Ad ognuno le sue colpe. A sentire i dibattiti in TV (che seguo con un crescente senso di nausea), sembra che la crisi sia arrivata imprevista, e che la sinistra debba farsi carico della stessa quota di responsabilità di chi ha governato l'Italia per otto anni e mezzo degli ultimi dieci. Stendendo un velo pietoso sul principale responsabile dello sfascio (ci ha pensato il TIME, a ristabilire una scala mondiale di valori, dando a Bischero ciò che è di Bischero), ho deciso di ricostruire sui fatti (e non sulle sparate demagociche) gli ultimi mesi di Pompei.
Nel 2008, quando Nerone ha preso in mano il paese per - speriamo - l'ultima volta, lo spread era inchiodato da undici anni sotto quota 50. Vuol dire che in Italia i btp rendevano meno di mezzo punto in più che nella virtuosa Germania. Nel 2009 lo spread è triplicato, toccando quota 150. Come è noto, prima che Caligola si dimettesse, abbiamo toccato, in novembre, l'Everest di 575 punti. Solo pochi giorni prima uno stralunato Bokassa straparlava di ristoranti pieni, e di mezza Italia che non riusciva a trovare un posto in aereo per i Caraibi.
In estate sono iniziate prima gli "aggiustamenti", o la "manutenzione" dei conti. Si parlava di "manutenzioni" da tre miliardi. Poi l'Europa ci ha chiesto di essere seri, e siamo arrivati con la mitica prima manovra da 40 miliardi "spalmata", come la Nutella, su quattro anni: 1,5 miliardi nel 2011, 5,5 miliardi nel 2012, e l'onore di occuparsi degli altri 33 miliardi lasciato (cortesia istituzionale) ai probabili vincitori delle elezioni del 2013.
Ecco, da questo dobbiamo ripartire, prima che la storia vera di questo tsunami che ci sta colpendo venga dimenticata. E prima che diventino un mantra acritico le "colpe del chirurgo". Ho quindi deciso di affrontare (a puntate, per non uccidere i lettori), il diario degli ultimi giorni d'Italia. Ancora in maggio questo paese poteva salvarsi. In giugno la malattia si era aggravata, ma il fisico avrebbe potuto ancora reagire agli antibiotici. In luglio eravamo già in rianimazione, ma il malato ha iniziato a rifiutare la malattia, e le cure. Solo quando l'Italia è entrata in coma vegetativo, il sistema ha costretto il paziente quasi morto ad entrare in rianimazione. Solo per ricordare i tempi e i carichi delle responsabilità. Tafanus
04/05/2011 - In arrivo a giugno la manovra estiva. Sarà più consistente del previsto con un intervento di manutenzione dei conti e spese da rifinanziare per 7-8 miliardi di euro nel biennio 2011-2012 [...] Ma il sottosegretario Luigi Casero precisa: "Non è prevista nessuna manovra correttiva sui conti pubblici per il 2011, come già evidenziato nel Documento di Economia e Finanza approvato la settimana scorsa alla Camera e in approvazione oggi al Senato. Pertanto tutte le polemiche aperte dal Partito Democratico su manovre correttive e aumenti di tassazione sono strumentali e totalmente prive di fondamento".
06/05/2011 - Di qui al 2014 l'Italia si è impegnata con la Ue a varare una manovra da 39 miliardi di euro. Nessun governo può reggere un'impresa del genere, nascondendo i contrasti e galleggiando sui rimpasti. Meno che mai il glorioso governo Berlusconi-Scilipoti-Catone-Calearo.
