Gian Antonio Stella prende spunto da un articolo di Emiliano Fittipaldi (l'Espresso) per fare a pezzettini la "qultura" dell'onorevolessa Michaela Biancofiore, di cui pubblichiamo un'immagine molto "senile"
«A scuola, allora, si cominciava con le aste, centinaia di aste su quaderni a quadretti con la matita, non ancora col pennino e l'inchiostro. Poi, si passava alle vocali; poi, alle consonanti; poi, all'assemblaggio di una consonante e di una vocale; quindi, si congiungevano le sillabe per formare parole. E si copiavano parole dal sillabario e si facevano schede d'esercizi. Esercizi che duravano dei mesi...».
Ecco, l'onorevole ripetente Michaela Biancofiore dovrebbe ricominciare da quell'ultima intervista data da Leonardo Sciascia a Le Monde prima di morire. Riparta dalle aste. O almeno dalle vocali: a-i-u-o-l-e. Perché una cosa deve mettersela in testa: deve piantarla di difendere l'italianità dell'Alto Adige commettendo strafalcioni mostruosi non solo per un deputato ma per un somaro della seconda elementare. Si è schiantata sugli accenti («dò», «stà», «pò»), ha detto che gli avversari la vogliono «distrutta, annientata, denigrata, scanzonata» (voce dello sconosciuto verbo michaeliano «scanzonare»), ha inventato «l'amantide religiosa». Creatura che, con l'apostrofo lì, è ignota in natura. Insomma: un disastro.
Prendiamo la sua ultima battaglia, contro la rimozione, dalla parete del Palazzo degli Uffici finanziari di Bolzano di un altorilievo che raffigura il Duce a cavallo. Ricordate? Berlusconi fece con Durnwalder nell'autunno 2010 un accordo scellerato: la Svp s'impegnava a non votare, in quel momento delicato, la sfiducia a Bondi e in cambio Roma dava ciò che nessun esecutivo, di destra o sinistra, aveva mai concesso: lo stop ai restauri del monumento alla Vittoria, la rimozione dell'altorilievo e lo spostamento del monumento all'Alpino di Brunico. Tre simboli dell'italianità vissuti dalla Svp come ferite. Bene: mentre scoppiava la rivolta, la ripetente «pasionaria» pidiellina se ne restò muta: «Invito tutti alla calma. Il governo ha già abbastanza problemi».
Entrata tardi in battaglia per amore berlusconiano, la Biancofiore ha però ragione: non c'è senso a rimuovere l'altorilievo. Come ricorda nel libro "Non siamo l'ombelico del mondo" Toni Visentini, che certo non è un italianista fanatico, «la piazza non è mai stata vissuta (ed è opportuno che non si cominci ora) come "fascista"» anche perché «il bassorilievo - splendido - è opera di un grande scultore bolzanino di lingua tedesca, Hans Piffrader». Cosa resterebbe se i posteri avessero distrutto tutti i ritratti di Giulio Cesare e Luigi XIV, papa Borgia o Ezzelino da Romano? Ormai è lì, ci mettano una targa che spieghi la scelta di non distruggere l'arte nonostante le infamie del Duce e fine.
Ma in nome dell'Italia, dell'italianità e della lingua italiana la Biancofiore la smetta di scrivere, come ha fatto su carta intestata, spingendo Emiliano Fittipaldi a riderne su l' Espresso, che si trattò di un accordo preso «senza sentire n'è i dirigenti del Pdl n'è verificare la sensibilità dei nostri elettori...». Ma chi l'ha promossa in terza elementare? Pensa di avere, come deputata, l'immunità ortografica?
(Gian Antonio Stella)
Spero che la tettonica Michaela Biancofiore non abbia mai esercitato la professione di maestra. Non riesco neanche ad immaginare quali disastri avrebbe potuto procurare n'è a degli innocenti bambini, n'è a degli incolpevoli genitori...
