Era chiaro come l'acqua che le violenze di Roma, scientificamente consentite (se non facilitate) sarebbero servite a questo governo (quello del bavaglio, della galera ai giornalisti, dei ripetuti tentativi di ammutolire la rete) per produrre o tentare di produrre qualche legge speciale, come negli anni di piombo. Solo che questi non sono anni di piombo. Sono solo anni di merda. E se in questi anni di merda c'è stata violenza (economica, fisica, morale), questa è venuta da una parte sola: dalle "istituzioni" rappresentate dai Berlusconi, dai Maroni, dagli Scajola, dai Fini, dai La Russa...
Sarebbe troppo facile ricordare Genova, le leggi contro i clandestini, il continuo, programmatico esercizio della violenza economica sui ceti deboli, l'arricchimento della casta, l'incremento esponenziale delle mazzette e dell'evasione, le parentopoli, la compravendita di parlamentari (non ancora conclusa), la retribuzione delle puttane del nano a spese della collettività.
Ma, furbo come una volpe in pellicceria, ciò che la destra ha in mente da un pezzo, senza avere il coraggio di proporlo esplicitamente, lo ha proposto Antonio Di Pietro. Tempestivo come sempre. Rozzo e grezzo come sempre. Maroni ringrazia. Anche Berlusconi ringrazia. La Destra fascista ringrazia. Tonino si è guadagnato un altro spot pubblicitario.
Io non applaudo, perchè - causa età - i tempi e gli effetti della Legge Reale me li ricordo ancora bene. Ma a beneficio dei più giovani (alcuni dei quali, su Facebook, mi hanno chiesto: "ma cos'è, esattamente, questa legge Reale?") ho pensato di riassumerne i contorni, e gli effetti.
Porto come introduzione una vignetta profetica di Chiàppori, tratta da un mio libro ingiallito del 1972. Spesso la satira precede ed approfondisce meglio di una analisi politica di tre pagine. Questo è uno di quei casi. Buona lettura, soprattutto ai giovani. Tafanus
LA LEGGE REALE - Storia e statistiche
In seguito alle violenze di sabato scorso a Roma, il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha proposto di creare una nuova serie di provvedimenti per la tutela dell’ordine pubblico ispirati alla legge Reale. L’idea piace anche al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha annunciato di avere in programma nuove norme «che possano consentire alle forze dell’ordine di prevenire più efficacemente le violenze come quelle di sabato».
La cosiddetta legge Reale, cioè la numero 152 del 22 maggio 1975, ha come titolo “Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico” e deve il nome con cui è ricordata al suo principale promotore, Oronzo Reale. Nato a Lecce nel 1902, Reale fece parte del Partito d’Azione durante la Seconda guerra mondiale e a conflitto finito aderì al Partito Repubblicano, diventandone segretario. Ricoprì diverse volte l’incarico di ministro nei turbolenti anni Sessanta e Settanta, quando i governi duravano spesso pochi mesi.
Tra il novembre del 1974 e il febbraio del 1976 Reale fu ministro di Grazia e Giustizia, nel quarto governo presieduto da Aldo Moro. Durante questo periodo promosse e ottenne l’approvazione di una legge tesa a riformare parte del processo penale e che ebbe anche notevoli ripercussioni in materia di ordine pubblico.
La legge di fatto sanciva il diritto delle forze dell’ordine a utilizzare armi da fuoco quando strettamente necessario anche per mantenere l’ordine pubblico. Il ricorso alla custodia preventiva – misura prevista in caso di pericolo di fuga, possibile reiterazione del reato o turbamento delle indagini – veniva esteso anche in assenza di flagranza di reato. C’era quindi la possibilità di effettuare un fermo preventivo di quattro giorni, entro i quali il giudice doveva poi decretare una convalida da parte dell’autorità giudiziaria. Infine, veniva ribadito che non si potevano utilizzare caschi o altri elementi che rendessero non riconoscibili i cittadini, salvo specifiche eccezioni [...]
Dalla sua entrata in vigore, la legge Reale è stata spesso al centro di critiche e polemiche per l’aumento notevole dei poteri per le forze di polizia. Nel 1990 fu pubblicata una ricerca sui casi di uccisione e ferimenti riconducibili all’introduzione della legge, a cura di Luca Rossi. Dal giugno del 1975 a metà 1989 furono uccise 254 persone e 371 rimasero ferite, nel 90 per cento dei casi le vittime non possedevano nemmeno un’arma da fuoco al momento del confronto con le forze dell’ordine. (da "Il Post" del 17/10/2011)
Per chi volesse approfondire:
Se qualcuno volesse approfondire (affinchè si attenuino gli applausi a Tonino & Bobo), consiglio caldamente la lettura di un rapporto molto esaustivo sugli effetti della legge Reale. Una lettura che consiglio anche a Tonino Di Pietro ed ai suoi fans. Io, come assaggio, riporto due tabelle tratte da questo rapporto. dal titolo:
Libro bianco sulla Legge Reale - Ricerca sui casi di uccisione e ferimento "da legge Reale" (a cura del Centro di iniziativa Luca Rossi)
Nota 1: Il 1974 è l'anno precedente all'introduzione della legge Reale (i dati del 1974 non entrano nel computo complessivo).
Nota 2: Le rilevazioni del 1975 vanno da giugno a dicembre e sono quindi da rapportare a sei mesi.
Nota 3: Le rilevazioni del 1989 sono relative ai primi sei mesi, da gennaio a giugno.
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La tabella n. 3 registra il comportamento delle vittime, ovvero se queste hanno commesso o erano in procinto di commettere reati e quali. Essa smentisce completamente la pericolosità e la gravità, in generale, del momento in cui avviene l'intervento delle forze dell'ordine e smentisce ogni possibile giustificazione di un loro intervento armato. La quantità più alta di vittime si registra sotto questa categoria: chi, secondo le fonti, era estraneo, sembrava mostrare un atteggiamento sospetto, chi aveva documenti irregolari, ecc.
Si puo parlare di pena di morte comminata non per perseguire il reato o chi lo commette ma avente carattere di esemplarità per perseguire l'ordine pubblico, a chi nel quotidiano incappa casualmente nelle misure d'ordine pubblico, come a chi le intralcia o crea occasione di disturbo.
La restante parte delle vittime viene registrata sotto varie forme di reato. Ma i reati minori, che vanno dall'inosservanza di provvedimenti (non fermarsi all'intimazione dell'alt) all'oltraggio, dalla rissa allo scippo sono quelli maggiormente commessi o tentati dalle vittime. Da questo si desume ancora una volta come il microcriminale, il marginale, sia la vittima designata dell'"efficienza" delle forze di polizia.
P.S.: Gli effetti pratici del combinato-disposto del fascismo di destra e di quello di sinistra già producono effetti. La manifestazione della FIOM del 21 a Roma è, di fatto, largamente compromessa. ...Tonì... ma vedi d'annattene affanculo... Tafanus
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