Per la selezione delle macro-aree, ci siamo avvalsi della suddivisione aggiornata della Nielsen AC, che sposta la Sardegna dall'area "Sud+Isole" (che di fatto sparisce, sostituita dall'area "SUD"), nell'area "Centro". Le aree, nella loro ultima definizione, includono le regioni indicate in calce, anche se in alcune di queste regioni non si è votato:
- Area 1: Piemonte, Val d'Aosta, Liguria, Lombardia;
- Area 2: Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna;
- Area 3: Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna;
- Area 4: Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia.
P.S.: i dati si riferiscono ai capoluoghi e ai centri superiori a 15.000 abitanti. Nei comuni inferiori a 15.000 abitanti le liste del M5S sono di fatto praticamente assenti. Il M5S va al ballottaggio - senza chance di vittoria - a Parma e in altri tre grandi comuni. Il successo epocale del M5S alla fine consisterà nella elezione del sindaco di Sarego (VI)), 6.500 abitanti.
Sarà che ormai il mantra Grillo+Casaleggio proclama il M5S "terzo partito". A noi non risulta. Prima di Grillo, a livello nazionale, troviamo PD, PdL, UDC, SEL, IdV. Quindi per la nostra aritmetica elementare Grillo è il sesto partito considerando i centri grandi nei quali si è votato. La sua quota (prossima allo zero nei piccoli comuni, che tuttavia, sommati, rappresentano oltre due milioni di votanti), considerando che alle politiche votano anche i piccoli comuni (e votano le liste che conosciamo, e non le strane liste civiche di impossibile declinazione), i voti del grillo passerebbero dal 5,2% (211.000 voti su un totale di 4.054.000 votanti) al 3,5% scarso (220.000 voti su 6.100.000 votanti). Con la legge elettorale attuale prenderebbe zero senatori e FORSE un paio di deputati. Forse. E sarebbe più irrilevante del Partito dei Pensionati.
Da notare che sia il PD che il PdL appaiono con percentuali inferiori - e di molto - a quelle della media dei sondaggi. La ragione è da ricercare tutta nel fatto che in moltissimi grandi comuni una parte del voto ai due maggiori partiti è nascosto sotto liste civiche di sostegno dai nomi più indecifrabili. Resta il fatto che queste elezioni certificano, pur nella loro imprecisione, una ulteriore crescita - nei rapporti di forze - del PD rispetto al PdL. Secondo gli ultimi sondaggi pre-elettorali, il PD sarebbe stato di circa il 28% più alto del PdL. I "voti di pietra" di questo test elettorale dicono che il PD è invece più alto del 37% rispetto al PdL. Tanto per chiarire quale sia la catastrofe del PD.
Infine, interessante notare come del Lombardo-Veneto, tanto più forte quanto più è accentuato il crollo della Lega. Tanto per capire da dove arrivino gli elettori grillini: una quota di giovani strumentalizzati e plagiati dal cazzaro, e una quota di livorosi eredi del razzismo e del classismo leghista (come si può evincere anche dalla qualità dei commenti grillini che ricevo sia qui che su Facebook... Chissà che un giorno non decida di pubblicarne una bella raccolta antologica...). Poi, forse c'è persino una quota di gente in buona fede, incantata da nulla che dice il cazzaro, ma detto con molta verve e senso del palcoscenico, e del trombonismo.
Domani daremo il dettaglio per singole regioni, dal quale si vedrà quali e quanti "buchi nell'ozono" ci siano nel "trionfo" grillino. Da lunedì, a ballottaggi conclusi, daremo le trionfali cifre dei sindaci e dei consiglieri portati a casa dal grillismo. E a quel punto produrremo anche una media-analysis sull'andamento dell'interesse dei maggiori quotidiani sul grillismo. In genere, nel giro di un mese si ottengono dati molto, ma molto interessanti sulla "caduta degli Dei". Tafanus
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