Segnatevi in grassetto questa data: 11 Ottobre 2011. La Waterloo di Mr. Bunga-Bunga. Battuto alla Camera su un voto importantissimo (l'approvazione del rendiconto di bilancio 2010).
Non è stato un incidente. Nonostante la presenza intimidatoria di Mr. Bunga-Bunga in aula, non votano Bossi, Maroni, Scajola, Micchichè. Non vota Tremonti, che trova il modo di entrare in aula 30 secondi dopo il voto. Non votano 19 deputati del PdL. Non votano sette "Responsabili", e fra questi spicca il nome del capocomico Scilipoti. Il più attivo, affascinante servo di Berlusconi. Quello che era così acceso nei toni, nell'elogiare il nano, da essere rimasto a secco di poltroncine durante il giro di valzer fatto per comprare i "responsabili-disponibili". E invece lo Scilipoto ha consumato a freddo la sua vendetta, comme il faut.
Ma Silvio dice che è solo un "incidente di persorso", la quale si può rimediare prontamente. ...ahahahah.... ahahahahahaha... ahahahah... ahahahahh... Scusate. Mi ricompongo. Ma nel confrontare queste parole del nano con la foto allegata, non riuscivo più a trattenermi.
Contemporaneamente, arriva lo stop di fatto dalla Commissione Europea a qualsiasi ipotesi di condono fiscale: "L'adozione di provvedimenti una tantum, non strutturali, non aiuta questa commissione a valutare positivamente il piano di risanamento italiano"- Condonus requiescat in pacem.
Non è finita: finalmente il nano, sotto la pressione di tutta l'opposizione, e di parte dei cuoi "alleati", ferma la discussione sulla legge anti-intercettazioni. Comincia a capire che rischia di sbattere contro unb altro iceberg. Ed ora l'opposizione parte all'attacco anche di qualsiasi ipotesi di discussione sul "processo breve", e sempre più numerose si levano le richieste di dimissioni. Ecco il resoconto di Repubblica:
Premier in aula, ma il governo va ko - L'opposizione: "E' finita, salga al Colle" - La bocciatura a Montecitorio sul bilancio davanti gli occhi di un Berlusconi allibito. Assenti Bossi e Tremonti. Dai banchi delle opposizioni si alza l'urlo "dimissioni, dimissioni". Fini: "Evidenti implicazioni politiche". Cicchitto: "Ora dobbiamo verificare se c'è fiducia"
La presenza in Aula di Silvio Berlusconi non è bastata ad evitare una pesante sconfitta dagli esiti imprevedibili. L'esecutivo è stato battuto infatti oggi pomeriggio a Montecitorio sull'assestamento del bilancio 2010. L'articolo 1 del rendiconto è stato bocciato con 290 a favore e 290 contro. La maggioranza richiesta era di 291 "sì".
Alla votazione non ha partecipato il ministro Tremonti, rimasto sull'ingresso dell'Aula, scatenando la rabbia dei parlamentari del Pdl. Assente anche Bossi, rimasto a parlare con i cronisti in Transatlantico. Presente invece il premier, che una volta resosi conto dell'accaduto ha mostrato tutto il suo stupore. Allibito, è rimasto per un po' seduto al banco del governo, poi ha scambiato qualche parola con i ministri vicini. Alla fine si è alzato e, senza salutare nessuno dei ministri ma intrattenendosi brevemente con il capogruppo del Pdl, Cicchitto, ha lasciato l'emiciclo, scuotendo vistosamente un foglio che aveva in mano.
Dall'opposizione si è invece applaudito e urlato: "Dimissioni, dimissioni!". "La maggioranza che sostiene il governo non esiste più, né nel Paese né in questa Camera", ha commentato il capogruppo del Pd, Dario Franceschini. "Berlusconi si convinca ad andare al Quirinale", rincara il segretario dei democratici Pierluigi Bersani. Gian Luca Galletti dell'Udc fa notare che "è la prima volta dall'inizio della storia della repubblica che il governo viene battuto in aula su un provvedimento del genere" [...]
La seduta è stata quindi aggiornata a domani mattina, ma prima di accordare il rinvio il presidente della Camera Gianfranco Fini ha sottolineato che il voto con cui è stato bocciato il primo articolo del rendiconto di bilancio dello Stato "ha evidenti implicazioni di carattere politico". Il presidente ha poi fatto rilevare che si tratta di un fatto che non ha precedenti e per questo ha convocato per domani mattina la Giunta per il regolamento della Camera che dovrà capire se e come l'Aula potrà riprendere l'esame sullo stesso articolato dopo la bocciatura dell'articolo uno dell'assestamento di bilancio. Nel pomeriggio Fini ha avuto tra l'altro anche un colloquio con il presidente Napolitano, presente casualmente a Montecitorio per un convegno in calendario già da tempo.
Dopo la bocciatura, Berlusconi si è chiuso a colloquio con Tremonti. All'incontro hanno partecipato anche diversi esponenti della maggioranza, tra cui Bonaiuti, Cicchitto, Romano, Moffa, Lupi, Verdini, Fitto e Brambilla (singolare osservare che dei magnici otto, quattro hanno provvedimenti giudiziari in corso. NdR)
L'impatto della bocciatura del bilancio secondo Cicchitto non avrà conseguenze sulla tenuta del governo (...ahahahah.... ahahahahahaha... ahahahah... ahahahahh... Scusate, mi riconmpongo per la seconda volta...), ma ha dovuto ammettere la necessità di uno stop sul ddl intercettazioni [vedi articolo]. "Io credo che il governo debba rendersi disponibile a un confronto politico e a verificare se abbia o meno la fiducia in Parlamento", ha poi aggiunto il capogruppo del Pdl.
A determinare la batosta del governo è stata l'assenza di 19 deputati del Pdl, a partire dal "ribelle" Claudio Scajola. A questi si sono aggiunti sette parlamentari di Popolo e territorio (gli ex Reponsabili), e tra questi spicca il nome di Domenico Scilipoti, e i 4 del gruppo misto, compresi Miccichè e Ronchi. Agli assenti vanno aggiunti anche i deputati di centrodestra in missione. Tafanus
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