Periodicamente, quando il piatto piange, non ci sono più le piazze di una volta, e i "regazzi" non vogliono o non possono più pagare 30 euri per ascoltare comizi a pagamento di un ex comico imbolsito dagli anni e dal troppo urlare, ecco che Giuseppe Rag. Grillo tira vuori alternativamente l'abolizione della pensione ai parlamentari dopo due anni e mezzo di legislaturta (amenità che ancora campeggia sul "Programma" del comico, pur essendo cambiata da un pezzo la normativa), e la minchiata fine-di-mondo: "Facciamo come l'Islanda, non rimborsiamo più i titoli del debito pubblico"!
A questo punto dalle platee degli adoratori paganti si levano standing ovations, sguardi adoranti di ragazzini con la licenza di terza media inferiore superata faticosamente, e pacati ma convinti cenni di assenso di attempati annuitori da bar dello sport.
Ora, a costo di deludere questa vasta platea di imbecilli da riporto, vorremo ricordare alcuni fondamentali demo-economici al Pifferaio Magico, e ai topini ciechi.
- L'Islanda è un nazione di 320.000 abitanti. Esattamente la popolazione di Bari (non di tutta la provincia di Bari, solo di Bari città). La provincia di Bari conta infatti 1.259.000 abitanti, cioè 3,9 volte la popolazione dell'Islanda. L'Italia conta, a occhio e croce, 187,5 volte la popolazione dell'Islanda.
- Il PIL dell'Islanda è di circa 11,2 miliardi di euro. Quello italiano è di 1.550 miliardi di euro. Cioè 138 volte quello dell'Islanda. L'Islanda ha un debito pubblico pari al 100% del PIL, mentre l'Italia è arrivata alla bella quota del 123,5% del PIL; viaggiamo cioè verso un debito consolidato di 1.950 miliardi di euro, pari a 174 volte il debito pubblico dell'Islanda.
Ragioniere, per ridurre le cose alla sua portata (e alla portata degli imbecilli da riporto), le consegno degli altri dati:
- l'Islanda ha un PIL pari al 60% scarso del solo fatturato di Finmeccanica;
- l'Islanda ha un debito pubblico pari a 35.000 euro per abitante, contro i 32.500 euro per abitante. Con una piccola, ma significativa differenza: che il reddito p.c. degli islandesi è circa il il doppio di quello italiano. Quindi il debito p.c. degli islandesi è pari al 53% dei quello degli italiani
Ragioniere, si dia una calmata, e cerchi di ragionare. Si concentri. Ci sono delle cose che persino diplomati alla CEPU o alla Scuola Radio Elettra TV per Corrispondenza possono capire, impegnandosi. Provi, non è difficile. Altrimenti che ragioniere è?
P.S.: Ragioniere, se ha tempo, ci spieghi cosa succederebbe - qualora prendessimo questa brillante decisione - alla prossima asta dei titoli di stato. E giacchè c'è, provi a immaginare quale sarebbe da domani la quotazione dei titoli di Stato in mano alle famiglie italiane... Le stesse famiglie in favore delle quali lei combatte una strenua battaglia. Sparando non cannonate, ma cazzate...
L'ultimo post-minchiata sull'argomento del comico è fresco fresco, risale solo al 15 aprile (Link)
Facciamo come l'Islanda
"Il piccolo Stato isolano, nel mezzo dell'Oceano Atlantico, era finito nel mirino del Fondo Monetario Internazione (FMI) che imponeva l'immediato rimborso del debito contratto con Gran Bretagna e Olanda per salvare la Icesave, società controllanta da Landsbanki, banca affossata dalla crisi. I banchieri islandesi avevano infatti concordato un prestito pari alla metà del PIL islandese (5,6 miliardi di euro) a fronte del danno subito dai correntisti dei due paesi. L'Islanda ha deciso di nazionalizzare gli istituti di credito colpiti dalla crisi ma così facendo il debito con GB e Olanda è finito sulle spalle della popolazione, costretta a pagare nel 2009 una prima trance consistente in 3,5 miliardi di dollari.
Ma la forza e la dignità degli islandesi non ha permesso che questo accadesse: dopo la legge del 2009 che prevedeva questo pagamento, è stato subito convocato un referendum che nel Marzo 2010 ha bocciato sonoramente la legge, vietando qualsiasi rimborso. A dicembre dello stesso anno il ministro dell'economia Sigfusson decise di ignorare il referendum e riproporre il provvedimento (i referendum non vengono dimenticati solo in Italia a quanto pare): il rimborso del debito viene infatti ordinato dall'Europa come requisito fondamentale per entrare nell'Unione. Ma niente da fare: i cittadini, infuriati, non solo hanno costretto la politica a far scattare l'arresto per i banchieri responsabili del crac, ma lo scorso fine settimana hanno nuovamente bocciato la legge con un altro referendum plebiscitario. Nessun rimborso, nessun pagamento".
...ora lo sappiamo... non pagare i debiti liberamente contratti non è disonestà o incapacità, ma "forza e dignità"... Sarà per questo che il Rag. Cazzaro per sette anni non ha pagato i suoi debiti col fisco, lasciando che a farsi carico fossero altri, pagando per se e per il Grillo Evasore Condonato? Tafanus.
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