Lorenza Lei, Paolo Garimberi, Sergio Zavoliampa

La decisione di Lorenza Lei di confermare Alberto Maccari alla direzione del Tg1, rinnovata ieri nell’audizione alla Commissione di Vigilanza Rai, continua ad avvelenare il clima a Viale Mazzini. Il Presidente della Rai, Paolo Garimberti, minaccia le dimissioni (anche se nei giorni scorsi ha fatto chiaramente capire che le minacce non sono nel suo stile, al massimo se ne va e basta), mentre il Presidente della Vigilanza Rai Sergio Zavoli ha sonoramente rimbrottato il DG della Rai: ‘Possibile che tra i 1.500 giornalisti Rai non ve ne sia uno su cui il Cda si ritrovi unanime e concorde nell’affidargli la direzione del Tg1?‘ chiede giustamente Zavoli. (da televisionando.it)
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Abbiamo volutamente iniziato il racconto di questa ennesima, sconcia storia della RAI dall'epilogo, ma adesso ricominciamo a mettere le cose in ordine cronologico, comme il faut. Della sciuretta Lorenza Lei, fino al maggio 2011, nessuno aveva mai sentito parlare. Poi, a sorpresa, il Corriere ci informa che questa Carneade, era il nuovo Direttore Generale della più grande azienda editoriale del Paese:
Lorenza Lei: direttore generala Rai Nominata con voto unanime - È la prima donna ad assumere questo incarico
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Lorenza Lei (Italyphotopress) |
MILANO - Lorenza Lei, classe 1960, bolognese, è il nuovo direttore generale della Rai. La signora è stata nominata dal Cda di viale Mazzini con voto unanime, così com'era stato al momento della indicazione dello stesso Cda all'assemblea degli azionisti. Lorenza Lei è la prima donna nella storia della Rai ad assumere questo incarico e succede a Mauro Masi, nominato da qualche giorno amministratore delegato della Consap.
04 maggio 2011
Posso avere una botta di orgogliosa vanità, e ricordare che il Tafanus, alla notizia di questa improvvida nomina all'unanimità, fino a prova contraria, è stato l'unico sito e/o giornale a dissociarsi dalla standing ovation che ha accolto la nomina della sciuretta?
Per chi se ne fosse dimenticato, vorrei fare un copia & incolla di un mio post... scritto, indovinate in che data? Avete indovinato! Un post del 4 Maggio 2011: lo stesso giorno della notizia del Corsera. Un post dal titolo - profetico - [Prima di innamorarci di Lorenza Lei]:
Prima di innamorarci di Lorenza Lei...
Lorenza Lei, classe 1960, bolognese, laureata in antropologia filosofica, sposata con un figlio, è entrata in Rai nel 1997. Si dice che sia ben vista dal Vaticano, in particolare dal Presidente della Cei Angelo Bagnasco e dal segretario di Stato Tarcisio Bertone: di certo nel 2000 ebbe l'incarico di responsabile di Rai Giubileo, oltre a definirsi "cattolica" nel suo profilo pubblicato nel sito della Fondazione Magna Charta di Gaetano Quagliariello, di cui è membro del comitato scientifico.
Dal Giubileo la sua carriera è in ascesa, prima come capo struttura Pianificazione mezzi e risorse di Rai1, poi con il direttore generale Agostino Saccà che nel 2002 la nomina capo dello staff della Direzione generale (i suoi successori Flavio Cattaneo e Alfredo Meocci la confermeranno). Successivamente, Lorenza Lei diventa responsabile delle risorse televisive e da due anni è vice direttore generale con delega alla gestione e organizzazione del prodotto [...]
(continua su www.ilsole24ore.com)
...momento... prima di innamorarci collettivamente di Lorenza Lei, solo perchè è stata eletta all'unanimità, e perchè dopo Mauro Masi chiunque potrebbe avere l'immagine di un premio Pulitzer... Ci sono cosine, nel suo curriculum, che mi lasciano alquanto perplesso. Non già il suo essere cattolica (conosco fior di cattolici perbene e capaci), quanto...
-a) Il fatto di essere ben vista da Bagnasco e Bertone;
-b) I legami con Quagliariello (uno dei peggiori voltagabbhana della scena politica italiana);
-c) Le promozioni ricevute da uno come Agostino Saccà... quello che si faceva trattare come un cameriere dal cazzaro di Arcore: il Cav. gli dava del tu, e lui rispettosamente gli dava del Lei, chiamandolo "Presidente". Mi immagino Saccà che risponde alle telefonate del nano, che gli raccomanda qualche troietta, in piedi e sull'attenti davanti alla scrivania...