Ma questa esimia esperta in giardinologia (naturale e raffinata evoluzione dell'ortografia), insiste, anzichè stendere un velo peloso sull'intera faccenda, ed invia una indignata lettera al Direttore del Corsera, non priva delle solite velate minacce di querele. Alla quale lettera controreplica Gian Antonio Stella.
La cosa si fa divertente (quasi quanto il mitico thread con la Gabriella Carlucci nella sua ormai celeberrima disputa col prof. Maiani sulla "fisica della particella"), ed allora non vogliamo privarvi del seguito. Quindi completiamo questo post con le nuove puntate. Iniziamo con la indignata protesta della onorevolessa Michaela Biancofiore:
Gli accenti dell’onorevole Biancofiore - La deputata del Pdl replica a Gian Antonio Stella
Caro direttore,
mi consenta di usufruire del diritto di replica nei confronti del giornalista Gian Antonio Stella che da anni, precisamente dal 2003, mi perseguita costantemente con un livore giustificabile solamente con motivazioni personali, che peraltro ignoro. Si tratta, ictu oculi, di un turpe attacco personale che nulla ha a che vedere con pur legittime differenze di pensiero o orientamento politico. Questa volta Stella ha oltrepassato ogni limite, costringendomi anche a riservarmi di adire le vie legali. Intendo quindi replicargli, pur non esprimendo con ciò alcuna considerazione personale di (circa) un giornalista che non conosco e che ignora tutto di me.
Gli replico soprattutto per mia madre, che è stata insegnante, e ha seguito il mio percorso scolastico, oggi gravemente malata, e che non ha bisogno di altri dispiaceri, per la memoria di mio padre e per i professori che hanno contribuito alla mia formazione - anche e soprattutto sul piano morale - e che non finirò mai di ringraziare. Non (si) meritano, loro che hanno studiato per una vita, hanno vinto concorsi su concorsi e sono stati allievi in qualche caso anche dei più grandi letterati italiani (la mia professoressa di italiano delle superiori Gabriella Cenci è stata allieva di Ungaretti), che una penna velenosa in maniera sgradevole e meschina, discrediti indirettamente anche loro che mi hanno educato, promuovendomi alla vita (anche all'esame di diploma, ahimé...)
Di tutto ciò che riporta Stella nel suo pezzo patchwork pubblicato sul Corriere di mercoledì 23 novembre, la sola questione degli accenti merita una spiegazione, per i lettori, per i miei elettori e per i miei colleghi e amici. La questione degli accenti Stella la riprende dalle mie tesi congressuali del 2003 che stupidamente ebbi l’ardire di consegnargli pensando di trovarmi innanzi a uno dei più grandi giornalisti italiani che aspirava a conoscere il mio progetto politico (...no... è evidente che fosse lei ad "aspirare", non Gian Antonio Stella... NdR) e non a una persona che era in cerca di appigli per fare del male e distruggere senza alcun motivo la (mia) credibilità personale.
Ho scritto un po’ con l’accento sulla o, è vero, non come lo vedete ora, perché chiunque usi un computer sa che si trovano le lettere già accentate, e che per mettere l’accento di lato devi (si devono) fare tre mosse (due) con la mano molto poco pratiche quando si scrive in velocità. E così è valso per altri casi. Sarei stata ignorante se avessi scritto «un apostrofo po’» (?) non come era evidente a chiunque non fosse animato da pregiudizi faziosi, l’aver messo accenti certamente fuori posto ma dettati dalla comodità delle nuove tecnologie (...si scomodi pure, onorevolessa...) Chiunque possieda un iPad può provare in questo istante a scrivere «ne» con l’accento e si troverà un «n'è apostrofato» (...strano, a me non capita...). Il resto sono refusi di stampa (?) dovuti ai programmi dei computer che tutti coloro che li usano regolarmente sanno che correggono automaticamente gli scritti facendoti incappare in facili errori (...no, onorevolessa... i correttori durante la scrittura si possono disattivare. E comunque è buona norma dare una guardatina, vero, prima di mettere in circolo? E se il "correttore trasforma "per puro caso" in "per puro cazzo" lei che fa, manda in giro comunque? Dimenticavo... Lei appartiene alla stessa scuola di giardinologia della MaryStar, quella "dei carceri minorili" e dell'egìda...)
