San Politecnico di Milano, che dichiara che la digitalizzazione della pubblica amministrazione vale 43 miliardi di minori spese ogni anno, mentre gli investimenti su banda larga valgono quasi un punto di pil in più, come da noi scritto in questo post.
Dalla relazione sulla ricerca svolta dall'Osservatorio ICT e Management del Politecnico di Milano si evince che "...l'investimento in tecnologia può far risparmiare fino a 43 miliardi di euro l'anno alla pubblica amministrazione, e garantire a tutto il Paese una crescita del Pil di poco inferiore al punto percentuale: obiettivi importanti, se si considera la difficile situazione economica internazionale..."
"In questo periodo di crisi, l'Ict può fare molto per contribuire alla riduzione del deficit pubblico e al rilancio dell'economia - spiega Andrea Rangone, responsabile degli Osservatori ICT del Politecnico di Milano - Può garantire un risparmio alla pubblica amministrazione fino a 43 miliardi di euro l'anno, un valore pari circa all'ottanta percento del deficit dello Stato, e produrre un incremento del Pil tra lo 0,4% e lo 0,9%".
Secondo lo studio "Internet Matters", realizzato nel maggio scorso dalla società McKinsey, internet fra il 2004 e il 2009 ha contribuito all'incremento del prodotto interno lordo delle principali potenze mondiali mediamente per il 21%, valore che in 'Italia scende al 12%, benché la rete oggi valga nel nostro paese 31 miliardi di euro, pari al 2% del prodotto interno lordo. Questa cifra, calcolata dal rapporto "Fattore Internet" di Google e Boston Consulting Group, colloca internet al pari di settori produttivi come l'agricoltura e sopra la ristorazione, con in più il vantaggio di un tasso di crescita costante che tra il 2009 e il 2010 è stato del 10%. Va da sé che oltre a questo elemento vanno valutati anche i tassi di alfabetizzazione informatica, che danno un trend difficilmente contestabile (vedasi Repubblica.it), ove la prospettiva di informazione in rete della popolazione in giovane età ci dice che sarà difficile che un medium obsoleto e chiaramente di parte come la TV possa sopravvivere a lungo allo tsunami della rete.
E qui mi ricollego alla querelle che ho letto in questi giorni sul tafanus relativa al "controllo" che governi, banche, spectre e il complotto plutogiudaico hanno sui dati sensibili della popolazione: in altri termini, al concetto "mi tengo i soldi sotto al materasso perché così le banche non hanno potere su di me".
Attenzione, si tratta di un punto di vista assolutamente rispettabile in una società non sviluppata e in cui non vi sia presenza massiva di sistemi informativi dotati di feedback quali internet, semplici telefonini o palmari di ultima generazione, con accesso alla rete. In altri termini, magari il materasso garantisce una supposta privacy tramite l'irrintracciabilità delle transazioni, ma il solo accesso alla rete rende trasparente qualsiasi stile di vita.
Facciamo un esempio: il sottoscritto decide di fare un viaggio all'estero e furbescamente evito di andarci in aereo per non dare indicazioni sulla mia posizione: peccato che il semplice fatto di possedere un cellulare renda esplicita la mia posizione a chiunque, e questo anche senza tenerlo acceso, basta che la batteria sia inserita ed alimenti il dispositivo.
Lasciamo poi perdere Internet: l'accesso a facebook o a twitter esplicita in maniera semplicissima quale siano le mie abitudini, i miei amici, a chi invio mail e di che tipo sono, la scelta dei blog a cui partecipo dà chiarissime indicazioni relativamente alle mie tendenze politiche, e via di questo passo.
Non crederete mica che la borsa sia formata da idioti che decidono di valutare un giochino 100 miliardi di dollari senza che vi sia un effettivo interesse? facebook non vale nulla senza i dati che tutti voi scaricate al suo interno. Insomma, parafrasando Assange "...avete un computer collegato alla rete o un cellulare di ultima generazione ? Allora siete fregati..."
Seguendo la stessa logica di pensiero letta su queste pagine, allora dovremmo accettare di "sparire" dalla rete stante la semplicissima rintracciabilità del nostro indirizzo IP (che in rete equivale all'indirizzo di casa) oppure del nostro indirizzo WiFi interno al computer o al palmare. Codice univoco, che è strettamente collegato al vostro nome. E così addio privacy. Giusto per vostra informazione, la memoria interna ai nostri
dispositivi contiene dei simpatici codici che si chiamano cookies, depositati graziosamente dai siti che visitiamo e mantenuti in memoria a tempo indefinito dai nostri pc (salvo azioni di pulizia della memoria).
Questi apparentemente innocui codici permettono a qualunque persona dotata di conoscenze informatiche anche tutto sommato limitate di carpire informazioni di qualunque tipo dal vostro terminale, ivi comprese le fotine che avete preso alla comunione del nipotino oppure quelle private che vorreste evitare di far vedere allo stesso pargolo: chiedete informazioni a Scarlett Johannsson a questo proposito.
