Nel tempo stesso in cui abbiamo lodato i curricula dei membri del Governo Monti, abbiamo avvertito che sul merito delle scelte non avremmo fatto sconti a nessuno. Oggi dobbiamo iniziare col criticare duramente le esternazioni, sbagliate nei tempi, nel merito e nel metodo, del neo-ministro all'Ambiente Corrado Clini.
Il caso è noto: appena insediato, Corrado Clini acchiappa il primo microfono che vede passare, ed inizia ad "esternare".
Sbaglia i tempi e gli argomenti. Sbaglia nel metodo e nel merito. Esterna con grande affetto sul nucleare (spiegando che se ne può riparlare); esterna sugli OGM, argomento che può scatenare guerre di religione; spiega che la inutile, dannosa e costosissima TAV Lione-Torino dev'essere assolutamente fatta; piscia fuori dal vaso sul Ponte Silvio, dicendo che "occorre capire se sia un'opera prioritaria per l'Italia. Il progetto, comunque, è un'opera di ingegneria bellissima". Lo fa poche settimane dopo la sua irrevocabile bocciatura da parte della UE, che definisce il Ponte Silvio "opera non prioritaria".
Fine delle esternazioni. Una più improvvida, intempestiva e cretina dell'altra. Non è fortunato, Clini, perchè mentre lui "esterna", da Fukushima arriva una terribile notizia, alla quale i media non hanno dato il rilievo che avrebbe meritato: riso prodotto a 60 chilometri dalla centrale trovato con elevate contaminazioni da cesio. I particolari li leggerete nel resumé dell'articolo che riporto in calce. Per ora vorrei sottolineare, senza compiacimento, e con grande preoccupazione, che "l'avevamo detto". Lo abbiamo fatto mentre Chicco Testa giocava a riparare il generatore col Lego (dopodiché tutto sarebbe andato miracolosamente a posto). Abbiamo cercato di spiegare che all'arrivo dell'inversione della direzione dei venti predominanti, la zona soggetta a ricaduta di radionuclidi si sarebbe allargata a dismisura. Altro che zona di rispetto di 20 chilometri...
E l'ineffabile Clini (che forse non legge i giornali, e non sa che c'è appena stato il secondo referendum contro il nucleare; oppure non ne capisce il valore di decisione democratica non riducibile ad una sorta di parere consultivo) ci spiega che nucleare è bello, e che se ne può riparlare. E ce lo dice mentre in tutto il mondo civilizzato fioccano i programmi di uscita dal nucleare, e crescono a dismisura i costi e i tempi per il decommissioning delle centrali obsolete). E delle scorie radioattive, allo stato, NESSUNO sa esattamente cosa fare.
Leggo su Wikipedia che il "Centre d'Etude pour l'Energie Nucléaire" di Mol, Belgio, dove ho avuto l'onore di lavorare per qualche anno, occupandomi esattamente di Geologia Applicata al "Waste Disposal" (stoccaggio delle scorie nel sottosuolo), sta "decommissionando" due reattori", e gli studi sullo stoccaggio nel sottosuolo delle scorie continuano. E' da mezzo secolo che questi studi vanno avanti. Negli anni 2010, siamo esattamente dove ci eravamo lasciati negli anni sessanta. Leggiamo:
"...Mol est connu pour son Centre d'études de l'Energie Nucléaire, créé en 1952. En 1953, le Centre d’Etudes des Applications de l’Energie Nucléaire décida la construction en Belgique du premier réacteur nucléaire de recherche. Le site de Mol fut choisi en 1954 pour la construction du réacteur BR-1 fonctionnant à l'uranium naturel, refroidi par air et modéré par le graphite, d'un puissance de 3 MWe.1
Le premier réacteur nucléaire belge à eau pressurisée BR-3 y a été construit en 1962. Il est définitivement arrêté depuis 1987 et actuellement en phase de démantèlement nucléaire.
