...sono stato tentato di inviare ringraziamenti individuali... poi ho guardato il blog, ho guardato facebook, ho guardato la posta, e ho scoperto di essere stato travolto da centinaia di messaggi. Ho capito che non ce l'avrei mai fatta...
Allora ho pensato ad un regalo collettivo. Un pensierino. Regalare a tutti voi, che mi avete travolto sotto una inaspettata, commovente coperta di Linus, quella che per me è una bellissima perla nera. Un pezzo musicale, la cui bellezza non finisce mai di emozionarmi. Lo so, a molti non dirà nulla, ma quando si deve fare un regalo collettivo, il rischio è sempre in aggiuato. Spero che questa "perla" possa suscitare in voi almeno un decimo delle emozioni che suscita in me. Ve la offro con gratitudine, e con affetto. Tafanus
John Coltrane - Di lui il musicologo Jean-Louis Comolli avrebbe scritto: “...«...senza dubbio il jazz non è stato mai portato a un tal punto di esaltazione, l'improvvisazione così vicino al delirio e la bellezza tanto vicino alla mostrousità, che è la perfezione superumana. Musica non celeste ma infernale, in cui l'amore di Dio è la morte dell'uomo...»
E Red Garland, (il pianista che lo accompagna nel brano proposto), avrebbe scritto: «...stare accanto a Coltrane è stato più che un'esperienza impagabile. Lui iniziava a soffiare e ognuno di noi veniva immediatamente catturato nella sua rete. Non potevi più uscirne fuori. Ma, per il vero, nessuno di noi ha mai tentato di uscirne. Era ammaliato, stregato, plasmato, annientato dalla sua musica, dalle note che quel sassofono sfornava a getto continuo, senza tregua, senza remissione. Note incandescenti che avrebbero potuto anche ustionarti. E tutte con un preciso significato. "Trane" non ha mai fatto nulla in cui non credesse fortemente e che non sentisse intensamente. Era un sincero, un passionale. Si è distrutto suonando troppo. La creatività, che aveva dentro e non gli dava tregua, lo ha fatto morire. Dopo Charlie Parker è arrivato Trane. Poi, quando anche lui è scomparso, è rimasto il deserto. Arriverà un altro messia? All’orizzonte non appare nessuno...»
Il brano proposto è un famosissimo standard col quale tutti i grandi jazzisti prima o poi si sono cimentati: "Violets for your furs". E' una bellissima composizione, ma Trane la rende divina... Buon ascolto
John Coltrane - Violets for your furs
«L'unica rabbia che posso provare è verso di me, quando non riesco a suonare quello che voglio» (John Coltrane)
"Trane" si è spento nel 1967, per un tumore al fegato che ha rifiutato di farsi curare. Prima della sua morte, ho avuto il privilegio di ascoltarlo dal vivo. Sono eternamente grato a tutte le persone che sono riuscite a regalarmi emozioni. Tafanus
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