Genova 9 novembre 2011. – Genova sotto alluvione. Sei morti. Non voglio entrare nella dinamica delle polemiche perché non ne usciremmo più. Una cosa è certa da un punto di vista umano e politico: la sindaco ha perso le prossime elezioni. Constato un fatto che si basa sull’umore della gente. La misura della responsabilità, chi è colpevole e chi non, chi scarica il barile e chi è serio, beh, non mi interessa. Prendo solo atto che dovunque la percezione della gente è che la sindaco è meglio che si faccia da parte. Credo che, in mezzo alle sue responsabilità, oggi è un comodo capro espiatorio che mette d’accordo tutti. Gattopardescamente, per continuare tutto come prima. Data la vittima al popolo emotivo, si prende il solito odg e cioè cemento, condoni, dismissione delle manutenzioni ordinarie dei torrenti, dei fiumi, dei boschi, in una parola del territorio.
Il governo ha tagliato la voce territorio dal programma di governo: è colpevole di tutti i disastri che sono accaduti negli ultimi venti anni. Ciò detto i Sindaci avrebbero dovuto o consegnare le chiavi di tutti i comuni d’Italia (circa 8 mila) lavorare di fantasia e organizzare interventi di volontariato organizzato direttamente.
Stiamo ammazzando la terra, la madre terra e questa ogni tanto si scuote e si ribella al sopruso, alla violenza, alla devastazione. L’alluvione a Genova poteva essere evitata. Non è stata evitata. Punto. O ci convertiamo all’umiltà di fronte alla Natura, o moriremo da onnipotenti fasulli travolti dalla nostra presunzione superba, ma anche miserabile. Il dramma non è solo istituzionale, ma morale. Tutti coloro che hanno votato Berlusconi perché gli ha concesso di ampliare la villa o di condonare una costruzione abusiva, è complice come lui dei disastri che stanno accadendo non solo a Genova, ma anche in tutto il mondo. L’ingordigia, la sete di possesso, l’arraffare a d ogni costo, l’ansia della «ROBA» hanno costi che uccidono e di cui pagheremo fino all’ultimo centesimo.
La devastazione del territorio - Pare che stia franando la galleria per l’alta velocità tra Bologna e Firenze. Se dovesse continuare a smottare i lavori saranno chiusi con quale dispendio? Chi paga? In Italia c’è ancora gente che vuole TAV, cioè vuole sventrare km 50 di montagna per estrarre milioni di metri cubi di materiale, amianto compreso, quando allungando di dieci minuti si potrebbe sistemare la ferrovia esistente potenziandola e raddoppiandola. Tutti hanno fretta di arrivare prima e poi una volta arrivati si siedono perché sono arrivati troppo presto. Se viaggia un genio, ancora ancora che arrivi prima, ma se viaggiano cretini e incompetenti, farli arrivare prima sarebbe un trauma per la società. Magari bisognerebbe bloccare i treni per non farli arrivare proprio.
Paolo Farinella, prete
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