Il Governo giapponese e i funzionari della Tepco hanno annunciato che i reattori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi hanno raggiunto lo stato di "arresto a freddo". Per Greenpeace il governo mente.
(Tokio, 16/12/2011)
"Le autorità giapponesi sono chiaramente ansiose di dare l'impressione che la crisi sia giunta al termine, ma questo non riflette chiaramente la realtà". Ad affermarlo è Junichi Sato, direttore esecutivo di Greenpeace Giappone, commentando l'annuncio di oggi da parte del Governo giapponese e dei funzionari della Tepco secondo i quali i reattori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi hanno raggiunto lo stato di "arresto a freddo".
"Invece di usare i media per alzare una cortina di fumo per nascondere il fallimento negli aiuti alle persone che vivono con le conseguenze del disastro, la priorità del governo - afferma ancora Sato - dovrebbe essere quello di garantire la sicurezza pubblica e iniziare la chiusura di tutti i reattori nucleari in Giappone. Tepco non ha raggiunto realmente l'arresto a freddo, quindi né la società, né il governo dovrebbero rivendicare che il lavoro è quasi finito".
"Materiale radioattivo - riferisce l'ambientalista - sta ancora fuoriuscendo dal sito, e non è dato conoscere lo stato esatto delle tonnellate di combustibile fuso all'interno dei reattori. Decine di migliaia di tonnellate di acqua altamente contaminata si trovano ancora nei reattori e negli edifici che contengono le turbine, con perdite in mare avvenute anche la settimana scorsa. La costante minaccia radiologica posta dal disastro nucleare di Fukushima rimane enorme".
Rapporto del governo: il disastro a Fukushima causato da caos ed errori - I dipendenti della Tepco non erano preparati a gestire le emergenze e ad affrontare i problemi scatenati dallo tsunami, come la mancanza di energia elettrica. (Tokio, 26/12/2011)
La risposta delle autorita alla crisi nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi scatenata dal terremoto e dallo tsunami dello scorso 11 marzo in Giappone è stata caotica e piena di errori. E' quanto emerge da un rapporto in cui vengono presentati i risultati dell'indagine del governo di Tokyo, che sara completata entro la meta del 2012.
Dal documento risulta che dipendenti della Tepco non erano preparati a gestire le emergenze e ad affrontare i problemi scatenati dallo tsunami, come la mancanza di energia elettrica. Nella centrale mancava un manuale da seguire in casi del genere e gli operai non erano riusciti a comunicare, non solo con le autorita, ma neanche anche tra di loro (le comunicazioni dei cellulari erano andate in tilt, come era già accaduto nel 2004 - NdR)
Gli addetti della societa avevano valutato erroneamente che il sistema di raffreddamento di emergenza funzionasse, nonostante alcuni segnali di avvertimento. Nel rapporto si ammette tuttavia che anche se il sistema avesse funzionato correttamente, i danni provocati dallo tsunami avrebbero probabilmente portato comunque a una fusione.
Una migliore risposta avrebbe potuto in ogni caso ridurre i danni al nucleo, nonchè le fuoriuscite di radiazioni ed esplosioni di idrogeno che si sono verificate in due reattori. Il rapporto di 507 pagine F basato sugli interrogatori di oltre 400 persone, tra cui dipendenti dell'impianto di Fukushima e funzionari del governo.
La serie di articoli più completa sull'argomento, per chi ha familiarità con l'inglese scientifico, è contenuta nell'ultimo numero di "Nature", al quale potete accedere cliccando sul sommarietto in calce. Tafanus
P.S.: Intanto da fonti USA si apprende che sono "atterrati" negli USA gli avamposti di una chiazza di detriti dello tsunami giapponese. Questa cjiazza è vasta quanto la California, è contiene anche cadaveri, carcasse di animali, e... scorie radioattive di vario genere. Tafanus
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