Non voglio la carta di credito perché mi tracciano? Beh, spiacente, ma una carta ricaricabile per pochi euro è addirittura perfetta per ottenere tutte le informazioni utili al "schedare" una persona, per esempio scandagliando i suoi acquisti via rete. Inutile dire che questo avviene a maggior ragione se decido di pagare in contanti al ricevimento degli oggetti: mai sentito parlare di tracciabilità via internet ? Ogni spedizione, oggi, viene facilmente visualizzata tramite software scritti da. multinazionali americane specializzate anche nella gestione dei dati.
Vi faccio quale esempio il nome di Cisco, ma in realtà i sunnominati programmi sono facilmente disponibili sul mercato ed offerti a prezzi di saldo da numerose software house. Non vi basta sapere questo ?
Allora ragioniamo su un altro livello. Parliamo delle famose transazioni in contanti, quelle che sarebbero perfette perché non tracciabili. Buonanotte, state commettendo un altro errore marchiano. Pensate seriamente che disporre di mazzi di contanti vi possa in qualche maniera garantire contro la voracità delle banche? Allora fatevi una domandina facile facile: di chi diavolo è la Banca Centrale Europea, quella che emette le banconote denominate Euro? O di chi è la banca centrale Rumena? O quella Russa? O quella Spagnola? Beh, sappiate che se rispondete "dello Stato" avete sbagliato clamorosamente. La BCE è una società fra le banche centrali nazionali, mentre le banche centrali nazionali sono partecipate da privati (leggete questo post sul Tafanus).
In altri termini, i mazzi di euro che qualcuno ha in casa sono i realtà dei "pagherò" di banche private, senza alcun collegamento con controvalori oggettivi quali riserve auree o preziosissimi depositi di materiale supersegreto: siamo scienza, non fantascienza. Sorvolo sul comprensibilissimo, colorito epiteto sfuggito alla stragrande maggioranza di voi lettori del tafanus, ed anticipo anche la domanda "ma allora siamo fregati in qualunque modo la si metta?".
E' esattamente così, con il vantaggio di alcuni effetti positivi di non poco conto. Vi immaginate un mondo dove internet non esiste? Dove l'informazione viene gestita esclusivamente dallo scatolotto radiocomandato? (non da noi, ovviamente). No, vero? Quindi siamo d'accordo che Internet sia un plusvalore rispetto alle oggettive limitazioni alla propria libertà, che in ogni caso possono essere normate da leggi ad hoc che dovrebbero essere deliberate da un parlamento serio?
E che dire, per esempio, dell'utilizzo di denaro elettronico, che oltre che maggiormente sicuro in questi periodi ove la criminalità spicciola ha avuto un incremento drammatico (e lasciate perdere le scemenze statistiche del -grazie a Dio ex- sministro dell'interno 2maroni) rende drammaticamente complessa la gestione del cosiddetto "nero" poiché il ricevere un malloppo di 100.000 euro con una normativa simile non avrebbe in realtà alcun senso.
Depositarli in banca? Impossibile, dopo pochi minuti l'agenzia delle entrate ne sarebbe informata e dovreste giustificare questo denaro. Acquistare una barca a vela ? Lo dovreste fare all'estero, ma la Grecia è oggi esclusa (in Europa meglio evitare), mentre per ragioni facilmente intuibili il nord africa sarebbe da evitare, come identicamente sarebbe poco furbo farsi trovare sullo stesso natante da una vedetta della GDF.
Pagare in contanti ? provateci, a botte di 300 euro il sistema risulta decisamente poco comodo, alla lunga. Da uno studio del CGIA di Mestre sembrerebbe che un limite al pagamento in contanti fissato in circa 300 euro possa essere devastante in primis per la criminalità organizzata, che si troverebbe a fare in conti con la sostanziale impossibilità di utilizzare gli ingenti capitali accumulati con le proprie attività.
Quindi stop alle sale scommesse, ai negozi di compravendita di oro (pago in contanti metallo e riciclo allegramente al momento della rivendita), alle ristrutturazioni con materiali che costano come oro zecchino acquistate all'estero, e via di questo passo. Questo comporta un maggior controllo da parte della Spectre ? ma suvvia, il solo fatto di leggere queste righe vi ha già messo sotto esame, e voi non lo sapevate nemmeno.
Allora, è facile: rendiamo internet normabile in maniera ragionevole, limitiamo il potere delle banche (vere responsabili di questa drammatica situazione) e teniamo i nostri rappresentanti al guinzaglio. Anche perché se loro non stanno al nostro, allora siamo noi che stiamo al loro.
E questo, francamente, non mi piace per nulla."
Alex Cariani
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