Prima che la surreale discussione sull'art. 18 si surriscaldasse - per i concetti e i toni della Signora Fornero, e del suo ministro Mario Monti, lo spread btp-bund era sceso fino a 275 punti. Oggi, dopo circa tre settimane di cieca rabbia contro quei 50 reintegrati all'anno (vero problema economico dell'Italia), possiamo misurare quanto i mercati abbiamo punito SuperMario.
Già, perchè si da il caso che se l'andamento dello spread veniva sventolato come uno scudetto quando scendeva (anche da noi), non può non essere guardato con timore e sospetto quando marca una nuova retrocessione dell'Italia. E cosa è cambiato, in questi giorni? Solo la cieca rabbia dell'accoppiata Monti/Fornero contro chi chiede salvaguardia per i 357.000 "esodati" - che non è il caso di lasciar moriire di fame per l'insipienza con la quale questo governo ha trattato la materia - e contro coloro che pretenderebbero che le decisioni della magistratura sulla definizione di un licenziamento come "discriminatorio" piuttosto che come "economico", venissero rispettate. Sempre, quando sono favorevoli al padrone, e quando sono favorevoli al lavoratore.
Inoltre, una vertenza che fra persone perbene si risolverebbe in un'ora di riunione, con questo governo quei maledetti 50 reintegri all'anno sono diventati la linea del Piave. E il Parlamento, esattamente come da scuola berlusconiana, è diventato non il depositario del potere legislativo (uno dei poteri su cui si reggono le democrazie), ma un impaccio, che impedisce a King Mario e a questa Fornero, ridicola epigona di Margareth Tatcher, di fare a pezzi alla svelta questi rompiscatole di lavoratori. Per cui i mitici mercati hanno capito che se questo governo continua con questa stupida arroganza, non vivrà a lungo.
E oggi il nuovo totem - lo spread - è risalito dal minimo degli ultimi mesi di 275 punti, al massimo odierno di 350 punti. Settantacinque punti in più, che a regime significano un costo per interssi risalito di 15 miliardi di euro all'anno. E questa cifra equivale a spanne al costo di un sussidio di sussistenza di 1.000 euro al mese non a 357.000 esodati, ma al triplo: a un milione e 250mila esadoti. Dei 50 reintegri all'anno invece mi rifiuto di parlare, perchè continuo a considerarla una abissale minchiata, che creerà sia alle finanze pubbliche - e sia, in prospettiva, alle aziende - un danno economico ben più grave del costo dei 50 reintegri.Tafanus.
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