Quarta puntata - Continua il nostro penoso viaggio attraverso il nulla renzino.
-21) Una rivoluzione copernicana per il fisco. Per tornare a crescere bisogna modificare il sistema degli incentivi. Oggi, il nostro Paese tassa i fattori produttivi e premia la rendita. Quel che serve è una rivoluzione copernicana del sistema fiscale che riduca la pressione sul reddito personale e sulle imprese e la accresca sugli immobili e sulle rendite finanziarie.
Caspita! nuovissima!
-22) Abolizione dell’IRAP - Finanziare l’abolizione dell’imposta con il taglio dei sussidi alle imprese.
Nuovissima anche questa! Pensare che la predica Forza Italia dal pleistocene!
-23) Uscire dal sommerso - Ridurre l’aliquota dell’IRES per le imprese che accettano procedure di accertamento rapido e maggiore trasparenza sui bilanci. Questo riduce gli incentivi ed aumenta i rischi a mantenere un’attività nel sommerso.
Anche questa mai sentita prima
-24) Le procedure per la crisi d’impresa come leva per la competitività del sistema - Gli imprenditori corretti danno lavoro e creano ricchezza per tutti, ma rischiano in proprio. Possono vincere e possono perdere. Quando perdono, vanno incoraggiati a gestire la crisi nel migliore interesse dei creditori e dei lavoratori. Occorrono regole che premino la correttezza e la trasparenza dei comportamenti e che consentano alle imprese che ancora producono ricchezza di ristrutturarsi e tornare sul mercato, nell’interesse di tutti. L’attuale normativa pone non pochi ostacoli agli imprenditori onesti ma sfortunati, e consente talvolta comportamenti opportunistici a danno dei creditori. Occorrono procedure moderne, che proteggano l’imprenditore in crisi ma lo obblighino a mettere tutte le carte in tavola, e che consentano ai creditori di decidere rapidamente. Procedure di crisi più efficienti aumentano la competitività del paese e la sua credibilità per gli investitori, anche stranieri.
Triplo salto mortale carpiato
-25) No ai condoni - Nessuno condono edilizio né fiscale, neppure travestito da scudo per il rimpatrio dei capitali.
Lo predicava anche Beppe Grillo. Salco poi scoprire che aveva aserito a ben sette anni di condoni tombali...
-26) Riformare gli ordini professionali - Bisogna abolire gli ordini professionali superflui e ricondurre i rimanenti a una funzione di regolatori del mercato e non di protezione corporativa per quanti esercitano già la professione. Bisogna arrivare all’abolizione delle tariffe minime e ulteriore riduzione dei vincoli alla pubblicità per gli studi professionali, in maniera tale che tutti abbiano la possibilità di farsi conoscere.
Nuovo. Pannella, 1975
-27) Liberalizzare i servizi pubblici locali - I servizi pubblici locali sono un monopolio d’inefficienza; bisogna liberalizzare i servizi, accorparli in poche società, abbassare i costi di gestione, ottimizzare l’uso del personale, rendere le gestioni trasparenti, allontanare la politica dalle decisioni aziendali.
Non c’è appena stato un referendum, su questo tema? E la democrazia” dalbasso”, Renzino?
-28) Antitrust obbligatorio - Sarebbe importante che le funzioni dell’autorità per la concorrenza si manifestassero non solo ex post, una volta che il fenomeno di violazione della concorrenza è già manifesto e acclarato, ma anche nel momento in cui le leggi sono discusse. E’ evidente che l’impianto di alcune leggi costituisce una menomazione della concorrenza e questo lo si può osservare già nel meccanismo astratto della norma, prima ancora di osservarne gli esiti concreti. Occorre perciò che nella discussione in Parlamento delle leggi di natura economica venga richiesto obbligatoriamente un parere all’autorità sulla concorrenza, in maniera che sia evidente la sua coerenza con l’obiettivo di non creare chiusure e barriere alla libera competizione di mercato.
...quando si dice la semplificazione... Renzino, immagina una antitrust che esporime un “parere preventivo” su praticamente ogni leggina? Facciamo la Terza Camera?
(continua)
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