-55) Incentivi rinnovabili - Annullamento degli incentivi alla produzione elettrica "inquinante" (carbone e inceneritori), e loro impiego delle rinnovabili "vere". Gli incentivi rinnovabili non saranno impiegati solo per l'installazione d'impianti: ci si concentrerà anche sulla ricerca e sulla creazione di una vera filiera industriale. Si punterà di più sulle tecnologie ancora in sviluppo, come il solare a concentrazione (in alternativa al fotovoltaico) o il vento d'alta quota. Poi Renzi incenerì i residui inerti non rinnovabili con un pannello fotovoltaico...
-56) Ammodernare la rete elettrica e il mercato per ridurre il costo della bolletta - Definire ed eseguire un piano d'interventi infrastrutturali e regolamentari, con budget e priorità, per ridurre i costi elettrici per le famiglie e le imprese. Le bollette saranno più chiare e leggibili, di modo che il cittadino possa scegliere il fornitore di elettricità che offra le migliori condizioni, e senza costi per il cambiamento. E vissero tutti felici e contenti.
-57) I rifiuti da problema a risorsa - Più raccolta differenziata (imporre ai Comuni 50% entro il 2015 e 70% entro il 2020) ma non fine a se stessa: incentivare, anche attraverso la leva fiscale, il riutilizzo dei materiali differenziati, il compost, le materie per produrre nuovi oggetti. Non ci aveva mai pensato nessuno... menomalecherenzicè
-58) Agribusiness italiano. Incentivare nuove imprese dell’agribusiness - Tutelare il prodotto agro-alimentare nel mondo, contro i falsi prodotti “italian sounding”, al fine di recuperare fette di mercato che spettano ai prodotti della nostra terra. Non ci aveva pensato nessuno, ai prdotto doc, docs e dop, alla protezione dell’identità del prodotto italiano...Bravo, Gonzi (da Gori +Renzi)
-59) Non auto blu, ma auto verdi - Obbligare tutte le amministrazioni pubbliche ad acquistare solo auto a basso consumo via via che le attuali, a benzina o diesel, devono essere sostituite. E se le abolissimo quasi trutte? anche ai sindaci?
-60) Puntare su internet - Accesso a internet veloce per tutti attraverso investimenti sulla banda larga e facendo saltare gli assurdi vincoli legislativi che ci hanno relegato agli ultimi posti della classifica di Freedom House. Nuovaaa!!! devo averla sentita anche al temp delle “Tre I”...
-61) E&Open Government - Un piano nazionale per digitalizzare i servizi pubblici e ridurre la burocrazia. Adottare un piano complessivo per digitalizzare i servizi pubblici e gestire meglio il welfare, l'educazione, la giustizia, la sanità, i trasporti, la sicurezza. L'Italia deve replicare le migliori esperienze europee nei progetti di eGovernment, per ridurre burocrazia e costi, mettendo i cittadini al centro del servizio. Per le imprese, i servizi digitali aiuteranno a ridurre le incombenze burocratiche. Nuovaaaaa! cos’è, quella roba che ha già fatto Bassanini mille anni fa?
-62) Mai meno dell’1% - Il Governo decida di investire l’equivalente dell’ 1 % del Pil italiano per la cultura. Paga Renzi
-63) La funzione civile del bello - Restituire ai cittadini di oggi l’arte del passato. Il patrimonio artistico diffuso nel Paese è un bene comune che ci unisce, sancito anche dall’articolo 9 della Costituzione. Concretizziamolo attraverso il recupero di una minima parte dell’evaso – basta il 4%. Bravissimo! Arrapante! a Renzi bastano 4,8 miliardi per “restituire ai cittadini l’arte del passato! Magari troviamo anchew un miliardo per la vita del presente? che so... a Misilmeri, all’Elba, a Genova...
-64) Defiscalizzare i contributi per la cultura - Occorre al più presto che sia defiscalizzato ogni contributo delle aziende e dei privati a favore della cultura. Al solo ruolo pubblico bisogna aggiungere anche quello privato se si vuole rigenerare la cultura italiana. E defiscalizziamo. Però, Renzino, ci diresti a spese di chi?
-65) Autonomia ai musei - Oggi la maggior parte dei musei non ha nessuna autonomia rispetto al Ministero dei beni Culturali in fatto di dipendenti (numero, compenso, inquadramento). I musei non incassano gli introiti dei biglietti, che vanno direttamente sul bilancio pubblico nazionale, non possono differenziare i prezzi dei biglietti. Bisogna fare in modo che ciascun museo possa rappresentare un’unità economica in senso pieno: raccogliere gli introiti, pagare le spese relative alla gestione del museo, sia pure riconoscendo delle royalties al ministero dei Beni Culturali. Renzì... ma che cazzo dici... lo sia che i biglietti dei musei non coprono neanche il 5% del costo di manutenzione e sorveglianza? Credi che tutti i musei italiani siano Palazzo Pitti o gli Uffizi??? Ma allora sei anche ignorante come una capra!
Prendiamo una regione di cui abbiamo i dati consuntivi dettagliati per il 2008: la regione Abruzzi: 18 complessi museali statali. Ingressi a pagamento, 49,901. Ingressi gratuti, 135.170. Ingressi totali: 185.071. Incassi totali: 145.566 € (media di 0,73 € ad ingresso). Gli incassi medi annuali per ogni complesso museale sono stati di 18.196 € all'anno, coi quali si paga un terzo di dipendente. E pensare, prima di parlare?
Gli accessi al sito leopolda 2011 un mese dopo
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