A VOLTE RITORNANO - La prima volta arrivarono il milione di posti di lavoro, meno tasse per tutti, le autostrade del mare, il Ponte delle Meraviglie, le otto centrali nucleari, l'autostrada Messina-Palermo, la pensione minima a 516 euro, l'asse Palermo - Trieste - Zagabria - Mosca - Vladivostok (c'era una enorme richiesta, insoddisfatta, di un asse Palermo - Vladivostok).
Poi, in ordine sparso, arrivarono il contratto con gli italiani, le tre "I", la vita portata a 130 (in joint benture con don Verzé), la sconfitta definitiva del cancro entro il marzo 2011, niente ICI, il milione e mezzo di posti di lavoro, dentiere per tutti, la ricostruzione de L'Aquila entro un anno dal territorio, le villette tecnologiche con dentro "persino un mestolo!"... Chi mi aiuta a ricordare?
Oggi il simbolo osceno di questa politica dell'annuncio si chiama "Lampedusa". Ricordate? Silvio che annuncia di averre, con l'abituale carica di decisionismo, comprato una villa a Lampedusa, così sarò anch'io lampedusano. L'uomo delle tre "I" la villa l'ha trovata in una notte, via Internet, facendo una ricerca su "Gogol".
Oggi la villa del nuovo lampedusano cade a pezzi. Come il fantasmagorico Centro Congressi di Lampedusa, come il Milan, come il PdL, come il culo flaccido, come i capelli di stoppa cromatinati, come l'Italia che abbiamo ereditato. Uno sfascio epocale: fisico, estetico, economico, di prospettiva. Ma niente paura. A volte ritornano.
Ora tornerà Silvio (niente più primarie), e ci regalerà due milioni di posti di lavoro, un ponte fra la Sardegna e il "continente", la banda da 100 mega minimi garantiti in tutte le stanze, Mediaset Premium e un ritratto di Marina sdraiata du una dormeuse gratis in tutte le case, Entro il 2014 sarà debellato non solo il cancro (che ormai è solo un ricordo del passato), ma anche l'Alzheimer, la SLA, l'infarto, il raffreddore da fieno e il ginocchio della lavandaia. Tutti i precari di ogni ordine e grado saranno stabilizzati, con contestuale raddoppio dello stipendio.
Al compimento del 18° compleanno, tutti avranno diritto a un cabriolet, un appartamento a scelta fra le Olgettine e Lampedusa, un diploma in omaggio, la possibilità si iscriversi a una pregiata Università di Argirocastro o di Valona.
L'Italia piange, l'Europa ride, e vignettisti e bloggers scaldano i motori. Chi avrà il coraggio di rilanciare "Cuore" diventerà più ricco di Zuckerberg. Tafanus
Lampedusa, in rovina la villa di Silvio - Doveva rilanciare il turismo sull'isola
Villa Due Palme, comprata in piena emergenza immigrazione 14 mesi fa, è rimasta abbandonata.
Lampedusa, le foto della villa di Berlusconi
LAMPEDUSA - Ruderi di un miliardario.
Quel che resta di uno spot pagato due milioni di euro e abbandonato al
suo destino. Resta il cancello in legno, roso dalla salsedine del mare
che quasi lo lambisce dalla spiaggia a pochi metri. Restano le pareti
bianche della villa, scrostate dall'umidità di un anno e oltre trascorso
senza cure e manutenzione. Restano quei lunghi rami crollati proprio
sull'uscio di ingresso dalle due palme alte che affiancano e che danno
il nome alla villa. FOTO La villa abbandonata A vederla così, dalla spiaggia di Cala Francese, Villa Due Palme oggi appare scenografia plastica di un potere ormai tramontato. Ma forse è solo una suggestione.
Comprata 14 mesi fa da Silvio Berlusconi tra annunci e grandi promesse per il futuro dell'isola ("Sono diventato lampedusano"), in questa estate 2012 gli unici ad avvicinarsi alla costruzione sono i tanti turisti che dalla spiaggia scattano foto e si chiedono se sia davvero possibile che il Cavaliere abbia abbandonato cosi una sua residenza.
Tanto decadente lo scenario, che un mese
fa uno dei legali dell'ex premier, circondato da una squadra di
geometri, ingegneri e tecnici, si è presentato in via Roma, al neo
sindaco Giusi Nicolini, con tutti i documenti in regola: "Dal primo ottobre il Dottore vorrebbe rimettere in sesto la villa".
Ma
da queste parti ormai la novitá non suscita più emozioni. Il "Dottore"
non è più a Palazzo Chigi. Ma soprattutto, da quel comizio in piazza e
il sopralluogo a Cala Francese del 30 marzo, il leader Pdl non si è
fatto mai più vedere. "Abbiamo tanti di quei problemi seri da
affrontare, da pensare ad altro - taglia corto la Nicolini, primo
cittadino da maggio, leader ambientalista locale - Quella sortita di un
anno fa credo sia servita a Berlusconi per esigenze politiche legate al
momento. E poi questa isola è un po' selvaggia, non so se sia tagliata
per vip e leader politici. Spero almeno che questi lavori, con tutti gli
operai impegnati, portino almeno un po' di turismo invernale", racconta
ironica il sindaco.
La casa - che leggenda vuole sia stata
segnalata al capo dall'agrigentino Angelino Alfano - cambierá volto:
sarà messa in sicurezza la strada dissestata e fatti i lavori
all'edificio malmesso. Ma sará davvero la volta buona?
"Sono
diventato lampedusano anch'io, mi sono collegato a Internet, ho cercato
una villa e l'ho comprata" proclama quel giorno di primavera del 2011
Berlusconi. Piena emergenza immigrazione. I residenti in rivolta contro
il governo che li ha abbandonati in balia delle migliaia di immigrati
che sbarcano ogni giorno, il centro di prima accoglienza ormai esploso.
Gli applausi scrosciano alle parole del Cavaliere (...in fondo, gli italiani siamo ormai un paese di cazzoni cromici... NdR). E lui: "Se i
lampedusani saranno insoddisfatti potranno riversare su questa casa il
loro scontento. La potranno imbrattare, sono autorizzati".
I
lampedusani quella casa l'hanno semplicemente ignorata. Non fosse altro
perché il proprietario non si è fatto mai più vedere. Nemmeno dopo che a
fine giugno 2011 il rogito, travagliato per ragioni burocratiche, é
stato finalmente sottoscritto. È costata "sotto i due milioni di euro",
spiegava in quei giorni vago Alfredo Gennaro D'Agata, titolare
dell'agenzia immobiliare Vulcano Consulting incaricata della vendita.
Che avrebbe fatto lievitare, secondo stime molto approssimative, a quota
29 il numero delle residenze del Cav.
Va detto che la
costruzione ha uno scarso imprinting berlusconiano. La pista
dell'aeroporto ad appena cento metri distanza, la spiaggetta pubblica
giusto davanti il cancello, il bar-gazebo per noleggio ombrelloni a 20
metri. Con chiosco "Salsiccia e cipolle" annesso. "Mai visto nessuno
dentro - racconta il signor Franco al bar lí accanto - Viene giusto il
giardiniere, è lo stesso che c'era coi precedenti proprietari". Nessuna
invasione di nuovi turisti dopo quello spot e zero milioni per l'isola.
Ma quell'unico posto di lavoro almeno.
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