Correva il giorno 25 settembre 2011. Con la velocità che hanno acquistato gli eventi, un secolo fa. Berlusconi annunciava che "in settimana verranno esaminate le misure per la crescita e lo sviluppo", aggiungendo che con questo decreto, "il governo dimostrerà che lavora sodo per l'Italia".
Nell'intervento a Bisceglie, il premier ha anche parlato del piano per il Sud: "Il completamento del piano per il Sud è una priorità per le Regioni del Mezzogiorno ma anche per tutto il Paese perchè, se il Sud cresce, cresce tutta l'Italia". Il cavaliere ha anche sottolineato i provvedimenti già presi in questa direzione: "Lo sblocco dei fondi Fas e l'attivazione della cabina di regia coordinata dal ministro Fitto per la definizione degli investimenti finanziati dall'Europa e destinati alle regioni meno sviluppate. Otterremo in questo modo un duplice risultato: quello di spendere interamente tutti i fondi che l'Europa assegna al Mezzogiorno, e di concentrare questi fondi sulle grandi opere strategiche che garantiscono la crescita e lo sviluppo per il sistema delle imprese del Sud".
"Nella manovra ci sono 27 misure per la crescita". "E' molto difficile - ha detto poi Berlusconi - mettere misure di sviluppo in una manovra che deve tagliare 54 miliardi, eppure siamo riusciti anche in questo: proprio oggi pomeriggio ho contato che ci sono 27 misure per la crescita dell'economia e per la crescita dell'Italia". E ancora: "Abbiamo fieramente l'intenzione di conseguire il pareggio di bilancio nel 2013 e questo sarà un grande record perché l'unica volta che è successo in Italia è stato nel 1876, cioè 135 anni fa".
Non ci credete? Queste minchiate sono documentate su Repubblica del 25 Settembre scorso.
E i 27 provvedimenti per lo sviluppo contati e certificati da Bunga-Bunga il 25 settembre? Spariti, senza lasciare traccia, e senza una parola di scuse, già due giorni dopo l'annunciazione. Ecco cosa scriveva Repubblica del 27 Settembre:
"...e il vortice degli incontri è proseguito in serata, a palazzo Grazioli, con un vertice di maggioranza alla presenza di Berlusconi, Bossi, Tremonti e di altri esponenti della Lega. Il premier e il ministro dell'economia sarebbero tornati a sottolineare l'urgenza della riforma delle pensioni, a partire da quelle di anzianità, ma - secondo quanto si apprende - la Lega si sarebbe opposta. Nel vertice si sarebbe poi sottolineata l'importanza della collegialità nelle scelte economiche e si sarebbe stabilito un termine massimo di due settimane per le misure di sviluppo da mettere in campo: dovranno essere approvati e resi operativi tre decreti su infrastrutture, semplificazione e sviluppo per dare una risposta al mondo industriale ed imprenditoriale alle prese con la crisi internazionale..."
Dunque, un termine massimo di due settimane. Che sono praticamente scadute. Ma si sa, l'Italia di Bunga-Bunga è un paese molto scivoloso, dove tutto slitta... Facciamo un saltino in avanti di diesi giorni, e portiamoci al 7 ottobre:
Berlusconi, decreto sviluppo a Romani - Stallo su Bankitalia, spunta il nome di Amato. L'ipotesi del condono tombale.
ROMA - Uno dei partecipanti la definisce "una riunione di lavoro allucinante", in cui non si è risolto quasi nulla e si è rinviato come sempre quasi tutto. Nessun accordo su Bankitalia, un' estromissione dell'Economia dalla scrittura del decreto per lo sviluppo che in molti giudicano velleitaria, un percorso nuovo affidato a un coraggioso Paolo Romani davanti al quale si apre ora una strada in salita e «disseminata di trappole piazzate da Tremonti», per dirla con le parole dei colleghi dell'esecutivo. Due ore di chiacchiere, di titoli, di propositi: Berlusconi lancia il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani alla guida del lavoro che porterà alla presentazione del decreto che dovrà dare una sferzata all'economia italiana e un segnale ai mercati, ma secondo molti la mossa non è conclusiva, è solo tattica.
"Fra qualche giorno si tornerà a chiedere a Tremonti una collaborazione, Bankitalia permettendo", è la previsione di un ministro. A palazzo Grazioli si discute anche di condono tombale: raccontano che il Cavaliere stia soppesando l'impatto nell' opinione pubblica, l'entità degli introiti che produrrebbe, l'argomento sembra avere acquistato maggiore concretezza nelle ultime ore. (Corsera del 7 Ottobre)
La televisione elegante di Paolo Romani, con la star Maurizia Paradiso
Insomma, siamo a questo: il "decreto sviluppo" che già il 25 settembre conteneva 27 provvedimenti (non uno di più, non uno di meno), è ormai tristemente impantanato in "vertici" (si fa per dire...) fra colossi come Bunga-Bunga e Tremonti impegnati a farsi reciprocamente le scarpe, con la partecipazione di Bossi e di "altri leghisti" (si sarà anche il Trota?). Il coordinamento è affidato all'inquisito Fitto, e il "pensiero" al "Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani, specialista nella creazione e successivo fallimento di stazioncine TV specializzate in strip-poker ed altre porcheriole di grande impegno culturale Vedi [Post sulle origini di Paolo Romani]. I tempi? Adesso si parla di fine mese, ma niente è scontato.
A fine mese - se ci arriveremo vivi - avremo l'ennesimo condono, il 15mo spostamento dei fondi FAS (sempre gli stessi, sempre quelli, che vengono spostati da un obiettivo all'altro), e l'ennesima revisione al rialzo di "recuperi da evasione fiscale". E vissero tutti felici e contenti. Tafanus
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