...apprendo questa notizia traumatizzante dal blog di Concetto Vecchio, dal quale mi sono affrettato a rubarla! Chissà se Libbbero adesso pubblicherà le "Memorie di Reguzzoni" alternandole agli ormai mitici "Diari di Mussolini"!
Non credo che lo farà, perchè fra i due serials c'è una differenza fondamentale: i "Diari di Mussolini" sono, come tutti - tranne Belpietro - sanno, tragicamente falsi. Mentre le "Memorie di Reguzzoni" sono - come sa persino Belpietro - tragicamente autentici! Tafanus
Le memorie di Reguzzoni
Anche il capogruppo leghista Marco Reguzzoni, 40 anni, ha scritto la sua biografia: Gente del Nord. Oggigiorno basta una sola legislatura alla Camera per sentirsi meritevoli di un tomo di memorie, e pubblicato non come allegato domenicale alla Padania ma da Rizzoli. Veniamo a sapere che a 15 anni il giovane Marco s’imbatté in Umberto Bossi a un comizio di Busto Arsizio e quella visione cambiò la sua vita. Ci sono pagine epiche su Rosy Mauro, “una forza della natura capace di ascoltare per giorni e giorni” e sul Trota, “uno che ha il nostro progetto di libertà nel sangue”.
La produzione letteraria dei rappresentanti della destra (ma non solo) è inversamente proporzionale ai risultati raggiunti in questi anni di governo. Perfino il ciellino pdl Maurizio Lupi ha compendiato la sua storia in La prima politica è vivere, il quarantenne Angelino Alfano sta girando l’Italia per presentare il suo memoir La mafia uccide d’estate, e l’ex ministro Sacconi ha scelto, con molto understatement, un titolo sturziano Ai liberi e forti, tutti editi da Mondadori. Son lì impilati nelle librerie, con le loro belle copertine patinate, e poi Vespa la sera ci fa su lo zoom. Non dubitiamo che saranno strenne graditissime.
Hanno appena stampato quello di Giorgia Meloni, Noi crediamo, una galleria di 12 ritratti della meglio gioventù, dove il ministro più giovane nella storia repubblicana mette insieme Federica Pellegrini e Goffredo Mameli: proprio così. Tre anni fa, neoministro, anche Michela Brambilla si concesse una biografia, a firma Gianluigi Da Rold, per Boroli, dal titolo-spot Miss Libertà. Leggiamo a pagina 13: “La Maddalena rosso-crinita Michela Vittoria Brambilla è la naturale espressione di un’Italia che conosce poco la politica, ma la deve necessariamente incrociare, e di un’Italia che è cresciuta socialmente ed economicamente nel mondo vitalissimo della piccola e media impresa, in una zona dove, quando si sente parlare con accento romanesco, vengono attacchi di violenta orticaria”.
Non si può essere presi da fitta nostalgia per le memorie dei padri della Repubblica, le Sei condanne e le due evasioni di Sandro Pertini, Un’isola di Giorgio Amendola, Pajetta il ragazzo rosso, la Rossanda ragazza del secolo scorso, il cavallo e la torre di Vittorio Foa – e mentro compiliamo questo elenco ci accorgiamo che son in buona parte comunisti – gente che aveva attraversato il Novecento, vite perigliose, di enorme coraggio civile, e che aveva letto montagne di libri. Poi, nell’autunno dell’esistenza, sulla soglia degli 80 anni, arrivava il momento di guardarsi indietro: e sono, alcuni fra questi, dei piccoli classici.
Sandro Bondi invece ha già collezionato nove libri, e in Io, Berlusconi, le donne e la poesia naturalmente paragona il Cavaliere a De Gasperi, “perché come De Gasperi aveva in mente un piano di modernizzazione del Paese”. E si ha qui la misura esatta fra questo tempo e quello passato.
Concetto Vecchio
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