21/05/2011 - Standard & Poor's ha tagliato l'outlook dell'Italia da stabile a negativo, confermando il rating A+ al debito a lungo termine. In una nota diffusa nella notte, l'agenzia sottolinea che "le attuali prospettive di crescita sono deboli e l'impegno politico per riforme che aumentino la produttività sembra incerto". Secondo S&P's, che ha confermato anche il rating A-1+ al debito a breve, "il potenziale ingorgo politico potrebbe contribuire ad un rilassamento nella gestione del debito pubblico". "Come risultato - sottolinea l'agenzia - crediamo che le prospettive dell'Italia per ridurre il debito pubblico siano diminuite". Secca la replica del ministro dell'Economia Giulio Tremonti: "L'Italia rispetterà i suoi impegni. Le valutazioni espresse e confermate nei giorni scorsi dalle principali organizzazioni internazionali sono molto diverse da quelle espresse oggi da Standard & Poor's". Inoltre i dati della crescita economica e del bilancio pubblico "sono stati costantemente migliori del previsto"
22/11/2011 - [...] Proprio ieri mattina la grande agenzia di rating "Standard & Poor's" ha declassato il giudizio sul "trend" dell'economia italiana da "stabile" a "negativo". Non c'è alcun segnale di crescita. Non c'è uno straccio di riforma capace di riavviare lo sviluppo. L'Europa chiede una manovra per rafforzare i conti pubblici e avviare una consistente diminuzione del debito. Tremonti la valuta sui 14 miliardi da effettuare per due anni di seguito; la Banca d'Italia ha parlato di 40, l'opposizione la valuta in 60. Dovrebbe servire a portare il bilancio in pareggio e a ridurre sia il deficit sia il livello della spesa corrente la quale, dal canto suo, dovrebbe esser ridotta di due punti di Pil all'anno nel prossimo triennio. Una cura da cavallo, in presenza di un "trend" al rialzo dei tassi d'interesse in tutto il mondo a cominciare dall'Europa [...] Eugenio Scalfari
06/06/2011 - Secondo alcune indiscrezioni, al vertice si sarebbe parlato anche dell'ipotesi di spezzare in due parti la prevista manovra triennale da 40 miliardi: subito un aggiustamento per il 2011 da 5 miliardi, rinviando la parte restante a settembre, che a quel punto verrebbe accompagnata dal varo della delega sul fisco.
07/06/2011 - Il faccia a faccia tra il premier e Tremonti, che ha preceduto la riunione allargata ad altre dieci persone ("troppe - osserva uno dei presenti - perché si decidesse davvero qualcosa"), è stato per Berlusconi una vera doccia fredda. "Giulio, mi rendo conto dei tuoi vincoli, ma dobbiamo fare qualcosa, dare un segnale subito agli elettori". "Mi dispiace, non ci possiamo permettere ora un taglio delle aliquote, non ci sono margini", gli ha spiegato il ministro dell'Economia senza alzare la voce. "E poi i vincoli non li ho stabiliti io, è tua la firma sul piano nazionale di riforme che abbiamo portato a Bruxelles". Continuando poi a smontare mattone dopo mattone il castello di illusioni del Cavaliere, convinto di poter "trattare" con l'Unione europea un piano di rientro meno drastico grazie alla solidità patrimoniale delle famiglie italiane: "I mercati - ha replicato il ministro - non ci perdonerebbero alcun passo falso. Il giudizio sui nostri conti non lo dà Bruxelles, lo danno tutti i giorni le agenzie di rating. Che leggono i giornali molto attentamente".
09/06/2011 - Secondo gli analisti quella di luglio dovrebbe essere di 8-9 miliardi. Il premier nega. "Quest'anno faremo un'opera di manutenzione di qualche miliardo, tre miliardi", afferma Berlusconi parlando dei conti pubblici. "Non si tratta di nulla di preoccupante - continua il presidente del Consiglio - si tratta di aderire alle indicazioni che la commissione Ue ha proposto al Consiglio dei capi di Stato e di governo". Smentisce che settembre porti una nuova manovra da 33 miliardi: "Sono cose che non sono vere, andremo avanti con uno 0,7-0,8 di Pil, non c'è da preoccuparsi".
14/06/2011 - Tremonti ha annunciato che domani i risultati tecnici sulla riforma verranno inviati al premier e ai ministri ed ha ribadito il suo sì alla detassazione sulle nuove attività produttive, precisando che però "ci vuole coraggio". A proposito della manovra, ha detto che non vi saranno correzioni sui conti pubblici per il 2011 e il 2012, ma solo "rifinanziamento delle spese obbligatorie".
