Ricevo dall'amico Luigi Lunari (chi non lo conosce può farsi una cultura qui), questa lettera indirizzata ad Enrico Mentana, con allegato un sonetto.
Questa la sua email d'accompagnamento:
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Caro Antonio,
tempo fa ho scrtto a Enrico Mentana, il quale ha accusato ricevuta, dicendomi che dopo pochi giorni mi avrebbe risposto nel merito dei problemi proposti. E' passato qualche tempo, la risposta non è arrivata, al che l'ho sollecitata con questa mia. Se ti interessa divulgarla... è tua. Un caro saluto
Luigi Lunari
Passa un giorno, passa l’altro
ma Mentana non risponde:
forse è a spasso tra i ghiacciai
forse sguazza tra le onde?
No, di certo! Chè ogni sera
alle otto o giù di lì,
lo vediamo sulla Sette
presentarci il suo tiggì.
Ben vestito e pettinato,
chiaro e fresco e dolce, al pari
delle acque del Petrarca,
che gli importa del Lunari?
Gli ha promesso: “Poi ti scrivo!”
e la sua parola è d’oro,
pure se – non stento a crederlo –
è oberato dal lavoro.
Ma…attenzione: anche stasera
- due di maggio – l’ho sentito
rimenar della “ripresa”
l’illusorio e stanco mito.
No, o nono tra gli Enrichi,
quel che occorre te l’ho scritto:
non “produrre per produrre”
quando troppo abbiam di tutto;
perché mai diventar matti
per produrre l’Ipad tre?
Non ci basta l’ipad due?
Non ci basta quel che c’è?
Sarai forse più felice
se una ghiotta innovazione
doterà la tua Mercedes
di un sedile d’espulsione?
Recediamo: a volte il meglio
è inimico allo star bene,
e non sempre andare avanti
è la scelta che conviene.
E poi…. Basta: gli allegati
apri e leggi, e vedi un po’.
Forse mi risponderai,
forse invano aspetterò
C’era un tempo in cui i poeti
Inviavano lamenti,
preci, suppliche ed inviti,
ai pontefici e ai potenti.
Io, poetastro a tempo perso,
queste misere quartine,
a un potente oggi rivolgo:
qual sarà la loro fine?
Non lo so! Comunque vada
Il mio premio già l’avrò:
chè domani sulla Sette
finalmente il rivedrò,
ben vestito e pettinato,
alle otto o giù di lì,
prima in piedi e poi seduto
presentarci il suo tiggì.
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