Il vertice di Bruxelles registra una frattura tra Londra e le capitali della zona euro. Più disciplina fiscale per i paesi che fanno parte dell'Unione monetaria, più fondi per il bail out delle economie in crisi, prestiti dalle banche centrali al Fmi - L'Unione europea si spacca ma l'Eurozona si dà nuove regole
L'Unione europea si spacca, ma i paesi dell'area Euro trovano un accordo che, senza avere la forza di un trattato, vincolerà i governi a mantenere bilanci più sani di quelli che hanno portato il continente sull'orlo del baratro. E' questo in estrema sintesi il risultato di 11 ore e mezza di negoziazioni concluse nel pieno della notte che hanno visto uscire trionfatrice la Germania della cancelliera Angela Merkel e aperto una spaccatura tra Francia e Gran Bretagna.
Ecco le decisioni punto per punto:
PATTO FISCALE: I 17 paesi dell'area euro più gli altri membri dell'Unione disposti ad accodarsi hanno deciso che dovranno sottostare a un regime di sanzioni automatiche per chi violi gli accordi a meno che tre quarti dei paesi votino contro. Le nuove regole sui budget saranno scritte nelle costituzioni nazionali. Il cosidetto "deficit strutturale", che non considera gli effetti una tantum del ciclo economico e del rimborso sul debito, viene limitato allo 0,5% del Pil. Regole più severe, con la corte di giustizia europea chiamata a verificare il loro rispetto. "Conseguenze automatiche" per quei paesi che sforano il limite del deficit/pil del 3%.
EUROPEAN STABILITY MECHANISM: Il fondo di salvataggio, o Meccanismo di stabilità europeo (Esm), sarà accelerato, con l'obiettivo di farlo entrare in vigore dal luglio 2012. La dotazione sale a 500 miliardi di euro, come richiesto espressamente da Berlino. L'Esm non avrà una licenza bancaria così da non poter attingere ai fondi della Banca centrale europea, altra vittoria tedesca.
FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE: I leader europei si sono impegnati a esplorare la possibilità che le rispettive banche centrali possano impegnarsi in prestiti bilaterali al Fondo monetario internazionale per 150 miliardi di euro a cui si potrebbero aggiungere altri 50 miliardi provenienti dai paesi europei non appartenenti all'Eurozona.
TUTELE PER I PRIVATI: Escluso nel futuro un coinvolgimento del settore privato. I leader hanno riconosciuto che la politica precedente durante la crisi in grecia, di costringere gli investitori privati ad accettare le perdite delle loro disponibilità in debito greco, ha fallito e non sarà ripetuta.
Queste misure saranno rese giuridicamente vincolanti per mezzo di un accordo internazionale "che dovrebbe essere firmato a marzo o ad una data precedente", si legge in una nota. Le misure saranno firmati da tutti i 17 stati membri della zona euro, più Bulgaria, Danimarca, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania. La Repubblica Ceca e Svezia devono consultare i loro parlamenti prima di decidere. Gran Bretagna e Ungheria hanno deciso di rimanere fuori.
(Repubblica.it)
Perchè il bicchiere è mezzo vuoto
Salvo più pacati approfondimenti, man mano che avremo maggiori elementi di giudizio, vediamo in questo accordo necessitato qualche elemento, positivo, e diversi elementi negativi.
Non ci stupisce e non ci preoccupa la spaccatura fra paesi aderenti all'euro e altri paesi. La Gran Bretagna è rimasta un'isola. Non poteva che essere così, specie con un governo conservatore. Quando la Manica è in burrasca, il continente è isolato dalla Gran Bretagna...Gli altri paesi non euro erano già un pezzo di Unione Europea che marciava lungo una strada parallela (non voglio dire secondaria), e li è rimasta. Sorprende positivamente, semmai, l'adesione all'accordo di paesi fuori dall'euro, quali Bulgaria, Danimarca, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania. E sorprende positivamente la presenza in questo gruppo di paesi dell'est e di paesi baltici, della ricca ed evoluta Danimarca.
Gli elementi che lasciano perplessi (non solo noi, ma anche i mercati) sono le quantità di strumenti di difesa da attacchi speculativi di cui è composto l'armamentario, e i tempi biblici per l'entrata in vigore dei meccanismi e dell'arsenale. Mentre il mondo può crollare in una settimana, qui si parla di ratificare il meccanismo di stabilità entro il luglio 2012. L'Europa si prende oltre sette mesi.
