Come sta? Male, grazie, ma non è detto che non possa essere ancora in vigore la legge di Murphy: "...se qualcosa va male, non è detto che non possa andare peggio..."
Non era iniziato male, l'anno. Almeno ad ascoltare il Nano di Arcore, il Ministro Truccaconti, Emilio Fido, e Minzolini, che apriva il suo TG con dei fantastici servizi sulle abitudini sessuali del lombrico rosso da allevamento. I ristoranti tutti pieni (ancora fino a novembre), posti in aereo per i Caraibi neanche a parlarne, i conti messi in sicurezza, la crisi che non c'era, e ove mai vi fosse stata, l'Italia ne era uscita prima e meglio degli altri paesi, in punta di piedi, tanto che nessuno se n'era accorto.
Non della crisi... Di quella alcuni milioni di pensionati, 4 milioni di precari, 8 milioni di nuovi poveri si erano accorti benissimo. Ma la crisi della terza settimana (o della seconda?) non aveva mai sfiorato (e lo diciamo con orgoglio) le case di Guarguaglini, o di Berlusconi, o di Bertolaso. E neanche quella di Minzolini. Ecco perchè non se n'era accorto, e ci parlava dei cicli mestruali della lombrica rossa!
In estate, però, mentre il governo si accingeva ad andare ai Caraibi per un mese e mezzo (aereo di Stato, visto che gli aerei pubblici erano prenotati fino al 2023), la UE si ficca in testa che qualcosa non va. Moody's e S&P si ficcano in testa che c'è qualcosa che non va. Lo "spread" (mitico animale mitologico) si mette a correre come un pazzo. Si sa, è solo un complotto del Gruppo Bilderberg, di Banca Intesa, della Trilaterale e della Spectre per portare al potere Mario Monti. Ma tant'è... lo spread è lo spread, e dice che la "manovrina di manutenzione" da 1,5 miliardi non va bene neanche come stuzzichino, di 6 settimane di ferie non si parla neppure... Insomma, la ricreazione è finita.
Il resto è cronaca: le cinque manovre in 5 mesi, lo spread che, da animale mitologico, compie ogni giorno balzi prodigiosi, fino a quota 575, i tassi d'interesse che volano verso l'8%, manovre da dopoguerra vanificate una dopo l'altra da nuovi rincari del costo del debito, da diminuzioni del PIL...
Ci potrebbe essere un benefico effetto psicologico sui mercati, ma ci pensano i soliti noti a vanificare il tutto. Il PdL scopre che una manovra come quella di Monti non richiedeva un professore della Bocconi; la poteva fare persino Berlusconi. Schiere di scienziati e di studiosi dell'occulto si chiedono, ancora oggi, perchè allora non l'abbia fatta. Adesso è ricominciato il mantra che questa manovra è "tutta tasse", e che è "tutta sbagliata, tutta da rifare". Critiche, a strafottere. Proposte alternative, praticabili, ZERO.
Si aggregano alcuni malpancisti di casa nostra, sindacalisti gialli un giorno non lontano lecchini di Palazzo Grazioli, si scoprono barricaderi contro Monti. Angeletti parla da manicomio. Bonanni indossa l'eschimo e parte per la rivoluzione, a reti unificate. Quelli che facciamo il Patto per l'Italia con Silvio, di nascosto, per carità.
In casa nostra, a qualche misurato malpancismo all'interno del PD, si associano le barricate con megafono e trombone del solito Di Pietro, e di "Nichi cosa Dichi", quello che si accingeva a finanziare il "San Raffaele Puglia" di don Verzè con 240 milioni di euro, dopo aver spianato il terreno, chiudendo 2000 posti-letto pubblici, ed aumentato l'addizionale regionale IRPEF ai livelli più alti d'Italia. Un altro che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Però, quando ciancia del "sociale", lo fa bene come pochi. Il "Glande Affabulatore".
E tutti, proprio tutti, a sottolineare che la salita dello spread non era colpa di Berlusconi, visto che Monti, in un mese, non lo ha ancora riportato a cuccia. Nessuno a ricordare che in fondo dalla "cima 575" siamo ridiscesi al campo base. Nessuno a capire che manca la prova "a contrario". Sicuri che se fosse rimasto Berlusconi, a non fare la riforma delle pensioni, a non reintrodurre l'ICI-IMU-Patrimoniale, a non rimettere sul mercato le frequenze, a non aumentare l'IVA e tutto il resto, oggi non saremmo qui a discutere di "quota 575", ma, come nei primi anni '90, di "quota 700"?