Certo mi assumo la mia responsabilità nel non aver riletto attentamente quanto spedito. Per dovere di precisazione (?), in aggiunta, rendo noto che mi sono diplomata nel 1989 con 60/60 di allora (oggi 100/100) all’Istituto magistrale statale, sottolineo statale, Gregorio Elladio di Spoleto, città nella quale vivevo in collegio in quanto orfana di dipendente statale e ho avuto l’ardire di fare il compito di italiano e di prendere pure nove! E la commissione, per buona pace di Stella, a quei tempi era esterna. Ora, se lui pensa di poter giudicare tutti i professori d’Italia faccia pure, ma quelli che ho citato sono fatti mentre le sue sono solo parole cattive che non rendono onore nemmeno alla categoria giornalistica
on. Michaela Biancofiore, Pdl 24 novembre 2011 | 7:39
(...caspita, onorevolessa! ha preso il diploma delle magistrali (4 anni si mscuola superiore, diversamente dai 5 del liceo classico o scientifico) a 19 anni??? Non ci farebbe una scansione del suo diploma col suo bel NOVE in italiano scritto?
La contro-contro-replica di Gian Antonio Stella
È una «comodità delle nuove tecnologie» anche scrivere «stà» con l’accento? Nessuna persecuzione: l'onorevole la smetta di fare errori da matita blu (i cugini di An la derisero anni fa per un comunicato che faceva a cazzotti «con la semantica, con la grammatica, con l’ortografia, con l’etologia e finanche con la matematica e con la letteratura greco-latina») e saremo felici di dimenticarci di lei. Del resto sono anni che sui suoi strafalcioni si dilettano anche i giornali locali. Basti dire che l’altro ieri sull’Alto Adige il prof. Giancarlo Mariani, rievocando una lontana bocciatura, la chiamava «onorevole s’ignorina». Dove l’apostrofo sbagliato, informiamo la deputata, era voluto.
(Gian Antonio Stella)
Chi è questa degna compagna di partito di Maria Stalla - Per inverosimile che possa sembrare, si è Diplomata presso l'istituto magistrale. È vicepresidente della squadra di calcio Bolzano 1996 che milita in Eccellenza. Alle elezioni comunali di Bolzano del 1995, Michela Biancofiore si candidò in una lista civica denominata Vorwärts Südtirol, che ottenne l'1,39%, sebbene fosse presente una lista di Forza Italia con candidato sindaco Ermanno Füstöss. La Biancofiore prese 18 voti di preferenza (ce ne informa lei, senza ridere).
Nel 2005, appena eletta consigliere provinciale di Bolzano per FI, presentò un singolare disegno di legge per dare contributi pubblici del 50% a chi volesse rinnovare il proprio tagliaerba con un modello nuovo. Nel 2005 Enzo Biagi si riferì a lei sul Corriere con l'appellativo di "biondona". La Biondona propose di far sventolare il tricolore da ogni maso del Süd-Tirol. È chiamata anche "Lady Caldarrosta" per aver dato, nella campagna elettorale del 2005, sacchetti di caldarroste ai passanti.
Nel 2005 organizzò un comizio per Berlusconi in Piazza Tribunale a Bolzano, ricordato per il solo "collegamento via cellulare", visto che Berlusconi non poté arrivare di persona. Il comizio è ricordato, oltre che per l'assenza di Berlusconi, per il mega "manifesto-bandiera" di 39 metri per 13 posto dinnanzi al Tribunale, che suscitò polemiche e denunce in Tribunale per mancanza di autorizzazioni. Sempre nel 2005 fu fotografata accanto al premier Silvio Berlusconi quando questi mostrò il dito medio alzato durante un comizio in Piazza Vittoria a Bolzano.