Sulla quantità delle munizioni, meglio stendere un velo pietoso. L'ESM (European Stability Mechanism) porta la sua dotazione dai 440 miliardi di cui disponeva prima delle operazioni di soccorso degli ultimi due mesi ai Piigs Countries, a 500 miliardi. Per quanto riguarda il contributo (eventuale) del Fondo Monetario, c'è un bellissimo accordo sul nulla. La frasetta che definisce questo contributo è una sequela di condizionali, di potrebbe, se, forse, just in case. Leggetela attentamente:
I leader europei si sono impegnati a esplorare la possibilità che le rispettive banche centrali possano impegnarsi in prestiti bilaterali al Fondo monetario internazionale per 150 miliardi di euro a cui si potrebbero aggiungere altri 50 miliardi provenienti dai paesi europei non appartenenti all'Eurozona.
Il nulla impacchettato sotto vuoto. Ma ammettiamo che tutto vada per il meglio, e che i condizionali diventino indicativi: alla fine, l'arsenale crescerebbe da 500 miliardi a 700 miliardi. Ebbene, nei giorni più cupi dello spread dei btp italiani, la UE aveva dovuto imporre in tutta fretta il limite massimo giornaliero di 20 miliardi spendibili nella difesa dei soli btp italiani e dei bonos spagnoli. E come sappiamo, queste difese non hanno arginato la crescita tendenziale dello spread. Ma ammesso che questa difesa sia sufficiente, è una difesa che non basta ad arginare la piena per più di due mesi. E poi?
Infine, niente c'è per ridimensionare il potere di vita e di morte della agenzie di rating. L'ultimo caso è emblematico: sotto la pressione dei suoi referenti politici repubblicani, la Standard and Poor's decide di accentuare i problemi dell'eurozona facendo trapelare possibili downgradings di quasi tutti i debiti sovrani dei paesi dell'eurozona (16 su 17). Sono diventati tutti insieme Piigs Countries? No. Sembra che la ragione sia molto più semplice. E più sporca. L'anno venturo si vota negli USA. Obama non ha dei sondaggi brillantissimi, ma dall'altra parte sembra che non ci sia nessuna figura accettabile su cui fare i sondaggi. Una crisi dell'eurozona accentuerebbe la crisi USA, e quindi le probabilità della sconfitta dei democrats, nonostante dall'altra parte non ci sia che il vuoto spinto. E allora ecco la S&Ps correre in soccorso dei repubblicani.
E' incredibile che gruppi anche estesi di stati non sappiano contrastare lo strapotere di queste società di rating, che non rischiano nulla di proprio. Ci sono strumenti per arginarne il potere che non sembra più di analisi, ma di vero e proprio aggiotaggio e turbativa deimercati? (perchè di questo si tratta, quando si scopre dalla mattina alla sera che 16 paesi su 17 dell'eurozona sono diventati tutti insieme, improvvisamente, inaffidabili). E su motivazioni politiche, più che economiche.
Punire S&Ps con le sue stesse armi è difficile, ma non impossibile. La società non è attaccabile in borsa perchè non è quotata. Però sono quotati i suoi proprietari: il gruppo McGraw-Hill, che è quotato al NYSE (la borsa di New York). Se ogni volta che S&Ps piscia fuori dal vaso, come per un tacito accordo, i paesi attaccassero la McGraw-Hill? Può darsi che sia un'idea malsana, e neanche troppo onesta. Ma, à la guerre comme à la guerre, n'est-ce-pas?
P.S.: Stanotte, mentre mi svegliavo ogni mezz'ora per seguire l'andamento delle trattative di Bruxelles su France24, ho fatto un sogno. Ho sognato un gruppo di 16 paesi euro (tutti tranne la Germania della tetragona Merkel), che riuscivano a mettersi d'accordo fra di loro per creare una sorta di gruppo di mutuo soccorso, finanziario e commerciale. Perchè forse nessuno ha spinto finora la Germania della Merkel a capire ciò che non vuol capire. Se da domani tutti dovranno limitare immediatamente le proprie libertà di manovra, non sarà facilissimo, per il colosso tedesco, abbassare di colpo di 6 punti il deficit annuale. E se la Merkel, con la sua supponenza da prima della classe, dovesse suscitare un'ondata di antipatia (magari "aiutata" da qualche campagna subliminale), le sue esportazioni potrebbere subire un tracollo, congiuntamente alla sua supponenza.
In fondo, per una volta, Got potrebbe essere mit uns. O no? Tafanus
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