Genova 19 ottobre 2011. Sulla manifestazione di sabato 15 ottobre 2011 è stato scritto tutto e il suo contrario. Non credo che valga la pena di «rimestare l’acqua nel mortaio», come si dice a Genova per le cose inutili. Dico solo una impressione. A me pare che «questo governo» abbia fatto di tutto per oscurare la manifestazione e quindi i fallimenti della sua assenza in Italia e all’estero, dove invece va a gonfie vele la satira boccaccesca sul debosciato di Arcore. E’ inconcepibile che in uno Stato moderno i servizi non sapessero e non potessero prevedere e prevenire lo sfascio che ci sarebbe stato. Lo hanno permesso, oso azzardare: lo hanno voluto.
Alla luce di questi fatti, l’ascolto delle intercettazioni del nano coi tacchi rialzati, acquistano un significato tragico e chiaro: "Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di giustizia di Milano, assediamo Repubblica: cose di questo genere, non c’è un’alternativa".
Uno che è capace di dire queste cose e di dirle sul serio, credendoci, è anche capace di pagarsi un mezzo migliaio di black bloc senza apparire oppure è capace di lasciarli scorazzare senza muovere un dito per poi approfittarne e chiedere leggi speciali, un governo forte che possa tenersi in piedi accorciando la democrazia, eliminando diritti e riportando tutto all’ordine della polizia. Come è pensabile che la polizia sia così cretina da farci una figura scema? Non è pensabile e allora c’è un trucco sotto e qualcuno prima o poi lo dovrà spiegare. Forse, però non c’è bisogno di spiegazioni perché la verità è davanti ai nostri occhi. Basta saperla cercare, cogliere e leggere.
Così ha fatto il mio caro amico Antonio Crea, titolare del sito Tafanus , un blog importante che tutti farebbero bene a seguire con metodo e sistematicità. Antonio ha scoperto la «prova» che la polizia quanto meno è stata equivoca. Chi volesse può collegarsi al link [Tafanus - Genova 2001, Roma 2011 - Qualcosa che non quadra]
Ne trascrivo l'incipit. Chi vuole, può leggere il resto andando al link riportato sopra.
Scrivo questo post sotto la pressione dei fatti che sono accaduti e che stanno accadendo sotto i nostri occhi, e condizionato da Genova 2001. Lo scrivo anche condizionato da certe similitudini sconcertanti.
A Roma, come a Genova, una pacifica dimostrazione di massa di alcune decine di migliaia di persone, è stata sfregiata da alcune decine di delinquenti in maschera. Attesi. Riconoscibili. Nessuno dei quali alcune migliaia di poliziotti in assetto antiguerriglia, armati ed attrezzati di tutto punto, sono riusciti ad arrestare.
Peccato. Perchè a Genova, come a Milano, beccarne dieci avrebbe permesso di scoprire identità, provenienza, appartenenza politica ed organizzativa. Peccato, perchè a Genova, come a Roma, gli infiltrati erano previsti, attesi... Solo attesi, o anche invitati, e organizzati? Non lo sapremo mai, a Roma come a Genova, perchè nessuno di loro sarà preso.
Ho scritto questo post di getto, stimolato anche da una strana foto pubblicata da Repubblica. Inquietante, di difficile decifrazione... Mentre alcuni bastardi coperti dai soliti caschi integrali spaccano tranquillamente la porta in cristallo blindato della Carimi, un pacifico signore, a un metro e mezzo di distanza, è tranquillamente appoggiato con le spalle al muro della banca, indifferente a tutto. Ha una certa età, un po' di pancetta, gli occhiali scuri che ne mascherano buona parte della faccia. Sembra non aver paura né dei black-blocs armati di picconi, né della polizia che potrebbe eventualmente arrivare, scambiarlo per "uno di loro", massacrarlo a manganellate. Niente. E' la statua della annoiata tranquillità. A coi ricorda qualcosa? A me si... [...]
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Dopo questa sinossi che ci aiuta a capire le intenzioni e l’organizzazione che non fu pertinenza solo degli incappucciati, ma a quanto sembra anche della polizia. Collusione? Complicità? Aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro e smascheri queste connivenze. D’altra parte se il parlamento è ricettacolo di inquisiti e il capo del governo è pluri-indagato e condannato e corruttore sistematico, come si può pretendere il rispetto delle leggi e delle regole da chiunque o come direbbe Totò: da «chic-ches-sia».
