Per una volta parliamo non di calcio (nessuna preoccupazione!) ma di giornalismo, e di etica della professione. Arbitri comprati o incompetenti, giocatori violenti, simulatori, tifosi esaltati, AD fuori di testa, allenatori-provocatori, e infine, loro: i giornalisti che uniscono incompetenza a faziosità. Non basta chiamarsi Maurizio Crosetti per essere ipso-facto un buon giornalista sportivo. Per essere un buon giornalista sportivo, sono necessari due requisiti:
-a) capire qualcosa dello sport di cui si parla;
-b) essere un "cronista dei fatti", e non un ultrà armato di penna anzichè di trombetta e di fumogeni.
Spiace dirlo, ma a leggere il vergognoso articolo di oggi di Maurizio Crosetti su Repubblica cartaceo (che ho scannerizzato e pubblico di seguto), vengono i brividi. Farò dopo qualche considerazione. Per ora, anticipo solo i due fatti più clamorosi, che per fortuna - al contrario di quanto non pensi Crosetti - non hanno condizionato il risultato.
Dunque, al 24° del primo tempo la terna arbitrale non vede, clamorosamente, un goal regolarissimo del Milan. Buffon ha parato a terra, ma abbondantemente oltre la linea di porta.
E passiamo al 33° del secondo tempo. Segna Matri per la Juve. Goal regolarissimo, a detta persino del Crosetti. Ma lo stesso guardalinee che non aveva visto il goal del Milan, annulla per fuori gioco inesistente il goal di Matri.
Un giornalista capace di fare il giornalista avrebbe stigmatizzato il comportamento della terna arbitrale, ma avrebbe onestamente ammesso che Milan e Juve si erano visti annullare un goal sacrosanto a testa. Non il prode Crosetti, affetto da strabismo da Curva Sud, e quindi inadatto a fare il mestiere che fa. Vediamo l'articolo prodotto da Crosetti.
Per comodità visiva, riporto in rosso le parole di indignazione di Crosetti per il goal negato al Milan, e in verde le parole di indignazione per il goal negato alla Juve, sicchè Crosetti possa valutare, già dall'impatto cromatico, la sua inadeguatezza a scrivere di calcio. Ma se vuole un aiutino, abbiamo messo in moto il conta-parole di word. L'articolo è, in totale, di 609 parole, di cui 438 dedicate al goal annullato al Milan, 16 (sedici) al goal annullato alla Juve.
I tifosi dovrebbero stare in curva, non nelle redazioni. Ecco il vergognoso articolo di Maurizio Crosetti:
Non era solo un gol, era un elefante entrato in porta senza bussare. Non era solo un gol, se poi Galliani e Conte se ne urlano di tutti i colori, compresala parola "mafia" (dopo, nessuno smentisce), e se ancora Galliani manda a quel paese in tribuna Agnelli e Braschi (dicono), e se Mexes prende a cazzotti Borriello in campo (lo aspetta la prova-tv, matematico). Non era solo un goal, era la macchina del tempo: infatti in un istante si è tornati all'epoca degli ululati contro la Juve, dei sospetti, di Moggi, degli arbitri "che stasera vanno a casa con una Giulietta Sprint".
Quando il signor Tagliavento sembra quasi indicare il centro del campo, ma il suo sodale Romagnoli resta invece immobile con la bandierina lungo il fianco, e la punta rivolta verso il basso, Sansiro comincia a gridare perché ha già capito. "Solo rubare, sapete solo rubareee!". "Ladri, ladri!". "C'è di nuovo Lucianone!" E altre cose peggiori. Corsi e ricorsi. Ora ci aspettano mesi terribili. Anche perché un gol fantasma potrebbe decidere il campionato per la differenza-reti nello scontro diretto. Immaginate gli scenari, se davvero finisse così.
Come si fa a non vedere un mastodonte del genere? Si fa. Si condiziona un sistema intero, dopo giorni e giorni passati a provocarsi? Forse sì. «Solo l'arbitro non l'ha visto», biascica Robinho. Nel tunnel si sfiora la rissa, è tutti contro tutti, litigano duro Galliani e Conte. «Sono volate parole grosse - ammette Conte - ma io non mi aspetto di trovare gente che m'insulta quando, nell'intervallo, salgo negli spogliatoi». Alla fine, Chiellini e Ambrosini devono essere separati, è Pirlo a fare da paciere, uno dei pochi equilibrati. Galliani se ne va a metà, come faceva Boniperti. Motivo ufficiale: problemi di pressione, dopo avere discusso conTagliavento.
Invece Allegri la butta sul ridere, ma prima aveva litigato con Marotta: «Forse hanno sbagliato a tracciare le linee del campo, quella di porta era più grossa... E' un episodio simpatico, dobbiamo accettarlo. Chiaro che ci ha danneggiato, sul 2-0 sarebbe stata un'altra gara. A star zitti, a volte si farebbe meglio, specie chi non è abituato. Il gol annullato a Matri? Magari, poi ne segnavamo un altro. Ma non parlo dell'arbitro senza il permesso di Marotta...».
Conte è molto più serio: "...troppo, stasera, non è stato sport, abbiamo caricato male questa partita cominciando da me. Il gol fantasma? Ma c'era anche quello di Matri, perfortuna sonostati commessi due sbagli e non uno soltanto, altrimenti sarebbe stato un disastro. Dobbiamo migliorare tutti, io per primo, e complimenti al Milan. Noi siamo stati anche fortunati. Speriamo che gli errori, alla fine, siano pari per tutte le squadre. Lo scudetto? Lasciamo stare, dopo 'sta partita".
