Calderoli - Voli di stato per affari di famiglia: indagato il censore del cotechino di Monti. L'ex ministro leghista andava in ospedale dal figlio della compagna. Accusato di truffa: chiesta l'autorizzazione a procedere
La fonte della notizia è insospettabile: Franco Bechis su Libbbero Un giornale che fino alla rottura della Lega con Berlusconi MAI avrebbe osato attaccare qualcuno in ambito Sega Nord. Ma ora è diverso. La Lega ha persino votato per l'arresto di Cosentino, uomo di punta di Berlusconi. Come ha potuto osare! E allora Libbbero rimette in moto la macchina del fango, questa volta contro l'ex fedele servitore di Silvio.
Quanto al Calderolo, che dire? La stupidità non conosce confini fluviali. Anche a Nord del Dio Po, può accadere che uno sia abbastanza cretino da attaccare Mario Monti sul cotechino con lenticchie di San Silvestro, pur sapendo di avere nell'armadio uno scheletro grande e rumoroso quanto un aereo di stato (per non parlare degli strani movimenti bancari da Fiorani al Ministro 'de Cotechini... Quando si dice un'intelligenza superiore... Ecco cosa scrive Libbbero:
L’ex ministro leghista Roberto Calderoli è indagato dal pm romano Emanuele Di Salvo per truffa nei confronti di funzionari della presidenza del Consiglio dei ministri per potere utilizzare un volo di Stato a cui non aveva diritto. Il fatto è avvenuto il 19 gennaio 2011, quando Calderoli ha preso l’aereo di Stato per andare e tornare in giornata a Cuneo, dove è atterrato all’aeroporto di Levaldigi. Il procedimento penale è già incardinato dal 20 luglio scorso al tribunale dei ministri, che ha svolto indagini in proprio, ricevuto una memoria difensiva di Calderoli e accolto le tesi dell’accusa che ipotizza la truffa, attribuendo al ministro un danno da 10.271,56 euro e chiedendo al Senato l’autorizzazione a procedere in giudizio.
L’ex ministro leghista ammette di essere corso a Levaldigi per un’emergenza familiare e non istituzionale: una visita in ospedale al figlio di 10 anni della compagna Gianna Gancia, presidente della provincia di Cuneo, che si trovava in prognosi riservata dopo un incidente stradale. Calderoli si è giustificato però spiegando di avere solo deviato il volo, che sarebbe stato previsto per due impegni istituzionali di quel giorno, che avrebbero preceduto e seguito la visita in ospedale [...]
Il tribunale dei ministri ha preso molto sul serio la vicenda, facendo fare indagini a due sovrintendenti di polizia e sentendone un terzo come testimone. Ed è riuscito a ricostruire tutti i fatti, smentendo anche la ricostruzione di Calderoli. La relazione della polizia nega l’esistenza dei due appuntamenti istituzionali rivendicati da Calderoli [...]
Il 18 gennaio il capo di gabinetto di Calderoli ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri l’utilizzo del volo di Stato per il giorno 19 dal mattino alla sera motivando la domanda con “comprovate e inderogabili esigenze di trasferimento connesse all’esercizio di funzioni istituzionali”. E’ la frase che condannerebbe Calderoli. Secondo il rapporto di polizia infatti appena atterrato l’ex ministro è andato a casa della Gancia. Con lei poi è andato in un’altra abitazione dove si è trattenuto per un’ora. Il poliziotto riferisce: “sul citofono non sono presenti denominazioni di pubblici uffici”. Da lì i due sono andati in ospedale dal bambino e poi Calderoli è ripartito subito per Roma. Non avendo diritto all’aereo il ministro non avrebbe compiuto né abuso di ufficio, né peculato per l’utilizzi a fini personali. Il reato di truffa è proprio nella frase usata per avere il permesso dalla presidenza del Consiglio, che secondo i giudici rappresenterebbe un “artifizio e un raggiro idoneo a indurre in errore”. Fine della storia con Calderoli indagato. E la beffa di una autorizzazione a procedere per truffa proprio all’indomani delle sue polemiche sul veglione di Capodanno di Mario Monti a palazzo Chigi. Costato probabilmente meno dei 10 mila euro del volo di Stato...
...siamo uomini o calderoli?...
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