Rieletta alle elezioni politiche del 2008 (ma nel collegio della Campania), nonostante le origini altoatesine, nella lista del PDL. È prima firmataria di alcune proposte di legge, tra cui il DDL sul legittimo impedimento, la modifica all'articolo 7 della Costituzione, concernente l'inserimento del riconoscimento delle radici culturali giudaico-cristiane (?)
Nel 2010 ha festeggiato il proprio compleanno ad Arcore assieme a Silvio Berlusconi. In tale occasione ha dichiarato: «Mi ha praticamente visto crescere politicamente, ormai abbiamo un rapporto quasi filiale. Non credo che ci siano tanti altri berlusconiani accaniti come me». Poi ci ripensa, e Il 22 maggio 2011, in polemica con il capogruppo Maurizio Gasparri, dichiara di voler lasciare il PdL per confluire in un nuovo movimento di centrodestra guidato da Claudio Scajola e Gianfranco Miccichè. Nel giugno del 2011 è coinvolta nell'indagine sulla cosiddetta P4.
(Libera masturbazione da Wikipedia)
Do it yourself - Michaela Biancofiore si fa un partito tutto suo
Da AdnKronos del 1° Giugno 2011: "...Forza Nazionale è pronta - A quanto si apprende da fonti della maggioranza, sarebbero già pronti lo statuto e il simbolo del partito. La nuova creatura potrebbe chiamarsi Forza Nazionale e il battesimo ufficiale potrebbe esserci nei prossimi giorni. Il logo del nuovo partito, in particolare, sarebbe già stato depositato: avrebbe al centro il nome del movimento ‘Forza nazionale’ con un doppio Tricolore ai lati. Sarebbero già pronti a seguire la Biancofiore nell’avventura il consigliere regionale del Trentino Alto Adige Maurizio Vezzali e i consiglieri comunali di Bolzano Mario Tagnin e Enrico Lillo. Per Micaela Biancofiore, in caso di uscita dal Pdl, si prospetta un nuovo gruppo parlamentare, oppure l’approdo nel Gruppo Misto. La parlamentare dissidente comunque sarebbe ancora disposta a recedere dal proposito, a patto di un intervento del premier, il quale, però, fino ad ora, non si e’ pronunciato..."
Forza Nazionale descritta da Michaela Biancofiore. Con parole sue...
Tutti uniti verso "Forza Nazionale" nel vero PdL
Tutti uniti da tutta Italia verso "Forza Nazionale", il PdL vero dove si lavora per non commettere gli errori del passato. C'è la concreta necessità di creare una nuova forza politica nazionale, legata al territorio (?) e comprensiva delle sue peculiarità (?), che riporti ordine e metta al primo posto gli interessi dei cittadini (virgola) da perseguire attraverso i valori e gli ideali originari del Popolo della Libertà; tutto questo vedendo coinvolte selettivamente soltanto quelle persone che realmente credono nel progetto e che hanno dimostrato nel PdL e in passato di non tenere soltanto a un tornaconto personale. L’iniziativa dell’On. Biancofiore in queste ore sta riscuotendo enormi successi in termini di adesioni di personalità politiche (un consigliere regionale e due consiglieri comunali - NdR) , e di popolarità in tutta Italia, Forza Nazionale. Mi auguro di cuore anche il Presidente Berlusconi vedrà in questa direzione e in questo progetto il futuro credibile del PdL e lungimirante di un centro-destra Liberal-conservatore e capace di essere casa dei moderati e forza Governo. Noi saremo sempre e comunque dei grandi Belusconiani... (Pagina Facebook del Parito di Michaela WhiteFlower)
...menomale che Michaela c'è...
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