La Fisica in quest’ultimo anno ha vissuto momenti di autentica suspence. Molti di voi si ricorderanno dei famosi neutrini e dell’ancora più famoso “tunnel Gelmini”. Delle incertezze che scaturirono nei riguardi delle teorie einsteiniane a causa di un esperimento che aveva visto particelle subatomiche viaggiare più veloci della luce. Esperimento la cui validità fu poi messa in dubbio, a causa di una connessione difettosa. Alcuni esponenti del mondo della scienza si erano già messi in moto per adeguarsi al fatto che la Teoria della Relatività andasse riveduta, mentre altri, incartapecoriti sul “modello standard” la difendevano con unghie e con denti. Felici e sollevati dalla notizia che la faccenda dei neutrini fosse probabilmente una bufala.
Come astrofisico, non sono mai riuscito a farmi incantare da quell’universo tolkieniano, dove mostri vestiti da buchi neri e stelle e galassie che fuggono tra loro a velocitò spesso vicine a quelle della luce, assumono un assetto di concretezza reale, costruito attorno al filo conduttore di una spiegazione puramente teorica e ad una formula matematica inventata a tavolino.Durante i diversi anni in cui mi sono imbattuto in queste inspiegabili acrobazie metafisiche, ho scritto e pubblicato diversi articoli, un testo di cosmologia ed un romanzo che tratta i medesimi argomenti in forma di novella. Il mio limite è sempre stato quello di rivolgermi, più che agli addetti ai lavori, a un pubblico attento e interessato ai problemi della scienza, ma spesso inadeguato a fornire un giudizio di merito. Un limite che per quello che mi riguarda è nato dalla quella mia innata tendenza a rendere semplici e comprensibili le cose in apparenza più complesse.
Dallo scorso dicembre ho deciso di cambiare passo: mi sono dedicato anima, cuore e calcolatrice, alla redazione di un articolo tecnicamente scientifico, dove in sintesi si dimostra, calcoli alla mano, che la Fisica Teorica è sostanzialmente stata costruita su un malinteso sulla natura e la dinamica delle onde elettromagnetiche. Su questa premessa si viene a dimostrare che questo tipo di onde non ha nulla da dividere con l’effetto Doppler, dalla cui angolazione invece si è venuto a stabilire in base ad una scoperta astrofisica del 1929 ad opera di Hubble, che l’universo sia in continua espansione e che di conseguenza l’universo avrebbe avuto origine da una colossale esplosione.
L’articolo in questione del titolo “The alternative Universe” che presumibilmente riportera’ la Fisica nei canoni della logica e del senso comune, e’ stato nel frattempo “revieuwed” ed approvato per la pubblicazione a cura della rivista scientifica APR (Applied Physic Reserch) con sede a Toronto ed uscirà il 12 agosto prossimo. Dedico questa teoria, con affetto, a tutti gli amici Tafani..
Charly Brown.
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