Per alcuni consulenti previsto che il rapporto di lavoro possa terminare se la lavoratrice rimane incinta e questo "non permetta il regolare adempimento" del lavoro. La denuncia in una lettera aperta al dg di Viale Mazzini Lei
ROMA - E' la "clausola gravidanza". Una voce contenuta al punto 10 del contratto di consulenza che la Rai offre ai collaboratori esterni a partita Iva con cui l'azienda si riserva di terminare il contratto se una lavoratrice dovesse rimanere incinta e la sua condizione, assimilata a "malattia, infortunio, causa di forza maggiore o altre cause di impedimento", dovesse incidere, compromettendola, sulla sua produttività. E' polemica sulla lettera aperta di un gruppo di giornalisti precari romani, riunitisi nel coordinamento "Errori di Stampa", al direttore generale della Rai Lorenza Lei perché la clausola venga immediatamente cancellata.
Le reazioni. Parte all'attacco il senatore Pd Vincenzo Vita, componente della la commissione di Vigilanza sulla Rai: "non può essere. Smentisca la direttrice generale della Rai l'esistenza di una clausola illegale che sarebbe apposta nei contratti con le donne... nell'anno di grazia 2012 non possiamo neppure immaginare che la denuncia fatta da "errori di stampa" non trovi immediata replica da parte del vertice del servizio pubblico. Ne chiederemo conto anche negli organi di vigilanza competenti".
Sul caso interviene anche Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà: "In questo Paese si parla, spesso a vanvera o in modo strumentalmente ideologico, di difesa della famiglia e della dignità della donna". Se i vertici Rai vogliono difendere i precari e la famiglia devono cancellare "quelle anacronistiche ed offensive norme capestro per le giovani collaboratrici del servizio pubblico radiotelevisivo". "Dalla Rai - incalza Giuseppe Giulietti di Aarticolo 21 - ci attendiamo una risposta argomentata e tempestiva alla denuncia della associazione "Errori di stampa"
Il testo. Nella lettera al direttore generale Lorenza Lei il coordinamento "Errori di Stampa" ricorda che in Rai lavorano 1.600 precari. Subito dopo chiede di mettere fine ai contratti "ultraleggeri", e non corrispondenti alle reali mansioni dei lavoratori, sottolineando come più della metà dei "precaRAI" siano giornalisti. Ma soprattutto, l'appello rivolto a Lorenza Lei è quello di eliminare la clausola che riguarda le lavoratrici donne.
Ecco il testo del punto 10 del contratto di consulenza: "Nel caso di sua malattia, infortunio, gravidanza, causa di forza maggiore od altre cause di impedimento insorte durante l'esecuzione del contratto, Ella dovrà darcene tempestiva comunicazione. Resta inteso che, qualora per tali fatti Ella non adempia alle prestazioni convenute, fermo restando il diritto della Rai di utilizzare le prestazioni già acquisite, le saranno dedotti i compensi relativi alle prestazioni non effettuate. Comunque, ove i fatti richiamati impedissero a nostro parere, il regolare e continuativo adempimento delle obbligazioni convenute nella presente, quest'ultima potrà essere da noi risoluta di diritto, senza alcun compenso o indennizzo a suo favore".
Una clausola retrograda e illegale, denuncia il coordinamento, non solo umiliante per il fatto che un figlio possa implicare la rinuncia al lavoro, ma "una palese violazione dell'articolo 3 della Costituzione".
A Valeria Calicchio, giornalista precaria, portavoce di Errori di Stampa, non risultano casi in cui la clausola sia stata effettivamente applicata per una gravidanza, ma ha ricevuto diverse segnalazioni di giornaliste che si sono viste proporre quel contratto e lo hanno dovuto firmare. E sull'interpretazione di quel punto, per il coordinamento, non ci sono dubbi: "Se una donna rimane incinta la Rai potrà valutare l'incidenza della gravidanza sulla produttività della lavoratrice e se questa ne risultasse compromessa, si riserva sostanzialmente di risolvere il contratto". (Repubblica.it 20/02/2011)
Ora questa donnetta, che è già riuscita a fare più danni di Mauro Masi (il che è quanto dire) ma in minor tempo, dev'essere cacciata dalla RAI a calci nel sedere, nel più breve tempo possibile. Perchè se una donna incinta può essere impedita dallo svolgere a pieno il suo lavoro per un certo numero di mesi, per un impedimento transitorio, questo cervello da gallina non ha scadenze da impedimento temporaneo come la maternità. E' impedita e sarà SEMPRE impedita, per la sua totale mancanza di senso etico, di senso del diritto, e di quello spirito cattolico che a parole professa ogni quarto d'ora.
Non ci sono fraintendimenti possibili. E' un'idiota, priva di senso della legalità, e quindi prima sarà mandata fuori dalle balle, meglio sarà per tutti (inclusa Lei, cara signora, che ha già dimostrato ampiamente di aver superato tutti i tests di inadeguatezza, professionale ed etica).
Poi con calma i consiglieri RAI nominati dall'opposizione ci spiegheranno (a cominciare da Garimberti) per quale misteriosa alchimia sia stato possibile eleggere questa sciuretta DG della RAI all'unanimità. Quindi anche col loro voto. Tafanus
Post Scriptum: abbiamo lanciato una petizione per la cacciata dalla Rai di questa sedicente cattolica, prima che finisca di rovinare l'azienda. Firmate la petizione che trovate sul banner della colonna di sinistra del blog, in alto. Se avete un blog, e volete condividere il banner, quello che segue è il codice html da ricopiare:
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