Era necessario che l’Italia voltasse pagina. Bisognava risalire la china dell’indecenza dove eravamo sprofondati per colpa di una sinistra che non ha fatto cadere il governo Berlusconi prima, potendolo, almeno una decina di volte; per merito di quella massa di sprovveduti o corrotti di destra che, nonostante l’evidenza, continuano a osannarlo e sostenerlo. Di necessità, virtù. «Fu vera gloria?».
Nessuno lo sa, eppure tutti nell’intimo siamo convinti che forse sarebbe stato meglio lasciarlo cuocere nel suo e nel nostro brodo e farlo affondare definitivamente. Miliardo più, miliardo in meno; tanto ne dobbiamo tirare fuori ma tanti che non ci basteranno gli occhi, anche quelli di riserva, per strabuzzare l’anima, se ancora ne è rimasto uno scampolo. La presa d’impegno del governo Monti e del suo snello governo ha diverse conseguenze che. er chi vive di pensione e di reddito fisso (almeno chi ce l’ha ancora) non saranno passeggiate o piccole punture, ma operazioni a carne viva: pare che non ci sia più anestetico e in più dobbiamo anche baciare la mano che ci percuote.
-1) Coloro che hanno provocato la crisi, l’hanno negata, ridicolizzata, incapaci e sbruffoni, sono ancora lì, più tronfi di prima a pontificare su come uscire da essa, e hanno l’ardire di venire a dirci anche cosa dobbiamo fare. Non so chi mi trattenga dall’andare a suicidarli con le mie stesse mani. E’ un insulto e una presa in giro.
-2) Ho sentito Fini, il fascista travestito da terzo polo, dire con nonchalance che bisogna abolire i vitalizi per gli ex parlamentari, a cominciare da quelli che verranno «dopo». Ecco la differenza dell’era Monti: i parlamentari sanguisuga e vampiri, iniziano le riforme sempre e immancabilmente «dopo», gli altri, noi per esempio, dobbiamo cominciarle sempre «prima».
-3) Non ho mai capito perché quando dilapidano il patrimonio e il denaro dello Stato, cioè anche mio pro quota, nessuno mi invita al banchetto, mentre quando c’è da pagare il conto, tutti lascino il ristorante e io resto ultimo a pagare per tutti. Non vedo la logica, non vedo la connessione. Non scorgo la morale.
-4) Capisco che l’Ici deve essere reintrodotta, ma mi aspetto che vengano esentati coloro che hanno una sola casa abitata (o anche due), coloro che hanno un reddito di sussistenza secondo il numero dei componenti il nucleo abitativo, coloro che hanno in casa invalidi o malati gravi; mentre chi ha un reddito alto (da 100 mila?), paghi in misura progressiva, in forza del dettato costituzione che impone l’obbligo della progressività: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario e' informato a criteri di progressività» (Cost. Ital., art. 53).
-5) Non capisco perché i possessori di grandi patrimoni che hanno accumulato evadendo le tasse o speculando in borsa, senza fatica e senza rischi, non debbono pagare una patrimoniale salata per ieri, per oggi e anche per domani.
Sì, lo ripeto, questo governo era necessario, ma non mi piace lo stesso, e voglio dirlo perché, non dovendo rendere conto ai cittadini, farà scelte e imporrà pesi che pagheranno sempre e comunque i soliti noti. Certo che farà «equità», cioè darà un contentino riducendo di qualche punto l’irpef o concedendo qualche detrazione tisicuccia e malferma in salute, e lo farà per tappare la bocca «a chicche e sia». Come può esserci «equità» tra diseguali? Quelli che dovrebbero diventare «equi» da che mondo è mondo non hanno mai pagato un cent e ora anche se li obbligassero (la vedo dura!) a pagare di più, sarebbero sempre noccioline che avanzano dal superfluo.
Vorrei indignarmi con me stesso, con chi legge, con noi Italiani che accettiamo tutto quello che passa il convento, senza colpo ferire, senza batter ciglio, ma lasciandoci battere e lasciando infilzare come tordi. Questo al mio paese si chiama «masochismo». Né di più né di meno. Non faremo sconti, ma vigileremo con occhio di lince, sebbene cecata.
Paolo Farinella, prete
ti confesso che il pensiero di lasciare annegare Berlusconi e la sua banda ha sfiorato (ed anche di più) anche me. Peggio di quello che già ci è successo, cosa potrebbe capitarci? Il Belgio, con un debito alto quasi quanto il nostro, sopravvive tranquillamente (o quasi) da oltre un anno e mezzo, senza governo. Qualche miliardo in più, e saremmo andati ad elezioni, con elevatissime probabilità di vincerle sia al Senato che alla Camera, e di godere dell'elevato premio di maggioranza della legge-truffa nota come Porcellum.
Ma poi? Mentre adesso i provvedimenti impopolari sono a carico di un governo che teoricamente è tecnico, (anche se, avendo sostituito il governo Berlusconi, è percepito più come governo di centro-sinistra che di centro-destra), in caso di governo politico di centro-sinistra sarebbe toccato a noi fare - come al solito - il lavoro sporco di riportare i conti in ordine, ed al prossimo giro, come in un perenne gioco dell'oca, sarebbe toccato alla destra vincere, e ricominciare a delapidare.
Ma ora mi frulla per la testa un'altra idea. Monti si impunti per una patrimoniale lacrime e sangue sui redditi più alti, fortemente progressiva. Idem per un'ICI fortemente progressiva. Idem per un ritorno ad un'unica forma di contrallo di lavoro. Scontenterà il 10% dell'elettorato (che comunque guarda da sempre a destra), ed avrà il rispetto e la gratitudine dell'altro 90%. Ed avvierà un risanamento equo. Magari facilitato da una minore pressione sui titoli di stato.
Oppure non ci riuscirà, perchè al Senato PdL più patani pentiti avrebbero la maggioranza, e il governo cadrebbe. Però almeno si saprebbe chi l'ha fatto cadere, e chi impedisce il varo di una patrimoniale che esiste in tutto il mondo occidentale.
Ma è proprio così? Un'altra ipotesi di lavoro dice che il mettersi di traverso alla patrimoniale farebbe mancare a Berlusconi, al Senato, i voti di quei malpancisti che viaggiano sotto le bandiere di Pisanu e soci, e quindi avremmo la patrimoniale, un grande vantaggio economico (perchè Monti in tal caso potrebbe pestare meno forte sui ceti deboli), ed un vantaggio elettorale in prospettiva 2013.
Insomma, forse finalmente potremmo sfiduciarlo in maniera esplicita e chiara, e non surrettizia.
Infine, capitolo "vitalizi" ai parlamentari. Anch'io ero dell'avviso che, per quanto ingiusti, i vitalizi potessero essere aboliti o cambiati solo dalla prossima legislatura, per il fatto che rientrano nel capitolo dei c.d. diritti acquisiti. Poi l'altra sera ho ascoltato un anonimo sindacalista (ahimé, non lo conoscevo, e non ne ricordo il nome...) che diceva, più o meno: "...benissimo... i vitalizi sono diritti acquisiti, e non si possono toccare. Ma con lo stesso metro, anche le pensioni di chi ha iniziato a lavorare sono diritti acquisiti. Un patto fra lavoratore, leggi dello stato, enti previdenziali... Quindi riformiamo per l'ennesima volta le pensioni, ma solo a valere su chi comincerà a lavorare DOPO la pubblicazione delle nuove leggi in Gazzetta Ufficiale..."
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