Da Psiconano a Rigor Montis. Da Morfeo Napolitano a Pdmenoelle. Antologia degli slogan del comico che ha fondato il M5S
(di Alessandro Gilioli - l'Espresso)
Ii principio è semplice e viene dalla linguistica cognitiva: per cambiare la realtà bisogna cambiare le parole. I vocaboli non sono mai neutri, le immagini create con il linguaggio hanno un impatto emotivo e - appunto - cognitivo. E quello che ha inventato Beppe Grillo in oltre sette anni di blog è stato un linguaggio dirompente: a tratti violento, spesso sardonico, ricco di neologismi e metafore. Un approccio retorico che non ammette il confronto ("Io sono un monologhista", dice di sé il fondatore del Movimento 5 Stelle), ma che funziona bene nel rapido tam tam virale della Rete. Ed è in Internet che acquista forza corsara, sia per contrasto con il linguaggio consueto della politica, sia per l'assenza dello stesso Grillo dagli schermi tivù e dai giornali: una condizione all'inizio subita, ma poi utilizzata per conferire un ulteriore fascino clandestino ai messaggi on line. Molti sono i termini che costituiscono questo linguaggio: quelli che seguono sono solo 17 esempi.
Avanti, cioè né di destra né di sinistra."Il M5S non è né a destra, né a sinistra. Semplicemente è sopra e avanti": uno dei princìpi ripetuti più volte per smarcarsi dagli schieramenti e impedire di essere catalogati nei "frame" dell'attuale politica.
Azzurro Caltagirone, cioè Pier Ferdinando Casini, ridotto a principe consorte della nota famiglia palazzinara romana:"Esordisce come portaborse in giovanissima età e inizia presto a studiare da Maleminore", lo liquida Grillo.
Cancronesi, cioè il medico Umberto Veronesi: "Testimonial della morte nucleare, uomo sandwich che si occupa di finanza, di imprese e, saltuariamente, di salute. Per lui inceneritori e istituto dei tumori sono un ciclo virtuoso di creazione della malattia. Un business. La provoca e la cura".
Comunicato politico, cioè il titolo che nel suo blog Grillo usa per i post che definiscono le strategie del movimento. Il primo, 10 febbraio 2008, segna l'ingresso del comico in politica. E il suo incipit, "la democrazia può partire solo dal basso" sta a Grillo come "l'Italia è il Paese che amo" stava a Berlusconi.
Gargamella, cioè Bersani. Il segretario del Pd "ha l'aspetto di un Gargamella della Bassa, di un filosofo dell'acqua calda che incrocia continuamente le dita sperando di non essere travolto". Altrove Bersani è anche "il vecchietto sulla panchina" (in realtà ha tre anni meno di Grillo), fino al "non morto" con cui il comico l'ha etichettato martedì scorso.
MeetUp, cioè l'inizio di tutto. Lanciati con un post di Grillo il 16 luglio del 2005 "per dare a tutti coloro che seguono il mio blog l'opportunità di incontrarsi, discutere, prendere iniziative, vedersi di persona", ma anche "divertirsi, stare insieme e condividere idee e proposte per un mondo migliore. E discutere e sviluppare, se si crede, i miei post" (1)
Morfeo, cioè Napolitano: "L'uomo dormiente che darà la possibilità all'imputato degli imputati mister B 1816 di salvare la pelle". è l'immagine di un presidente immerso nel sonno mentre nel Paese succede di tutto.
Movimento 5 Stelle, cioè la rivoluzione per via elettorale. Prima regola, il M5S non è un partito: "È un movimento di popolo odiato dalla Confindustria e dai sindacati, dalla destra e dalla sinistra, attaccato persino dalla Presidenza della Repubblica e dai maggiori quotidiani nazionali. è il cambiamento che non si può arrestare, è il segno dei tempi. è l'avvento di una democrazia popolare che pretende di decidere, di controllare il destino del suo Paese, del suo Comune, della sua vita".
Pdl-Pdmenoelle, cioè la formula con cui i due partiti vengono fusi in un unico avversario da combattere. "Hanno fatto approvare insieme con il voto o con l'astensione ogni porcata. Noi siamo gli "altri"". L'espressione Pdl-Pdmenoelle è usata infinite volte nel blog di Grillo [...]
