Times: "Monti sfidi i partiti, o è meglio tornare alle urne"
Sul quotidiano britannico, duro attacco al governo tecnico. Il premier viene invitato a sfidare i partiti, che comunque lo faranno cadere. "Restare in carica impotente - si legge nell'analisi di Bill Emmott - non aiuterà né l'Italia né l'euro". Al contrario, il Financial Times considera "Monti l'unico che può sfidare la Merkel, per salvare il suo Paese e l'euro"
La luna di miele tra Mario Monti e la stampa anglosassone è finita da tempo. Ma ora il quotidiano britannico Times arriva ad avvertire il premier italiano: "Meglio le elezioni anticipate che l'impotenza". In un'analisi firmata da Bill Emmott, si scrive che Monti è troppo cauto e cresce il rischio che i populisti euroscettici possano approfittarne per scalzarlo.
Il quotidiano londinese dunque invita il premier ad "abbandonare la cautela", perché "restare in carica impotente non aiuterà né l'euro né l'Italia". Monti deve "sfidare i partiti che vogliono farlo cadere". L'alternativa è quella di "restare aggrappato", di "barcollare ai tempi supplementari" e poi di "perdere ai rigori", tanto per usare una metafora calcistica di assoluta attualità.
Emmott prevede che i partiti della "strana maggioranza" probabilmente faranno cadere Monti e aggiunge che elezioni anticipate potrebbero dissipare la nebbia politica, spingendo dei potenziali esordienti ad opporsi a "Messer Grillo" e a "Berlusconi per determinare il futuro dell'Italia". Il giornale britannico punta anche su alcuni "newcomers" che potrebbero essere "il giovane sindaco di Firenze Matteo Renzi, un ammiratore di Blair, o l'ex banchiere e membro del governo Monti, Corrado Passera".
Una cosa nell'analisi di Emmott risulta indiscutibile: il nostro Paese ora è centrale. "Dimenticata la Grecia, messa da parte la Spagna, "il futuro dell'euro verrà deciso dall'italia, il paese che torna ad essere il punto cruciale dell'Europa e della interminabile crisi economica mondiale".
Piena fiducia nelle capacità politiche di Monti dal Financial Times. Il noto commentatore economico Wolfgang Munchau, nell'analisi fatta sulle pagine del quotidiano, vede nelle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi la pericolosa diffusione "di una posizione anti-euro, che può diventare dominante" ma "se questo dovesse succedere potrebbe già essere troppo tardi per salvare" la moneta unica. Per questo "la sola speranza è che qualcuno dall'interno" del gruppo dei leader europei "sfidi la Merkel": e questo leader può essere Mario Monti. Secondo le previsioni di Munchau "questo sfidante dovrebbe opporsi alla frottola" sull'unione politica "che potrebbe essere proposta" al prossimo vertice europeo.
E, aggiunge, "nessuno meglio del primo ministro italiano è posizionato per affrontare la signora Merkel: è intelligente ed eloquente, e il suo Paese è il prossimo a poter essere attaccato dai mercati". "Una sua minaccia di dimissioni sarebbe credibile e spaventerebbe un sacco di gente", aggiunge il commentatore del Ft sottolineando che in fondo Monti "cosa ha da perdere? I sondaggi lo danno in calo e sta già perdendo il sostegno della sua coalizione". Per questo, conclude Munchau, "solo parlando chiaro ai leader Monti può salvare il suo Paese, e l'euro".
(da Repubblica del 25 giugno)
Sono molte le cose che scrive il Times, e che andiamo scrivendo più modestamente noi da un paio di mesi. Monti sta diventando ricattabile perchè non ha ancora capito di non essere ricattabile. E' lui che può ricattare i partiti che vogliono tornare all'antico (PdL, Lega, Di Pietro) sfidandoli a sfiduciarlo, e a mettere il paese di fronte al precipitare di una crisi ormai neanche tanto latente.
Dove invece il Times dimostra tutta la sua superficialità nell'analisi delle politiche - e soprattutto degli uomini - italiani, è quando immagina che il cazzaro di Firenze possa anche solo lontanamente essere ipotizzato come alternativa di governo a chicchessia, e dove lo mette, come possibile alternativa, a Corrado Passera,
Non che Passera mi sia simpatico, ma assegnare lo stesso potenziale di guida dell'azienda Italia a Corrado Passera, ex AD di Banca Intesa e di Poste Italiane (che ha rivoltato come un calzino) e al cazzar cortese, che come esperienza manageriale vanta la posizione da "dirigente in aspettativa" di una azienda (oltretutto creata non da lui) che aveva la mission di organizzare gli strilloni dei giornali parafascisti del gruppo Monti-Riffeser, come La Nazione, denuncia la distanza siderale fra i maitres-à-penser della celebrata stampa britannica e la conoscenza profonda delle italiche genti.
Renzi??? e perchè non Salvini, o Giorgetti, o Panariello?
Tafanus
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