Lo facciamo, come ogni anno, pubbloicando il contributo di qualche nostro lettore. Per molti anni è stata Pasionaria, quest'anno è il nostro giovane Enrico Gori, che mi invia questo bel contributo, accompagnato da questa lettera introduttiva:
Caro Antonio,
Quest'anno, il secondo anno, voglio contribuire con un argomento che si dimentica un po' troppo spesso: le origini del fascismo. Perché, come dice Olmo Dalcò nel mai troppo lodato 'Novecento' di Bertolucci, "i fascisti non sono mica come i funghi". E neanche i partigiani. La Resistenza non è stata un'improvvisata di pochi coraggiosi, perché i suoi dirigenti hanno vissuto l'affermazione di questo "regime a fin di bene", dice qualcuno. E invece si impose con il terrore contro socialisti, comunisti e popolari per distruggerne le conquiste sociali del dopoguerra, invocati e sovvenzionati da agrari e industriali. E per dimostrare che non lo dice solo Togliatti da Mosca nelle "Lezioni sul fascismo" del 1930 (e aveva ragione), ti invio il primo capitolo (o il primo e mezzo) della mia tesi, che parte da lì. La zona non è delle più conosciute, l'aretino, forse non sarà familiare a nessuno dei lettori, ma la sua storia è significativa.
Ciao, Enrico
Le origini del fascismo ad Arezzo - di Enrico Gori
La liberazione di Arezzo dal fascismo
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