23/06/2011 - Un nuovo intervento sulle pensioni, oltre a quello di cui già si parla per le donne del settore privato. L'indiscrezione, rimbalzata ieri dal cantiere sulla manovra da 43 miliardi che il governo si appresta a varare tra il 28 e il 29 giugno, prospetta un nuovo aumento dell'età pensionabile per tutti gli italiani.
24/06/2011 - Berlusconi annuncia un vertice di maggioranza martedì per mettere a punto le correzioni "immediate". Nella riunione del Consiglio dei ministri si dovrebbe anche varare l'operazione da 40 miliardi richiesta dalla Ue entro i prossimi tre anni per il patto di stabilità.
28/06/2011 - È una guerra di nervi quella tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, ma l'epilogo è vicino. E potrebbe portare a un clamoroso abbandono del ministro dell'Economia proprio alla vigilia della presentazione della manovra. I segnali ci sono tutti, le voci nel governo si rincorrono. Chi ha sondato Tremonti riferisce che il ministro resta impermeabile a ogni richiesta di ammorbidimento della manovra. "Chi parla in questi termini - ripete Tremonti - non ha capito cosa sta succedendo sui mercati. Venerdì scorso lo spread tra Btp e Bund ha sfondato il record, pensavamo fosse finita, e oggi il differenziale ha raggiunto i 223 punti: 9 in più rispetto a venerdì". Ma le prediche di Tremonti restano inutili. Ha un bel dire il ministro che "rischiamo la Grecia", che lui non metterà mai la firma su una manovra all'acqua di rose che possa "mettere a rischio i titoli pubblici e quindi i risparmi di milioni di famiglie italiane". Berlusconi non ci sente, Bossi nemmeno.
29/06/2011 - Una legge-truffa per galleggiare fino alla fine di questa legislatura. Poi l'abisso, a spese di quelli che verranno. La manovra che il governo Berlusconi approverà domani in Consiglio dei ministri colpisce non per la sua entità (con la quale soddisfa effettivamente i target quantitativi concordati con la Ue) ma per la sua "slealtà" (con la quale scarica colpevolmente gli impegni qualitativi sui prossimi governi). Questa manovra illude gli italiani, inganna l'Europa e imbroglia i mercati. Il centrodestra, che ha inventato a suo tempo la "finanza creativa", lancia adesso la "finanza tardiva". La perfida ipocrisia del decreto è racchiusa non tanto nella sua nella sua dimensione economica, ma nella sua scansione temporale. Dei 47 miliardi di sacrifici totali che lo compongono, i pannicelli caldi saranno somministrati nel primo biennio (1,8 miliardi nel 2011 e 5,5 nel 2012). Le lacrime e il sangue, invece, saranno concentrate nel secondo biennio (20 miliardi nel 2013 e altri 20 nel 2014). La frode politica contenuta nell'operazione è chiarissima. Nei due anni che restano alla coalizione Pdl-Lega i contribuenti sentiranno le carezze. Dall'anno successivo, cioè in concomitanza con il ciclo elettorale, patiranno le stangate. Stangate a orologeria, dunque.
30/06/2011 - Alla fine, il Consiglio dei ministri ha varato una manovra fino al 2014 di 47 miliardi di euro. Ma i tagli maggiori sono spostati al prossimo biennio (20 miliardi l'anno) mentre per il 2011 la sforbiciata sarà solo di 1,5 miliardi di euro (per il 2012 di 5,5 miliardi di euro)
06/07/2011 - L'annuncio a sorpresa di Moody's, che ieri ha tagliato il rating del Portogallo a "junk", si è abbattuta sui listini europei, penalizzando in particolare quelli dei paesi periferici dell'eurozona. Piazza affari è stata tra le peggiori, perdendo il 2,44% sul Ftse Mib
(fine prima puntata - continua)
SOCIAL
Follow @Tafanus