Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica nucleare, annuncia: "nuovi test sui neutrini confermano: violano le conosciute leggi dello spazio-tempo, corrono più veloci della luce e anche la loro pelle pare più giovane".
Tutto è partito dal Gran Sasso e da quei 20 neutrini imprigionati ai tempi della famosa gaffe-Gelmini. Ora che Maria Stella non c'è più qualcuno di quei neutrini catturati ha accettato il programma di protezione e ha cominciato a parlare:
E' stato terribile! Lei ci ignorava. Completamente. Non aveva mai sentito parlare di noi. Continuava a tagliare qua, tagliare là e la gente si stava disamorando della fisica, avvicinandosi a sciamanesimo, animismo, persino cristianesimo!
E voi cosa avete fatto?
Un gruppo di noi (circa venti neutrini n.d.r.) ad un certo punto ha provato a farsi vedere, con manifestazioni anche eclatanti, correndo a più non posso su pubbliche strade, mettendo anche in pericolo - ce ne rendiamo conto - le costruzioni che sembravano consolidate da sempre. Ma siamo stati catturati da "forze speciali" nascoste in una montagna.
Adesso che la Gelmini non c'è più le cose dovrebbero essere cambiate.
Lo speriamo molto. Vorremmo davvero che il mondo scientifico italiano si accorgesse di noi ed iniziasse a trattare la nostra comunità col rispetto che merita, come avviene negli altri Paesi. In Italia siamo ancora invisibili.
Beh, è da dire che è difficile trovarvi.
Siamo sempre stati ghettizzati. Confidiamo molto nel nuovo Governo. Chi c'è ora all'Istruzione?
Francesco Profumo.
Cristo!
Oggi i 730 chilometri tra il Cern e il Gran Sasso continuano ad essere percorsi ad una velocità superiore a quella della luce. Ma solo nel tratto italiano (gli svizzeri sono inflessibili sui limiti). In sintesi, queste particelle percorrono quel tratto impiegando 60 nanosecondi in meno della luce. Tempo durante il quale si fermano anche a prenderla per il culo. Occorre comunque aspettare altre conferme con test previsti in Giappone nel 2013: l'acceleratore nipponico non è ancora a punto. Per la spinta finale si aspetta un terremoto di quelli buoni.
Dopo il successo dei primi esperimenti, altri rivelatori sono stati installati sotto il Gran Sasso. Si tratta di macchinari sofisticatissimi e costosissimi in grado di lasciarci comunque notevoli margini di dubbio sul fatto che una particella pressoché inesistente viaggi di un'inezia più veloce di un'altra particella infima: stabilito questo, nessuna pratica applicazione potrà derivarne ma molte discussioni accademiche saranno generate al fine di confermare e confutare e riconfermare diverse e contrastanti teorie che resteranno sulla carta, senza che il nostro quotidiano ne risulti mai interessato. Questa la grandezza della scienza.
Ma non siamo disfattisti da queste parti. Probabilmente tali esperimenti un giorno faranno sì che si potrà viaggiare verso nuovi, remoti pianeti in questo momento irraggiungibili a causa delle immense distanze.
Vero è anche che a me basterebbe percorrere la Tiburtina restando al di sotto non tanto della luce quanto delle duemila madonne.
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