Psiconano, cioè Berlusconi: "Un uomo in fuga, una vita in fuga dai processi, uno che ha sempre pronto un piano B per sfuggire alla Giustizia, e poi un altro piano B e un altro ancora. Milioni di piani B, fino alla consunzione del Paese. Finito Berlusconi, dovremo pulire dalla sua merda le stalle d'Italia. Ci vorranno anni" (2)
Non Statuto, cioè il leggerissimo regolamento del M5S. Stabilisce che "il MoVimento 5 Stelle è una Non Associazione, è un veicolo di confronto e di consultazione che trae origine e trova il suo epicentro nel blog www.beppegrillo.it", indirizzo web che è anche "la sede del MoVimento 5 Stelle". Si dice inoltre che "il nome del MoVimento 5 Stelle viene abbinato a un contrassegno registrato a nome di Beppe Grillo, unico titolare dei diritti d'uso dello stesso" [...]
Rigor Montis, cioè l'attuale presidente del Consiglio, altrimenti detto "la Governante di Varese". Rigor Montis è "il tecnico nominato dalla Bce per garantire il valore dei nostri titoli pubblici comprati dalle banche francesi e tedesche".
Stalingrado, cioè Parma: la città conquistata in quella che Grillo chiama appunto "la guerra". "E adesso marciamo verso Berlino" (post del 22 maggio scorso) completa la metafora bellica [...] (3)
Topo Gigio, cioè Valter Veltroni: "Topo Gigio vuol fare la nuova legge elettorale con lo psiconano, Topo Gigio non vuole una legge contro il conflitto di interessi, Topo Gigio vuole premier dell'inciucio Gianni Letta, Topo Gigio copia gli slogan e il programma di governo dello psiconano". Riassumendo, "Topo Gigio è un aggettivo senza sostantivo".
Uno vale uno, cioè il mantra della democrazia diretta per il M5S: non solo tra i cittadini, ma anche all'interno del movimento. Dove secondo Grillo non si devono creare gerarchie, cariche, personalismi etc. L'unico che si sottrae alla regola è lo stesso Grillo, in quanto titolare del simbolo M5S [...] (4)
Caro Alessandro, ho leggermente ridotto qualche paragrafo, lasciando inalterata la sostanza. Ma vorrei aggiungere qualche annotazione:
(1) Vorrei sbagliarmi, ma la piattaforma per i meetup (in inglese... l'ideale per i ragazzotti della bassa), gratuita negli USA, veniva in qualche modo marciata e venduta agli adoratores. Un buon affare...
(2) Psiconano è un "ex-insulto". Da quando Grillo ha avuto in gentile omaggio da Berlusconi il Ducato di Parma, il sanguinoso insulto è sparito dal lessico del cazzaro. Ho infatti inserito questo termine nella mia personale lista di "google alerts", ma non ho fin qui ricevuto alcuna notifica.
(3) Parma come Stalingrado, certo. Ma a botte di una lite e una cazzata al giorno, rischia di trasformarsi presto nella Stalingrado di Grillo. Prila la lite sul tema se a Parma avesse vinto Grillo, o Pizzarotti, o il Popolo Sovrano; poi la faccenda dell'inceneritore che si è già complicato; infine la scomunica del direttore che era stato chiamato da Pizzarotti, ma che Grillo ha scomunicato. Ora vedremo se Pizzarotti è dotato di spina dorsale, o se è "tutto chiacchiere e distintivo".
(4) Vedi punto precedente.
E al Tg1 è iniziata la gara a salire sul carro del (presunto) vincitore
(da Silvia Cerami - l'Espresso)
Il salto sul Grillo del vincitore. È già lo sport più praticato nei palazzi romani e a indicare la strada è la Rai. Non erano ancora terminati gli spogli a Parma che a Saxa Rubra c'era già chi si candidava a rappresentare la quota Grillo nella redazione del Tg1.
"Dobbiamo costituire un gruppo 5 Stelle Rai dedicato ai cittadini e a tutti i dipendenti e collaboratori della più grande azienda culturale del Paese, una risorsa immensa a disposizione di tutti ancora ingessata dalla politica", si lancia Leonardo Metalli, inviato culturale del tiggì. "Il servizio pubblico ha ancora la possibilità di vivere una nuova stagione libera dalla partitocrazia e dalle lottizzazioni selvagge".
Metalli ha le carte in regola. Fino a pochi mesi fa la sua occupazione era quella di accompagnatore del direttorissimo Minzolini. Di festa in festa, dal "Flower party" alle serate con le ventenni al bar del Fico. E se il M5S sconvolge il sistema politico "può e deve cambiare anche la Rai Radiotelevisione italiana che credo tutti amino, nonostante le delusioni", scrive il giornalista sul blog di Grillo. Un'equazione ovvia. Nell'arco di pochi giorni il gruppo ha già raccolto centinaia di adesioni tra i colleghi in cerca di "ricambio generazionale". E così Beppe Grillo torna in Rai, direttamente al settimo piano.
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