Le Centre accueille également sur son site un laboratoire de recherche souterrain destiné à évaluer la faisabilité du stockage des déchets radioactifs en couche géologique profonde dans la couche d'argile située à environ 250 m de profondeur (è questo il dipartimento dove ho operato - NdR). Les communes de Mol et Dessel sont candidates pour un centre de stockage de déchets radioactifs en surface..." (nella fotina a sinistra, una "cameretta" che conosco bene: la "decontamination-room" del Centro di Mol)
Avete capito bene. Dopo mezzo secolo di studi sullo stoccaggio in profondità delle scorie, adesso a Mol avranno il piacere di ospitare una discarica IN SUPERFICIE di merda radioattiva. Avete capito bene. Il reattore BR-3 muore a soli 25 anni dalla sua costruzione, lasciando la solita scia di problemi e di costi legati al decommissioning.
Ma leggiamo, dalla patrie gazzette, le dichiarazione improvvide di Clini:
ROMA - Le prime dichiarazioni del neoministro dell'ambiente Corrado Clini danno subito il via alle polemiche. Clini ha detto che "l'Italia dovrebbe considerare l'energia nucleare" e che "la Tav è da fare assolutamente". Nello specifico sul nucleare, Clini ha detto ai microfoni di "Un giorno da pecora" su RadioDue: "Il ritorno al nucleare è una opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto, anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Comunque, di base, la tecnologia nucleare rimane ancora una delle tecnologie chiave a livello globale". Per il ministro quindi il nucleare è possibile a "certe condizioni": "E' una tecnologia e bisogna valutarla", ha concluso. Sul Ponte dello Stretto, il ministro ha invece affermato che "occorre capire se sia un'opera prioritaria per l'Italia". Il progetto, comunque, "è un'opera di ingegneria bellissima".
Le reazioni negative di Idv, Pd, Verdi e Sel non si sono fatte attendere: "Clini rispetti il referendum" dice l'Italia dei Valori. Stessi concetti espressi dagli altri, compatti nella difesa dell'esito del referendum. In serata, sul nucleare è arrivata la correzione di rotta del ministro: "Non ho certo intenzione di riaprire una questione già risolta in modo chiaro con il referendum e sono impegnato da anni nella promozione e nello sviluppo delle energie rinnovabili".
Bonelli, Verdi: "Referendum chiaro" - "Se in materia energetica il neo ministro dell'Ambiente intende riaprire il dibattito "nucleare si" o "nucleare No" si parte con il piede sbagliato. L'esito del referendum del 12 e 13 novembre va rispettato a partire da chi rappresenta la Repubblica nelle istituzioni". Bonelli conclude: "Invitiamo il ministro Clini a dedicarsi ad un Piano nazionale per l'efficienza ed il risparmio energetico e per riparare ai danni prodotti dal decreto Romani sul Conto energia che hanno affossato il settore delle energie rinnovabili in cui l'Italia deve essere protagonista. Quanto al nucleare non c'è davvero nulla su cui riflettere, visto che 27 milioni di italiani lo hanno bocciato senza appello".
Di Pietro: "Si rispetti referendum". Il presidente dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, fa eco a Bonelli. "Se il buongiorno si vede dal mattino oggi non è un buon giorno per l'Ambiente. Alla prima dichiarazione pubblica il ministro Corrado Clini ha già sbagliato due volte. In primo luogo perchè ritiene che in Italia bisogna considerare l'opzione nucleare, in secondo luogo perchè, esercitando uno strumento di democrazia diretta, il popolo italiano ha bocciato con il 95% questa tecnologia obsoleta e pericolosa. Mi auguro che questo governo rispetti la volontà dei cittadini"
Realacci: "Binario morto" - "Sul nucleare gli italiani si sono espressi con chiarezza e lo hanno rispedito al mittente senza possibilità di equivoco. Mi auguro che il neo ministro non sprechi un solo attimo del suo tempo su un binario morto come il nucleare. Una scelta sbagliata, insicura e antieconomica per l'italia". Conclude Realacci: "E' solo con un forte investimento sulla green economy che si può essere più competitivi e uscire dalla crisi, che dire, speriamo che Clini oggi sia stato frainteso".
