IGNAZIO VISCO PARTE MALE - "...il debito italiano è sostenibile anche se gli interessi che lo stato italiano paga sale fino all'8%..." La soglia critica, secondo alcuni osservatori invece, sarebbe il 7%. Lo sostiene la Banca d'italia nel "Rapporto sulla stabilità finanziaria". Assumendo come scenario di base l'evoluzione del rapporto deficit/pil incorporato nelle ultime previsioni del governo, anche qualora i tassi di interesse sui titoli di stato dovessero registrare un ulteriore forte aumento rispetto ai valori recenti arrivando al 7,5-8%, il rapporto debito/pil calerebbe o si stabilizzerebbe sui livelli attuali.
Belpietro e Libbbero saltano immediatamente sull'assist di Visco, e ci costruiscono su un bel titolo ad otto colonne, dal singificato inequivoco: "Avete visto? cosa vi avevamo detto? qualcuno esagera con questa crisi, solo per disarcionare il povero Silvio...
La speculazione che si è accodata alla intrinseca debolezza dei parametri finanziari italiani stappa lo champagne, convinta che Bankitalia non alzerà argini coi sacchetti di sabbia, per il momento, visto che fino a ieri il rendimento dei btp decennali italiani era solo del 6,19%. Stamattina, all'apertura dei mercati, i tassi schizzano immediatamente al 6,40%, lo spread, in un attimo, è a quota 462. In poche ore, il costo del debito aumenta di 4 miliardi di euro. Ottomila miliardi del "vecchio conio". Certo, non è tutta colpa di Visco. Il fantasma di Berlusconi si aggira per l'Europa, seminando disgusto dappertutto.
Ragione in più perchè la Banca d'Italia faccia la Banca dìItalia, con lo stile dei Menichella, dei Carli, dei Ciampi, dei Draghi.
Passano appena 25 minuti dall'apertura della borsa, e Ignazio Visco è costretto ad una penosa rettifica della sua prima, intempestiva sortita da Governatore:
"... 8 % un esercizio quantitativo. Nel rapporto di Bankitalia sulla stabilità finanziaria "non c'è scritto che è sostenibile l'8%" di tassi di mercato sul debito pubblico. Lo ha detto il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco al suo ingresso alla Banca Centrale Europea. "E' un esercizio quantitativo".
Ecco, forse Visco è stato tradito dall'emozione di ingranare per la prima volta la marcia della macchina nuova. Per piacere, in futuro abbia la compiacenza di contare fino a 462 prima di parlare, e poi, magari, di tacere. Lo "stile della casa" non è quello di straparlare, per poi dover fare penose rettifiche che non rettificano nulla. La regola d'oro della comunicazione è che una smentita è una notizia data due volte. Tafanus
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