Ho trasmesso alla Procura di Milano per email il seguente esposto denuncia a carico di Giuliano Ferrara e Franco Bechis, e domani perfezionerò l'atto spedendo l'esposto anche per raccomandata r/r
xxxxxxxxx, 07/11/2011
Spett. Procura della Repubblica
c/o Tribunale di Milano
Via Freguglia, 1
20122 Milano
Esposto-denuncia circa probabili reati di aggiotaggio, insider trading e/o di turbativa dei mercati
In data odierna, la Borsa di Milano ha aperto con una forte tendenza al ribasso (perdendo in pochi minuti circa 2,5 punti rispetto alla chiusura precedente), e con un forte rialzo dello spread btp-bund, passato in pochi minuti dal già elevatissimo massimo della settimana scorsa (462 punti-base) al nuovo massimo di 491 punti.
A questo punto, provvidenziali, uscivano agenzie di stampa – non smentite – che riportavano la notizia che Giuliano Ferrara (Direttore del Foglio, testata di area berlusconiana) avesse solide informazioni di dimissioni di Berlusconi, addirittura ipotizzabili in ore, se non in minuti. Ad avallare e rinforzare la notizia messa in circolo da Giuliano Ferrara, provvedeva Franco Bechis, vice-direttore di “Libero", altra “testata d’area”, diretta da Maurizio Belpietro, legato per anni al gruppo Berlusconi da rapporti di dipendenza, confermando la notizia data da Giuliano Ferrara.
La reazione dei mercati è stata immediata. L’indice FTSE-Mib in pochi minuti ha avuto un rialzo di quasi 5 punti, per poi, a fronte di affermazioni del premier (nessuna intenzione di dimettermi), invertire nuovamente la tendenza. Stessa sorte per lo spread: ribasso immediato alla notizia di dimissioni di Berlusconi, e quindi nuova inversione dopo la smentita.
Come è noto, una danza degli indici di questo tipo può procurare – a chi ne conosca in anticipo l’andamento, o a chi addirittura lo stesso andamento generi (nella fattispecie, grazie alla credibilità derivante dalla posizione di vicinanza al premier), enormi guadagni, grazie ad operazioni c.d. di “stellage”, e cioè di operazioni a premio sugli indici di borsa, o su singoli titoli, molto, ma molto convenienti in caso di variazioni forti e contrastanti di corsi e indici.
Operatori di borsa interpellati da diversi giornali hanno confermato che la ragione della repentina inversione degli indici fosse dovuta solo al consenso dei mercati nei confronti delle presunte dimissioni di Berlusconi.
A nostro avviso possono essere ipotizzate diverse ipotesi di reato, da accertare:
-a) Insider trading, qualora fosse accertato che abbiano lucrato persone riconducibili a coloro che fossero in grado di conoscere, anche con breve preavviso, gli avvenimenti politici;
-b) Aggiotaggio, perchè sembra accertato, al di la di ogni ragionevole dubbio, che queste dichiarazioni abbiano condizionato per tutto il giorno i mercati;
-c) Turbativa dei mercati, perchè a prescindere dal fatto che queste dichiarazioni siano state rese con o senza fini di lucro, di fatto la loro inconsistente imprudenza ha generato forti sbalzi delle quotazioni, forti perdite per alcuni, e forti guadagni per altri.
Spero che la Procura voglia approfondire, al dine di contribuire al ristabilimento di un clima e di un modus operandi da paese civile, e rispettoso delle leggi.
Cordialmente,
Antonio Crea
(Indirizzo e recapiti postali e telefonici)
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...scoperta! non sono totalmente pazzo!...
Berlusconi si dimette, anzi no - Un caso di aggiotaggio di Borsa
I siti internazionali, primo fra tutti il Financial Times, si concentrano sull'andamento delle Borse e le voci di dimissioni di Berlusconi. A divulgare la notizia, il giornalista Giuliano Ferrara. Futuro e Libertà chiede alla Consob di intervenire. La Commissione che vigila sui mercati apre un'indagine
MILANO - "Le speculazioni su Berlusconi fanno muovere i mercati". Il Financial Times come tutti i siti e le agenzie mondiali spiega che l’andamento delle Borse, prima fra tutte quella di Milano, sono influenzati come ovvio dai rumours su Berlusconi. Ma a influenzare i mercati questa volta non sono state le anonime voci di mercato ("speculation", le chiama il sito del quotidiano inglese), i bisbigli, i sussurri e le grida che girano tra gli operatori, ma chiacchiere con un nome e un cognome. Perché a lanciare la notizia delle dimissioni di Berlusconi è stato niente meno che Giuliano Ferrara, non una persona qualunque, ma un giornalista che da sempre è una specie di consulente, neanche troppo occulto, delle campagne stampa del premier.
Sulla notizia (vera o falsa) delle dimissioni del premier, Piazza Affari è passata da una perdita di oltre un punto percentuale a un guadagno di tre punti. Un caso di aggiotaggio? Bisognerebbe chiederlo alla Consob. E qualcuno ci ha pensato, visto che un deputato di Futuro e Libertà, Aldo Di Biagio, ha chiesto all’Autorità di Vigilanza di intervenire. "Un giornalista - ha scritto Di Biagio in una nota - ha sempre il diritto di diffondere le notizie di cui viene a conoscenza, se e quando verifica la fondatezza delle sue fonti. Ma da due direttori di testate riconducibili direttamente o indirettamente al presidente del Consiglio, Franco Bechis e Giuliano Ferrara, ci si aspetterebbe più prudenza, stanti gli effetti che le loro parole possono avere sull'andamento dei mercati finanziari".
Ma "diffondere la notizia - prosegue il deputato - delle imminenti dimissioni di Berlusconi, salvo poi assistere alla smentita del premier stesso e alla successiva correzione di rotta di Bechis, rappresenta una evidente turbativa dei mercati". E Di Biagio chiede alla Consob di indagare. E Bechis per evitare guai, "tutela" la sua fonte (un rappresentante del Pdl) pubblicandone la telefonata sul proprio profilo di Facebook (audio). La Consob ha aperto un'indagine: "Faremo gli accertamenti del caso".
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