Discorso semiserio di Charly Brown su un tema che non avrebbe raggiunto il grande pubblico senza il meritorio contributo di Beata Ignoranza MaryStar Gelmini. Grazie a lei, il mondo finalmente si interroga: i soldi spesi per il tunnel Ginevra - Gran Sasso sono stati spesi bene? E le innumerevoli multe comminate ai neutrini per eccesso di velocità saranno sufficienti a ripagare gli enormi investimenti? Grazie a Charly, oggi sappiamo... Tafanus
Immagina: Marystar si reca da un concessionario Maserati per acquistarne l’ultimo modello. Il concessionario, che la mette al corrente dei dettagli tecnici la informa che questo modello ha una velocita’ massima di 298 km/h. Al ritorno dal suo giro di prova, ha constatato che la velocita’ raggiunta dall’auto su alcuni tratti era di 306 Km/h. Ne informa il concessionario, il quale con un alzata di spalle le dirà che forse ha avuto il vento in poppa, o che ha percorso un tratto in lieve discesa. Niente di strano. In fin dei conti, la velocità massima data sulla tabella tecnica è una velocità misurata in condizioni normali, ciò non toglie che in altre condizioni, favorevoli o sfavorevoli, la velocità del bolide potrebbe differire da quella scritta sulla tabella.
Ora invece immagina Merystar che vive su un pianeta, in una galassia molto lontana da noi, in un epoca molto più evoluta e progredita della nostra. Si reca da un concessionario di astronavi interstellari per acquistarne l’ultimo modello. Quest’ultimo, dopo averla messa al corrente dei dettagli tecnici, l’informa che quest’apparecchio ha una velocita’ massima di 298.854,546 km/s. Al ritorno dal suo giro di prova, ha constatato senz’ombra di dubbio alcuno che la velocita’ raggiunta era di 306.000Km/s. Marystar lo fa presente al concessionario, il quale, seguendo una logica lineare, con un alzata di spalle le dirà che forse ha avuto il vento solare il poppa, o che viaggiando in direzione del sole, si è avvantaggiata dell’attrazione gravitazionale di questo. Niente di strano. In fin dei conti, la velocità massima data sulla tabella tecnica è una velocità misurata in condizioni normali, ciò non toglie che in altre condizioni, favorevoli o sfavorevoli, la velocità del velivolo potrebbe differire da quella scritta sulla tabella.
Se però Il secondo scenario venisse riproposto su questo pianeta, nella nostra attuale realtà, il concessionario di astronavi - alla notizia che il velivolo abbia potuto superare il limite massimo scritto sulla tabella - impallidirebbe, grugnendo fra i denti “impossibile”. Al che Marystar, non capendone la ragione solleciterebbe dal concessionario, in termini moooolto semplici, la spiegazione del "perchè” :
“Vede signora, il limite scritto sulla tabella tecnica, non è il limite di velocità dell’astronave, ma il limite di velocità assoluto raggiungibile da qualunque elemento materiale fornito di massa. Se davvero lei lo avesse sorpassato, o soltanto eguagliato, la sua astronave avrebbe assunto una massa infinita e il barattolo di pelati che ha comprato al mercato, che si è portata dietro, avrebbe trasformato l’universo in una salsa per maccheroni. Quindi lei signora Marystar, si deve essere sbagliata”
Tornando seri: è noto che la base portante della Teoria della Relatività di Einstein si fondi sul postulato della velocità della luce che rimane costante in qualunque condizione, anche indipendentemente dal fatto che la fonte si muova in direzione di chi osserva o viceversa. E di conseguenza il fatto che questo limite non potrà mai venire superato da qualunque massa maggiore di zero. Questo dato è pressochè rimasto inconfutabile per oltre un secolo di esperimenti effettuati in merito ai fenomeni di propagazione delle onde magnetiche.
Ha resistito alle migliaia di attacchi della dissidenza, che trovava assurde, illogiche e insostenibili le conseguenze “pratiche” che dall’elaborazione di detto postulato derivano. E non sono poche: dalle origini dell’universo, fondate sulla teoria del Big Bang, alla teoria dei buchi neri, alle difficoltà di eventuali viaggi interstellari, alla concezione di un tempo-spazio, alla contrazione temporale e all’elisir di lunga vita per chi avesse la fortuna di viaggiare a velocità vicine al limite assoluto e alla meccanica quantistica. E ho citato solo le cose più notevoli e più note.
Tutta la fisica moderna si è arrotolata su questa concezione come edera, costruendo castelli di spiegazioni fantasiose, ipotesi fumose e di spiegazioni per spiegare altre spiegazioni, senza mai pervenire ad un’immagine coerente e convincente per tutti gli aspetti che ne derivano.
Il 10 settembre 2010, venne inaugurato in pompa magna l’acceleratore di particelle di Losanna, costato al contribuente europeo quasi 8 miliardi di euro, impostato prevalentemente per la ricerca del bosone di Higgs (non scendo in dettagli tecnici); comunque, di una particella teorica il cui ritrovamento avrebbe potuto confermare le teorie correnti sulle origini dell’universo e che invece, il 31 ottobre scorso ha serrato i battenti sulla ricerca di qualcosa che quasi certamente non esiste. A completare il malessere, il 23 settembre scorso, dall’acceleratore di Losanna è partita in direzione del Gran Sasso una comitiva di neutrini (se abbiano usato il tunnel Marystar o meno, sembra ancora da accertare) che hanno percorso il tratto ad una velocita’ di circa 306.000 Km/s. E’ altresi’ acertato che a differenza di cio’ che si credeva in precedenza, i neutrini sono particelle materiali dotate di massa.
Il che significa, al netto di altri tecnicismi acrobatici - che non sono mancati e che non mancheranno nel prossimo futuro - che la Teoria della Relatività, e tutto ciò che ne consegue, è un pochino come la “Corazzata Potemkin” di fantozziana memoria.
(charly Brown)
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