai, farlo più grande. Sottovoce, perché del mistero di Dio possiamo solo balbettare qualche cosa. Con pudore. Il mistero è al di là, molto al di là della povertà delle nostre parole. Aldilà della soglia. Sottovoce,a ncora, perché dell’amore sbandierato ai quattro venti è giusto, legittimo, dubitare, sospettare. Il 'sottovoce' ha invece il passo silenzioso dei racconti che nascono dal cuore", ho letto da qualche parte.
"Abbiamo esaltato all'infinito, sacralizzandoli, i nostri istinti di aggressività nell'idea di Dio. Dio è la cifra assoluta della aggressività umana. Il Dio a cui si amo stati assuefatti è un Dio aggressivo, discriminante, implacabile, giusto nel modo con cui noi pensiamo che si debba essere giusti, capace di mantenere in totale estraneità da sé i cattivi per tutti i secoli dei secoli. All'interno di un Dio così pensato abbiamo collocato il Vagelo di Gesù Cristo". La denuncia è di Ernesto Balducci.
Aldo
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