Greenpeace: "il ministro si presenta male" - Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia: "Il nuovo ministro dell'Ambiente si presenta male: a parte ogni considerazione sul declino del nucleare in tutto il mondo" Clini "dovrebbe ricordarsi che su questo tema è appena stato tenuto un referendum che ha bocciato l'ipotesi nucleare a larghissima maggioranza". "Se Clini pensa di riproporre soluzioni vecchie e pericolose, compresi gli Ogm che gli italiani rifiutano quanto il nucleare - conclude il direttore dell'associazione ambientalista - e se continuerà ad ostacolare come ha fatto in questi anni una politica di salvaguardia del clima, confermerà che questo governo ripercorre la stessa ottusa politica del passato".
(Repubblica, 17/11/2011)
Incuriositi, siamo andati a rileggere in dettaglio il curriculum di Corrado Clini. Abbiamo trovato - come ricordavamo "ad orecchio", un curriculum di tutto rispetto, che avrebbe dovuto però condurre a conclusioni diametralmente opposte. Il curriculum di Clini non avalla le dichiarazioni fatte. Le rende, se possibile, più gravi. Ecco chi è Clini:
Dal 1978 al 1990 è stato Direttore sanitario del Servizio Pubblico di Igiene e medicina del Lavoro di Porto Marghera (12 anni di Porto Marghera avrebbero dovuto insegnargli almeno quanto sia delicato l'equilibrio ambientale, non renderlo più disinvolto in materia. NdR). Dal 1992 al 1998 è stato Professore presso l'Università degli Studi di Parma nel Dipartimento di Scienze Ambientali. Dal 1991 al 2011 è stato Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente:
# 1991-2000 Direttore Generale del Servizio Prevenzione dell'Inquinamento Atmosferico e acustico nelle industrie
# 2000-2011 Direttore Generale della Protezione Internazionale dell'Ambiente dal 2000 e Sviluppo Sostenibile dal 2002
# Membro del Consiglio di Amministrazione dell'ENEA dal 1993 al 1997 e Vice Commissario dal 2004 al 2007.
Dunque Clini ha lavorato con tutti i governi che si sono succeduti dal 1991 ad oggi. Ecumenico, il ragazzo... Franza o Spagna, purchè se magna?
Ma particolarmente preoccupanti trovo le sue esperienze all'ENEA. L'albero geneaologico dell'ENEA è semplice e complesso allo stesso tempo: tutto inizia dal CERN (Centro di Ricerche sull'Energia Nucleare), nato nel 1952. Nel 1960 dalle ceneri del CERN nasce il CNEN (Centro Nazionale per l'Energia Nucleare). Sparisce il concetto di "ricerca", e la nuova denominazione è invece più centrata sugli aspetti produttivi.
Nel 1982, con la crisi del nucleare, dal CNEN nasce l'ENEA prima versione ((Energia Nucleare ed Energie Alternative), e si occupa, da quel momento, non più soltanto di energia nucleare ma anche di fonti rinnovabili, uso razionale dell’energia e impatto ambientale.
Nel 1991, con l'abbandono delle attività di ricerca sul nucleare, l'ENEA si rifà il trucco: resta l'acronimo, ma ne cambia il significato e la "mission": Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l’Ambiente. Il Nucleare sparisce in maniera ambigua dall'oggetto sociale. Vengono creati tre grandi dipartimenti per la ricerca nel campo delle nuove tecnologie (Dipartimento Innovazione ex Area Innovazione), dell'ambiente (Dipartimento Ambiente ex Area Ambiente) e dell’energia (Dipartimento Energia ex Area Energia).