-d) per finire, il fatto che sia stata riconfermata sia dal puffo Marco Cattaneo, che da culo di pietra Meocci.
Il beneficio d'inventario non si nega a nessuno, ma prima di unirmi all'applauso corale del CdA unanime, vorre aspettare, per valutare se tutta questa unanimità troverà riscontro nelle prime decisioni. Tafanus
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Ecco, non erano dubbi di poco conto, e non abbiamo aspettato nove mesi per farci cogliere da questi dubbi, ma solo nove minuti. Mi rendo conto che nella mia immediata reazione a quella nomina c'era qualcosa di lombrosiano, di pregiudiziale. Guardavo la sua foto, e mi dicevo che MAI avrei comprato un'auto usata da una conciata così...
Poi è esploso l'affaire Minzolini, la sua cacciata, la sorprendente nomina di uno che sarebbe andato in pensione meno di due mesi dopo. Il 12 Dicembre 2011 (quindi tre settimane fa), abbiamo scritto un altro post (e scuserete la seconda auto-citazione) dal titolo [Le macerie del TgUno, e la frettolosa santificazione della "donna del fare" Lorenzxa Lei] di cui riporto un passaggio in puro stile - antipaticissimo - "l'avevamo detto":
...bene: abbiamo aspettato. E la donna del fare è arrivata davanti al suo cerchio del fuoco. Ma dire che abbia superato la prova, più che una bugia sarebbe una barzelletta...
Alla prova dei fatti, questa sciuretta non ha retto. Per gestire queste cose non ha le palle. D'altrode, se esistesse un "Manuale Lombroso" basato non sui tratti somatici, ma sull'abbigliamento, non potrebbero esserci dubbi. La grande manageressa è un misto di gusto sciurettistico anni '60, e di trappaneria coatta terzo millennio. I finti abitini alla Coco Chanel di mezzo secolo fa (vecchi già quand'era la loro epoca), e le scarpe a punta aguzza (quelle che - come scolpisce mia moglie - servono solo per inciampare e per ammazzare le formiche negli angoli).
Messa di fronte alla necessità, ormai improcrastinabile - di cacciare questo servente rinviato a giudizio, la Signora, in attesa di capire come gira l'anemometro della politica e in che direzione punta, decide di non decidere. Anzichè puntare su un direttore di prestigio, dotato di credibilità, sceglie Alberto Maccari, simpatico al PdL, attuale responsabile dei TG Regionali, per un vergognoso interim (vergognoso per chi lo propone, per chi lo dovesse accettare, e per il Presidente 'de sinistra Garimberti) di sei settimane. Maccari infatti è atteso dalla pensione per il febbraio 2012.
Chi volesse leggere sulla faccenda un parere più autorevole del mio, non si faccia mancare l'articolo del magistrale Francesco Merlo: L'ipotesi Maccari e l'ammuina della Lei. E' un pezzo che, come direbbe la guida Michelin, "merita la deviazione". Tafanus
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Ora, siamo all'epilogo. Messa di fronte alla scadenza del mesetto di inutile supplenza del pensionando Maccari, la manageressa non trova di meglio che decidere di non decidere. Maccari va bene al suo padrone Berlusconi, la farsa della unanimità è crollata (Zavoli, Garimberti, Rizzo Nervo, dov'eravate, in maggio???) la sciuretta disvela di colpo tutti i propri limiti, che non erano né piccoli, né invisibili. Neanche in maggio, quando un unanime CdA si masturbava guardando il santino di Lorenza Lei.
Ora siamo all'epilogo. Il pensionato Maccari che piace a Berlusconi resta al TgUno; Casarin (che, com'è intuibile fin dal cognome, piace alla Lega, va ai regionali). Possiamo capire. Incombono le amministrative di primavera... A Roma Il TgR è stato affettuosamente rinominato "Tele-Alemanno"
Ieri si è tenuta un'allucinante audizione della santina in Commissione di Vigilanza. Per chi è di stomaco forte, ho caricato sul Tafanus il [verbale stenografico dell'audizione di Lorenza Lei]. Una cosa da voltastomaco.
Oggi il gran finale. Il CDA, con la forza dei numeri, approva 5 a 4 le nomine ordinate dal centro-destra, ed eseguite dalla donnetta. Paolo Garimberti, che aveva minacciato le dimissioni, per ora non risulta che le abbia date. Rizzo Nervo, che non le aveva minacciate, le ha date. Notizia fresca di serata
E il Paese della Vergogna e dei Balocchi continua a farsi (e a farci) del male. Tafanus
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