Si poteva fare di meglio? Si, si poteva. Bisognava affrontare a caldo il rischio - ridotto - di un voto contrario da parte del Senato. Oggi il rischio è cresciuto, perchè la Bestia è ferita, i sondaggi calano, tempus fugit... E le bestie ferite, si sa, diventano molto pericolose. Hanno il sangue agli occhi, e la vista annebbiata.
Oggi diventa una esigenza primaria quella di stimolare i consumi dei ceti medio-bassi, cominciando sul serio a prendere le risorse dove sono, e a destinarne sistematicamente il 50% ad incremento dei redditi bassi, ed il 50% ad operazioni anti-cicliche.
Inutile andare a raschiare ancora fra le ragadi dei poveracci. Si vadano a cercare le risorse dove sono realmente:
-a) Nel grande serbatoio dell'evasione fiscale, arrivando finalmente all'incrocio dei dati informatici, alla cessazione dello scandalo dei condoni a rate, e al varo di modifiche al codice penale, che puniscano l'evasione per quello che è: un attentato alla sicurezza dello stato.
-b) S ripenalizzi il reato di falso in bilancio, legandolo alla norma penale precedente.
-c) Si metta mano sul serio alla vendita degli immobili pubblici non utilizzati, evitando la "finanza creativa" alla Tremonti (le varie cartolarizzazioni sono state un disastro).
-d) si smetta di parlare della cretinata del pareggio di bilancio, che è quella cosa che obbliga ad attuare politiche economiche che aggravano gli avvallamenti dei cicli economici negativi.
-e) Monti se ne freghi dell'abbaiare alla luna del maiale. Non tratti con lui. Non può né andare alle elezioni, né riprendere il governo in mano. Può solo abbaiare. Lo lasci abbaiare. Presenti i suoi provvedimenti non in decretoni-omnibus, ma uno alla volta, in modo che i cittadini possano vedere, provvedimento per provvedimento, chi vota a favore e chi contro.
Se Monti avrà il coraggio di fare poche cose, ma di valore quantitativo e simbolico significativo, sarà premiato dai mercati. Se tenterà di galleggiare in un mare di compromessi, per paura di cadere, cadrà. E con lui cadremo tutti noi.
P.S.: Ho sentito la conferenza stampa del 29, e lo "stile Monti" mi è molto piaciuto: quella sua mancanza di arroganza (ricordate i passati "a lei non rispondo perchè è un comunista di Repubblica"?); la disponibilità a rispondere ad oltre trenta domande, a volte non proprio compiacenti; i pesci in faccia tirati al giornalista tedesco alquanto razzista; l'ironia pacata, ma proprio per questo più contundente; quel puntuale rivendicare la propria consapevolezza di aver fatto manovra di tagli, che era ciò che serviva nell'immediato. Quel suo dire - da Rettore della Bocconi - che "anch'ìo credo di sapere qualcosina di economia".
Ora mi aspetto che dalle parole si passi ai fatti. Ci vuole coraggio. Una efficace politica per lo sviluppo, che aumenti le aspettative di crescita, sarà premiata due volte: la prima con l'aumento del PIL, che è il denominatore della orrenda frazione deficit/PIL, e quindi facendo calare il rapporto, e facendo aumentare le entrate fiscali.
Il secondo effetto, contestuale, sarà quello di far calare il tasso di sfiducia nei confronti dell'Italia, e quindi il costo del debito. Se Monti farà presto e bene, e con coraggio, potrebbe avere un ritorno assai rapido in termini di risparmio sul costo del debito.
Il 2012 sarà l'annus horribilis. Dei 965 miliardi di titoli in scadenza nei prossimi sette anni, ben 327 miliardi (oltre il 38%) scadranno nel 2012. Hic sunt leones. Gli anni successivi hanno una media di titoli in scadenza di 106 miliardi all'anno: meno di un terzo rispetto a ciò che ci aspetta nel 2012. E nel frattempo anche i provvedimenti strutturali "lacrime e sangue" dovrebbero produrre io loro effetti.
Se riusciremo a superare indenni questo anno, nonostante i Di Pietro, i Bonanni e gli Angeletti, forse inizieremo a riveder le stelle.
Buon 2012 a tutti. Tafanus
SOCIAL
Follow @Tafanus