Che qualcuno, pur lavorando nella ENEA ultima versione per sette anni complessivi, non si sia accorto della mutazione di pelle e di scheletro dell'ente di cui è consigliere di amministrazione? Possibile, ma altamenbte improbabile. Cosa c'è dietro? Progetti a noi non noti di "ricominciare" col nucleare mentre tutti lo mollano? Voglia di protagonismo? Irresistibile potere di attrazione di microfoni e telecamere? Vorremmo saperlo. Da diretto interessato, al cui Ministero invieremo copia di questo post. Certi fin d'ora che non riceveremo risposta.
Ultimissime da "Fukushima, mon amour" - Qualche giorno fa avevamo dato notizia del ritrovamento di xenon nei pressi della centrale (segno di una quasi certa fusione del nucleo in atto). Oggi scopriamo che l'area a rischio si è allargata fino ad almeno 60 chilometri dalla centrale
[...] Il governo giapponese ha deciso di mettere al bando il commercio del riso proveniente da Onami (60 chilometri dalla centrale) a causa delle tracce di cesio radioattivo rilevate, superiori ai limiti legali provvisori. Lo ha reso noto il capo di gabinetto, Osamu Fujimura, che ha chiesto al governatore della prefettura di Fukushima di prendere «i provvedimenti necessari» [...] L'area di Onami, a 60 km dalla centrale, conta 154 fattorie nei cui campi, in base ai controlli fatti a settembre-ottobre, erano state trovate quantità di cesio comprese tra 28 e 136 becquerel. Tuttavia, i test sul raccolto di 840 chilogrammi complessivi di una fattoria hanno portato alla scoperta di una radioattività maggiore, la cui spiegazione è ancora da chiarire. Fujimura ha spiegato in conferenza stampa che il riso contaminato non è stato distribuito sul mercato grazie ai controlli del ministero dell'Agricoltura e degli uffici competenti della prefettura. «Ho informazioni che escludono che il problema possa diventare serio», ha rilevato il capo di gabinetto, aggiungendo che il governo continuerà a fare ogni sforzo «per prevenire» la diffusione di voci infondate sulla contaminazione da sostanze radioattive dei prodotti agricoli giapponesi (...in effetti la situazione, non è seria: è tragicomica. NdR)
Questa scoperta pone però l'accento sulle difficoltà nel tracciare le radiazioni che si sono diffuse nell'area orientale del Giappone tramite pioggia e vento. Le amministrazioni locali hanno allestito centri di controllo per evitare che prodotti contaminati arrivino nella catena alimentare, mentre la settimana scorsa il governo metropolitano di Tokyo ha iniziato a condurre test sui campioni comprati nei negozi della capitale, nel tentativo di placare le ansie dell'opinione pubblica. In Giappone negli ultimi mesi ci sono stati una serie di allarmi innescati da cibo contaminato - carne, funghi, tè verde - mai però il riso, che ha un enorme significato nella cultura nazionale ed è la base dell'alimentazione giappoense.
(Corsera, 17/11/2011)
Caro Clini,
legga, e rifletta. Lasci perdere i microfoni e le telecamere. In tutta evidenza, lei non ha una predisposizione naturale nell'uso di questi complessi strumenti. Se fosse servita un'arma a coloro che sostengono (credo ingiustamente) che nel governo Monti ci sia un'elevata percentuale di componenti reazionarie, lei ha servito loro quest'arma su un piatto d'argento. Non basta "rettificare". Purtroppo lei arriva dopo lo specialista mondiale di rettifiche e fraintendimenti. Lei non sembra possedere la capacità innata di contare fino a 10 prima di parlare. Quindi, per il suo ed il nostro bene, quando vede un microfono o una telecamera aggirarsi nelle sue vicinanze, con corra loro incontro. Salga in macchina, blocchi portiere e finestrini, accenda la radio a tutto volume, ed ordini all'autista di allontanarsi in tutta fretta.
Se poi le cresce del tempo, e sulla bellezza del nucleare vuole leggere qualcosa che forse nelle biblioteche dell'ENEA non ha avuto modo di leggere, le forniamo un ampio repertorio di informazioni sull'argomento.
Con (ridotta) stima, il Cittadino Antonio Crea, alias "Tafanus"
SOCIAL
Follow @Tafanus