Don Luigi Giussani, il fondatore di CL, se è mai esistito, credo che si stia rodendo i gomiti sottoterra e invoca il Padre Eterno di permettergli di scendere sulla terra per scacciare dall’onore del mondo i miscredenti che lui ha formato, forgiato e a cui ha lasciato la sua eredità che poi tanto spirituale non era. Anzi, alla luce dei fatti, di Formigoni & Company, siamo certi che la loro spiritualità, o meglio il loro spiritualismo di maniera e saccente è solo il paravento di un circuito di affari che non guarda in faccia alcuno. Come i mafiosi si proclamano tutti religiosi e si fanno fotografare con la Bibbia in mano, i ciellini alla Formigoni e alla Lupi e alla Buttiglioni si affannano a fare gargarismi con articoli religiosi per poi non esitare ad immergersi nella corruzione, nel malaffare, nell’interesse privato in atti pubblici e nel pretendere di agire moralmente.
Formigoni, il Celeste, che ha fatto voto di verginità (oh santo Dio, che cosa si deve sentire!) si fa fotografare nudo con donne discinte, in topless forse per mettere alla prova la virtù e rafforzare le sue coronarie religiose. Formigoni, il Celeste che preferisce i terrestri affari conditi con mazzette e regali, si vanta di essere cattolico e di essere in buona compagnia. Beato lui!
La settimana scorsa, circa 30 mila ciellini si sono trovati a Rimini per gli esercizi spirituali predicati dal loro capo e successore designato da con Giussani, un tale padre Carrón, prete spagnolo e iman capo della congrega. Ebbene sembra che questo consesso di religiosi a senso unico abbia assolto il Formigoni dicendo che lui se la vedrà con il buon Dio. A parte che nessuna sa quando e come Dio sia «buon» perché se lo prendono per i fondelli non lo tollera affatto, mi pare che costoro abbiamo della religione un sentire a fisarmonica: l’allargano e la chiudono a loro piacimento. Educati, (grossa parola, per loro!), anzi evirati per non pensare, non valutare, non prendere mai posizione, vivono unicamente sul principio di autorità: il capo non sbaglia mai e se qualche volta commette qualche piccolo errore, lo fa solo e sempre a fin di bene. Formigoni, il Celeste è assolto collettivamente.
Penso che le masse supine e senza cervello, i ciellieni della salmeria, quelli che tengono in piedi il sistema con il loro tempo, il loro denaro, il loro impegno, la loro acriticità, vivano e prosperino solo sul «principio di autorità»: il Capo e il Capo e quello che dicono i superiori è volontà di Dio. Poveretti! Credono sul serio che sia volontà di Dio in carta bollata. Non sono abituati a ragionare e a confrontarsi sui principi semplici dell’etica come «non rubare,non dire il falso, non prendere tangenti, non coprire illeciti, non dire bugie, non dire false testimonianze, non sostenere i comportamenti immorali di Berlusconi» e via di seguito fino alla fine del mondo.
I ciellini non possono pensare, sono svuotati di ogni pensiero che non sia in sintonia con i capi: essi non pensano, ubbidiscono ciecamente «per fare la volontà di Dio». Non si rendono conto che non sono nella Chiesa, ma in una famiglia mafiosa che li ha privati della loro dignità di figli di Dio e li usa come prostituti e prostitute per i fini indicibili a servizio del dio denaro: affari, affari e sempre affari. Lo beccano in combutta con le cosche mafiose e non fanno una piega; proteggono mafiosi e camorristi alla camera che salvano dalla galera e non fanno una piega, dilapidano i soldi pubblici in nome dei sani principi della fede cattolica e non fanno una piega, nulla hanno da dire su don Verzè il prete corrotto amico monovulare del corrotto per eccellenza, Berlusque, e padre spirituale, anzi materiale di Formigoni che lo foraggiava come presidente della Regione Lombardia che è diventata il centro italiano del malaffare e loro zitti, mosca: nessuno si muova altrimenti il puzzo diventa uno tsunami.
Il papa, che da cardinale fece i funerali a Giussani, indicandolo già come santo, il cardinale Bagnasco, presidente della CEI, sanno chi sono costoro? Perché permettono loro di fregiarsi ancora del nome di «cattolici» e per giunta impegnati in politica? Non sarebbe meglio dire ch e sono degeneri impegnati e immersi nel malaffare e nell’immoralità più cogente? Dove dobbiamo ancora arrivare? E’ questo il nuovo che vabanza e i difensori dei principi cattolici?. Dio ce ne scampi e liberi!
Dai frutti si giudica l’albero! Se i frutti sono quelli che vediamo, l’albero è già marcio alla radice e non c’è che un solo mezzo: porre mano all’accetta e dare un colpo secco alle radici, prima che infetti gli alberi vicini e contamini il terreno rendendolo un deserto. Come sta avvenendo.
Paolo Farinella, prete
Caro Paolo,
anche se - caso molto improbabile - il Celeste dovesse risultare pulito come un giglio, meriterebbe comunque di essere condannato a passare il resto della vita nell'ateliér dello "stilista" che gli proponde quelle vomitevoli camicie, che peraltro lui porta con grande orgoglio. Condannatop ad ammirare per otto ore al giorno le creazioni di questi stilisti, finchè morte non sopraggiunga. Per cagozzo. Tafanus
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