Il fattaccio, dunque. Moviola: la prima parata di Buffon su Mexes è galattica, la seconda invece è fasulla. "Onestone, adesso dillo che era goal!" gli gridano itifosi dellatribuna. "Sono sincero, non mi ero accorto che il pallone fosse entrato, e se me ne fossi accorto non avrei proprio dato una mano all'arbitro. In campo si sbaglia tutti, guai sospettare complotti".
Dopo l'elefante invisibile, o meglio visibilissimo fuorché per arbitro e guardalinee, tutto il Milan circonda il quarto uomo Rizzoli, invano. Ormai è tardi. L'atmosfera dentro San Siro si arroventa ancora di più. Una dichiarazione di Marotta nel pre-partita («Le nostre critiche servono alla crescita della classe arbitrale»), riletta alla fine diventa una barzelletta. «Un goal fantasma come questo può anche decidere il campionato», ripete Robinho, pensando all'eventuale differenza-reti a maggio: uno spettro anche più ingombrante di quella palla che era dentro, dentrissimo. Proprio come quell'altra di Matri. PoveroTagliavento: adesso come potrà dimostrare che ha proprio, soltanto, semplicemente, incredibilmente sbagliato? - Maurizio Crosetti
Caro Crosetti,
ma chi ha deciso, e perchè, che lei fosse adatto a fare il giornalista di sport? Io, forse per un disturbo nel segnale digitale, ho visto un'altra partita. E se avessi fatto la cronaca io, avrei sottolineato, in ordine cronologico, i seguenti episodi:
14° del PT: goal del Milan. Un gran goal? No. Una tripla cagata del difensore juventino Bonucci. Reduce da un rinvio tanto morbido da costituire un assist per il Milan, un minuto dopo Bonucci si ripete, con un doppio regalo. Nuovo rinvio, che è un comodissimo passaggio al Milan. La palla finisce a Nocerino, che lascia partire un gran tiro. Buffon era sulla traiettoria, ma Bonucci, in giornata da sfiga totale, cerca di rimediare alle cappellate precedenti immolandosi alla pallonata. Riesce a deviare la palla. mandandola in rete (la propria). Buffon da una parte, palla dall'altra.
24° del PT: tiro in porta del Milan. Buffon para a terra, ma abbondantemente dentro la linea di porta. E' un goal sacrosanto, ma il collaboratore dell'arbitro dice di no.
1° del ST: un giocatore della Juve mette fuori la palla, perchè possa essere soccorso Borriello, a terra, dolorante, a 50 metri da dove si sta svolgendo il gioco. Cosa è successo? Per gli arbitri, niente. Si riprende a giocare. Per la TV, implacabile, è successa invece una cosa ignobile: lontanissimo dall'azione, Mexes insegue e raggiunge Borriello, lo affianca, e gli sferra un violento pugno al fegato. Per molto meno, Ibrahimovic si è beccato un rosso diretto, e tre giornate di squalifica. A Mexes neanche un giallo. Si riprende a giocare, ma in un mondo non crosettiano il Milan avrebbe giocato TUTTO il secondo tempo in inferiorità numerica. Ma Crosetti non si indigna. De minimis non rurat praetor.
33° ST: segna la Juve, su una verticalizzazione. Goal annullato per fuori gioco. Sempre lo stesso guardalinee del goal annullato al Milan... compensazione freudiana? Non lo sapremo mai, ma a quel punto le due squadre hanno subito un annullamento ingiusto per parte. Ma le due ingiustizie, per il prode scribacchino Crosetti, sono "diversamente uguali"...
35° ST: Mexes (quello del pugno) stende comn uno sgambetto da dietro un avversario. Sarebbe rosso diretto, anche in considerazione dell'episodio precedente... Se la casa con un giallo canarino.
38° ST: segna Matri, un goal da manuale, e questa volta nessuno può annullare. Il goal di Matri non è prescritto.
43° ST: Vidal fa lo stesso fallo fatto 8 minuti prima da Mexes. In tutta la partita, non ha preso a pugni nessuno. Rosso, espulsione diretta. La Juve in inferiorità numerica per gli ultimi sei minuti effettidi di gioco. Crosetti non stigmatizza.
Caro Crosetti, sarebbe il caso che d'ora in poi si dedicasse a sport nei quali l'arbitraggio è pressocchè irrilevante, perchè tutto viene deviso dall'elettronica, dal metro, dal cronometraggio... Si dedichi a far le cronache del salto in alto, delle corse piane, del curling, dello slalom, e delle gare ciclistiche (solo quelle a cronometro). Lasci perdere gli sport dove esiste il contatto diretto. Magari qualche cronaca di tornei minori di tennis, ma solo quando in campo sia disponibile il "falco" che giudichi le palle dubbie. E, infine, si dedichi a sport minori, spesso ingiustamente dimenticati: la lippa, campana, bandiera, e il lancio della forma di cacio.
Tafanus
P.S.: I venti lettori del Tafanus non si preoccupino. Non ho scritto - e non scriverò mai - di calcio. Non me ne intendo. Ho scritto un pezzo sull'etica nel giornalismo, in genere...Non vorrei dimenticare, nella fretta, le dichiarazioni provocatorie di tale Allegri, che la settimana scorsa, avendo compiuto la Grande Impresa di battere 3-1 il Cesena, ultimissimo in classifica, ha dichiarato: "Abbiamo inviato alla Juve un segnale fdorte e chiaro". Minchia....
Allegri, Crosetti... chi erano costoro?
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