Dopo la notizia odierna, dell'inchiesta e della perquisizione della sede italiana della S&P's, per ordine della magistratura di Trani (ipotesi di reato: turbativa dei mercati, insider trading, aggiotaggio - cose che predichiamo da mesi), vale la pena di riprendere il pedegree di queste agenzie. Dovrebbero essere arbitri imparziali, e invece scopriamo che sono giocatori, e forse sono giocatori implicati nel "calcioscommesse". Dovrebbero essere dei cavalli di razza dell'analisi dei bilanci, e invece negli anni passati - e ancora oggi - hanno fatto la qualunque.
Ecco cosa scriveva, solo tre giorni prima dell'arrivo degli sceriffi della GdF in S&P's, il sito di [RaiNews24]
Societa' di investimento, banche d'affari, gestori, grandi capitalisti come Warren Buffet, hedge fund speculativi ma anche fondi pensione conservativi. Questo il panorama dei proprietari delle due maggiori agenzie di rating: Standard and Poor's e Moody's mentre la terza, Fitch fa capo invece a un imprenditore francese.
Entrambe sono quotate in Borsa (S&P attraverso la controllante Mc Graw Hill), con un azionariato polverizzato e quindi teoricamente contendibili e indipendenti. I loro consigli di amministrazione sono composti da personalità del mondo accademico, dell'impresa e finanziario, a garanzia di autonomia. Tuttavia l'accusa di conflitto di interesse a loro mossa fa leva, più che su di una connivenza con un singolo azionista, sugli interessi del sistema finanziario anglosassone nel suo complesso.
Ma vediamo più da vicino "chi sono" le maggiori agenzie di rating.
STANDARD AND POOR'S: E' controllata dal gigante dell'informazione americano McGraw-Hill, quotato in Borsa e fondato nel 1884. Il presidente Harold III McGraw, della famiglia dei fondatori, è anche azionista con una quota dell'1,17%. Fra i principali azionisti, secondo la Bloomberg, vi sono il gestore di fondi Capital World (10,2%) e altre società finanziarie, quali Vanguard (4,6%), State Street (4,2%) e BlackRock (2,46%), oltre a Morgan Stanley Investment (2,17%) e Pioneer (1,28%). Da segnalare anche il fondo pensione degli insegnanti dell'Ontario con il 2,33%.
MOODY'S: Il primo azionista della società è la Berkshire Hathaway che fa capo a Warren Buffet, il terzo uomo più ricco del mondo, ascoltato guru della finanza, detto "l'oracolo di Omaha". Anche qui compaiono numerosi gestori finanziari e fondi: di nuovo Capital Investor (12,6%) e Vanguard (5,02%), ma anche Blackrock (2,18%), State Street (3,24%) e molti altri.
FITCH: Basata a New York, l'agenzia fa capo al gruppo francese Fimalac, insieme al colosso dell'editoria americana Hearst. Presidente e direttore generale è l'imprenditore francese Marc Ladreit de Lacharriere, già a capo di numerosi colossi d'Oltralpe, come Air France e France Telecom.
Le accuse della Magistratura di Trani: Notizie infondate a mercati aperti
La magistratura di Trani ha da tempo in corso un'inchiesta nei riguardi di Standard e Poor's e Moody's, accusate di aver manipolato il mercato con "giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti" sul sistema economico-finanziario e bancario italiano.
Nell'inchiesta vi sono sei indagati: tre analisti "con funzioni apicali" di S&P, uno di Moody's, e i responsabili legali per l'Italia delle due agenzie. I tre analisti di S&P sono accusati, oltre che di "manipolazione del mercato", anche di "abuso di informazioni privilegiate" per aver "elaborato e diffuso", nei mesi di "maggio, giugno e luglio 2011 - anche a mercati aperti - notizie non corrette (dunque false anche in parte), comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano".
"S&p e' sorpresa e sconcertata dall'indagine sulle proprie azioni di rating che sono assolutamente indipendenti" dice il legale dell'agenzia, l'avvocato Antonio Golino. Ed aggiunge: " Le accuse sono totalmente prive di ogni fondamento. La società difenderà vigorosamente le proprie azioni, nonche' la reputazione della societa' stessa e dei propri analisti" (RaiNews24)
La decisione odierna di S&P è destinata ad arroventare una polemica sulle agenzie di rating che era già caldissima. Sia Mario Draghi che Olli Rehn sono scesi finalmente pesanti, coi loro giudizi sulle agenzie di rating:
OLLHI REHN - Già il 16 ottobre aveva dichiarato: "...le agenzie di rating non sono istituti di ricerca imparziali, ma "hanno i loro interessi, e svolgono il loro ruolo "molto in linea con il capitalismo finanziario americano...". Il vicepresidente della Commissione Ue Olli Rehn invita a guardare a Wall Street se si cercano risposte all'ondata di abbassamenti di rating da parte di Standard & Poor's. il commissario Ue agli affari economici e monetari, dando voce ad accuse finora solo sussurrate, ha dichiarato ad una Tv finlandese (dando voce ad accuse finora solo sussurrate): "...qualcuno ha fatto soldi dalla "destabilizzazione" della Ue...", ha denunciato, Rehn, rilanciando la linea di Bruxelles che vuole riformare le agenzie internazionali di rating, "declassandone" i giudizi rispetto ai mercati finanziari.
MARIO DRAGHI - Una linea, quella di Rehn, dalla quale il governatore della Bce, Mario Draghi, non si discosta di molto: "...bisognerebbe "imparare a vivere senza le agenzie di rating, o quanto meno imparare a fare meno affidamento sui loro giudizi...", ha detto Draghi, secondo il quale "tutte le agenzie di rating hanno subito un grave danno di immagine e reputazione durante la crisi". La "botta" ricevuta da S&P ha rafforzato la determinazione europea a serrare i ranghi contro la speculazione finanziaria e il rischio di recessione.
Infine, vorrei aggiungere una considerazione personale: dai primi "rumours" sull'ulteriore abbassamento del rating italiano da parte di Fitch, e dal downgrading di massa di S&P's di mezza eurozona, ci si attendevano catastrofi in borsa e sul mercato dei titoli di stato. Le borse sono da giorni in rally, lo spread dei titoli italiani è in discesa (siamo a 454), e l'altro ieri l'asta dei bot italiani da 12 miliardi è andata totalmente sottoscritta, con tassi d'intertesse dimezzati rispetto all'asta precedente.
Che i mercati si accingano ad operare - finalmente - un forte downgrading della agenzie di rating? Per una rinfrescata sull'argomento, vi rinvio al nostro post del 16 gennaio, nel quale abbiamo, fra l'altro, ricordato le peggiori topiche di questi guru della mutua negli ultimi anni. Tafanus
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