Con una critica durissima, il presidente dell'Eurogruppo Juncker accusa Berlino di piegare gli interessi dell'Ue a ragioni di politica interna: «Perchè si permette il lusso di fare continuamente politica interna su questioni che riguardano l'Europa? Perchè tratta l'eurozona come una sua filiale?», ha detto alla Sueddeutsche Zeitung.
Per il primo ministro lussemburghese occorre inoltre guardarsi dal populismo nella discussione sulla permanenza di Atene nell'euro (con un implicito riferimento alle dichiarazioni di oggi del vicecancelliere tedesco Rösler). «Non si dovrebbe discutere l'ipotesi dell'esclusione della Grecia dall'eurozona solo per sostenere un argomento di politica interna da quattro soldi», ha poi detto Juncker, attaccando ancora la Germania, nell'intervista che pubblicherà domani il quotidiano di Monaco. «Se tutti e 17 i Governi (della moneta unica) facessero lo stesso, cosa rimarrebbe di quello che ci accomuna?», si è chiesto infine polemicamente il presidente dell'Eurogruppo.
Secondo Juncker, «non c'è più tempo da perdere»: «Ora dobbiamo rendere chiaro con tutti i mezzi possibili che siamo decisi a garantire la stabilità dell'unione monetaria», ha detto il primo ministro del Lussemburgo.
E' da mesi che predichiamo che la sporca politiva della Germania verso gli altri paesi europei non è diretta alla stabilità, ma alla conservazione dello statu quo (debito tedesco finanziato a costo zero dagli altri paesi europei) e a bassi scopi di cucica politica interna. Ma così come i tedeschi hanno dei limiti nel sostenere gli enormi problemi greci (che a suo tempo si sarebbero risolti con vento miliardi), anche gli altri paesi hanno raggiunto i propri limiti nel sostenere il debito e la competitività di tutti gli Hans tedeschi.
Ora sembra che questo limite sia stato raggiunto, che il signor Rossi non possa più comprare Mercedes e BMW, che la crescita tedesva mostri la corda, e che persino qualche tedesco dotato di cervello (esiste, qualcuno) si stia accorgendo che la festa volge al termine anche per loro, e che i paesi dell'euro simul stabunt, simul cadent. E le parole di Draghi prima, di Junker poi, hanno prodotto un certo effetto. La Merkel smetta di seguire la lezione di Berlusconi, che governava assumendo politiche economiche dettate dalla signora Ghisleri di Euromedia. I destini della CDU non sono quelli dell'Europa, e credo che alla fine non saranno neanche quelli della signora Merkel. Frau Angel si dia una calmata. Tafanus.
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