La destra non aspettava altro e ha voluto sputare anche su Genova. Un cartello che richiamava Carlo Giuliani è diventato la scusa per riversare fango sia su di lui sia sulla famiglia sia su Genova. Il ministro Maroni, indecoroso ministro leghista e fascista, si vanta che «non c’è scappato il morto». Se fosse stato per lui, i morti ci sarebbero stati «a carrettate». Anche a Genova nel 2001 a salvare la democrazia e la manifestazione dei 150 mila fu la morte di Carlo Giuliani che fermò l’intenzione fascista e stragista del governo formato da Berlusconi, Bossi e Fini, con quest’ultimo nella camera di regia a coordinare le forze del disordine e a incitare i poliziotti a dare addosso ai manifestanti e a cantare «Faccetta nera» mentre massacravano cittadini sovrani che manifestavano il loro dissenso da un vergognoso governo che in uno Stato decente mai avrebbe potuto insediarsi.
Oggi alla luce delle indagini, noi sappiamo che a Genova il governo voleva fare le prove generali per instaurare una dittatura senza colpo ferire, riducendo libertà e diritti. Un ragazzo si mise di mezzo e frantumò il disegno eversivo di un governo e di una maggioranza che a distanza di dieci anni ci riprovano ancora perché il loro unico obiettivo è distruggere l’Italia e tutte le Istituzioni per garantire l’impunità al loro capobastone che è il garante del loro potere. Governo e maggioranza non hanno autorevolezza per parlare e tanto meno per rappresentare l’Italia.
Paolo Farinella, prete
Caro Paolo,
nel ringraziarti per i lusinghieri giudizi che hai voluto - bontà tua - esprimere circa il Tafanus, voglio informarti del fatto che a distanza di due giorni dalla manifestazione, quando ormai sul web impazzava la curiosità sullo strano personaggio che un attimo era accanto agli sfasciavetrine, e un attimo dopo passeggiava coi celerini, con un'articolessa di Mario Sechi sul giornale indipendente"Il Tempo" di Roma, ci si informava che lo strano personaggio era un cronista del Tempo. E col tipico livore dell'impiegato prima di Nichi Grauso, quindi di altri campioni di libertà come Feltri, Belpietro, Caltagirone ed altri, ironizzava sui "kretini di Internet" trasformatisi in Sherlock Holmes".
Tutto risolto, dunque? Neanche per sogno. Perchè Sechi non ci spiega perchè abbaia lasciato trascorrere due giorni di illazioni prima di dire "è un mio cronista". Così come non spiega coma mai il suo cronista - e solo lui, abbia dato più di una impressione di essere al tempo stesso accolto senza problemi sia dagli sfasciavetrine che dai celerini. Infine, non ci ha detto perchè il "cronista" Di Chio, nella lunga cronaca sul giorno della manifestazione, ricca di particolari, abbia parlato di black blocs che sfasciavano una impropabile "Banco Posta" in via Cavour, anzichè parlarci, sic et simpliciter, della Banca Carim della stessa via Cavour, fracassata ad un metro dall'annoiato Di Chio.
A Sechi ho risposto con un post che illustra anche la storia del Tempo, e dello stesso Sechi. Tanto per fargli capire che non esistono solo i "kretini di Internet", ma anche i cretini della carta stampata. E per fargli alcune domande, alle quali, mentre scrivo, non ho avuto alcuna risposta.
Di questo post, dal titolo "Sono un kretino di Internet", ti consiglio la lettura. Perchè alle domande fatte dai "kretini di Internet", i cretini cartacei dovrebbero trovare la forza di dare risposte, invece di fare battute. Soprattutto quando questi maitres à penser hanno fatto toccare, al giornale da loro diretto con boria degna di migliori successi, il minimo storico di diffusione: 44.000 copie. (Dati ADS - Accertamento Diffusione Stampa).
Grazie per l'attenzione. Un abbraccio. Tafanus
P.S.: Colgo l'occasione per trasmettere tutta la mia solidarietà alla comune amica Haidi Giuliani, per gli sconci richiami fatti dai fascisti d'oggi sui comportamenti dei fascisti di dieci anni fa (che poi sono gli stessi). Paolo, tu che, diversamente da me, hai un filo diretto con colui che tutto puote ciò che vuole... perchè non ci metti una buona parola? :-)))
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